Antiformalisticheski rayok (Antiformalistico rayok)

per bassi, coro misto, pianoforte e voce narrante

Testo delle parti vocali (nota 1)

Testo: Dmitrij Shostakovich

Il testo pubblicato qui di seguito riporta fedelmente quanto contenuto nello spartito originale di Shostakovic che, volendo mantenere l'anonimato, attribuisce la composizione ad autori ignoti e fa precedere la musica da una falsa nota dell'editore.

MANUALE DI INSEGNAMENTO

"Manuale d'insegnamento"
La lotta dell'indirizzo realista in musica contro l'indirizzo formalista in musica
Testo e musica di autori sconosciuti (*)

Note dell'Editore (I)

Proponendo all'attenzione dei nostri circoli l'opera qui allegata, l'editore ritiene indispensabile comunicare quanto segue. Il manoscritto di quest'opera è stato scoperto nel cassonetto dell'immondizia dal Candidato delle Belle Arti P.I. Opostylov. Dopo aver tolto con cura i rifiuti ad esso attaccati, Opostylov l'ha studiato attentamente e poi lo ha trasmesso all'Editore con una propria prefazione, che qui offriamo all'attenzione dei lettori. Ecco cosa scrive P.I. Opostylov di questo manoscritto.

Prefazione

"Quando ho scoperto questo manoscritto nel cassonetto dell'immondizia, prima di tutto ho provato il desiderio di rimetterlo al suo posto, cioè nel cassonetto dell'immondizia. Però sotto le immondizie ho scoperto una composizione di carattere vocale incompiuta. Ciò mi ha costretto a pulire con cura il manoscritto dai rifiuti (...) (1)

Nonostante le misure prese (sono stati interrogati tutti i compositori e tutti i poeti) non si è riusciti a scoprire gli autori (l'autore? P.O.) della musica e del testo. Per cui bisogna ritenere che questa composizione appartenga ad autori, (autore) sconosciuti, ma i notevoli pregi sia della musica che del testo fanno pensare che abbiamo a che fare con un'opera eminente. Il compositore (2) utilizza sapientemente il folklore (vedi i numeri 6,12,23,28 - battuta 6, 33). La musica è legata in modo organico al testo, ricco di profondi pensieri. Con parole semplici e chiare il poeta (3) espone le indicazioni ispirative. I tre relatori Unico, Duilio e Terzilio, partecipanti di una libera discussione, si esprimono in una forma vivace e chiara. Nell'intervento di Terzilio il testo prosaico si trasforma in poesia. Il verso ottimamente cesellato (vedi il numero 33) fa pensare ad un talento eclettico del poeta. Però è giusto fare un'osservazione: nell'intervento di Terzilio, egli commette un errore di accento tonico nel pronunciare "Rimskij-Korsàkov", mentre tutto il mondo sa che bisogna pronunciare "Rimskij-Korsakòv". Anche il testo prosaico, come quello poetico, è scritto magnificamente. L'autore ci fa entrare nel Palazzo della Cultura dove si svolge una riunione dedicata ad un problema di bruciante attualità della nostra vita contemporanea: la lotta dell'indirizzo realista in musica contro l'indirizzo formalista in musica. L'autore non cerca di presentare il nostro lavoro politico nel campo culturale in una tinta rosa. Attraverso un sottile tratto satirico (vedi la battuta 4 dall'inizio: "peccato che non siamo così numerosi oggi") egli ironizza spiritosamente su alcuni responsabili incompetenti della cultura, che non sanno attirare l'attenzione del pubblico dei nostri club, avidi di cultura, sui problemi brucianti della musicologia.

Dopodiché il Presidente di turno da la parola al compagno I. S. Unico. L'analisi approfondita della situazione attuale nella musica che l'autore formula attraverso la bocca del compagno Unico suscita l'entusiasmo dei presenti, che salutano I. S. Unico con applausi fragorosi e prolungati che si trasformano in ovazione (vedi il numero 13). Bisogna riconoscere che il discorso del compagno Unico rappresenta un vero capolavoro dal punto di vista musicale. Esso è composto con un linguaggio accessibile e comprensivo. Effettueremo più avanti un'analisi musicale più dettagliata.

Sembra poi che il Presidente passi la parola al compagno A.A. Duilio. L'umorismo molto fine dell'oratore, i suoi spiritosissimi colpi diretti contro le dissonanze e l'atonalità, provocano le risate dell'assemblea (vedi i numeri 15 e 16). "La risata uccide". In effetti il compagno Duilio, con le sue battute piene di spirito umoristico all'indirizzo delle "teorie" e delle "teoriette" dei sostenitori delle dissonanze e dell'antonalità, demolisce e fredda sul colpo tutte queste "teorie" e "teoriette". Con chiarezza estrema il compagno Duilio parla della melodiosità e della graziosita (vedi il numero 17). Le sue dichiarazioni costituiranno il fondo più prezioso della nostra musicologia. Ma le riflessioni di Duilio sulla lezginka rappresentano il punto più elevato del suo pensiero. Egli dimostra con molta chiarezza e convinzione che la lezginka nelle opere caucasiane dev'essere autentica (vedi il numero 22). L'intervento del compagno A. A. Duilio, pieno di significato, è stato accolto molto calorosamente dai presenti.

Gli autori (l'autore? P.O.) sono perfettamente riusciti a ricreare nella composizione l'atmosfera di una libera discussione, cosa che appare particolarmente convincente nel discorso del compagno D. T. Terzilio, purtroppo rimasto incompiuto. Il compagno Terzilio parla in modo assolutamente convincente del nostro bisogno di sinfonie, di suites, di poemi. Egli parla del complesso mondo ulteriore del Nostro Uomo e ci invita ad imparare dai classici (vedi il numero 28).

Il compositore con grande maestria e spirito autenticamente innovativo traduce nella musica tutti i più profondi pensieri del testo. Ha perfettamente ragione, quando utilizza in modo creativo le ricchezze dell'arte popolare. Anzi, nel discorso di I.S. Unico si riconosce l'influenza caucasiana. Nel discorso di A. A. Duilio, soprattutto nel passaggio in cui egli dice che la lezginka dev'essere autentica, pure si sente qualcosa di caucasiano. Nel discordo di D.T. Terzilio, nel passo in cui egli ci invita a prendere esempio dai classici, viene utilizzata in modo magistrale la Kamarinskaja (vedi il numero 28). Il compositore illustra in maniera particolarmente convincente i passi più significativi del testo. Là dove si tratta del grazioso, la musica è graziosa (vedi il numero 17); dove si parla della questione melodica, la musica è melodiosa (vedi il numero 19). Proprio così e solo in questo modo deve effettuarsi l'osmosi tra la musica e il testo. E siccome ciò è così, ed è esattamente così (4) , allora bisogna ritenere che il compositore è riuscito a fare ciò. Tutto ciò è inquadrato dalla musica, nella quale si riconosce il principio russo (vedi l'inizio e il numero 33). Questo testimonia che l'autore riconosce l'importanza primordiale della musica russa (3). Ma non tutto è riuscito egualmente al compositore. Come ho già dimostrato sopra, egli fa un errore nell'accento tonico "Rimskij-Korsàkov", anche se è noto a tutto il mondo che bisogna pronunciare "Rimskij-Korsakòv" (vedi il discorso al Congresso dei compositori). Questo è un difetto importante della partitura (4) , importante ma non decisivo. I pregi principali dell'opera in questione sono il carattere popolare, la chiarezza, la profondità, l'autentico senso innovativo...". A questo punto il manoscritto di P.I. Opostylov s'interrompe.


(*) Come ci comunica il Reparto della Sicurezza Musicale, gli autori vengono ricercati. Il R.S.M. assicura che verranno scoperti (l'Editore).
(1) Qui P. I. Opostylov descrive nei dettagli come egli ha separato i rifiuti dal manoscritto. Tuttavia questa descrizione non ha interesse direttamente scientifico e quindi l'Editore si permette di ometterla. (Nota dell'Editore).
(2) Da qui in avanti in tutti i casi, quando si tratterà dell'autore della musica, io scriverò "II compositore" e nel caso del testo "il poeta", anche se non è esclusa la possibilità che il compositore ed il poeta siano la stessa persona (P. O.).
(3) II compagno Opostylov si sbaglia: l'opera in questione per ora esiste solo in forma di spartito (Nota dell'Editore).
(4) Il corsivo è sempre di P. I. Opostylov. (Nota dell'Editore).

Nota dell'Editore (II)

Qualche tempo fa P.I. Opostylov, fedele alle direttive ispirative, nella lotta a destra ed a sinistra, ha perso l'equilibrio ed è caduto in un tombino. I suoi compagni di lotta, che gli si trovavano accanto, il membro del Collegio del Ministero della Purezza Ideologica B.S. Srjurikov, gli impiegati del Reparto della Sicurezza Musicale B. M. Jasrustovskij e P. I. Srjumin, hanno chiamato immediatamente dal telefono pubblico il servizio di vuotacessi, dislocato nello stesso quartiere, che è arrivato subito sul posto dell'incidente. Muniti dei mezzi tecnici più avanzati, i migliori vuotacessi della capitale hanno pescato nel tombino soltanto sette pezzi di escrementi, ma in nessuno di essi è stato riconosciuto il compagno Opostylov. Nel corso della conversazione con un nostro impiegato, il dottore-vuotacessi Ubijzev (Assassini) disse che casi del genere possono capitare e se si mette un uomo del tipo Opostylov in un tombino, si diluisce completamente. La morte tragica di P.I. Opostylov è stata registrata con un verbale della milizia e del sevizio dei vuotacessi. Quando le autorità superiori hanno appreso della fine tragica di Opostylov, hanno dichiarato unanimemente: "Peccato, peccato. A noi gli Opostylov servono".

È dovere dei nostri attivisti musicali completare questa magnifica profonda analisi del compagno Opostylov, e continuare ad agire nello stesso spirito.

TESTO

Personaggi:

Nota degli autori

L'esecuzione di quest'opera richiede quattro solisti bassi ed un coro. Però il numero degli interpreti può essere ridotto fino ad un solo basso. Il solista-basso deve soltanto sapere reincarnarsi in un nuovo personaggio e in questo modo egli potrà eseguire tutti e quattro i ruoli.

Il presidente
Compagni, è tempo di iniziare. Peccato siamo pochi qui, oggi. È vero che noi non abbiamo raggiunto lo scopo fissato per il nostro servizio di propaganda culturale ed ideologica. Ma poiché abbiamo pianificato per oggi una serie di conferenze sul tema "Realismo e formalismo della musica" è di questo, compagni, di questo tema che noi parleremo durante questo incontro. Ci sono no?
Tutti sì.
Il discorso di introduzione a questo argomento sarà pronunciato dal competente, il grande musicologo e critico, il compagno e grande maestro, Unico. Salutiamo dunque, compagni, nostro grande compagno, maestro di tutti noi, Unico.
(Tutti si alzano. Applausi prolungati)

Coro
Viva. Onore e gloria a lui, all'Unico. Viva! Viva!

Unico
Compagni, i compositori popolari hanno sempre scritto musiche realistìche, mentre i compositori anti-popolari hanno sempre scritto musiche formaliste. E noi ci poniamo la domanda: perché i compositori popolari scrivono una musica realistica, mentre i compositori anti-popolari compongono sempre musiche formaliste?
I compositori popolari scrivono musiche realistìche, perché, compagni, sono realisti per natura, loro non possono scrivere nient'altro che musica realistica, mentre i compositori formalisti sono anti-popolari per natura, non possono scrivere nient'altro che musica formalista. Il problema che si pone consiste nell'incoraggiare i compositori popolari a perseverare nella via del realismo, mentre dobbiamo una volta per tutte proibire ai compositori ariti-popolari tutti i loro dubbi esperimenti nel campo della musica formalistica.

Il presidente
Che bel discorso! Miei cari compagni, dunque ringraziamo tutti il nostro caro, il nostro amato compagno Unico per il suo contributo a questa questione capitale dell'estetica musicale che lui ci ha chiarito così bene nel suo discorso.
(Tutti si alzano. Applausi prolungati)

Coro
Grazie, grazie al nostro caro compagno. Grazie di questo discorso. Grazie di questa paterna sollecitudine.

Il presidente
In accordo con l'ordine del giorno, do ora la parola al compagno numero due, musicologo e in più cantante capace di esecuzioni vocali. Lascio la parola al compagno Duilio.
(Nessuno si alza. Gli applausi sono energici ma cessano rapidamente)

Duilio (facendo dell'umorismo)
Compagni, nell'intervento che farò non introdurrò alcuna dissonanza.

Coro
Ah, ah, ah!

Duilio
E atonalismi tanto meno. Noi vogliamo, compagni, che la musica sia sempre piacevole! Questo vi sorprende? Sì? Vedo che siete sorpresi. La, la-la-la-la... È esatto. E esattamente quello che io cerco di sapere. Noi vogliamo una musica che affascini le nostre orecchie. Perché la musica senza armonia, la musica senza melodia, una musica inestetica, una musica antipatica può essere paragonata al trapano del dentista! A una camera a gas! Quindi amiamo ciò che è elegante, grazioso, amabile, armonioso, e ogni cosa che è logica, polifonica, fedele alle regole classiche ritmiche della nostra arte popolare.
E inoltre, compagni, io vorrei ricordare che nell'opera caucasica c'è sempre una lezghinka autentica, fedelmente autentica.
Una reale caucasica lezghinka.
Talmente bella da metterla in scena.
Realmente eccitante, realmente popolare.
Sempre piacevole.
Deve essere autentico.
Sempre genuino folklore.
Esclusivamente autentico.
Sì, Sì, Sì, folklore.
(Applausi, ma nessuno si alza)

Il presidente (applaudendo)
Questo è ciò che io chiamo un discorso scientifico, che brilla di tanti profondi pensieri. Ora ascoltiamo il nostro compagno Terzilio.
(Una persona applaude, ma subito smette)

Terzilio
Compagni, dobbiamo prendere a modello i classici. Dobbiamo fare tutto come i classici. Sì!
Glinka, Cajkovskij, Rimskij-Korsàkov.
Siete così gioiosi, così felici, così gradevoli
Glinka, Cajkovskij, Rimskij-Korsàkov
Voi siete melodie meravigliose
Glinka, Cajkovskij, Rimskij-Korsàkov
Le nostre fibre vibrano al vostro ascolto
Questo è normale perché noi siamo sensibili l'organismo umano è talmente complesso!
Questo è perché, compagni, noi abbiamo bisogno di sinfonie, poemi, quartetti, sonate, sonate, sonate...
Sonate sempre...
Quartetti e cantate, cantate d'amore...
Sonate, quartetti, poemi, quintetti.
Glinka, Kalinka, Malinka, Moia. E con Glinka, si sa, il domani è già qua.

Coro
Vigila, vigila, ovunque e ognor! Occhi aperti a tutte l'ore, acqua in bocca e non fiatare.

Il presidente
Non dimenticate: vigilate, vigilate, sempre e dovunque. Tenete aperti i vostri occhi, ma trattenete la vostra lingua,
Il grande maestro ci insegna ripetendo costantemente:
Guarda qui, guarda là e ispira sempre terrore ai nostri nemici.
Guarda qui, guarda là e sradicate tutti i nostri nemici!
Vigilate, vigilate sempre e dovunque
Non lasciate tentativi alla sovversione, aprite le vostre orecchie.
Tenete d'occhio i nostri giovani, che sono l'unica via per proteggere la nostra idea.
E se qualcuno concede a se stesso di essere avvelenato da questa influenza, noi possiamo metterlo per un lungo periodo in un Lager.

Coro
Sì, sì, sì, si. Sì, dentro nei Lager. I Lager!
Il grande maestro ci insegna ripetendo costantemente:
guarda qui, guarda là e ispira terrore ai nostri nemici.
Facciamoli tremare, staniamoli!

Questionario secondo il sistema estetico degli Unico-Duilio-Terzilio
  1. Che tipo di musica scrivono i compositori popolari?
  2. Che tipo di musica scrivono i compositori anti-popolari?
  3. Perché i compositori popolari scrivono musica realistica?
  4. Perché i compositori anti-popolari scrivono musica formalista?
  5. In che cosa consiste il compito dei compositori popolari?
  6. I compositori anti-popolari, secondo voi, dovrebbero smettere la loro più che dubbia sperimentazione?
  7. Esigiamo noi dalla musica la bellezza e la graziosita?
  8. Che cosa rappresenta la musica non melodiosa, non estetica, non armoniosa, non graziosa?
  9. Cosa sono il trapano musicale e la camera a gas musicale?
  10. Come dev'essere la Lezginka nelle opere dedicate al Caucaso?
  11. Noi dobbiamo essere come i classici?
  12. Dobbiamo avere tutto come avevano i classici?
  13. Il Nostro Uomo, ha un organismo complesso?
  14. Abbiamo bisogno delle sinfonie, dei poemi, dei quartetti, delle sonate, delle suites, delle fughe?

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 5 dicembre 1997


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Ultimo aggiornamento 19 giugno 2013