Nos (Il naso), op. 15
Opera satirica in tre atti da Gogol
Testo del libretto
ATTO PRIMO
OUVERTURE
Nella
boutìque di Ivan lakovlevitch: Ivan lakovlevitch sta rasando
Kovalev
KOVALEV
Le tue mani appestano come al solito!
IVAN IAKOVLEVITCH
Di che cosa pensate che appestino?
KOVALEV
Non lo so, mi caro. Quello che è sicuro è che
esse appestano.
Primo quadro
Stesso arredamento
- è mattina, e mentre Praskovia Ossipovna
termina di cuocere il pane, Ivan lakovlevitch si sveglia,
sbadiglia...
IVAN IAKOVLEVITCH
(annusando il pane)
Ah... hum... oggi, Praskovia Ossipovna,
non berrei il caffè, piuttosto mangerei un panino
con la cipolla...
PROSKOVIA OSSIPOVNA
(a parte)
Non ha che da prendere il pane, è pronto.
Tanto meglio, rimarrà una porzione di caffè
supplementare.
IVAN IAKOVLEVITCH
(fra i denti)
A dire il vero, mi sarebbero piaciuti tutti e
due, ma è decisamente impossibile pretendere
due cose alla volta...
(Praskovia
Ossipovna getta una micca di pane a Ivan lakovlevitch)
Praskovia Ossipovna non ammette tali dimestichezze.... Ecco,
è duro! Ma che
cosa può essere questo?
(Dal pane esce un
naso)
Un naso! Un naso!
PROSKOVIA OSSIPOVNA
(furiosa)
A chi hai tagliato il naso? Brigante, ubriacone...
Voglio denunciarti io stessa alla polizia! Ah, il porco! Ci sono state
almeno tre persone che mi hanno detto che quando le radi, tu gli tiri
il naso in tal modo che essi lo tengono a mala pena.
IVAN IAKOVLEVITCH
No, aspetta! Praskovia Ossipovna, voglio avvolgerlo in un tovagliolo e
sistemarlo là in quell'angolo. Non vi resterà che
poco tempo. Poi vedrò di sbarazzarmene.
PROSKOVIA OSSIPOVNA
Che questo naso tagliato rimanga nella mia camera? Mai! Scellerato!
Guardami! Tutto quello che sa fare è affilare il suo rasoio.
Presto sarà perfino incapace di servirsene. Buono a nulla!
Crapulone, asino! Tu vorresti che la polizia accusasse me al tuo posto,
eh? Canaglia, stupido pezzo di legno! Via! Fuori di qui! Va! Va!
IVAN IAKOVLEVITCH
Come diavolo può essere arrivato là? Ero io che
ero ubriaco quando sono rientrato ieri sera? Non saprei dirlo... ma,
è una cosa del tutto straordinaria: il pane si cuoce nel
forno, ma non un naso! Veramente, non si riesce a comprendere...
(La scena si
oscura, e appare il contorno di un gendarme dì quartiere)
PROSKOVIA OSSIPOVNA
Portalo dove ti pare. Non intendo più parlarne.
(Di nuovo la scena
si illumina, il contorno è scomparso)
Secondo quadro
Sul viale, Ivan
lakovlevitch cammina con passo affrettato. Lascia cadere il naso, la il
guardiano lo richiama...
LA GUARDIA
Raccoglilo! Vedi bene che hai lasciato cadere qualche cosa!
Ivan lakovlevitch
raccoglie il naso e seguita la sua corsa. Non riesce a disfarsene. A
ogni momento, i conoscenti che incontra gli chiedono: Vai a rasare
così presto, questa mattina? o ancora Dove vai
così di premura? Avendo finalmente trovato un momento
propizio, Ivan lakovlevitch getta il naso nel fiume. Compare allora un
gendarme che gli si avvicina progressivamente...
IL GENDARME DI
QUARTIERE
Vieni un po' qui, buon uomo!
IVAN IAKOVLEVITCH
Vi auguro il buon giorno, Vostro Onore.
IL GENDARME DI
QUARTIERE
No, no, mio caro, niente "Vostro Onore". Dimmi piuttosto che cosa stavi
facendo laggiù, quando ti sei fermato sulla riva del fiume?
IVAN IAKOVLEVITCH
Semplicemente, signore, stavo andando a rasare un cliente e ho voluto
vedere con quale velocità scorre l'acqua del fiume...
IL GENDARME DI
QUARTIERE
Tu menti, tu menti! Non te la caverai così. Andiamo,
confessa...
IVAN IAKOVLEVITCH
Vi raserò due volte la settimana, e anche tre, senza
chiedervi nulla...
IL GENDARME DI
QUARTIERE
No, amico mio, non facciamo bambinate. lo ho tre barbieri che mi rasano
e sono molti onorati di farlo! Fammi piuttosto il piacere di
raccontarmi cosa facevi laggiù.
(Oscurità
totale)
Intermezzo per percussioni sole
Terzo quadro
Nella camera da
letto di Kovalev. Kovalev si sveglia dietro il paravento
KOVALEV
Brrr, brrr, brrr... br... Hum... Hum...
(quando appare
è senza naso)
Ieri sera mi è spuntata una piccola macchia sul naso...
(avvicinandosi a
Ivan)
Uno specchio!
(Ivan gli porta un
piccolo specchio)
Che? Ma cosa è successo? Il mio naso...
dov'è? Non è possibile! Dell'acqua, una
salvietta! Nulla da fare. - Niente naso!
(A Ivan)
Dammi un pizzicotto!
(Ivan gli da un
pizzicotto)
No, non è quello, non sto dormendo.
(Si frega gli
occhi e si guarda nuovamente allo specchio)
Sempre niente naso! Ora mi devo vestire.
IVAN
Se mi chiedono dov'è andato, che cosa devo rispondere?
KOVALEV
Al commissariato!
(esce)
Galop
Quarto quadro
La cattedrale di
Kazan. Nella semipenombra alcune persone dei due sessi pregano. Entra
il Naso, vestito con una uniforme da Consigliere di Stato; si
inginocchia a più riprese e si mette a pregare con fervore.
Kovalev, a sua volta, varca la soglia; nasconde la mancanza del naso
con l'aiuto di un fazzoletto. Vedendo il Naso, da dei colpetti di tosse
per richiamare la sua attenzione. Durante tutto l'episodio Kovalev
canta con voce scossa, mentre il Naso conserva una calma olimpica.
KOVALEV
(a parte)
Come posso fare per avvicinarmi a lui? Tutto indica - la sua
uniforme... il suo copricapo... che egli è un Consigliere di
Stato!... Diavolo!, come fare?...
(Si avvicina al
Naso)
Vostro Onore!
IL NASO
Desiderate?
KOVALEV
È strano, Vostro Onore, ne converrete voi stesso: voi
dovrete
conoscere il vostro posto... o meglio, tutto d'un tratto io vi ritrovo!
E dove? In chiesa!
IL NASO
Veramente non capisco nulla di quello che state dicendo. Cercate di
essere più chiaro...
KOVALEV
Come
spiegarglielo?... Ben inteso, io sono lo stesso Maggiore... Ve ne
rendete conto, io posso stare senza naso! Non è conveniente.
Una
qualunque mercantessa della quattro stagioni, che vendesse arance sul
ponte Voskressenski, potrebbe ancora permettersi, a rigore, ma io
aspiro... e poi... io sono ricevuto in diverse grandi case, conosco
delle Signore: Madame Tchekhtareva, vedova di un Consigliere di Stato,
e altre ancora... Giudicate voi, Vostro Onore... Scusatemi, ma parlando
obiettivamente - sul piano dell'onore e del dovere voi dovete
comprendere...
IL NASO
Veramente non capisco nulla! Siate più esplicito, vi prego...
KOVALEV
Vostro
Onore, non so come interpretare le vostre parole. La questione
è
molto semplice, o voi consentite a... Ma voi siete il mio naso!
IL NASO
Voi
siete in errore, mio buon signore, io esisto per me stesso. Inoltre non
mi sembra che vi siano delle relazioni strette fra noi: se si giudica
dalla vostra uniforme, voi dovete appartenere al Senato, o tutt'al
più al mondo della Giustizia; quanto a me, io sono nel ramo
della scienza!
Entrano due donne,
una anziana, l'altra snella e giovane, un lacchè fa loro
strada...
IL
LACCHÈ
Lasciate passare, lasciate passare!...
Kovalev
tenta di attirare l'attenzione della più giovane. Il Naso ne
approfitta per uscire di chiesa, senza farsene accorgere
KOVALEV
(sussultando come
per effetto di una bruciatura)
Ehi! Dov'è andato? Ma è il mio naso! Ma
è il mio naso! Dov'è, dov'è?...
CORO
Dov'è?..
ATTO SECONDO
Ouverture
Nella parte
anteriore della palcoscenico, davanti al sipario, Kovalev è
seduto in una carrozza.
KOVALEV
(gridando verso la
sala)
C'è il capo della polizia?
L'AGGIUNTO DEL CAPO
DELLA POLIZIA
No, è appena uscito.
KOVALEV
Ecco, va bene.
L'AGGIUNTO DEL CAPO
DELLA POLIZIA
E non da molto! Se foste arrivato qualche minuto prima lo avreste
trovato.
KOVALEV
(al suo cocchiere)
Andate avanti! Avanti! Avanti!
IL COCCHIERE
Dove?
KOVALEV
Avanti dritto.
IL COCCHIERE
Come avanti dritto? C'è una biforcazione: a destra o a
sinistra?
KOVALEV
Alla redazione del giornale.
Quinto quadro
La
redazione del giornale. In un piccolo spazio un impiegato calvo, con
gli occhiali, registra un annuncio che gli viene trasmesso dal
lacchè di una vecchia contessa. Otto domestici sono sulla
scena.
LACCHÈ
Credetemi,
mio buon signore, questo piccolo cane non vale neppure cinquanta
copechi, cioè io non ne darei nemmeno cinque, ma la contessa
l'adora. Ah! veramente ella l'adora!
(L'impiegato
ascolta il lacchè con espressione significativa, mentre
conta il
numero delle parole che contiene l'annuncio)
E offre cento rubli a chi glielo riporterà!
(L'ammontare della
somma è ripreso in coro dai domestici)
DOMESTICI
Cento rubli, cento rubli, cento rubli...
KOVALEV
(facendo irruzione)
Chi registra gli annunci qui?. Ah! buon giorno!
IMPIEGATO
Al vostro servizio!
KOVALEV
Vorrei far inserire un annuncio...
IMPIEGATO
Permettete! Vi chiedo di pazientare qualche istante...
LACCHÈ
Per parlare francamente, fra voi e me, i gusti delle persone sono
totalmente incompatibili...
KOVALEV
Mio buon signore, permettete che io vi chieda...
IMPIEGATO
Aspettate un attimo. Due rubli e quarantatre copechi.
KOVALEV
Ho molto bisogno...
LACCHÈ
D'accordo,
quando sei cacciatore stai attento al tuo cane, o quando possiedi un
can barbone, non esiti a pagare cinquecento o anche mille, se
è
necessario, ma allora bisogna che il tuo cane abbia quel valore...
IMPIEGATO
Un rublo e sessantaquattro copechi. Al vostroservizio?
KOVALEV
Vorrei...
Sono stato vittima di una truffa o di un tradimento, e fino ad ora non
sono riuscito a comprendere... Vorrei solamente fare un annuncio che
chi mi ritroverà questo vile riceverà una bella
ricompensa!
IMPIEGATO
Permettete che vi chieda il vostro nome di famiglia?
KOVALEV
No,
impossibile; per che fare? Conosco troppa gente... Madame Tchekhtareva,
vedova di un Consigliere di Stato, Pelagia Grigorievna Podtotchina,
moglie di un ufficiale di Stato Maggiore... Se all'improvviso ... Mio
Dio! Mettete solo questo: un assessore di collegio, o meglio ancora, un
personaggio di rango maggiore...
IMPIEGATO
E il fuggitivo era un vostro domestico?
KOVALEV
Un domestico? Questo non sarebbe neppure troppo grave! quello che mi ha
tradito è il mio naso!
IMPIEGATO
Hum... Che strano nome!... E questo signore di nome Naso, vi ha
derubato di una somma importante?
KOVALEV
Non avete capito... Si tratta proprio del mio naso... È
scomparso!
DOMESTICI
(sghignazzando)
È
sparito il suo naso! È sparito il suo naso! Ha perso il
naso!
È sparito il suo naso!! Ah! ah! ah! ah! ah! ah!...
IMPIEGATO
(anche lui
divertito)
Eh, eh, eh, e in che modo è scomparso?
KOVALEV
II diavolo ha voluto divertirsi alle mie spalle!
IMPIEGATO
C'è qualche cosa che non riesco ad afferrare molto bene.
Sì...
KOVALEV
(implorando)
Non
sono in grado di spiegarvi come ciò si sia verificato, ma
ciò di cui sono sicuro è che in questo momento
sta
passeggiando per la città facendosi passare per Consigliere
di
Stato ed è per questo che io vorrei che voi
rendeste noto
che colui che me lo riporterà lo faccia il più
presto
possibile... Giudicate voi stesso: come posso restare senza questo
elemento essenziale della mia figura! Non è la stessa cosa
come
perdere un dito di un piede, che si può camuffare in uno
stivale
e di cui nessuno può notare l'assenza...
DOMESTICI
Sì, è ben vero! Nello stivale, né
visto né conosciuto...
KOVALEV
Giovedì
sarò ospite di Madame Tchekhtareva, vedova di un Consigliere
di
Stato, e ci sarà anche Pelagia Grigorievna Podtotchina,
moglie
di un ufficiale di Stato Maggiore; ella ha una figlia molto bella...
Vedete voi stesso... Come posso fare?
(piagnucolando)
Non è proponibile che io mi mostri a loro
così!...
(Kovalev sospira e
guarda l'impiegato diventato sognatore con un barlume di speranza)
IMPIEGATO
No, non posso far passare un tale annuncio per il giornale!
KOVALEV
Come? Perché?
IMPIEGATO
Perché
il giornale potrebbe perdere la sua buona reputazione... se per caso
ognuno facesse fare un avviso di avere perduto il suo naso...
Già ci si rimprovera anche troppo che pubblichiamo cose
troppo
inverosimili e false notizie.
KOVALEV
Ma in che cosa dunque quello che le dico è inverosimile? Non
mi sembra che sia nulla di questo!
IMPIEGATO
Se
a voi non pare inverosimile, può essere, ma vedete, la
settimana
scorsa è passata la cosa seguente: un funzionario
è
venuto esattamente come siete venuto voi, a portare un annuncio che gli
è costato due rubli e sessantatre copechi: il suo cane
barbone
nero sembrava essere fuggito - fin qui nulla di straordinario... Ma,
ecco l'astuzia: il barboncino nero era in realtà il
contabile di
un circolo di gioco che si era preso la chiave dei campi con la cassa...
DOMESTICI
Ebbene! Ti rendi conto, ne succedono di cose.
KOVALEV
Ma
io non faccio affatto un annuncio a proposito di un barboncino nero, ma
per il mio proprio naso... È come se si trattasse di me
stesso,
in persona!
IMPIEGATO
No, non posso assolutamente accettare un tale annuncio.
KOVALEV
Ma il mio naso è realmente scomparso!
IMPIEGATO
Se
è scomparso, è una questione che riguarda i
medici; si
dice che vi sono persone che sono in grado di trapiantare non importa
quale naso! Ma a dire il vero, mi sto accorgendo che voi siete una
persona gaudente e che amate i piaceri dello stare in
società...
KOVALEV
(fortemente
irritato)
In nome di Dio! Poiché è così, ebbene
ve lo mostrerò!
IMPIEGATO
No, non vi disturbate! Anche se penso che sia impossibile, permettete
che io vi dia un'occhiata...
(Kovalev si toglie
il fazzoletto dalla faccia)
In
effetti è estremamente curioso! La superficie è
completamente liscia, liscia come una frittata uscita dalla padella.
DOMESTICI
Si! Incredibilmente liscia!
KOVALEV
Ecco
e ora volete continuare a discutere? Voi vedete che è
impossibile non pubblicarlo. lo vi sarò particolarmente
riconoscente e sono molto felice di avere fatto la vostra conoscenza in
questa occasione.
IMPIEGATO
Bene,
sicuramente, pubblicarlo non sarà un grosso affare, ma non
vedo
alcun vantaggio per voi. lo vi consiglierei piuttosto di confidare a
qualche persona del mestiere, che sappia usare la penna, la cura di
narrare questa storia, come un raro capriccio della natura, e poi di
farla stampare sull'
Ape
del nord...
(fa una presa di
tabacco)
nell'interesse dei giovani o per soddisfare la curiosità
pubblica.
(Nuova presa di
tabacco)
A
dire il vero, io sono realmente accorato che vi sia capitata una storia
così aneddotica... Volete un po' di tabacco? Sembra che sia
buono per il mal di testa e anche che dia sollievo alle emorroidi.
(Kovalev,
irritato, dà un colpo sulla tavola)
KOVALEV
Non
comprendo come possiate avere il cuore di scherzare! Non vedete che mi
manca proprio l'organo che serve per la "presa"?... Che il diavolo si
porti il vostro tabacco, la sua vista mi è insopportabile e
non
solamente quella del vostro berezinski, ma anche se voi mi aveste
proposto dell'extra.
(I domestici
leggono degli annunci ad alta voce)
DOMESTICI
Una buon giumento, focoso di diciotto anni...
delle rape e delle radici direttamente importate da Londra...
Una dacia, tutto conforto, con due stalle per i cavalli e un area dove
si possono piantare delle superbe betulle...
Persone desiderose di comprare delle calzature d'occasione sono attese
al bazar dalle otto alle tre del mattino...
una diligenza sospesa senza molle...
Un calesse pressoché nuovo portato dalla Francia nel 1814...
Libero subito, giovane domestico di diciannove anni, con esperienza di
lavanderia, accetterebbe altri lavori...
Cocchiere di fiacre, astemio, disponibile...
Intermezzo
Sesto quadro
L'appartamento di
Kovalev. Nel vestìbolo Ivan, allungato, suona la balalaica e
fantastica canticchiando.
IVAN
Una forza invincibile mi lega alla mia amata
Benediteci, o Signore, lei e me.
Lei e me!
Rinuncerei alla corona di re, purché la mia amata sia
colmata.
Benediteci, Signore, Lei e me!
Lei e me!
(viene bussato
alla porta. Ivan corre ad aprire. Entra Kovalev estremamente deluso)
KOVALEV
Fannullone! Tu ti occupi sempre di idiozie...
(Ivan esce,
Kovalev entra nella sua camera)
Buon
Dio! Buon Dio! Perché una tale disgrazia? Senza un braccio o
senza una gamba passi ancora, ma senza naso, un uomo non è
più che un essere ibrido, uccello? non un uccello!
Cittadino?
Non cittadino, buono solo ad essere gettato dalla finestra. Se almeno
fosse stato tagliato in guerra, o almeno se io fossi il responsabile
della sua perdita! Ma è scomparso, così, per
nulla,
gratuitamente, neppure per un copeco!
Ma no, non può essere
scomparso, è impossibile, inspiegabile: Cose del tipo che si
può concepire solo in sogno o in stato di ubriachezza.
Forse
che, per errore, invece di bere dell'acqua, io abbia bevuto la vodka
che mi serve per rinfrescarmi dopo la rasatura? Ivan, questo imbecille,
ha dimenticato di portarla via e io l'ho inghiottita...
(Si guarda dentro
lo specchio e si da un pizzicotto)
Che testa da clown!
ATTO TERZO
Settimo quadro
La
periferia di San Pietroburgo. Sulla scena una diligenza vuota, il
cocchiere sonnecchia, il gendarme raduna i poliziotti, in numero di
dieci, e li distribuisce nei vari posti assegnati.
GENDARME DI
QUARTIERE
Ordino che sia immediatamente catturato questo scellerato e che sia
condotto al mio cospetto per l'interrogatorio.
PRIMO E SECONDO
POLIZIOTTO
Si tratta di cose soprannaturali, se tu sapessi!
Cose
soprannaturali? Il peccato non è lontano. L'uomo onesto ne
è talmente spaventato che perde la voglia di mangiare e di
bere.
È terrorizzato!
GENDARME DI
QUARTIERE
Ve
lo darei io il terrore! Che cosa vi prende, eh? Rifiuto d'obbedienza,
eh? Siete dall'altra parte, eh? Siete dei ribelli, eh? Che cosa
è questo, eh? Seminate la rivolta, eh? Voi, eh? Eh? Sarete
denunciati! Rompete le righe. Andrea, va a sederti a destra, no, no,
alt! È Pierrot che si va a sedere. Ora, si va...
laggiù
non spingete come qua, furfanti, ve lo ripeto, non spingete come qua!...
QUARTO POLIZIOTTO
E come?
GENDARME DI
QUARTIERE
Ecco come: sbrigatevi, correte, volate. Che non vi veda più!
Che non vi senta più...
QUINTO POLIZIOTTO
Che cosa dobbiamo fare?
GENDARME DI
QUARTIERE
Che
cosa? Giovanotti! Decisamente, i vostri capelli sono bianchi quasi come
la neve, ma la vostra intelligenza è rimasta nella culla.
Aspettate un po', vado ad indicarvelo...
SESTO POLIZIOTTO
Bizzarro d'un uccello. Un uomo come lui bisognerebbe appenderlo alla
sommità di una quercia.
(Tutti assieme i
poliziotti intonano una canzone per farsi coraggio)
I POLIZIOTTI
Come un cane, con la coda bassa, come Caino, dimenandosi, ha fatto
colare dal suo naso del tabacco...
(Arrivano: una
signora che accompagna i viaggiatori, un uomo, i viaggiatori)
LA SIGNORA
Come ci si può imbarcare in una tale confusione, a quest'ora?
IL SIGNORE
Sicuro! È un'ora impossibile. Dei briganti li potrebbero
aggredire, o qualche cosa del genere...
UN PASSEGGERO
Che dio ci protegga dai briganti! E poi, perché parlare di
queste cose sul calar della notte?
LA SIGNORA
Non gli credete, sono delle sciocchezze, racconta tutto quello che gli
passa per la testa!
UN PASSEGGERO
So
bene che scherza, nondimeno, fa paura ad ascoltarlo. Parla, parla... lo
si ascolta, lo si ascolta, e poi vi sono delle volte che fa paura...
IL SIGNORE
I briganti agiscono al buio, cattiva ora per viaggiare...
Quanto
al cocchiere ha una brutta cera ed è mingherlino. Non
importa se
starà lassù sul cassone! E poi, chiaramente,
è
già fritto, e le sue pistole sono arrugginite da molto
tempo. Se
voi l'aveste viste! Se dovessero sparare rischierebbero di esplodere,
rovinandogli la mano e sfigurandolo, e lo renderebbero infermo per
tutto il resto della sua vita, poveruomo!
(I poliziotti
chiacchierano fra loro)
SETTIMO POLIZIOTTO
Forse che Satana non esiste?
OTTAVO POLIZIOTTO
Sia quel che sia, ha qualche cosa di demoniaco.
(Arriva una coppia
con due bambini)
UN PASSEGGERO
Non importa quello che dite! Ne ho abbastanza di ascoltarvi. Dio
punisce chi dice tali spropositi!
SETTIMO POLIZIOTTO
lo direi che non è un uomo, ma un diavolo.
OTTAVO POLIZIOTTO
E come è vestito?
IL PADRE
Ora,
madre, benedici i tuoi figli. Andiamo, bambini, avvicinatevi a vostra
madre; la benedizione materna protegge in tutti i luoghi,
sulla
terra come sul mare.
(I passeggeri
montano sulla diligenza)
LA MADRE
Che la Santa Vergine vi protegga. Non dimenticatevi di vostra madre;
scrivetele anche solo una piccola parola.
PRIMO E SECONDO
FIGLIO
Arnvederci! Arnvederci! Che Dio ci preservi da ogni incidente.
IL PADRE
Intanto, secondo il costume cristiano, inginocchiamoci un minuto prima
di partire.
(Il padre, la
madre, i due bambini si inginocchiano direttamente per terra)
Ecco! Ora tutto è a posto! Si parte!
(Sì
alzano. I bambini salgono sulla diligenza)
NONO POLIZIOTTO
Allora, no?
DECIMO POLIZIOTTO
No?
NONO POLIZIOTTO
Che cosa, no?
DECIMO POLIZIOTTO
No!
NONO POLIZIOTTO
Per te è lo stesso?
DECIMO POLIZIOTTO
Che cosa vuoi che faccia?
NONO POLIZIOTTO
È
comunque ben necessario che un diavolo ci si metta di mezzo
perché questo cane inghiotte della vodka al mattino, come
infischiarsene di lui?
DECIMO POLIZIOTTO
Ssst! Ora c'è di mezzo anche il bere! Ohi! qui va male!
NONO POLIZIOTTO
E ancora che con tutto questo, non si sia in ritardo.
(Pierre
Feodorovitch e Ivan Ivanovitch si incontrano per caso vicino alla
diligenza)
IVAN IVANOVITCH
Buon giorno, Pierre Feodorovitch!
PIERRE FEODOROVITCH
Restituisco volentieri il buon giorno al mio grande amico e benefattore
Ivan Ivanovitch!
IVAN IVANOVITCH
Da quello che vedo, siete molto affaticato, è a causa della
vostra gamba malata? Ah! ah! ah! ah! ah!...
PIERRE FEODOROVITCH
La
mia gamba! Hi! hi! hi! hi!... Voglio dirvi, mio buon amico e
benefattore Ivan Ivanovitch: alla mia età, ho fatto degli
altri
viaggi!
(Appare una
vecchia dama nobile; dei domestici la aiutano ad accomodarsi sulla
diligenza)
Ah! vi racconto in che modo mi sono introdotto nella
proprietà di una bella piccola tedesca!
IVAN IVANOVITCH
Ah! ah! ah! ah!..
(Ivan
Ivanovìtch e Pierre Feodorovitch si accomodano nella
diligenza)
QUINTO POLIZIOTTO
No, il tono non è divertente qui: si tratta di cose
diaboliche!
SESTO POLIZIOTTO
Sì, non è naturale. Tieni, lasciami gustare un
po' di tabacco... è ben buono!... etchi!
QUINTO POLIZIOTTO
Buono? una vecchia gallina si rifiuterebbe di annusarlo!
LA VECCHIA DAMA
NOBILE
(al finestrino)
Voglio
raccontarvi qualche cosa di straordinario: io
morirò
quest'anno. La morte è già venuta a trovarmi...
I DOMESTICI
Che state dicendo, mio Dio!
LA VECCHIA DAMA NOBILE
Vi
chiedo di ascoltare le mie ultime volontà: quando
morirò,
seppellitemi vicino alla chiesa nel mio vestito grigio, non quello
chiaro con i merletti: i morti non hanno bisogno di frufru!
I DOMESTICI
Ma che cosa dite, mio Dio! La morte è ancora molto lontana e
già voi ci spaventate con tali parole!
LA VECCHIA DAMA
NOBILE
No!
No! io so quando dovrò morire, ma non voglio che voi ne
siate
addolorati: io sono ormai una vecchietta, ho vissuto abbastanza... e
anche voi siete già vecchi: allora ci rivedremo ben presto
all'altro mondo...
(arriva un
mercante di crocchette)
LA MERCANTESSA
Crocchette! Crocchette! Sono ottime! Compratene! Compratene! Crocchette!
TERZO POLIZIOTTO
Grazioso piccolo stelo di donna!
QUARTO POLIZIOTTO
Un pezzo da scegliere!
LA MERCANTESSA
Crocchette! Crocchette!
QUARTO POLIZIOTTO
Vieni un po' qui!
(La mercantessa,
impaurita, si avvicina al poliziotto)
LA MERCANTESSA
Accettatele! Accettatele! Sono ottime!
TERZO POLIZIOTTO
E questo che cos'è? E questo che cos'è?
(la pizzica)
TERZO
E QUARTO POLIZIOTTO
E questo che cos'èeeeee?
LA MERCANTESSA
Ohi! ohi! ohi! ohi!
I POLIZIOTTI
Ah! ah! ah! ah!
QUARTO POLIZIOTTO
(in falsetto)
Permettete che ne gusti un po'! Ah! ah! ah! ah! A! A! A! A!
(I poliziotti
saltano dalla diligenza, circondano il mercante e lo portano fuori dal
palcoscenico)
SECONDO E SETTIMO
POLIZIOTTO
Piccolo grazioso pezzo. Ah! ah! ah! A! A! A! A!
QUINTO E OTTAVO
POLIZIOTTO
Molto, molto appetitoso! Ah! ah! ah! ah! ah! A! A! A! A!
TERZO POLIZIOTTO
Niente da fare! Niente uscita! Ah! ah! ah! ah!
PRIMO, SESTO E
DECIMO POLIZIOTTO
Se si...! A! A! A! A!
NONO POLIZIOTTO
A! A! A! A! Ah! ah! ah! ah!
LA MERCANTESSA
Ohi! ohi! ohi! ohi!
(il cocchiere si
sveglia e urla)
(Ultima esclamazione dei viaggiatori e delle persone che li
accompagnano)
I PASSEGGERI
Signora, noi conserveremo sempre il ricordo dei meravigliosi istanti
passati in vostra compagnia! Signora...
Addio, mamma, addio, mamma!
Che confusione! Che confusione!
Ehi, voi! Il barbuto! Dove andate? vedete bene che c'è una
signora...
I miei antenati! Ne salgono da tutte le parti!
Che cosa stai imbastendo? Fermati! Salta fuori un foulard!
(Il cocchiere
suona la trombetta e la diligenza si scuote. Il naso le corre incontro)
IL NASO
Ferma! Ferma! Ferma!...
(Il
cavallo, spaventato dalle sue grida, fa uno scarto: il Naso tenta di
ricuperarlo; tutti e due inciampano e cadono... Il cocchiere aiuta il
Naso a rialzarsi, mentre i viaggiatori escono precipitosamente dalla
diligenza)
IL COCCHIERE
Guardie!
PIERRE
FEODOROVITCH, IVAN IVANOVITCH E I DUE FIGLI
Chi è arrivato?
PASSEGGERI
Guardie! Che cosa succede?
(La
vecchia signora nobile si lancia all'inseguimento del Naso, che
inciampa sul gendarme addormentato. Quello si svegli di soprassalto e
fischia)
LA VECCHIA DAMA
NOBILE
Acchiappatelo! Acchiappatelo! Acchiappatelo!
LA FOLLA DEI
PASSEGGERI
A! A! A! A! A!
IL NASO
Come osate?
GENDARME DI
QUARTIERE
A! Che?
IL NASO
Sono un funzionario dello Stato. E di rango molto rispettabile!
(Il naso scappa, i
poliziotti lo inseguono)
GENDARME DI
QUARTIERE
Afferratelo! Su, ragazzi, avanti!
(Colpo di fuoco,
colpo di fischietto)
I POLIZIOTTI
Che? Come? Una lanterna! Una lanterna! Una lanterna!
Dove? Dove? Una lanterna! Una lanterna!
Che? Che? Che fare Una lanterna!
Guardate! Guardate! per di qua! Per di qua! Una lanterna!
Ah, diavolo! Una lanterna! Una lanterna!
I PASSEGGERI
Ohi! Ohi! Afferratelo! Afferratelo! Una lanterna! Una lanterna!
PRIMO POLIZIOTTO
Non abbiate paura, avanti, acchiappatelo! Che cosa temete!
IL NASO
A! A! A! A! A!
(tutti accerchiano
il Naso e lo colpiscono)
TUTTI
Prendi! Prendi! Prendi! Prendi! Prendi! Prendi! Prendi!
LA VECCHIA DAMA
NOBILE
Prendi! Prendi! Prendi! Prendi!
(Gragnola di colpi,
il Naso riprende il suo aspetto iniziale)
TUTTI
Un naso!
LA VECCHIA DAMA
NOBILE
Un naso!
PIERRE FEODOROVITCH
Un naso!
PRIMO POLIZIOTTO
Un naso!
(Il cocchiere
frusta il cavallo e la diligenza si avvia. I passeggeri le corrono
dietro)
I PASSEGGERI
Ferma! Ferma! Ferma!
(Il gendarme
avvolge il Naso in una carta e si ritira con i poliziotti)
Ottavo quadro
L'appartamento di
Kovalev - L'appartamento della signora Podtotchina
GENDARME DI
QUARTIERE
È qui che abita l'assessore di collegio Kovalev?
KOVALEV
Entrate. Sono il maggiore Kovalev.
GENDARME DI
QUARTIERE
Siete voi che avete perduto la vostra appendice nasale?
KOVALEV
Effettivamente!
GENDARME DI
QUARTIERE
Ora è stata ritrovata!
KOVALEV
Come? Che cosa dite?
GENDARME DI
QUARTIERE
In
un modo alquanto bizzarro; l'abbiamo catturato mentre stata per
partire! Aveva un passaporto in regola a nome di un alto funzionario,
ah, ah, ah! E quello che è incredibile è che
sulle prime
io l'avevo preso per un uomo! Ah, ah, ah!
KOVALEV
Dov'è?
GENDARME DI
QUARTIERE
Ma
per fortuna avevo gli occhiali! E allora mi sono immediatamente accorto
che non si trattava che di un naso! lo sono miope, e se vi mettete
davanti a me, potrei distinguere il vostro viso, ma non il vostro naso,
né la vostra barba...
KOVALEV
(con impazienza
crescente)
Ma dov'è ora?
GENDARME DI
QUARTIERE
Mia suocera, cioè la madre di mia moglie, non ha visto
nulla...
KOVALEV
Dov'è? Dov'è? Lo voglio vedere immediatamente!
(Il gendarme
estrae tranquillamente il naso dal pacchetto)
GENDARME DI
QUARTIERE
Tranquillizzatevi,
siccome sapevo che ne avevate bisogno, ve l'ho portato. Quello che
è curioso è che l'attore principale in questa
faccenda,
è un barbiere della via Voznessenslki, uno scellerato, che
è stato affidato alle mani della giustizia. Da molto tempo
io
sospettavo che fosse un ladro e un ubriacone... ancora tre giorni fa,
ha scippato in un negozio tutto un lotto di fibbie e di bottoni...
(Il gendarme
mostra a Kovalev il suo naso)
Il vostro naso è esattamente com'era prima.
KOVALEV
Sì, è proprio lui! E giusto, è lui!
Volete prendere con me una tazza di té?
GENDARME DI
QUARTIERE
Grazie,
lo farei con piacere, ma sono nell'obbligo di rifiutare,
poiché
devo fare un salto al tribunale del commercio. Sta per verificarsi un
importante rincaro su tutti gli articoli... Da me abita mia suocera,
cioè la madre di mia moglie, e i miei bambini. Il
primogenito
mostra delle disposizioni, ma io non ho i mezzi per farlo istruire...
(Kovalev gli da
del denaro)
Ma io non ho i mezzi per farlo istruire...
(Kovalev gli da
ancora del denaro)
Ma io non ho i mezzi per farlo istruire...
(Kovalev gli da
dell 'altro denaro)
(Il gendarme esce. Kovalev esulta di gioia)
KOVALEV
Sì,
è proprio lui! Lui! ecco la macchia sul lato sinistro! Lui!
Lui!
proprio il mio naso! È proprio lui! Lui! Lui! Il mio naso
è stato ritrovato, devo rincollarlo, rimetterlo a suo posto,
fra
le due guance! E se non tenesse?
(Kovalev prova
a rimettere il naso a posto davanti allo specchio)
Non
ci sta! Oh! Catastrofe! Non tiene! Su, idiota, stacci! È
possibile che non tenga? Mio Dio! E se non tenesse? Ivan! Ivan!
IVAN
(Entrando)
Al vostro servizio.
KOVALEV
Va, presto!
IVAN
Dove?
KOVALEV
Dal dottore.
(Ivan esce)
Riprendi il tuo posto, idiota! Niente da fare, niente da fare...
(Arriva il dottore)
IL DOTTORE
Dove? Qui?
IVAN
Qui, mio buon signore, qui! Ecco che è arrivato,
è aspettato...
KOVALEV
Mio salvatore! Salvatemi! Il Signore vi sarà grato di avere
soccorso un povero infelice!
DOTTORE
Da quando è arrivata questa malattia?
KOVALEV
lo
mi sono svegliato di buon ora, e ho visto che al posto del mio naso
c'era una superficie completamente liscia, stupidamente piatta.
DOTTORE
E il resto è tutto a posto?
KOVALEV
Non vi preoccupate del resto!
IL DOTTORE
Bene, bene! Sedetevi e girate la testa.
(Il dottore palpa
Kovalev al posto del naso)
KOVALEV
Ahi!
IL DOTTORE
Non c'è nulla. Uhmm... Voltate la testa sulla destra,
così...
(Lo palpa
nuovamente)
KOVALEV
Ahi!
IL DOTTORE
No, impossibile.
KOVALEV
Eh?
IL DOTTORE
Sarebbe meglio restare così, perché si rischia di
far peggio.
KOVALEV
Vi supplico, non c'è un rimedio?
IL DOTTORE
Ben inteso, si potrebbe tentare di rincollarlo, ma vi avverto che
sarà peggio per voi.
KOVALEV
Rincollatelo,
non m'importa come! Che sia sbagliato, ma che tenga! Sono pronto a
mantenerlo con la mano, nei momenti critici. Non danzerò
più, non rischierò di farlo cadere facendo un
passo
falso. Ah, vi supplico, rincollatelo! E per mia riconoscenza, vi
assicuro, vi darò il massimo che i miei mezzi permettono...
IL DOTTORE
Credetemi,
io non mi sognerei mai di approfittare di una situazione, è
contro i miei principi e contro la mia arte; e veramente, se mi faccio
pagare i miei consulti, è solo per non seccare la gente col
mio
rifiuto. Sicuramente, io ve lo rimetterei a posto, questo naso, ma vi
assicuro, parola di uno che se ne intende, che sarà peggio
di
ora... Lasciate piuttosto fare alla natura! Lavatevi frequentemente con
l'acqua fresca e voi vedrete, vi sentirete bene tanto senza che con...
In quanto al vostro naso, vi consiglierei di metterlo in un flacone
d'alcool, o ancora meglio, di aggiungervi due cucchiaini di vodka molto
forte e di aceto tiepido. Così voi potrete ricavarne una
bella
sommetta. Ve lo prenderei io stesso, se il prezzo fosse ragionevole.
KOVALEV
No! Per niente al mondo lo venderei! Preferirei ancora vederlo
imputridire!
IL DOTTORE
Scusatemi, volevo semplicemente essere gentile con voi. Ma che fare? In
tutti i casi siete stato testimone dei miei sforzi.
(Il dottore esce)
KOVALEV
Dai! Riprendi il tuo posto, idiota! Ahi! Ahi! Ahi!
(Entra Iarijkine)
IARIJKINE
(a parte)
Quella testa ridicola! Ah! ah! ah!
KOVALEV
(vedendo Iarijkine)
Ma è proprio possibile che non si riattacchi?
IARIJKINE
E con della saliva?
KOVALEV
(sputando)
Tff! Tff! Tff! No, niente da fare!
IARIJKINE
E se provaste l'omeopatia?... Per sortilegio, come la cosa è
avvenuta?
KOVALEV
La
colpevole deve essere la Signora Podtotchina, la moglie di un ufficiale
di stato maggiore; ella desidererebbe che io sposassi sua figlia, e io
le ho risposto che sono troppo giovane, che dovevo aspettare ancora
cinque anni, per arrivare giusto al mio quarantaduesimo anno; e per
vendicarsi ella avrà voluto sfigurarmi e sarà
ricorsa a
qualche stregoneria... Poiché è impensabile che
il mio
naso sia stato tagliato da qualcuno. Nessuno è entrato nella
mia
camera. Quanto al barbiere, Ivan Iakovlevitch, egli mi ha rasato
mercoledì, e il mio naso è stato a suo posto
tutta la
giornata e anche il giovedì... Inoltre avrei sentito un vivo
dolore, avrei avuto una ferita che non si sarebbe cicatrizzata
così rapidamente, e diventare così liscia come
una
focaccia...
IARIJKINE
Sporco affare, molto sporco!
KOVALEV
Devo rivolgermi al tribunale? o andare da lei e regolare il conto io
stesso?
IARIJKINE
Forse
lei acconsentirà a rendervi ciò che vi spetta
senza
storie, no? Scrivetele: se il naso non torna al suo posto... e
così di seguito... Cara Signora Pelagia Grigorievna...
(Kovalev si siede
per scrivere)
KOVALEV
Bene, mi metto a scrivere.
(L'altra
parte della scena si illumina, mostrando la Signora Podtotchina e sua
figlia, mentre Kovalev e Iarijkine entrano nell'oscurità. La
figlia interroga le carte)
LA
FIGLIA
Ancora
un giro, un re di quadri all'orizzonte, delle lacrime, una lettera
d'amore, a sinistra un re di fiori si dà da fare, ma
è
disturbato da una persona malevola...
MADAME PODTOTCHINA
E chi tu chi credi che sia questo re di fiori?
LA FIGLIA
Non lo so, non lo so...
MADAME PODTOTCHINA
Platon Kouzmitch Kovalev!
LA FIGLIA
Ah, no! Sicuramente no. Scommetterei qualunque cosa che non
è lui!
MADAME PODTOTCHINA
Andiamo, non discutere - non c'è un altro re di fiori.
LA FIGLIA
No! no! no! non lui!
(Entra Ivan,
portando una lettera)
IVAN
Ho l'onore di rivolgermi alla Signora Podtotchina, Pelagia Grigorievna?
LA FIGLIA
Ah! come si sente l'avvicinarsi della primavera!
MADAME PODTOTCHINA
In effetti!
IVAN
Porto una lettera!
(La signora
Podtotchina prende la lettera e scrive una riposta che consegna a Ivan)
LA FIGLIA
Il
mio cuore palpita, come se aspettasse sempre qualcuno; le mie orecchie
ronzano continuamente, è possibile che il mio cuore rimanga
sordo a tutti questi appelli? Ah, no! Ah, no!
MADAME PODTOTCHINA
Leggi, è Kovalev che scrive.
(La signora
Podtotchina si avvicina alla figlia e le mostra la lettera di Kovalev.
La leggono insieme)
LA FIGLIA
Eh? eh? Cara Signora Pelagia Grigorievna! Il vostro strano
comportamento mi è incomprensibile... Siate sicura che
affidandovi a sortilegi non arriverete mai a farmi sposare vostra
figlia. Credete bene che io so esattamente che quello che è
accaduto al mio naso, così come la maniera di cui voi siete
stata, in questa faccenda, la principale artefice, e nessun altro. Il
suo allontanamento improvviso dal suo posta naturale...
(La prima parte
della scena si illumina nuovamente; Kovalev e larijkine leggono la
risposta di Madame Podtotchina)
IVAN
Ecco la risposta.
KOVALEV
Dammi, dammi!
IARIJKINE
Caro Signor Platon Kouzmitch.
(continua la
lettura con Kovalev)
Sono stata estremamente sorpresa della vostra lettera. lo ve lo
confesso molto francamente, non mi aspettavo in nessun modo e ancora
meno i rimproveri che voi mi fate...
MADAME PODTOTCHINA
E LA FIGLIA
...la sua fuga, camuffato con una uniforme, poi, sotto il suo vero
aspetto, non sono altro che il risultato di atti di stregoneria,
perpetrati da voi o da qualche altra persona che si dedica a questo
genere di pratiche, che a voi sono care...
IARIJKINE E KOVALEV
Sappiate che il funzionario al quale voi fate allusione non
è mai stato ricevuto in casa mia, né camuffato,
né sotto il suo vero aspetto. Filippo Podtantchikov,
è vero, è venuto qualche volta, ma anche se
desiderava la mano di mia figlia ed era un perfetto onest'uomo, di
grande istruzione, non gli ho lasciato mai intravedere la minima speranza.
MADAME PODTOTCHINA
E LA FIGLIA
Se il naso sunnominato non ritornerà oggi stesso al suo
posto, allora mi vedrei nell'obbligo di rimettere la questione nelle
mani della giustizia. Con tutto il rispetto che vi porto, vostro umile
servitore Platon Kovalev.
KOVALEV E IARIJKINE
Voi fate allusione al naso. Se volete con questo significare che era
nelle mie intenzioni menarvi per il naso, vale a dire, rifiutarvi la
mano di mia figlia; ebbene, sono sorpresa che voi siate il primo a
parlarne, sapendo praticamente che le mie intenzioni sono tutt'affatto
contrarie, e che, se in questo momento voi faceste la domanda, io vi
darei soddisfazione... poiché questo da sempre corrisponde
al mio desiderio più vivo. In questa speranza, resto la
vostra devota Pelagia Podtotchina.
KOVALEV
No, non è lei la colpevole, è sicuro.
IARIJKINE
È impossibile!
KOVALEV
Una persona colpevole non scriverebbe in questo modo.
IARIJKINE
Solo il Diavolo saprebbe raccapezzarsi! Solo il Diavolo saprebbe
raccapezzarsi!
Intermezzo
Un uomo esce da
dietro le quinte; è immerso nella lettura del giornale.
Altri lo seguono...
LA GENTE
- Il naso del maggior Kovalev a passeggio...
- Permettete che vi dica che non ne capisco un
granché di questa faccenda? Dove? Dov'è?
- Dov'è? Dov'è?
- È incredibile, tutto quello che può
succedere in questo basso mondo!
- Dove? Dove? Dov:è il naso? Non vedo niente...
- Ecco, non ero al corrente. Dov'è? Dove?
- Dove? Dove? Dov'è? Non vedo niente...
- È tutta molto bizzarra, del genere delle tavole
ruotanti, questa storia del naso del maggiore!
- Eccolo! Eccolo! Guardate! Eccolo!
- Mostratecelo!
- Eccolo! Eccolo! Guardate! Eccolo!
- Sì, è lui, che avvenimento!
- Dove? Dove?
- Eccolo! Eccolo! Guardate! Eccolo!
CORO
- Dove? Dove? Dove? mostratelo. Eccolo!
- Quello col giornale?
- Eccolo! Eccolo! Eccolo! Eccolo! Eccolo! Eccolo con il
giornale, con il giornale?
- Eccolo! Vi prego, guardate, guardate, guardate, arriva,
arriva...
- Non vedo niente! Dove? Dove? Eccolo, guardate! Arriva,
arriva!
UN VECCHIO
Mostratemelo, per favore, che gli possa dare un'occhiata...
LA GENTE
- Dov'è? Dov'è? Sì,
è lui, è lui!
- Dov'è? Dov'è?
- Dov'è?
CORO
- È lui! È lui!
- Dov'è? Dov'è?
- Guardate! Il naso! Guardate! Il naso!
IL VECCHIO
Che vi prende? Ma non è lui! Dove? Dove? Dov'è il
naso del maggiore?
CORO
Non lui! Non lui! Non è lui! Non è lui!
UN UOMO
Tutta questa è una storia inventata, capite, una storia
inventata..
UN SECONDO UOMO
È veramente fantastico quello che si arriva a fare
con il progresso!
CORO
È tutto molto curioso: rendetevi conto: si dice che
esattamente alle tre, egli farà una passeggiata sul viale.
UN TERZO UOMO
Si dice: Progresso! Progresso! Ma dov'è il progresso in
questa situazione? Sciocchi!
CORO
Dov'è? Dov'è? Dove? Dove? Ah! Mostratecelo,
mostratecelo!
PRIMO UOMO
Signori, il naso si trova nei magazzini Iounker!
TUTTI
Dove? Dove? Nei magazzini Iounker?
(Il sipario si
alza sui magazzini Iounker. Vi è una folla. Quelli che erano
davanti al sipario si riversano nei magazzini)
PRIMO CORO
Dov'è? Dov'è? Mostratecelo!
SECONDO CORO
Dov'è il naso? Dov'è il naso? Dov'è il
naso? Eccolo! Eccolo!
(Davanti alla
folla, un mercante propone alla gente di farla montare su degli
sgabelli per meglio vedere. Alcuni vi salgono)
IL MERCANTE
Degli sgabelli in legno! Pratici; Dei magnifici sgabelli in legno!
Pratici! Chi vuole salire? Chi vuole salire?
PRIMO CORO
Dov'è? Eccolo! Guardate! È là! Dove?
Dietro la vetrina, nel magazzino! Eccolo! Eccolo! Eccolo! Guardate,
dietro la vetrina! Eccolo! Eccolo!
Dov'è? Dov'è?
SECONDO CORO
- Guardate dentro il magazzino, eccolo! Guardate! Guardate!
- Eccolo! Dove? Dove? Dove? Dove?
- Là, dietro la vetrina, dietro la vetrina!
- Eccolo, arriva! Dove? Eccolo! Dove? Dove?
(Entra un vecchio
graduato)
IL GRADUATO
Permettete che guardi! Hum, hum...
IL MERCANTE
Dei magnifici sgabelli in legno, pratici! Degli sgabelli a ottanta
copechi, a ottanta copechi! Chi vuole salirvi? Chi vuole salirvi?
UNA VOCE FEMMINILE
Ahi! Che cosa credi di cucire, maledetto!
UNA VOCE MASCHILE
Smettetela di fare confusione e liberate il campo, senza disturbare!
(Il vecchio
graduato monta su un banco)
PRIMO CORO
Dov'è? Dov'è? Guardate! Guardate! Eccolo!
SECONDO CORO
Ah, ah, ah, ah! Nel magazzino, dietro la vetrina! Ah, ah, ah! Guardate!
Eccolo! Guardate! Guardate! Guardate!
INSIEME
Guardate! Guardate! Guardate!
IL GRADUATO
(cade dal banco)
Un maglione, un volgare maglione, non un naso!
CORO
Un maglione! Un ma... ah! ah! ah! Un maglione e non un naso!
PRIMO UOMO
Lo dicevo bene! Un maglione!
QUARTO UOMO
Come si può disturbare la gente per tali inverosimili
frottole!
SECONDO UOMO
Tutto questo è una fanfaluca!
PRIMO CORO
- Che? Ah, ah, ah!
- Dov'è?
- Niente naso!
INSIEME
- Tutto questo è una fanfaluca, una fanfaluca!
- Niente naso, niente naso, solo un maglione! Fanfaluca,
fanfaluca, fanfaluca!
SECONDO UOMO
Signori e signore, il naso è a passeggio nel giardino
d'Estate!
INSIEME
- Dove? Dove?
- Al giardino d'Estate, presto! presto!
- Lo dicevo bene che non era sulla Prospettiva Nevski! -
Presto! - Presto!
(Tutti si mettono
a correre)
UN
DANDY
Michele, tu vai?
SECONDO DANDY
Sì! Touda!
PRIMO DANDY
Anch'io!
UNA VOCE ANONIMA
Vado a dare un'occhiata!
TERZO STUDENTE
Sei là? Andiamo a vedere!
PRIMO STUDENTE
Certo!
QUARTO STUDENTE
Vedere il naso del maggiore Kovalev!
SECONDO STUDENTE
Al giardino d'Estate.
GLI STUDENTI
- Corriamo a vedere!
- Più presto!
- Corriamo, corriamo
- Gettiamo un'occhiata!
(Una dama
rispettabile, accompagnata dai suoi due bambini)
I BAMBINI
Mamma, mamma, mostraci il naso!
LA DAMA
Subito, figli miei, subito. Presto, andiamo al giardino d'Estate!
(Si scopre il
giardino d'Estate dove la folla si accalca)
LA FOLLA
- È qui che passeggia il naso del maggiore Kovalev!
- Sciocchezze! Tutti sanno che è al giardino
d'Estate!
- Ah! mostratecelo!
- Dov'è? Dov'è? Mostratecelo!
Dov'è? Mostratecelo! Dov'è?
- Non è possibile! Che sciocchezza!
(Attraverso la
folla il Khan Khozriev-Mirza tenta di aprirsi un passaggio su una
portantina sostenuta da degli eunuchi)
GLI EUNUCHI
Andiamo, buona gente, se non vi dispiace, fate passare Khozriev-Mirza!
Spostatevi! Fate passare Khozriev-Mirza, che vorrebbe guardare!
LA FOLLA
- Dov'è? Dov'è?
- Eccolo, guardate!
- Fate passare Khozriev-Mirza, per favore, fate
passare, per favore, fate passare per favore!
GLI EUNUCHI
Buona gente! Fate passare Khozriev-Mirza. Per favore! Khozriev-Mirza,
vorrebbe vedere! Lasciate vedere Khozriev-Mirza!
KHOZRIEV-MIRZA
(a parte)
Non vedo nulla...
(ad alta voce)
Veramente è incredibile! Come è possibile che un
naso passeggi nel giardino d'Estate! Che fenomeno sensazionale!
Realmente un stupefacente fantasia della natura! Estremamente
interessante!
(ai suoi eunuchi)
Ritorniamo a casa.
GLI EUNUCHI
Buona gente, per favore, Khozriev-Mirza vuole tornare a casa, fatelo
passare! Buona gente, Khozriev-Mirza l'ha visto, vorrebbe rientrare.
Per favore, fate passare Khozriev-Mirza! Per favore, lasciate rientrare
Khozriev-Mirza!
LA FOLLA
- Khozriev-Mirza l'ha visto! Khozriev-Mirza l'ha visto!
È vero, Khozriev-Mirza l'ha visto! Dove? Non è
là! Eccolo! No, non è lui! Dov'è?
- Khozriev-Mirza l'ha visto! Anche noi dobbiamo vederlo!
Dov'è? Eccolo! No, non è lui! Sì,
eccolo! Guardate!
- Dov'è? Dov'è? Dov'è?
Eccolo! Guardate! Eccolo! Eccolo! Eccolo! Guardate! Guardate! Eccolo,
dove?
(arriva un
distaccamento di polizia. I poliziotti disperdono la folla)
I POLIZIOTTI
Circolate! Circolate! Circolate!
LA FOLLA
Dov'è? Dov'è? Dov'è? lasciatecelo
vedere!
Dov'è? Dov'è? Dov'è? Dov'è?
Dov'è?
(Dei pompieri
arrivano e annaffiano la folla)
EPILOGO
Nono Quadro
L'appartamento di
Kovalev. Kovalev salta dal letto tenendosi il naso.
KOVALEV
È lui! È lui! Sì, è lui! Il
mio naso! Eh, eh! Il mio naso al suo posto, fra le due guance! Ivan!
Ivan! Ivan!
(Ivan entra)
IVAN
Avete chiamato, signore?
KOVALEV
Guarda, Ivan, io credo di avere una macchia sul naso?
(a parte)
Purché non mi dica: Non so non ci sono delle macchie, ma non
c'è neanche il naso!
IVAN
No, nessuna, Signore.
KOVALEV
Come, nessuna?
IVAN
Niente macchie, Signore, il naso è pulito!
KOVALEV
Perfetto, perfetto, sciocco!
(Indirizzandosi al
naso)
E tu, eh?
(Kovalev danza)
Falso-gettone!
IVAN
Guardate come il padrone danza!
(Entra Ivan
Iakovlevitch)
KOVALEV
Ah, sei tu! Confessa, le tue mani sono pulite?
IVAN IAKOVLEVITCH
Pulite!
KOVALEV
Tu menti!
IVAN IAKOVLEVITCH
Parola d'onore, pulite.
KOVALEV
Sta attento!
(si siede per
farsi rasare)
IVAN IAKOVLEVITCH
(a Ivan)
Dell'acqua! Dell'acqua!
(Ivan porta
dell'acqua. Mostrando il naso)
Ah, e questo, che se ne è fatto? Se si...
(Kovalev e Ivan
Iakovlevitch si guardano e scoppiano a ridere)
KOVALEV
Ah, ah, ah!
IVAN IAKOVLEVITCH
Ah, ah, ah!
KOVALEV
Come d'abitudine, Ivan Iakovlevitch, le tue mani puzzano!
IVAN IAKOVLEVITCH
Di che cosa volete che puzzino?
KOVALEV
Non lo so, mio caro, ma quello che è certo è che
puzzano...
(Ivan Iakovlevitch
prende Kovalev per il naso, ma le sue proteste glielo fanno lasciare.
La rasatura riprende)
Eh là! Eh là! Fa' attenzione!
Decimo quadro
La prospettiva
Nevskij. Kovalev incontra dei conoscenti
PRIMO
CONOSCENTE
Buon giorno, Platon Kouzmitch!
KOVALEV
Buon giorno!
(fra sé)
II naso è a posto! Buon giorno Stepan Lazarevitch!
SECONDO CONOSCENTE
Vi auguro il buon giorno, Platon Kouzmitch!
KOVALEV
(a parte)
È a posto, è a posto... Se il Maggiore non si
mette a ridere vedendomi, allora questa è la prova
irrefutabile che tutto è in ordine.
TERZO CONOSCENTE
Ah! Quando si parla di lupi, spunta la coda!
KOVALEV
Ah, tu! Ti conosco bene! Una vera tigna! Va bene! Ah sì,
scioccone, va bene! Ah!
MADAME PODTOTCHINA
E LA FIGLIA
Platon Kouzmitch... Ah! ah! ah! ah!
KOVALEV
Molto care Madame Pelagia Grigorievna e Mademoiselle... Ah! ah!...
(racconta un
aneddoto)
Eccone una buona: era partito in missione da tre anni; arriva presso di
lui sua moglie, andandogli incontro tutta eccitata dalla
felicità; tiene per mano un bambino. Buon giorno! - Buon
giorno! Da dove viene questo bambino? - È il buon Dio che ce
l'ha dato! Tu parli di buon Dio! Bestiaccia! E lui la riempie di
schiaffi: aveva dimenticato che il figlio era suo. Da allora il bambino
gli rassomiglia come due gocce d'acqua... Ah! ah! ah!
LA FIGLIA
Ih! ih! Ih! ih!
MADAME PODTOTCHINA
Platon Kouzmitch, accettereste un invito a pranzo per domani?
(in segreto)
E se vorrete fidanzarvi con mia figlia vi darò
soddisfazione...
(Kovalev prende rispettosamente congedo)
KOVALEV
Ah! le brave donne: tutte della razza dei volatili!
Quanto alla figlia, non mi sposerei mai con lei.
È così semplice per l'amore,
(rivolgendosi a
una mercantessa delle quattro stagioni)
Ascolta, mia colomba: Vieni a casa mia. Chiedi solamente dove abita il
Maggiore Kovalev. Tutti te lo diranno. Hum, hum...
(allontanandosi)
Mia adorata! Hum, mia bellissima!
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Ultimo aggiornamento 20 aprile 2012