Il Preludio e fuga in mi bemolle minore op. 6 fu composto nel 1876. Il Preludio, ripensamento della forma classica attraverso il pianismo romantico, presenta una scansione strofica a corale che può ricordare il Preludio, Corale e Fuga di Franck che però Sgambati anticipa di otto anni. La fuga dal soggetto modale contiene una citazione dell'inno gregoriano Ut queant laxis di Guido d'Arezzo che Sgambati adoperò in quanto, all'epoca, molto noto per la denominazione e la memorizzazione delle note musicali. La presenza emblematica di quest'inno assume valore simbolico di restaurazione delle antiche espressioni musicali ed è anche da interpretarsi come rinuncia alle strutture tradizionali in favore di un neomodalismo che avrà più ampi sviluppi nel Novecento.
Francesco Caramiello