Sechs Gedichte, op. 36

per voce e pianoforte

Musica: Robert Schumann (1810 - 1856)
Testo: Robert Reinick
  1. Sonntags am Rhein - Massig geschwind (re maggiore)
  2. Ständchen - Nicht zu schnell (sol maggiore)
  3. Nichts-Schöneres - Einfach, innig (do maggiore)
  4. An den Sonnenschein - Im Volkston (la maggiore)
  5. Dichters Genesung - Im Anfange nicht zu rasch nach und nach lebendiger (mi minore)
  6. Liebesbotschaft - Adagio. Ruhig, innig (fa maggiore)
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1840
Edizione: Schuberth, Lipsia, 1842
Dedica: Livia Frege
Testo (nota 1)
1 - SONNTAGS AM RHEIN 1 - LA DOMENICA SULLA RIVA DEL RENO
Des Sonntags in der Morgenstund'
Wie wandert's sich so schön am Rhein,
Wenn rings in weiter Rund'
Die Morgenglocken geh'n!
La domenica, alle prime ore del giorno,
quanto è bello andare errabondi
sulle rive del Reno, quando tutt'attorno
risuonano le campane del mattutino!
Ein Schifflein zieht auf blauer Flut,
Da singt's und jubelt's drein;
Du Schifflein, gelt, das fährt sich gut
In all die Lust hinein?
Sulle onde azzurre passa un piccolo battello,
risonante di canti e di risa;
o piccolo battello, dimmi, non è bello
passare così colmo di gioia?
Vom Dorfe hallet Orgelton,
Es tönt ein frommes Lied,
Andächtig dort die Prozession
Aus der Kapelle zieht.
Dal villaggio giungono gli accenti dell'organo,
si ascolta da lontano un canto pio,
tutta raccolta nella devozione esce
dalla cappella la processione.
Und ernst in all die Herrlichkeit
Die Burg hernieder schaut
Und spricht von alter, guter Zeit,
Die auf den Fels gebaut.
E solenne in tutto quello splendore di felicità
il castello guarda giù dalla rocca
e parla degli antichi, amati tempi
della sua costruzione sulla roccia.
Das alles beut der prächt'ge Rhein
An seinem Rebenstrand,
Und spiegelt recht im hellsten Schein
Das ganze Vaterland.
Tutto questo dispiega il Reno nel suo splendore
sulle rive coperte di vigneti
e riflette nella più limpida sua luminosità
l'intera terra patria.
Das fromme, treue Vaterland
In seiner vollen Pracht,
Mit Lust und Liedern allerhand
Vom lieben Gott bedacht.
La devota, fedele terra patria
in tutta la sua magnificenza,
con gioia e canti da ogni parte
per volere del buon Dio.
2 - STÄNDCHEN 2 - SERENATA
Komm' in die stille Nacht,
Liebchen, was zögerst du?
Sonne ging längst zur Ruh;
Welt schloss die Augen zu.
Rings nur einzig die Liebe wacht.
Vieni nella notte silenziosa,
o mio tesoro, perché indugi?
Già da tempo il sole è andato a riposare;
il mondo ha chiuso gli occhi.
Soltanto l'amore veglia tutt'attorno.
Liebchen, was zögerst du?
Schon sind die Sterne hell,
Schon ist der Mond zur Stell'
Eilen so schnell, so schnell'.
Liebchen, mein Liebchen, drum eil' auch du.
O mio tesoro, perché indugi?
Già scintillano le stelle luminose,
già la luna è alta nel cielo,
Fanno fretta, tanta fretta.
Mio tesoro, mio caro tesoro, affrettati anche tu.
Einzig die Liebe wacht,
Ruft dich allüberall.
Höre die Nachtigall,
Hör' meiner Stimme Schall,
Liebchen, o komm in die stille Nacht!
Soltanto l'amore veglia
e ti chiama dappertutto.
Ascolta l'usignolo,
ascolta gli accenti della mia voce,
o mio tesoro, o vieni nella notte silenziosa!
3 - NICHTS SCHÖNERES 3 - NULLA È PIÙ BELLO
Als ich zuerst dich hab gesehn,
Wie du so lieblich warst, so schön,
Da fiel's mein Lebtag mir nicht ein,
Dass noch was Schönres sollte sein,
Als in dein liebes Augenpaar
Hineinzuschauen immerdar.
La prima volta che ti ho veduto,
eri così amorevole, così bello,
non ho pensato un solo istante
che non poteva esserci nulla di più bello
d'affiggere il mio sguardo
nel profondo dei tuoi occhi.
Da hab ich denn so lang' geschaut,
Bis du geworden meine Braut,
Und wieder fiel es mir nicht ein,
Dass noch was Schönres könnte sein,
Als so an deinem roten Mund
Sich satt zu küssen alle Stund.
Così a lungo li ho guardati
che tu sei diventata mia moglie,
e una volta ancora non ho pensato un solo istante,
che potesse esserci qualcosa di più bello
del baciare ad ogni ora
le tue rosse labbra.
Da hab ich denn so lang' geküsst,
Bist du mein Weibchen worden bist,
Und kann nun wohl versichert sein,
Dass noch was Schönres nicht kann sein,
Als wie mit seinem lieben Weib
Zu sein so ganz ein Seel und Leib.
E ti ho baciato per tanto e tanto tempo
sin quando tu sei diventata la mia donnina,
e posso ora tranquillamente affermare
che non può esistere nulla di più bello
d'esser con la propria cara moglie
un corpo solo, un'anima sola.
4 - AN DEN SONNENSCHEIN 4 - AI RAGGI DEL SOLE
O Sonnenschein, o Sonnenschein!
Wie scheinst du mir ins Herz hinein,
Weckst drinnen lauter Liebeslust,
Dass mir so enge wird die Brust!
O raggi del sole, o raggi del sole!
Tu penetri proprio al fondo del mio cuore,
risvegli un tale ardore d'amore,
che la mia stessa anima si sente costretta nel petto!
Und enge wird mir Stub und Haus,
Und wenn ich lauf zum Tor hinaus,
Da lockst du gar ins frische Grün
Die allerschönsten Mädchen hin!
E stretta è per me questa stanza, questa casa,
e quando mi lancio fuori della porta,
tu attiri nel fresco verde dei prati
le più meravigliose fanciulle!
O Sonnenschein! Du glaubest wohl,
Dass ich wie du es machen soll,
Der jede schmucke Blume küsst,
Die eben nur sich dir verschliesst?
O raggi del sole! Tu ben credi,
che io possa fare come te,
che baci tutti i più bei fiori,
che si schiudono alle tue carezze?
Hast doch so lang die Welt erblickt,
Und weisst, dass sich's für mich nicht schickt;
Was machst du mir denn solche Pein?
O Sonnenschein, o Sonnenschein!
Hai dunque per tanto tempo osservato il mondo,
e ben sai che questo non mi è permesso;
perché afflìggermi, dunque, con tanta pena?
O raggi del sole! o raggi del sole!
5 - DICHTERS GENESUNG 5 - CONVALESCENZA DEL POETA
Und wieder hatt ich der Schönsten gedacht,
Die nur in Träumen bisher ich gesehen;
Es trieb mich hinaus in die lichte Nacht,
Durch stille Gründe musst ich gehen.
Da auf einmal glänzte das Tal,
Schaurig als war es ein Geistersaal.
E una volta ancora ho potuto pensare alla mìa bella,
che finora avevo visto soltanto nei sogni;
sono stato indotto ad uscire nella notte chiara,
ad andare per luoghi silenziosi.
Tutt'a un tratto risplendette la valle,
minacciosa come fosse un luogo di fantasmi.
Da rauschten zusammen zur Tanzmelodei
Der Strom und die Winde mit klingendem Zischen,
Da weht' es im flüchtigen Zuge herbei.
Aus Felsen und Tale, aus Wellen und Büschen,
Und im Morgenglanz, ein weisser Kranz,
Tanzten die Elfen den Reigentanz.
Rumoreggiavano assieme alla melodia di una danza
il fiume e i venti tra sibili e clangori,
con impeto possente soffiavano
dalle rocce e dalle valli, dalle onde e dai boschetti,
e nel luminoso chiaror della luna, in una bianca corona,
danzavano gli elfi la loro ronda incantata.
Und mitten im Kreis ein luftiges Weib,
Die Königin war es, ich hörte sie singen:
"Lass ab von dem schweren irdischen Leib,
Lass ab von den törichten irdischen Dingen!
Nur im Mondenschein ist Leben allein!
Nur im Träumen zu schweben, ein ewiges Sein!
E al centro del cerchio una donna fiabesca,
era la regina, sentii che cantava:
"Rinuncia alla greve vita terrena,
rinuncia alle folli vanità terrestri!
Soltanto nel chiaror della luna è la vera vita!
Soltanto nel sogno si trova l'esistenza eterna!
Ich bin's, die in Träumen du oft gesehn,
Ich bin's, die als Liebchen du oft besungen,
Ich bin's, die Elfenkönigin,
Du wolltest mich schauen, es ist dir gelungen,
Nun sollst du mein auf ewig sein,
Komm mit, komm mit in den Elfenreihn!"
Son proprio io, la creatura che spesso hai visto nei sogni,
son proprio io, la creatura che hai cantato come il tuo amore,
son proprio io, la regina degli elfi,
tu aspiravi a contemplarmi, t'è andata bene.
Ora devi esser mio in eterno,
unisciti anche tu, unisciti alla ronda degli elfi!"
Schon zogen, schon flogen sie all um mich her,
Da wehte der Morgen, da bin ich genesen.
Fahr wohl nun, du Elfenkönigin,
Jetz will ein andres Lieb ich mir erlesen;
Ohn Trug und Schein, und von Herzen rein,
Wird wohl auch für mich eins zu finden sein.
Subito mi furono attorno, subito tutti insieme mi danzarono intorno,
ma allora sentii la brezza del mattino, e mi ritrovai guarito.
Allontanati pure, ora, tu, regina degli elfi,
ora voglio eleggere per me un altro amore;
senza inganni e illusioni, col cuore puro,
troverò bene un creatura anche per me.
6 - LIEBESBOTSCHAFT 6 - AMBASCIATA D'AMORE
Wolken, die ihr nach Osten eilt,
Wo die eine, die Meine, die eine weilt,
All meine Wünsche, mein Hoffen und Singen
Sollen auf eure Flügel sich schwingen,
Sollen euch, Flüchtige, zu ihr lenken,
Dass die Züchtige meiner in Treue mag
gedenken.
Nuvole, che vi affrettate verso l'est,
ove dimora il mio amore,
tutti i miei voti, la mia speranza e il mio canto
devono volare sulle vostre ali,
devono, veloci messaggeri, raggiungerla,
e far si che la più desiderata mia creatura
abbia a pensare a me come ad un vero amore.
Singen noch Morgenträume sie ein,
Schwebet leise zum Garten hinein,
Senklket als Tau euch in schattige Räume,
Streuet Perlen auf Blumen und Bäume,
Dass der Holdseligen, kommt sie gegangen,
All die fröhlichen Blüten sich öffnen
mit lichterem Prangen.
Quando ancor risuonano i sogni mattutini,
scendete dolcemente al giardino,
spargetevi, come rugiada, nei luoghi ombrosi,
diffondendo perle sui fiori e alberi,
affinché alla benedetta mia creatura, al suo apparire,
tutti quei fiori splendenti di gioia
abbiano a schiudersi nella luminosa loro magnificenza.
Und am Abend in stiller Ruh
Breitet der sinkenden Sonne euch zu,
Mögt mit Purpur und Gold euch malen,
Mögt in dem Meere von Gluten und Strahlen
Leicht sich schwingende Schifflein fahren,
Dass sie singende Engel glaubt auf euch zu
gewahren.
E alla sera, quando tutto è silenzio,
diffondete i raggi del sole al tramonto,
per dipingervi di porpora e oro,
per far scorrere sul mare rilucente e radioso
un veloce piccolo battello,
così che i canti degli angeli
ella creda d'aver ascoltato.
Ja, wohl möchten es Engel sein,
War mein Herz gleich ihrem rein;
All meine Wünsche, mein Hoffen und Singen
Zieht ja dahin auf euren Schwingen,
Euch, ihr Flüchtigen, hinzulenken zu der
Züchtigen,
Der ich einzig nur mag gedenken.
Sì, potrebbero essere proprio degli angeli,
se il mio cuore fosse davvero puro;
tutti i miei voti, le speranze e i canti,
devono volare sulle vostre ali,
dirigendosi, veloci messaggeri,
verso la benedetta mia creatura,
che sola occupa tutti i miei pensieri.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 4 gennaio 1991


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Ultimo aggiornamento 27 aprile 2014