Der Wanderer an den Mond (Il viandante alla luna), op. 80 n. 1, D. 870

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Johann Gabriel Seidl Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1826
Edizione: Haslinger, Vienna, 1827
Dedica: Josef Willeczek
Testo (nota 1)

DER WANDERER AN DEN MOND IL VIANDANTE ALLA LUNA
Ich auf der Erd', am Himmel du,
Wir wandern beide rüstig zu:
Ich ernst und trüb, du mild und rein,
Was mag der Unterschied wohl sein?
Io sulla terra, tu nel cielo,
vagabondiamo entrambi vigorosi e saldi:
io grave e triste, tu dolce e luminosa,
quale può esser mai la differenza?
Ich wandre fremd von Land zu Land,
So heimatlos, so unbekannt;
Berg auf, Berg ab, Wald ein, Wald aus,
Doch bin ich nirgend, ach! zu Haus.
Straniero, io vado errando di terra in terra,
del tutto senza patria, del tutto sconosciuto;
supero una montagna dopo l'altra, in una foresta e fuori,
mai e poi mai mi trovo proprio a casa.
Du aber wanderst, auf und ab
Aus Westens Wieg' in Ostens Grab,
Wallst Länder ein und Länder aus,
Und bist doch, wo du bist, zu Haus.
Anche tu però vai errabonda su e giù
dalla culla in oriente alla tomba in occidente,
visitando paesi e poi lasciandoli,
ovunque ti trovi, sei però a casa.
Der Himmel, endlos ausgespannt,
Ist dein geliebtes Heimatland:
O glücklich, wer, wohin er geht,
Doch auf der Heimat Boden steht!
Il cielo, in tutta la sua estensione senza fine,
è l'amata tua patria:
felice è colui che, ovunque egli vada,
si trovi pur sempre, sereno, sulla terra patria!
(Gabriel Seidl)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 4 gennaio 1991


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Ultimo aggiornamento 13 settembre 2014