DER WANDERER AN DEN MOND | IL VIANDANTE ALLA LUNA |
Ich auf der Erd', am Himmel du, Wir wandern beide rüstig zu: Ich ernst und trüb, du mild und rein, Was mag der Unterschied wohl sein? |
Io sulla terra, tu nel cielo, vagabondiamo entrambi vigorosi e saldi: io grave e triste, tu dolce e luminosa, quale può esser mai la differenza? |
Ich wandre fremd von Land zu Land, So heimatlos, so unbekannt; Berg auf, Berg ab, Wald ein, Wald aus, Doch bin ich nirgend, ach! zu Haus. |
Straniero, io vado errando di terra in terra, del tutto senza patria, del tutto sconosciuto; supero una montagna dopo l'altra, in una foresta e fuori, mai e poi mai mi trovo proprio a casa. |
Du aber wanderst, auf und ab Aus Westens Wieg' in Ostens Grab, Wallst Länder ein und Länder aus, Und bist doch, wo du bist, zu Haus. |
Anche tu però vai errabonda su e giù dalla culla in oriente alla tomba in occidente, visitando paesi e poi lasciandoli, ovunque ti trovi, sei però a casa. |
Der Himmel, endlos ausgespannt, Ist dein geliebtes Heimatland: O glücklich, wer, wohin er geht, Doch auf der Heimat Boden steht! |
Il cielo, in tutta la sua estensione senza fine, è l'amata tua patria: felice è colui che, ovunque egli vada, si trovi pur sempre, sereno, sulla terra patria! |
(Gabriel Seidl) |