Trio (Sonata) per pianoforte in si bemolle maggiore, D. 28


Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Organico: violino, violoncello, pianoforte
Composizione: Vienna, 27 luglio - 28 agosto 1812
Edizione: Philharmonia, Vienna, 1823
Guida all'ascolto (nota 1)

In origine l'Allegro del Trio D28 in un movimento aveva una disposizione formale diversa da quella definitiva: l'Esposizione terminava molte battute prima e quello che alla fine diventò il secondo gruppo tematico era l'inizio dello Sviluppo (in questa disposizione il tema secondario era rappresentato da quella che sarebbe poi stata la transizione). Lo slittamento e il ripensamento delle funzioni formali sono già un sintomo della natura sperimentale del lavoro, scritto da Schubert a quindici anni. Al primo, articolato gruppo tematico segue dunque una transizione, a sua volta con proprio profilo tematico, già nella tonalità della dominante, fa maggiore; il secondo gruppo viene inizialmente condotto dal violino su accompagnamento staccato del pianoforte. La breve sezione di Sviluppo riutilizza motivi del primo gruppo tematico, ma è nella Ripresa che il movimento mostra tutta la sua irrisolta problematicità. Secondo i presupposti dello stile classico, tutta la parte dell'Esposizione nella tonalità della dominante nella Ripresa avrebbe dovuto essere risolta nella tonalità d'impianto, mentre qui sia il primo tema sia la transizione con proprio profilo tematico ricompaiono ancora nel tono della dominante (fa maggiore) ed è soltanto con il secondo gruppo che si ritorna definitivamente alla tonica. Poiché l'area tonale della dominante è fortemente dissonante dal punto di vista strutturale, il movimento denota una forma imperfetta e irrisolta: se da un lato l'Allegro prefigura le personali innovazioni proprie dello Schubert maturo nell'organizzazione armonica delle forme, dall'altro documenta come il compositore quindicenne non fosse ancora in grado di padroneggiare i modelli classici.

Cesare Fertonani


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato allo speciale n. 53 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 16 febbraio 2014