Lied der Mignon (Lied di Mignon), op. 62 n. 4, D. 877

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Johann Wolfgang von Goethe Organico: voce, pianoforte
Composizione: gennaio 1826
Edizione: Diabelli, Vienna, 1827
Dedica: principessa Mathilde zu Schwarzenberg
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Il Lied di Mignon contenuto nell'op. 62 è il non meno famoso e magistrale Nur wer die Sehnsucht kennt, in origine concepito quale duetto con tenore, trasformato in Lied a voce sola sul palinsesto di un'altra composizione (Ins stille Land) e già intonato con altra melodia per coro maschile a cappella (D. 656). Ad ogni modo, è uno spettrogramma dell'anima femminile che prima si abbandona al dolore per la lontananza amorosa e poi sembra perdere la testa: è uno di quei casi, tipicamente schubertiani, in cui il pianoforte assume su di sé la condizione dell'animo e rende materialmente palpabili, alla mano destra, i tremori dell'io narrante, salvo poi ristabilire con la voce il tema d'inizio, a significare che al dolore non c'è scampo e che la nostalgia trafigge con la dissonanza e lo sforzato sul verbo «kennt».

Giangiorgio Satragni

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Nel gennaio 1826 Schubert tornò per la quinta e sesta volta sul canto di Mignon e dell'Arpista dal Wilhelm Meister. «Wilhelm Meister, scrive Goethe, fantasticava, il cuore pieno di desiderio, ed ora in accordo con i suoi sentimenti risuonò la canzone che Mignon e l'Arpista intonavano con profonda espressione, e come un duetto irregolare»: Soltanto chi conosce la nostalgia sa quel che mi manca. Sola e sciolta da ogni gioia guardo in cielo verso quella parte. Ah, chi mi ama e comprende, è lontano. Mi sento mancare, arde la mia natura. Soltanto chi conosce la nostalgia sa quel che mi manca. La musica intona differentemente le tre strofe. Nenia struggente nella prima, mesta ma rassegnata la seconda, concitata la terza, prima della ripresa.

Gioacchino Lanza Tomasi

Testo

LIED DER MIGNON LIED DI MIGNON
Nur wer die Sehnsucht kennt
weiss, was ich leide:
Allein und abgetrennt
von aller Freude,
seh' ich ans Firmament
nach jener Seite.
Ach: der mich liebt und kennt,
ist in der Weite!
Es schwindelt mir, es brennt.
mein Eingeweite.
Nur wer die Sehnsucht kennt
weiss, wass ich leide!
Solo chi conosce la nostalgia
sa quello ch'io soffro.
Sola e separata
da tutte le gioie
guardo nel firmamento
verso quella parte.
Ah! Chi mi ama e conosce
è lontano.
Mi sento mancare,
le mie viscere bruciano.
Solo chi conosce la nostalgia
sa quello ch'io soffro.
(Traduzione di G. V. Amoretti)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 16 maggio 2008
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 14 maggio 1975


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Ultimo aggiornamento 7 dicembre 2015