Il Lied di Mignon contenuto nell'op. 62 è il non meno famoso e magistrale Nur wer die Sehnsucht kennt, in origine concepito quale duetto con tenore, trasformato in Lied a voce sola sul palinsesto di un'altra composizione (Ins stille Land) e già intonato con altra melodia per coro maschile a cappella (D. 656). Ad ogni modo, è uno spettrogramma dell'anima femminile che prima si abbandona al dolore per la lontananza amorosa e poi sembra perdere la testa: è uno di quei casi, tipicamente schubertiani, in cui il pianoforte assume su di sé la condizione dell'animo e rende materialmente palpabili, alla mano destra, i tremori dell'io narrante, salvo poi ristabilire con la voce il tema d'inizio, a significare che al dolore non c'è scampo e che la nostalgia trafigge con la dissonanza e lo sforzato sul verbo «kennt».
Giangiorgio Satragni
Nel gennaio 1826 Schubert tornò per la quinta e sesta volta sul canto di Mignon e dell'Arpista dal Wilhelm Meister. «Wilhelm Meister, scrive Goethe, fantasticava, il cuore pieno di desiderio, ed ora in accordo con i suoi sentimenti risuonò la canzone che Mignon e l'Arpista intonavano con profonda espressione, e come un duetto irregolare»: Soltanto chi conosce la nostalgia sa quel che mi manca. Sola e sciolta da ogni gioia guardo in cielo verso quella parte. Ah, chi mi ama e comprende, è lontano. Mi sento mancare, arde la mia natura. Soltanto chi conosce la nostalgia sa quel che mi manca. La musica intona differentemente le tre strofe. Nenia struggente nella prima, mesta ma rassegnata la seconda, concitata la terza, prima della ripresa.
Gioacchino Lanza Tomasi
LIED DER MIGNON | LIED DI MIGNON |
Nur wer die Sehnsucht kennt weiss, was ich leide: Allein und abgetrennt von aller Freude, seh' ich ans Firmament nach jener Seite. Ach: der mich liebt und kennt, ist in der Weite! Es schwindelt mir, es brennt. mein Eingeweite. Nur wer die Sehnsucht kennt weiss, wass ich leide! |
Solo chi conosce la nostalgia sa quello ch'io soffro. Sola e separata da tutte le gioie guardo nel firmamento verso quella parte. Ah! Chi mi ama e conosce è lontano. Mi sento mancare, le mie viscere bruciano. Solo chi conosce la nostalgia sa quello ch'io soffro. |
(Traduzione di G. V. Amoretti) |