DER FLUSS | IL FIUME |
Wie rein Gesang
sich windet Durch wunderbarer Saitenspiele Rausche, Er selbst sich wiederfindet, Wie auch die Weisen tauschen, Lass neu entzückt die Hörer ewig lauschen. So fliesset mir gediegen Die Silbermasse, schlangengleich gewunden, Durch Büsche, die sich wiegen Vom Zauber süss gebunden, Weil sie im Spiegel neu sich selbst gefunden. Wie Hügel sich so gerne Und helle Wolken leise schwankend zeigen, Wenn fern schon matte Sterne Aus blauer Tiefe steigen, Der Sonne trunkne Augen abwärts neigen. So schimmern alle Wesen Den Umriss nach im kindlichen Gemüte, Das zur Schönheit erlesen Durch milder Götter Güte In dem Kristall bewahrt Die flücht'ge Blüte. |
Come un puro canto spira nell'aria un sussurro, meravigliosi suoni d'arpa e si ripete, anche se le modulazioni cambiano, e chi l'ode rimane rapito, eternamente, ad ascoltarlo. Così mi scorre accanto la massa argentea, serpeggiando attraverso i cespugli che si dondolano dolcemente, presi dall'incanto, mentre si ritrovano sempre nuovi nello specchio. Come le colline e le chiare nubi sembrano spesso ondeggiare quando lontano deboli stelle sorgono già dall'azzurra profondità, gli ebbri occhi del sole tendono al declino. Così scintillano tutte le cose, lungo il contorno del paesaggio con spirito infantile. Eletta alla bellezza dalla bontà degli dei benigni, conserva nel cristallo la breve vita dei fiori. |