AM FENSTER | ALLA FINESTRA |
Ihr lieben Mauern, hold und traut, Die ihr mich kühl umschliesst, Und silberglänzend niederschaut, Wann droben Vollmond ist! |
Mura familiari, così care e prossime al mio cuore, che fredde mi tenete fra le vostre braccia, e mi contemplate coi raggi d'argento, quando su nel cielo c'è il plenilunio! |
Ihr saht mich einst so traurig da, Mein Haupt auf schlaffer Hand, - Als ich in mir allein mich sah, Und Keiner mich verstand. |
Quanto triste, una volta, quanto triste m'avete visto, col mio capo sepolto tra le mani, quando io, solitario, guardavo in me, e nessuno mi comprendeva. |
Jetzt brach ein ander Licht heran, Die Trauerzeit ist um: Und manche ziehn mit mir die Bahn Durch's Lebensheiligtum: |
Ora però è apparsa un'altra luce, a sbaragliare la tristezza, e parecchi mi indicano la strada, mi accompagnano attraverso la felicità della vita. |
Sie raubt der Zufall ewig nie Aus meinem treuen Sinn: In tiefster Seele trag' ich sie, - Da reicht kein Zufall hin. |
Un'occasione del genere sfuggirà, non più dal mio cuore fedele, nel più profondo dell'anima la porto con me dove nessuna occasione me la toglierà. |
Du Mauer wähnst mich trüb' wie einst, Das ist die stille Freud'; Wenn du vom Mondlicht widerscheinst, Wird mir die Brust so weit, |
Tu o muro mi vedi triste come una volta, questa è la tranquilla mia gioia; quando tu rifletti i raggi della luna, il mio petto si apre come non mai. |
An jedem Fenster wähnt' ich dann Ein Freundeshaupt, gesenkt, Das auch so schaut zum Himmel an, Das auch so meiner denkt! |
Ad ogni finestra mi sembra di vedere un volto d'amico che mi guarda, ed anch'esso si volge al cielo, ed anch'esso pensa a me! |
(Gabriel Seidl) |