À la manière de...

Pastiches suggeriti da Alfredo Casella

Musica: Maurice Ravel (1875 - 1937)
  1. Borodine
    • Valse (re bemolle maggiore)
  2. Chabrier
    Parafrasi su un'aria di Gounod: Faust, Atto II
    • Allegretto (do maggiore)
Organico: pianoforte
Composizione: la Grangette, 1912
Prima esecuzione: Parigi, Salle Pleyel, 10 dicembre 1913
Edizione: Durand, 1913
Dedica: Ida et Cipa Godebski
Guida all'ascolto (nota 1)

I due piccoli pezzi di Ravel pubblicati nel 1914, insieme con due pezzi di Alfredo Casella, sotto il titolo A la manière de... furono composti nel 1912 o nel 1913. In genere si pensa di assegnarli al 1913, cioè alla data più vicina a quella della pubblicazione. Marcel Marnat pensa invece che i due pezzi siano «psicologicamente meglio in situazione nel corso dell'estate del 1912, trascorsa a Valvins, alla "Grangette" presso i Godebski, dedicatari dell'opera». Marnat ritiene dunque che A la manière de nasca come gioco di società nella casa degli amici polacchi Ida e Cipa Godebski (ai quali è dedicata anche la Sonatine), che ricevevano molte visite di altri amici in vacanza. Siccome il manoscritto di A la manière de è andato perduto, non è neppure possibile risolvere il dilemma mediante l'esame della carta e dell'inchiostro. Non che sia veramente importante, assegnare i due pezzi al 1912 o al 1913. Ma ci siamo soffermati sulla questione per far vedere al lettore come la musicologia incontri difficoltà di ordine metodologico anche con un autore scomparso da poco più di cinquant'anni e che già in vita venne considerato uno tra i maggiori protagonisti del nostro secolo.

Marcel Marnat collega i due pezzi di Ravel con la moda lanciata da due letterati, Paul Reboux e Charles Muller, e ricorda che anche Marcel Proust aderì alla moda e che pubblicò nel 1919 i frutti di questi suoi ghiribizzi nei Pastiches et mélanges. Può darsi che abbia ragione il Marnat. Ma la letteratura pianistica non era nuova ad esperienze del genere: basti ricordare i Preludi e Cadenze di Muzio Clementi "nello stile di Haydn, Mozart, di Schumann, il Un poco di Chopin e il Un poco di Schumann di Caikovskij. Ravel e Casella, si legavano quindi ad una tradizione che, per lo meno nel caso del Carnaval, non potevano certamente ignorare. L'ispiratore del gioco fu sicuramente Casella, che già aveva pubblicato una raccolta di A la maniere de con pezzi nello stile di Wagner, Fauré, Brahms, Debussy, R. Strauss e Franck; alla seconda serie, quella con Ravel, Casella contribuì con pezzi nello stile di Vincent d'Indy e dello stesso Ravel.

A la manière de Borodine è un valzerino a cui si potrebbe applicare il titolo, Valzer da un minuto, che all'inizio del secolo veniva applicato al Valzer op. 64 n. 1 di Chopin. Non sembra che ci sia un diretto riferimento a Borodin; ma c'è una evidente intenzione di evocare la malinconia slava, e forse, ma in modo molto indiretto, di parafrasare lo stile pianistico dello Scherzo in la bemolle maggiore di Borodin, popolarissimo all'inizio del nostro secolo.

A la manière de Chabrier è un gioco molto divertito su una supposta lettura dell'aria di Siebel, nel secondo atto del Faust di Gounod, fatta da Chabrier al pianoforte. L'ascoltatore faticherà forse a riconoscere l'Aria dei fiori, che non è oggi più così popolare, e a cui Ravel, ragionando con la testa di Chabrier, toglie tutta la patina un po' sciropposa del "sentimento". Le distorsioni angolari melodiche, ritmiche e armoniche del testo di Gounod sono esilaranti, senza che si tocchi il limite stravinskiano o prokofieviano del grottesco. Bisogna anche pensare, per quanto riguarda lo stile pianistico, non solo a musiche di Chabrier, come lo Scherzo-Valse dei Pezzi pittoreschi, ma allo Chabrier fieramente seduto al pianoforte in un celebre dipinto di Henri Fantin-Latour.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 19 aprile 1991


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Ultimo aggiornamento 21 gennaio 2015