Dedicata a Vera Dmitrievna Skalon, cugina della moglie del compositore, diventata amica di Rachmaninov, come le sue due sorelle, Ljudmila e Natalija, la Romanza fu composta il 17 ottobre del 1890. Rappresenta pienamente la vena romantica del giovane autore, ancora molto influenzato dal suo idolo Cajkovskij, ma già assai personale nel suo linguaggio sia melodico, che armonico. Le armonie soprattutto arricchiscono il canto passionale e felice; le parti estreme si svolgono sullo sfondo delle terzine del pianoforte, mentre nella parte centrale "con moto" (si può parlare della forma A-B-A") il pianoforte segue con le quartine agitate il solista sempre più estasiato. Da notare le linee intrecciate della melodia e del contrappunto (uno in salita e l'altro in discesa) e l'imponanza del preludio pianistico che diventa dominante nel punto culminante del fortissimo. Nella parte conclusiva è molto abile il ritorno alle terzine e la reminiscenza vocale che si dissolve sul pianissimo e l'allontanarsi cullante dell'accordo di re maggiore, pieno di beatitudine.
Valerij Voskobojniov
V
molchan'ji nochi tajnoj O, dolgo budu ja, V molchan'ji nochi tajnoj, Kovarnyj lepet tvoj, Ulybku, vzor sluchajnyj, Perstam poslushnuju volos Volos tvojikh gustuyu pryad' Iz myslej izgonjat', I snova prizyvat'; Sheptat' ¡ popravljat' Bylyje vyrazhen'ja Rechej mojikh s toboj, Ispolnennykh smushchen'ja, I v op'janen'i, Naperekor umu, Zavetnym imenem budit' Nochnuju t'mu. |
Nel
silenzio della misteriosa notte Lungamente, nel silenzio Della misteriosa notte, Ascolterò le tue semplici parole, Guarderò i tuoi timidi sguardi. Le tue spesse trecce, Sì docili al mio tocco, Bandirò dai miei pensieri, Poi le ricorderò di nuovo. Sussurrerò per me soltanto Le parole che ci scambiammo, Quelle titubanti frasi Così piene d'imbarazzo. Frenetico poi, Senza più ragionare, Griderò nell'oscurità Il tuo amato nome. |