Nel silenzio della misteriosa notte (V molchan'ji nochi tajnoj), op. 4 n. 3

per voce e pianoforte

Musica: Sergej Rachmaninov (1873 - 1943)
Testo: Afanasy A. Fet
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 17 ottobre 1890
Dedica: Véra Skalon
Guida all'ascolto (nota 1)

Dedicata a Vera Dmitrievna Skalon, cugina della moglie del compositore, diventata amica di Rachmaninov, come le sue due sorelle, Ljudmila e Natalija, la Romanza fu composta il 17 ottobre del 1890. Rappresenta pienamente la vena romantica del giovane autore, ancora molto influenzato dal suo idolo Cajkovskij, ma già assai personale nel suo linguaggio sia melodico, che armonico. Le armonie soprattutto arricchiscono il canto passionale e felice; le parti estreme si svolgono sullo sfondo delle terzine del pianoforte, mentre nella parte centrale "con moto" (si può parlare della forma A-B-A") il pianoforte segue con le quartine agitate il solista sempre più estasiato. Da notare le linee intrecciate della melodia e del contrappunto (uno in salita e l'altro in discesa) e l'imponanza del preludio pianistico che diventa dominante nel punto culminante del fortissimo. Nella parte conclusiva è molto abile il ritorno alle terzine e la reminiscenza vocale che si dissolve sul pianissimo e l'allontanarsi cullante dell'accordo di re maggiore, pieno di beatitudine.

Valerij Voskobojniov

Testo

V molchan'ji nochi tajnoj

O, dolgo budu ja,
V molchan'ji nochi tajnoj,
Kovarnyj lepet tvoj,
Ulybku, vzor sluchajnyj,

Perstam poslushnuju volos
Volos tvojikh gustuyu pryad'
Iz myslej izgonjat',
I snova prizyvat';

Sheptat' ¡ popravljat'
Bylyje vyrazhen'ja
Rechej mojikh s toboj,
Ispolnennykh smushchen'ja,

I v op'janen'i,
Naperekor umu,
Zavetnym imenem budit'
Nochnuju t'mu.
Nel silenzio della misteriosa notte

Lungamente, nel silenzio
Della misteriosa notte,
Ascolterò le tue semplici parole,
Guarderò i tuoi timidi sguardi.

Le tue spesse trecce,
Sì docili al mio tocco,
Bandirò dai miei pensieri,
Poi le ricorderò di nuovo.

Sussurrerò per me soltanto
Le parole che ci scambiammo,
Quelle titubanti frasi
Così piene d'imbarazzo.

Frenetico poi,
Senza più ragionare,
Griderò nell'oscurità
Il tuo amato nome.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 4 ottobre 1996


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 6 marzo 2016