Oh, non cantarmi, mia bella (Ne poj, krasavica, pri mne), op. 4 n. 4

per voce e pianoforte

Musica: Sergej Rachmaninov (1873 - 1943)
Testo: Alexander Puskin
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1890 - 1893
Dedica: Nathalie Satine
Guida all'ascolto (nota 1)

Questa prima raccolta del giovanissimo Rachmaninoff contiene uno dei suoi primi capolavori nel genere: Ne poi, krasavica (Oh, non cantarmi, o bella, op. 4, n. 4) è oltretutto anche una delle sue canzoni che più marcatamente guardano ai confini orientali della Russia. Peculiare del grande maestro è far intonare al pianoforte, in uno struggente preludio in dissolvenza, quei "canti della Georgia" che la voce evoca nel suo autorevole recitativo, e poi far procedere i due strumenti della memoria in un empito condiviso. Il primo interludio è la firma del compositore del Primo Concerto, ma il farlo interagire col canto è un gesto da consumato liederista, perché così la bruciante nostalgia che esso incarna si combina con la melodia che ne è all'origine.

Erik Battaglia

Testo

Ne poj, krasavica, pri mne

Ne poj, krasavica, pri mne
Ty pesen Gruziji pechal'noj;
Napominajut mne oni
Druguju zhizn' i bereg dal'nij.

Uvy, napominajut mne
Tvoji zhestokije napevy
I step', i nodi', i pri lune
Cherty dalekoj, bednoj devy!

ja prizrak milyj, rokovoj,
Tebja uvldev, zabyvaju;
No ty pojosh', i predo mnoj
jego ja vnov' voobrazhaju.
Oh, non cantarmi, mia bella

Oh, non cantarmi, mia bella,
I tuoi tristi canti georgiani;
Che essi mi ricordano
Un'altra vita in terre lontane.

Il tuo canto struggente
Richiama la memoria
Della steppa, della notte, della luna,
Del volto di un'umile fanciulla.

Se guardo te, posso dimenticare
Quella bella, fatale immagine;
Ma quando canti,
Essa torna a tormentarmi.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 13 novembre 2009


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Ultimo aggiornamento 6 dicembre 2015