Semën Kotko, op. 81

Opera teatrale in cinque atti

Libretto dell'opera (nota 1)

ATTO PRIMO

[Preludio]

QUADRO PRIMO

Davanti alla casa di Semën. Notte.

Scena prima
Semën
Il soldato ha lasciato il fronte
ed eccolo arrivato a casa.
Quattro anni ho combattuto, ed ecco la casa
dove sono nato, la mia chàta!
La casa dove sono nato!
Ora busserò alla finestra.
Uscirà mia madre:
«Chi è là? Che volete?»
«Salve, padrona.
Dai alloggio al soldato.
Togli i galùški dal fuoco:
il cavaliere con la croce di San [Giorgio ha fame.»
Lei mi guarda e non mi riconosce.
«Vostra Signoria,
dall'esercito effettivo
è arrivato quest'oggi in congedo assoluto
Semën Kotko, figlio vostro legittimo.
Su, apparecchiate, mettete in tavola il boršč,
e nulla più accaderci potrà!»
Oh sì che ce la spasseremo!

Scena seconda

Semën bussa alla finestra. Si apre la porta. Esce la madre, osserva Semën.
Madre
Chi cercate?
Semën
Mamma...
Madre
Semën?
Semën
Mamma!
Mamma! Mamma! Mamma!
(Piangono.)

QUADRO SECONDO

Il cortile di Semën. La chàta. Uno steccato di rami intrecciati. In secondo piano, di là dallo steccato, corre una strada.

Scena prima

Tre donne, due coetanei di Semën e due vecchi guardano da dietro lo steccato le finestre della chàta di Semën.
Seconda donna
E arrivato il soldato Semën Kotko.
Prima donna
Il viaggio l'ha stancato.
Terza donna
Adesso dorme.
Seconda donna
Guardo e riguardo, ma non vedo niente.
Terza donna
Non si vede niente, non si vede niente.
Prima donna
Tu non ci vedi, io invece sì:
si infila gli stivali.
Seconda e Terza donna, Primo e Secondo vecchio
Dov'è?
Primo coetaneo
Donne, non fate ressa:
romperete lo steccato!
Prima donna
Ah ah ah ah!
Romperete lo steccato!
Primo e Secondo vecchio
Un po' di rispetto per gli anziani.
Lasciateci vedere Semën.
Prima donna
Tu non ci vedi, io invece sì.
Primo coetaneo
E cos'è che vedi?
Prima donna
Oh! Oh! Oh!
Che mi venga un colpo!
S'è fatto crescere i baffi, mi sa...
Che mi venga un colpo!
Primo e Secondo vecchio
Sfacciata!

Scena seconda

Dalla chàta esce Frosja.
Frosja
Si è svegliato, si è vestito,
s'è rasato col rasoio.
Ora si lava per benino.
Tra un po' viene in cortile.
Terza donna
Regali dal fronte ne ha portati?
Frosja
Una 'Nagant' con le cartucce,
un fucile dei dragoni,
una baionetta 'Bebut' da artigliere,
e quattro bombe a mano:
due esplosive e due incendiarie.
Primo coetaneo
Però, sveglia la ragazza!
Primo e Secondo vecchio
Sa tutto.
Donne
Arriva... Arriva...
Arriva... Arriva...

Scena terza

Entra Semën.
Semën
Buona giornata, compagni vicini.
Tutti
Altrettanto!
Semën
Dio ci ha fatti ritrovare!
Primo e Secondo vecchio
Ben tornato dal fronte.
Che Dio t'aiuti a mandar avanti le cose!
Semën
Altrettanto.
Terza donna
(a Frosja)
Corri da Tkačenko Sonja.
Frosja
Corro da Tkačenko Sonja.
Terza donna
Dille:
Frosja
Le dico:
Terza donna
Semën...
Frosja
Semën...
Frosja e Terza donna
... è tornato dal fronte.
Frosja
Corro.
Terza donna
Corri.
Primo coetaneo
Cosa dicono sui campi di battaglia?
C'è la pace o si spara ancora?
Semën
Per decreto del potere sovietico
c'è la pace su tutti i fronti.
Primo coetaneo
Il tedesco non prepara attacchi?
Semën
Coi tedeschi abbiamo fatto la pace.
Abbiamo fraternizzato.
Secondo coetaneo
Non l'avete sentito, là al fronte,
che Lenin comanda tutto?
Semën
Di Lenin abbiamo sentito dire
che adesso è nella vecchia capitale,
dirige tutto lui, è dalla parte del popolo
e il comando non ha intenzione di lasciare.
Secondo coetaneo
Ah, ecco come stanno le cose!
Primo e Secondo vecchio
E la vipera... quella vipera...
Primo coetaneo
Che vuoi dire, nonno?
Primo e Secondo vecchio
E quella vipera di Kerenskij
non l'hanno ancora presa?
Semën
La vipera gira vestita da donna,
e con un passaporto falso.
Primo e Secondo vecchio
E ora di acciuffarlo.
Siatemi bene!
Semën
Altrettanto.
(I vecchi escono.)

Scena quarta
Prima donna
Siamo così felici di rivedervi.
Grazie a Dio finalmente siete qui.
E io pensavo,
pensavo che partito contro i tedeschi
eravate ancora lì a rincorrerli,
invece era il tedesco
che vi correva dietro.
Semën
E correvano proprio:
giovedì vincevano
ma, passato un giorno, il sabato
se la passavano male.
Prima donna
Ah, ma guarda che guerriero è diventato!
Seconda donna
Diteci un po':
combattere avete combattuto,
e croci di guerra così poche ne avete meritate?
Semën
Me la volevano dare una croce:
di legno, ma la croce di legno
io non l'ho voluta.
Prima donna
Cavaliere, cavaliere,
dove sono le tue spalline?
Semën
Per un po' di tabacco le ho scambiate
al banco di una bottega.
Prima, Seconda e Terza donna
Ah, ah, ah, ah!
Buone cose!
Semën
Altrettanto.
Terza donna
Che uomo interessante è diventato!
(Le donne escono.)

Scena quinta
Semën
(solo)
Il soldato ha lasciato il fronte
ed eccolo arrivato a casa.
Quattro anni ho combattuto,
ed ecco la casa dove sono nato.
Frosja
Me ne sto ad ammirare il tuo Semën!
Sof'ja
Ah! Frosečka! Semën!
Frosja
Fai piano!
Semën
La madre e la sorella hanno accolto il soldato.
Frosja
Non adesso. Nasconditi.
Semën
Soltanto la sua cara fidanzata...
Sof'ja
Ma Frosečka, è Semën!
Semën
... chissà perché non si vede.
Frosja
Piano! Piano! Nasconditi.
Senti, Semën!
E venuta a salutarti una persona,
e tu sai bene chi è.
Quella persona chiede
che intenzioni hai per il futuro.
Le manderai o no
i sensali di matrimonio?
Non è che ormai ti sei dimenticato
di quella persona da un pezzo?
Semën
No, sorella mia, forse
è lei che mi ha dimenticato,
io invece per niente,
non l'ho dimenticata per niente,
per quattro anni di fila l'ho pensata;
sono un uomo di parola.
Sof'ja
Semën!
Semën
Qualcuno ha detto «Semën»?
Frosja
Ti è sembrato.
Semën
No, qualcuno ha detto «Semën».
Sof'ja
(entrando di corsa)
Semën! Semën!
Semën
Sonja, Sonja, Sonja!
Sof'ja
Oh, Semën, Semën, Semën,
mio caro, sano e salvo, non ti hanno ucciso!
Oh, Semën, Semën, Semën,
come sono calde le tue mani!
Oh, come sono calde le tue mani!
Tu non hai più pensato a me,
ma io non ti ho dimenticato.
Semën
Ti ho pensata sempre,
sono un uomo di parola!
(si baciano)
Mio bianco fiorellino!
Serena luna
delle mie notti buie...
Sof'ja
Ora soltanto la morte
potrà separarci,
Semën
... e chiaro solicello
dei miei giorni.
Sof'ja
Mio bellissimo lampone...
Semën
La piccola stella
delle mie sere tranquille...
Sof'ja
... cuore ardente!
Semën
... e dell'alba
la mia piccola nuvola!
Sof'ja
Fammi andare!
Semën
Sonja!
Sof'ja
Arrivederci allora.
Semën
Sonja!
Sof'ja
Arrivederci allora,
altrimenti ci vedranno.
Fammi andare!
Semën
Ma non posso,
non posso lasciarti andare.
Sof'ja
Ma ritornerò da te
per tutta la vita.
Semën
Se ti lascio andare,
sparirai per altri quattro anni.
Sof'ja
E dove potrei andare
se ormai t'appartengo?
Arrivederci allora.
Semën
Aspetta!
Sof'ja
Arrivederci allora.
Ah, Semën!
Semën
Che hai, cuore mio?

Scena sesta

In lontananza passa Tkačenko con un lavorante.
Sof'ja
E mio padre che torna dal mercato.
(quasi in un sussurro)
Che Dio mi castighi.
Ce la siamo voluta!
Che il diavolo ti porti!
Semën
E chi c'è con tuo padre?
Sof'ja
È un nostro nuovo lavorante.
Semën
Non mi sembra dei nostri.
Chi è?
Sof'ja
Un soldato smobilitato.
Mio padre l'ha trovato al fronte.
Ha una contusione e un'ernia.
Semën
Ne ha fatte questa maledetta guerra!
(Tkačenko e il lavorante escono di scena.)
Sof'ja
(sollevata)
Non ci ha visti!
Arrivederci allora.
Semën
Aspetta!
Sof'ja
Arrivederci allora.
Semën
E se il vecchio di nuovo
scaccerà i sensali?
Sof'ja
E tu mandagli dei sensali
che non avrà il coraggio di scacciare.
Semën
E che sensali gli mando?
Frosja
Io so quali.
Semën
Sei ancora qui?
Frosja
Sì.
Primo, va' a salutare il marinaio Carëv:
al marinaio non dirà di no il vecchio Tkačenko.
Sof'ja
Al marinaio non dirà di no.
Frosja
Quel vecchiaccio di Tkačenko
dà più retta al marinaio che al demonio.
Sof'ja
Che al demonio.
Frosja
Secondo,
va' a salutare il capo del soviet...
Sof'ja
Il compagno Remenjuk.
Frosja
Il compagno Remenjuk.
Sof'ja
Quel vecchiaccio di Tkač enko
non dirà di no al capo...
Frosja
Perché ha più paura del capo
che del demonio.
Sof'ja
Che del demonio.
Sof'ja e Frosja
Vai a salutare questi due uomini
sicuri del fatto loro.
Semën
Se devo farlo, lo farò.
Sof'ja
E allora arrivederci.
Semën
Arrivederci, cuore mio!
(Sof'ja esce. Semën la segue con lo sguardo.)
Frosja
(tira Semën per la manica)
Semën, Semën, arriva giusto il capo.
Semën
Dove?

Scenja settima

Entrano Carëv, Ljubka e Remenjuk. Carëv suona la fisarmonica.
Remenjuk
Salve, soldato! Benvenuto!
Semën
Salute a voi!
Remenjuk
Remenjuk,
capo del soviet locale.
Semën
Bombardiere Kotko.
Carëv
Il marinaio Carëv e la sua fidanzata Ljubka.
Semën
Piacere di conoscervi.
Remenjuk
Siamo venuti espressamente per fare conoscenza.
Tutti insieme abbiamo appena diviso
la terra del possidente Klembovskij.
A te toccano
tre desjatiny e mezzo.
(gli consegna una carta)
Sono tue!
Carëv
Lotto numero 47.
Semën
Terra buona.
Remenjuk
Mi fa piacere sentirlo.
Non te la farai scappare?
Semën
Non sono tornato a mani vuote dal fronte!
Carëv
Mi fa piacere sentirlo!
Remenjuk
Ti spetta inoltre del bestiame
del possidente Klembovskij:
cavalli — uno, mucche — una,
pecore — sei.
Sono tuoi!
Semën
Umilmente ringrazio
la comunità e il potere sovietico.
Remenjuk
Istanze ne hai?
(Semën esita)
Allora?
Carëv
Allora?
Semën
Solo una certa idea, ma non so come dirla.
Frosja
Coraggio!
Semën
Parola mia, non so...
Magari un'altra volta.
Frosja
Dillo adesso!
Semën
Di che t'impicci?
Frosja
Vuole chiedere in moglie Sonja Tkačenko,
ma ha paura del vecchio Tkačenko.
Semën
Sta' zitta, bestia!
Frosja
Perché, non è vero?
Semën
Ah, diavolo!
Vi prego umilmente di chiedere
per me la mano di Sof'ja Tkačenko.
Da tanto tempo stiamo insieme,
ma suo padre si è messo di traverso,
non la voleva sposata a uno povero.
Poi è venuta la guerra.
M'hanno preso giusto nella stessa batteria
dove suo padre era sergente.
Quante me ne ha fatte passare!
Insomma, nel '17
a ogni buon conto l'abbiamo arrestato.
Io me ne sto col fucile alla porta.
Tkačenko piange, e piange:
«Lasciami andare, ti darò la mia Sonja.
Su, lasciami andare, ti darò la mia Sonja».
Mi si è rivoltato tutto nell'anima!
Gli apro e dico:
«Fila via, io non ho visto niente».
E lui se la batte.
Ora sono qui e mi domando:
riceverà i sensali o farà marcia indietro?
Carëv
Dobbiamo aiutare questo brav'uomo.
Dico bene, Ljubka?
Ljubka
Certamente.
Remenjuk
D'accordo.
(gli tende la mano)
Chi dà cinque, poi riceve dieci.
Ljubka
Arrivederci, artigliere.
Semën
Altrettanto.
(Se ne vanno tutti, tranne Frosja.)

Scena ottava
Frosja
(sola, canta)
Picchia e tamburella,
scende la pioggerella,
picchia e tamburella,
scende la pioggerella.
E io giovincella,
chi m'accompagnerà a casa?
Picchia e tamburella,
scende la pioggerella.

Scena nona

Entra Mikola.
Mikola
Frosja!
Frosja
Mikola?
(lo cerca)
Non fare il cretino.
(Mikola salta lo steccato.)
Mikola
Posso entrare?
Frosja
Fate pure, se v'interessa.
Il nostro cortile è aperto a tutti.
Che vuoi?
Mikola
Sono venuto per vederti.
Frosja
E mi hai visto?
Mikola
Ti ho visto.
Frosja
Beh, allora arrivederci.
Mikola
Lasciami stare qui
almeno un minutino.
Frosja
In un solo minutino
il diavolo si portò via il bambino.
Sei stato qui abbastanza?
Mikola
Sì. Abbastanza.
Frosja
Beh, allora arrivederci.
Mikola
Frosja cara!
Frosja
Per certi sono Frosja cara,
per altri Efrosin'ja Fëdorovna.
Arrivederci.
Se ti vede Semën
ti spacca gambe e braccia.
Mikola
A chi?
Frosja
A te!
Mikola
A me? Eh!
Non è ancora nato
chi ci riuscirà!
Frosja
È nato, è nato,
e te le suona quando ti acchiappa.
Mikola
Perché ci metti paura col tuo soldato?
Guarda che pure io
stavo per farmi soldato.
Solo che il mio turno non è arrivato.
Mi fa proprio paura il tuo soldato!
Semën
(compare in scena)
Forza, fatti vedere:
chi è che non ha paura del soldato?
Mikola
Oh, diavolo! Il soldato!
(si agita, salta lo steccato)
Semën
Scappa, cavaliere!
E non perdere i pantaloni.
Frosja
Cavaliere, cavaliere, bel cavaliere!
Semën
Chi è?
Frosja
Mikola Ivasenko.
Semën
Ma guarda! Prima della guerra
aveva tredici anni!
Ma senti un po'!
Noi lì per quattro anni a fare la guerra
e qui gli sbarbatelli si son fatti grandi!
È da molto che ve la intendete?
Frosja
Oggi è il primo giorno.
Starò con lui due anni
e poi vedrò,
magari me lo sposo.

Scena decima

Entra la madre.
Semën
Mamma... Mamma,
penso di mandare i sensali dai
Tkačenko.
Per Sof'ja.
Qual è il vostro consiglio, mamma?
Madre
Io dico una cosa soltanto: Dio ti ringrazio,
e nient'altro.
Ma i Tkačenko li riceveranno i nostri sensali?
Frosja
Li riceveranno.
Madre
No, non li riceveranno.
Frosja
Li riceveranno.
Madre
No, ti dico di no.
Frosja
E io dico di si!
Madre
E io dico di no!
Semën
Lo vedremo.
Magari li ricevono.
Madre
È difficile. Difficile.
Frosja
Li riceveranno! Li riceveranno!
È sicuro! Li riceveranno!

ATTO SECONDO

Due stanze della chàta dei Tkačenko: a sinistra la stanza pulita' di Tkačenko, a destra quella di moglie e figlia. Una porta le mette in comunicazione. Nella stanza di sinistra ci sono Tkačenko, Chivrja, il lavorante. In quella di destra, Sof'ja tende l'orecchio.

Scena prima

Tkačenko
Non lo capisco proprio:
certa gente si becca subito un colpo
che gli stacca la testa, altri si fanno
tutta la guerra in prima linea... e niente.
È assurdo.
Lavorante
Nikanor Vasil'evič,
Orlik ci ha rimesso il collo.
Cosa ordinate di fare?
Tkačenko
Aspetta, fammi il favore.
Ho altri pensieri per la testa.
(a Chivrja)
Come va di là?
Son'ka se l'è tolto dalla testa
o lo sogna ancora quella sciocca?
Sof'ja
(tra sé)
Lo sogna.
Chivrja
E chi lo sa, Nikanor Vasil'evič,
alla sua età
tutte quante le ragazze sognano.
Sof'ja
Sognano tutte.
Tkačenko
Matta!
Sof'ja
È bravo lui.

Scena seconda

Dalla via si sente in lontananza il suono di una fisarmonica: chiasso, allegria, esclamazioni.
Tkačenko
Chivrja! Che succede?
Sof'ja
Oh, arrivano i sensali,
che Dio mi castighi!
Chivrja
Stanno arrivando i sensali,
Nikanor Vasil'evič.
Tkačenko
Cosa? Quali sensali?
Sof'ja
I sensali, i sensali, arrivano i sensali!
Chivrja
I sensali per Sof'ja,
Nikanor Vasil'evič.
Tkačenko
Per Sof'ja?
Vaneggi!
Sof'ja
I sensali, i sensali,
i sensali di Semën!
Tkačenko
Sbarra le porte,
Chivrja!
Chiudete le imposte!
Chivrja!
Sof'ja
Ah, i sensali di Semën!
Arrivano, arrivano!
I sensali del mio caro Semën!
Arrivano, arrivano i sensali!
Chivrja
Nikanor Vasil'evič,
Nikanor Vasil'evič...
Tkačenko
Io non sono in casa.
Maledette donne!
Sof'ja
Ah Semën, Semën mio!
Tkačenko
Io sono a Balta...
Chivrja
(nella stanza di sinistra)
Vestiti, Sonečka, presto...
Su, presto!
Tkačenko
Chivrja! Io sono a Balta,
sono andato a vendere
un maialino al mercato.
Sof'ja
Ah, mamma, mamma...
Tkačenko
Chivrja!
Sof'ja
Ah, mi tremano le gambe.

(Bussano alla porta.)
Tkačenko
Avanti.

(Il lavorante apre la porta.)

Scena terza

Entrano Remenjuk e Carëv. Il lavorante esce.
Remenjuk
Siamo venuti da voi,
Nikolaj Vasil'evič.
Carëv
Da voi, compagno Tkačenko,
e non da un altro.
Chivrja
Vestiti, Sonečka,
sbrigati a vestirti.
Tkačenko
Al vostro servizio.
Sof'ja
Mamma, mamma!
Dove avete nascosto
le mie nuove galosce 'Triangolo'?
Tkačenko
Sedete, prego.
Chivrja
Le tieni in mano.
Carëv
Merci.
Sof'ja
Ah, mamma, non me n'ero accorta.
Carëv Mobili come se ne vedono in città.
Sof'ja
Mamma, prendetemi lo scialle rosso
con le roselline verdi.
Chivrja
E dov'è?
Sof'ja
Nel baule.
Remenjuk
Come mai, Nikolaj Vasil'evič,
non ci venite da noi al soviet?
Chivrja
Nel baule?
Ci stai seduta sul baule.
Sof'ja
Oh, Signore Dio!
Presto, presto...
Mamma!
Chivrja
Calma, bambina mia,
stai calma.
Tkačenko
Ci verrò.
Ma a me non servono i cavalli altrui.
Sof'ja
Come faccio, mamma, a stare tranquilla...
Tkačenko
E lo stesso dicasi...
Sof'ja
... con i sensali che aspettano!
Tkačenko
... per le terre altrui:
ne faccio tranquillamente a meno.
Sof'ja
Dov'è la mia collana, mamma?
Carëv
Che ne dite,
compagno Remenjuk?
Chivrja
Ce l'hai al collo,
Sonečka, al collo.
Remenjuk
Dico che c'è ancora gente
davvero priva di coscienza.
Sof'ja
Sono pronta, mamma.
Ehi, non statemi davanti, mamma!
Fatemi vedere!
Chivrja
(sbircia)
Io non ti sto davanti,
ma pure a me interessa vedere.
Sof'ja
L'interesse è mio, non vostro.
Chiedono la mia di mano.

Scena quarta

Remenjuk e Carëv battono simbolicamente i loro bastoni contro il pavimento.
Remenjuk
Vi saluta un giovane principe,
Il compagno Kotko Semën Fëdorovic,
lo conoscete.
Carëv
È giovane, a modo,
sano e non ha moglie,
può sposare anche subito
chi vuole.
Remenjuk
Zitto, per l'amor di Dio.
Non mettere il carro davanti ai buoi.
(batte un colpo col bastone)
Un giovane principe vi saluta
e chiede la mano
di vostra figlia.
Carëv
E io che ho detto?
Remenjuk
Chiudi il becco!
Tkačenko
Ehm! Ehm! Ehm!
Non me l'aspettavo.
Ehm!
Ci devo pensare.
Carëv
Che c'è da pensare? E tutto chiaro.
La ragazza è d'accordo?
Sì.
Semën è d'accordo?
Sì.
Quanto a papà,
è d'accordo pure lui.
Papà l'ha giurato a Semën
quand'erano al fronte.
Si son fatti una chiacchierata.
Non statevene zitto, papà.
Ditela tutta la verità.
E allora? Allora, papà?
Tkačenko
Non mi rimangio mai la mia parola.
Farò quel che mia figlia vuole.
Ve lo dirà lei stessa.
Scusate.

(Entra nella stanza a destra. Sofja e Chivrja si staccano bruscamente dalla porta.)

Scena quinta
Carëv
(a Remenjuk)
Anche da noi sul Mar Nero
c'erano canaglie simili, sai,
tra i bigliettai ce n'erano.
Tkačenko
(a Sof'ja)
Beh?
Chivrja
Abbia pietà di tua figlia!
Tkačenko
Sst! Non sto parlando con te.
Son'ka, allora?
Sof'ja
Io sono d'accordo.
Tkačenko
Parla piano, cretina!
Togli le mani dalla faccia!
Non sbattere le palpebre!
Sof'ja
Io sono d'accordo.
Tkačenko
Sento che sei d'accordo.
Chi ti sposi?
Chi mi dai per genero?
Credi che in Russia questo cancan
durerà altri dieci anni?
Non sognare, te lo dico io:
i tedeschi arriveranno presto.
E con loro non tarderà a tornare
anche il nostro sovrano imperatore.
Carëv
Sentito, fratello?
Remenjuk
Ho sentito, fratello.
Carëv
Vento fresco.
Remenjuk
Uh, tu, uh!
Tkačenko
Aspetta ancora un po',
e se Dio vorrà ti troveremo
un uomo come si deve.
Sof'ja
Non lo voglio il vostro uomo.
Lasciatemi in pace, papà.
Tkačenko
Son'kca!
Sof'ja
Tanto io non sposerò
che Semën, e chiuso.
Tkačenko
Sei matta!
Sof'ja
Voi siete matto!
Tkačenko
Bestia.
Sof'ja
Non avete proprio coscienza.
Tkačenko
Bestia!
Chivrja
Nikanor Vasil'evič, Nikanor Vasil'evič,
Nikanor Vasil'evič, Nikanor Vasil'evič...

(Ljubka e Frosja guardano dalla finestra nella stanza di sinistra.)
Ljubka
Allora, come va?
Carëv
Ljubočka, cara!
Frosja
È fatta?
Carëv
È fatta.
Tkačenko
Son'ka, ah Son'ka!
Ljubka
E di là che succede?
Sof'ja
Non sbraitatemi contro, papà.
Carëv
Tempesta domestica...
Tkačenko
Basta, Son'ka!
Carëv
Forza dodici.
Sof'ja
Non toccatemi, papà!
Tkačenko
Bada, Son'ka!
Sof'ja
Andate, i sensali aspettano.
Tkačenko
I sensali? Basta!
Che scenata è questa!

Scena sesta

Tkačenko entra nella stanza a sinistra.
Tkačenko
Lacrime di donne!
Carëv
Come da noi sul Mar Nero:
è tutta acqua salata.
(Sof'ja e Chivrja entrano nella stanza a sinistra)
Vi saluta un giovane principe,
(Remenjuk batte un colpo col bastone)
Semën Fëdorovic
Kotko,
lo conoscete.
Che risposta darete?
Remenjuk
Che risposta darete?
Tkačenko
(minaccioso)
Che risposta darete?
Sof'ja
(si inginocchia)
Date a Semën la vostra benedizione.
Tkačenko
{tra sé)
Bestia!
Carëv
Fine dello spettacolo.
(Mette una bottiglia sulla tavola. Sta per versare da bere)
Remenjuk
Fermo, non versare da bere.
(rivolto alla finestra)
Entrate.

(Entrano ragaze e ragazzi.)
Coro delle ragazze
Perché voi vecchi
ve ne state qui,
perché non ve ne andate,
non ve ne andate a casa?
Sonečka mica è vostra, è nostra,
Sonečka mica è vostra, è nostra.
Perché voi vecchi
ve ne state qui,
perché non ve ne andate,
non ve ne andate a casa?
Remenjuk
Adesso puoi versare da bere.
Capito?
Carëv
E che c'è da capire!

(Bevono.)
Ljubka
Vasilëk...
Carëv
Cosa c'è, cuoricino?
Ljubka
Vasilëček!
Carëv
Cosa c'è, cara?
Ljubka
Quando me li mandi i sensali?
Coro delle ragazze
Perché voi vecchi
ve ne state qui,
perché non ve ne andate,
non ve ne andate a casa?
Carëv
Lo sai bene, Ljubočka,
che tra tutti questi fidanzamenti
io non ho il tempo
di fidanzarmi con te.
Sono stanco morto.
Coro delle ragazze
Che Sonečka mica è vostra, è nostra,
che Sonečka mica è vostra, è nostra.
Coro dei ragazzi
Perché voi vecchi
ve ne state qui,
perché non ve ne andate,
non ve ne andate a casa?

Scena settima
Tre donne, Secondo coetaneo, Ragazzo
Arriva il fidanzato, arriva il fidanzato.
Semën Kotko,
bombardiere Semën Kotko.

(Entrano Semën, la Madre, Frosja e altri.)
Tkačenko
Beh, salve, Kotko.
Semën
Salute a voi.
Tkačenko
E così ancora una volta
ci rivediamo.
Semën
È così.
Tkačenko
Beh, allora...
Quando...
Prego, sedetevi,
mangiate qualcosina.
Carëv
Voi ci mettete pane e companatico,
e noi la vodka.
(mette una seconda bottiglia sulla tavola)

(Semën senza parlare fa un inchino a Sof'ja. Lei gli porge lo scialle su un piatto. Lui lo prende e se lo infila alla cintura, accanto al 'Bebut'. Dopo una pausa si danno un bacio, poi baciano uno le mani dell'altra.)
Coro
Presto, presto, di buon mattino,
presto, presto...
Oh,
sul monte, sul monte
c'è un nuovo amico, un nuovo amico.
E in questa casa si convola a nozze.
Presto, presto...
Semën
Ogni notte per quattro anni
t'ho sognata.
Sof'ja
Non è passato giorno
che non pensassi a te.
Coro
E dice il fratello alla sorella,
dice il fratello alla sorella,
le domanda e le chiede:
Semën
Cuore mio, mia colombella!
Sof'ja
Colombello mio, mio cuore!
Coro
A chi vuoi più bene, sorella,
a chi vuoi più bene?
«A nessuno, vecchio mio».
«Non è vero, sorella,
non è vero, sorella».
Presto, presto...
Remenjuk
Non fate complimenti!
Entrate pure!

Scena ottava

Entrano tre tedeschi.
Sottufficiale tedesco
Morgen!
Interprete tedesco
Buongiorno.
Non temete.
Non siamo nemici.
Siamo amici sinceri.
Che il Signore ci assista.
(si rivolge verso l'icona e si fa il segno della croce da sinistra a destra)
Che il Signore abbia pietà di noi.
Sottufficiale tedesco
Die Bande schweigt.
Verlangt die Obrigkeit.
Interprete
Chi è il signor presidente?
Che in russo sarebbe:
il presidente del soviet rurale.
Tkačenko
Eccolo il presidente.
E affar vostro, esimio sensale.
Remenjuk
Di che si tratta?

(Il sottufficiale tedesco consegna delle carte all'interprete.)
Interprete
Achtung.
Attenzione!
(legge)
«Il comandante della divisione
congiunta imperiale e reale
vi intima al ricevimento della presente
di consegnare immediatamente
al deposito dell'intendenza militare:
milleduecento pud
di granaglie o frumento,
tremilasettecento pud di avena,
ducentoventicinque pud di fieno,
duecento pud di lardo di maiale.
In caso di mancata ottemperanza al decreto
i colpevoli saranno arrestati.
Oberleutnant von Wierhof.»
Quindi, in russo, «Bitte».
Herr Unteroffizier vuole sapere
cosa rispondete a Herr Oberleutnant.
Remenjuk
Siete i benvenuti,
sedete con noi.

Scena nona
Interprete
Si mangia?
Remenjuk
Quel che Dio ci manda.
Sottufficiale tedesco
Er sagt?
Interprete
Essen.
Sottufficiale tedesco
O, das istgut. Danke schön!
Remenjuk
Prego.

(Si siedono a tavola.)
Interprete
(in confidenza a Remenjuk)
Abbiamo una fame da lupi.
Ehm - ehm...
Remenjuk
Un bicchierino di gorilka.
Alla salute dei fidanzati.
Sottufficiale tedesco
(mangia)
Sehrgut. Sehrgut.
Carëv
Ragazze, cantate.
Seconda donna
Ma va'!
Carëv
Dico a voi, cantate.
Prima donna
Smettila!
Carëv
Cantate, che il diavolo vi pigli!
(inizia a cantare facendo segno alle ragazze di tenergli dietro)
Perché voi vecchi
ve ne state qui,
perché non ve ne andate,
non ve ne andate a casa?
Coro e Carëv
Che Sonečka mica è vostra, è nostra,
che Sonečka mica è vostra, è nostra.
Remenjuk
(ai tedeschi)
Cantano bene, eh, in Ucraina?
Sottufficiale tedesco
(mangia)
Sehr gut.
Remenjuk
Mangiate.
Carëv
(alle ragazze)
Su, cantate!
Coro
Perché voi vecchi
ve ne state qui,
perché non ve ne andate,
non ve ne andate a casa?
Semën
Mikola, dà un'occhiata.
Mikola
Frosečka, dà un'occhiata ai fucili.
Frosja
Gliel'ho già data.
Fucili buoni.

(Frosja ruba i fucili e li passa a Mikola, che se li porta via.)
Coro
Che Sonečka mica è vostra, è nostra,
che Sonečka mica è vostra, è nostra.
Sottufficiale tedesco
Aber...
Interprete
Herr Unteroffizier
vuole sapere la vostra risposta.
Remenjuk
Quale risposta?
Interprete
Sui prodotti alimentari.
Remenjuk
Quali alimentari?
Interprete
Quelli scritti sulla carta.
Remenjuk
Sulla carta?
Interprete
Sulla carta.
Remenjuk
Quale carta?
Interprete
Questa.
Remenjuk
Questa?
Interprete
Sì.
Sottufficiale tedesco
Aber...
Remenjuk
Carëv, cos'è che vogliono da me?
Interprete
Frumento, avena, fieno e lardo di maiale.
Carëv
Mangiate.
Ecco il lardo, ecco la gorilka.
Interprete
E la carta?
Dov'è la carta?
Remenjuk
Non c'è.
Interprete
La carta!
Remenjuk
Non c'è.
Interprete
Halt!
Siete in arresto.
Mani in alto!
Sottufficiale tedesco
Die Waffen!
Interprete
Dove sono i fucili?
È una rivolta.
Dateci i fucili!
Mikola, Carëv, Remenjuk
Dimenticate i fucili.
Bevete.
Interprete
(rovescia il piatto)
Nein!
Remenjuk
Ma!
Secondo coetaneo
Che succede?
Primo coetaneo
Cos'è questo baccano?
Semën
Siamo venuti a una festa di nozze
Mikola
Ospiti così
vanno buttati nello stagno.
Primo coetaneo
Nello stagno, e via!
Secondo coetaneo
Ben detto.
Prima donna
Ben detto.
Remenjuk
Non toccateli.
Prima donna
Nello stagno.
Carëv
Scappate, fin che siete in tempo!
Secondo coetaneo
E buon viaggio...
Mikola
«pane... lardo... fieno...»
Primo coetaneo
Scappate!
Secondo coetaneo
(spinge fuori i tedeschi)
In fretta!
Interprete
(sulla porta)
Ce la pagherete.

Scena decima
Remenjuk
Visto?
Lo sapete che significa?
Che il Kaiser è alle porte.
Tutti i comunisti devono lasciare il villaggio.
Chi resta nasconda le armi
e si tenga pronto.
(a Ivasenko)
Nonno, tieni queste carte.
C'è l'elenco dei poveri
con la spartizione delle terre di Klembovskij.
Ivasenko
Carte preziose, carte preziose ...
Remenjuk
Come la pupilla del tuo occhio.
Ivasenko
Come la pupilla del mio occhio.
Remenjuk
Andiamo, marinaio.
Carëv
Andiamo.
Ljubka
Non andartene, Vasilëk,
Vasilëček!
Carëv
Io vado.
Ma naturalmente non così su due piedi.
Prima ci fidanziamo, Ljubočka.
Remenjuk
Come vuoi, non sei più un bambino...
Ma sta' attento alla testa.
Carëv
Ce l'ho attaccata alle spalle.
Remenjuk
Semën, non è il momento adatto
per il tuo amore.
Nascondi le armi. Controlla le retrovie.
Semën
Le ungerò col lardo e le sotterrerò.
Remenjuk
Verrano presto buone.
Arrivederci allora.
Coro
Arrivederci, compagno Remenjuk!
Ivasenko
Compagno Remenjuk!
(Remenjuk esce.)
Tkačenko
Ah come mi dispiace!
Non posso trattenervi oltre,
miei cari ospiti.
Scusatemi, scusatemi.
Carëv
Non essere triste, soldato.
Sarà nostra.
Ljubočka,
andiamocene a casa.
(Escono.)
Semën
Ti saluto, matrimonio!
Ti saluto, matrimonio!
Eh, che brutta vita la mia!
La vita del soldato!
(esce)
Tkačenko
(versa un bicchiere al lavorante)
Vogliate gradire.
Lavorante
Con piacere.

ATTO TERZO

Il piccolo giardino accanto alla casa di Tkačenko. Si vede un tratto della via. Prima dell'alba.

Scena prima

Su una panchina, Semën e Sof'ja.
Sof'ja
Ho fatto ancora quel sogno:
me ne sto sola in casa,
non c'è nessuno,
hanno portato via tutto,
la chàta è spoglia, i muri sono spogli,
e io sono sola, e di fronte a me sul pavimento
c'è una candela di cera
che brucia piano, piano.
Si vede che l'hanno appena accesa,
lo stoppino non s'è ancora annerito.
Ho paura e corro in cortile,
poi torno indietro:
non c'è anima viva,
non c'è anima viva.
Semën
Quante sono le sciocchezze
che sogniamo!
Meglio non dormire,
si leverà il sole
e asciugherà tutte le lacrime
sulle tue ciglia.
Sof'ja
E in mezzo al cortile c'è ancora la candela,
se ne sta lì da sola,
se ne sta lì da sola
consumata per metà.
E all'improvviso vedo... Semën, Semën
... attraverso il cortile deserto
mi viene incontro
il nostro nuovo lavorante.
Semën! Semën!
E non dice niente,
non dice niente,
soltanto con gli occhi mi invita
a seguirlo nella steppa.
Ah, Semën, ah Semën!
Oh, cuore mio, Semën, Semën!
Ancora adesso tremo,
ancora adesso tremo,
se penso al lavorante...
Semën
Vieni, ti scaldo io.
Sof'ja
Dal cortile corro in strada,
chissà, può esserci qualcuno
per la strada.
Ma anche la strada è deserta:
non una gallina,
un cane,
un passerotto.
E il lavorante se ne sta lì
e con lo sguardo mi indica la steppa.
Gli dico: «Perché mi vieni dietro,
perché mi vieni dietro?»
E il lavorante risponde:
«Non ti vengo dietro.»
Semën
Fiorellino mio, piccola mia,
perché rattristarti, Son'ka,
abbiamo la casa, abbiamo la terra,
siamo insieme.
Che cose brutte
possiamo mai sognare!
Sof'ja
Io scappo via a gambe levate.
Continuo a correre finché non m'infilo
in una fucina deserta
e chiudo la porta a chiave,
ma poi guardo e in mezzo alla fucina
c'è ancora quella candela,
ed è tutta consumata,
è solo una piccola fiamma sul pavimento.
Ah, Semën, il lavorante sta lì in un angolo,
e mi sorride in un modo, in un modo
che proprio non mi piace.
Io...

Scena seconda

Entra Tkačenko.
Tkačenko
Sonja, sei tu?
Semën
Siamo noi, Nikanor Vasil'evič.
Tkačenko
Sto dicendo a Sof'ja.
Semën
Sono io, papà.
Tkačenko
Cos'è questa moda di andare in giro
la notte coi giovanotti?
Sof'ja
Me ne sto qui seduta con Semën.
Semën
Io e Sonja ce ne stiamo qui seduti.
Tkačenko
Sof'ja, non ti sto chiedendo
con chi sei.
Ti chiedo quando
finirà quest'indecenza.
A casa! A casa, Sof'ja!
Quanto a te, Kotko, non sei il marito di Sof'ja,
non sei mio genero.
Semën
Ma siamo fidanzati.
Tkačenko
Però non promessi sposi.
C'è una bella differenza.
Sof'ja, a casa!
Semën
Nikanor Vasil'evič,
dovreste finirla con questa storia.
Venite da noi, venite a vedere
la nostra chàta,
i nostri beni, le bestie.
Tkačenko
Le bestie? Eh, eh!
Le conosco bene, da quando
appartenevano a Klembovskij.
Ma tu le nozze te le sogni
prima delle feste d'agosto!
Semën
In autunno?
Tkačenko
In autunno.
Semën
Nikanor Vasil'evič!
Tkačenko
Niente storie. Punto e basta.
Una volta tu hai fatto una cosa per me,
poi io l'ho fatta per te.
Adesso di nuovo tocca a te.
O sbaglio?
E tutto questo tempo
tu non vai in giro con mia figlia di notte!
Son'ka, a casa!
Mi senti? Dico a te!
Sof'ja
Neanche voi sapete
cosa volete da vostra figlia.
Tkačenko
Ehi! Ehi! Ehi!
Basta chiacchiere!
Sof'ja
Arrivederci, cuore mio.
Semën
Sonečka!
(Tkačenko e Sof'ja escono)
E adesso?

Scena terza

Carëv e Ljubka camminano tenendosi abbracciati.
Carëv
Ah, il giovane principe!
Ljubka
Buona notte,
anzi buon giorno!
Carëv
Sei triste?
Semën
Ancora mena il can per l'aia, quel vecchio demonio!
Carëv
Fa niente, lo convinceremo,
non piangere, ce la faremo.
Non esser triste, la spunteremo.
Ljubka
Vasilëk...
Carëv
Vero, Ljubočka?
Ljubka
Vasilëk...
Carëv
La spunteremo.
Ljubka
Prendi esempio da noi, soldato.
(Lei e Carëv si baciano)
Carëv
Ljubka e io ce ne andremo
nella bellissima città di Odessa.
Questi non sono tempi adatti
all'amore, alle simpatie.
Da un istante all'altro i controrivoluzionari
possono attaccare il villaggio.
Semën
E adesso da che parte andate?
Carëv
Fino in fondo al villaggio e poi torniamo indietro,
in una notte così bella
io e la mia Ljubocka proprio
non riusciamo a dormire.

Scena quarta

Tenendosi abbracciati escono tutti e tre. Dalla parte opposta compaiono Frosja e Mikola.
Frosja
E faccio questo sogno, Mikola,
che preparo una zuppa di castagne.
Mikola
(cerca di abbracciarla)
Ma che dici, Frosečka!
Frosja
Giù le mani!
Preparo una zuppa di castagne
e la giro con un cucchiaio enorme,
e butto nella pentola fettine di lardo...
Perché, Mikola, faccio sempre
sogni così?
Semën
(entra)
Frosja, sei tu?
Mikola
Siamo noi, zio Semën.
Semën
Non sto dicendo a te.
Mikola
Zio Semën...
Semën
Sto parlando con lei. A casa!
Mikola
Zio Semën,
lasciaci passeggiare ancora un pochino!
Semën
Non sei ancora il suo promesso sposo.
(prende Frosja sottobraccio)
A casa, Frosja! Si sta levando il sole.
Mikola
Zio Semën, vi accompagno
almeno un pochettino.
Semën
(rabbonendosi)
Va bene.
Suonaci qualcosa.

Scena quinta

Mikola
(accompagnandosi con la chitarra)
Presto, presto, di buon mattino,
dice il fratello alla sorella,
(pian piano si allontanano)
le domanda e le chiede:
(Frosja, Mikola e Semën escono; fuori scena)
«A chi vuoi più bene, sorella,
a chi vuoi più bene?»
«Al mio caro padre
voglio più bene.»
Tkačenko
(entra in scena, sbadiglia, si fa il segno della croce)
Eh-eh! E lui canta!
Canta, canta!
Klembovskij
(entra)
Si sente qualcosa, Nikanor Vasil'evič?
Tkačenko
Niente.
Klembovskij
Sarebbe ora.
Tkačenko
Proprio così.
Klembovskij
Vado a dormire.
(Esce; canta un gallo, coprendo l'inizio della frase di Mikola.)
Tkačenko
Io resto di guardia.
Mikola
(molto in lontananza)
«A chi vuoi più bene, sorella,
a chi vuoi più bene?»
«Al mio caro padre
voglio più bene.»
Tkačenko
E lui canta... Canta...

Scena sesta
Tkačenko
(si inginocchia, l'orecchio appoggiato alla terra per sentire)
Non si sente niente...

(Uno scalpiccio di cavalli in lontananza. Tkačenko si blocca. Ascolta. Lo scalpiccio si fa più vicino. Entrano 3-4 haydamak e 2-3 tedeschi a cavallo.)
Primo haydamak
Tkačenko Nikanor Vasil'evič?
Tkačenko
Sono io.
Primo haydamak
Com'è?
Tkačenko
Il presidente del soviet rurale Remenjuk,
e con lui altri sei bolscevichi,
è scappato dal villaggio,
Ieri.
Primo haydamak
Eh, a saperlo!
Tkačenko
C'è il marinaio.
Primo haydamak
Quello che ha spartito la terra?
Tkačenko
Lui.
Primo haydamak
E dov'è?
Tkačenko
Dalla fidanzata. La seconda chàta dopo lo stagno.
Eccola là.
Nel cortile c'è un'acacia. La troverai.
Primo haydamak
La troverò subito...
Chi altro c'è?
Tkačenko
Il vecchio Ivasenko.
Nasconde le carte del soviet rurale.
Primo haydamak
Dov'è la sua chàta?
Tkačenko
Giusto qui accanto. Eccola.
C'è un melo nel cortile.
Primo haydamak
Lo vedo.
Bene, forza ragazzi,
prima che faccia giorno!
(Parte degli haydamak e dei tedeschi escono.)
Tkačenko
Favorite nella nostra casa.
Primo haydamak
Grazie. Ma non abbiamo tempo.
Prima
il dovere.
(si guarda intorno)
Non c'è per caso
un albero alto?
Tkačenko
C'è il vecchio pero accanto alla chiesa.
Primo haydamak
Quello?
Tkačenko
Quello.
Primo haydamak
Ma è secco.
Tkačenko
Però tiene.
Primo haydamak
Li regge i due del soviet?
Tkačenko
Altro che!
Primo haydamak
Serdjuk, ce l'hai la corda?
Secondo haydamak
Sì.
Primo haydamak
Prepara la corda per i due del soviet.
Ci vorrebbe una scala...
Tkačenko
La troveremo.
Primo haydamak
La troveremo.
Non ci serve per molto.
Tkačenko
Almeno per un giorno.
Primo haydamak
Forza, ragazzi, prima che si svegli li gente...
(escono)
Tkačenko
La gente si sveglierà, uscirà di casa,
e troverà sull'albero
delle gran belle pere!
(esce)

Scena settima

Ljubka e Carëv camminano lentamente.
Mikola
(appare dai cespugli)
Zio Carëv... Zio Carëv...
I tedeschi, gli haydamak
hanno circondato il villaggio.
Sono arrivati fino alla vostra chàta.
Ljubka
Scappa subito Vasilëk, Vasilëk!
Carëv
(cerca di nascondersi; uno sparo fuori scena)
Ljubocka, niente panico...

(Un secondo sparo fuori scena. Carëv salta lo steccato. Gli haydamak trascinano Ivasenko.)
Ivasenko
Non toccatemi
con le vostre mani schifose.
Secondo haydamak
Ehi, tu, sta' zitto!
Ivasenko
Non azzardatevi, sono un vecchio soldato
della gloriosa armata russa.
Secondo haydamak
Portalo via.
Ivasenko
I voi siete dei giuda, venduti!
Secondo haydamak
Chiudi il becco!
Ivasenko
E voi siete dei giuda, venduti!

(Portano fuori il vecchio. Dalla parte opposta si sente gente che grida e se le dà... Trascinano dentro Carëv.)
Carëv
Canaglie!
Primo haydamak
Hai spartito la terra?
Carëv
Canaglie!
Primo haydamak
Hai distribuito il bestiame?
Carëv
La vostra è una provocazione...
(Urla degli haydamak.)
Primo haydamak
Vasja!
Carëv
Butta male, Ljubka!
Primo haydamak
Mandala via.
Carëv
Oh, Ljubka!

(Gridando gli haydamak portano via Carëv. Dietro le quinte un rullo di tamburi. In scena alcuni paesani guardano con orrore l'esecuzione.)
Ivasenko
(fuori scena)
Dagli ai saccheggiatori!
Paesani
(grido di orrore)
Ah!
Ivasenko
(fuori scena)
Evviva Lenin, Evviva...
Paesani
(grido di orrore)
Ah!
Ljubka
Vasilëček! Vasilëček!
Vasilëk mio! Vasilëček!

(Si avvicina il reparto tedesco. Dietro le quinte, una banda militare.)
Tkačenko
(appare nel suo cortile, è tutto indaffarato)
Chivrja, apri il portone! Sof'ja!
Sù!
Ljubka
Vasilëček! Vasilëk mio!
Tkačenko
Son'ka!
Tira fuori l'asciugamano con il galletto rosso!
Prepara il pane e il sale per gli ospiti!
Ljubka
Brava gente, accorrete, aiuto!
Tkačenko
Chivrja! Sbrigati!
Ljubka
Ridate a Ljubka il suo Vasilëk!
(esce)
Sergente tedesco
Alles in Ordnung, Herr Leutnant von Wierhof.
Von Wierhof
(entra in scena accompagnato dai soldati)
Gut.
(fa un segno con la mano ed entra nel piccolo giardino di Tkačenko)

Scena ottava

Sul terrazzino d'ingresso della chàta Chivrja e Sof'ja con il pane e il sale e dei bicchieri di vino.
Klembovskij
(entra tenendo tra le mani una sciabola che consegna a Von Wierhof)
Permettez-moi de parler francais.
Von Wierhof
Natureilement.
Del resto, potete anche parlare russo.
Klembovskij
Capitano di cavalleria dell'ex armata russa
Klembovskij,
figlio del generale Klembovskij
e proprietario di questa tenuta.
Permettetemi, ottemperando al vostro decreto,
di consegnarvi la mia arma.
Von Wierhof
(avvicinando l'arma dorata al monocolo)
Oh no! C'è scritto:
«Al valore».
Un'arma come questa va conquistata.
Tenetela.
L'esercito tedesco sa apprezzare
avversari valorosi.
Klembovskij
Vi ringrazio, tenente.
Von Wierhof
Ma prego, capitano.
Klembovskij
E ora, se permettete, vi presento
un fedele servitore, un amico.
È dei nostri.
Ehi, Tkačenko!
Nikanor Vasil'evič!
Tkačenko
(mettendosi sull'attenti)
Agli ordini, signor tenente!
Permettetemi di offrirvi un piccolo rinfresco
nel mio modesto giardino.
Chivrja! Sof'ja!
(versa da bere)
Del tempo degli zar,
tappo bianco.
Brindo alla salute degli amici tedeschi
Ch'io non deluda la loro fiducia!
Sergente
Gut, gut, sehrgut.
(Bevono.)
Klembovskij
Brindo perché in futuro la nobiltà
sappia amministrare la terra,
e non rifugga la vita campestre,
e condivida l'ospitalità dei paesani,
e trovi moglie tra le belle campagnole
tra le belle campagnole.
Ljubka
(gli si avvicina)
Mi avevi dato la tua parola!
Mi chiamavi il tuo tesorino,
il tuo cuoricino...
Il tuo tesorino,
il tuo cuoricino...
Klembovskij
Perché la terra bisogna tenerla
con tutt'e due le mani.
Ljubka
Vasilëk, Vasilëk mio!
Ci siamo scambiati gli anelli.
E me l'hanno portato via.
Dove sei, dove sei, dove sei,
Vasilëk mio, Vasilëk mio?
Tkačenko
Sof'ja, offri qualcosa da mangiare alle Loro Eccellenze.
Sbrigati!
Ljubka
Vasilëk mio, Vasilëk!

Scena nona
Tkačenko
Permettetemi di sottoporvi
un elenco di contadini poco fidati.
(porge un foglio a Von Wierhof)
Tra gli altri
c'è un certo Semën Kotko
che va liquidato per primo.
Von Wierhof
(legge)
Semën Kotko.
Tkačenko
Sissignore.
Von Wierhof
Gut.

(Von Wierhof, Klembovskij e Chivrja entrano nella chàta)
Sof'ja
Frosja, Frosečka!
Frosja
(non vista da Tkačenko)
Sono qui.
Sof'ja
Frosja, hai sentito?
Frosja
Cosa, Sonečka?
Tkačenko
Son'ka, a casa!
Sof'ja
Arrivo subito, papà.
Klembovskij
(dalla chàta)
Tkačenko!
Tkačenko
Sissignore!
(entra in casa)
Sof'ja
(a Frosja)
Per l'amore di Dio,
corri subito da Semën!
Frosja
Corro, corro.
Sof'ja
Raccontagli del foglio.
Digli che venga qui un minuto.
Frosja
Corro, corro.
(corre via)
Sof'ja
Sbrigati, corri!
(si nasconde)

Scena decima

Ljubka attraversa la scena.
Ljubka
No, no, non è Vasilëk,
no, non è Vasilëk,
non è Vasilëk,
è un altro, è un altro marinaio, un altro,
no, non è Vasilëk,
non è Vasilëk. Pende dal ramo come un fantoccio,
un fantoccio di gomma, un fantoccio orribile,
è immobile, tutto dritto impalato.
Non è Vasilëk,
no, non è Vasilëk.
Oh, brava gente, ridatemelo,
ridatemi Vasilëk vivo,
Vasilëk vivo.
Guardate, gente, non è Vasilëk.
È un fantoccio terribile, non si muove.
(pian piano si allontana)
Ride di voi,
ride di voi
fantoccio orribile...
(esce)
Semën
(entra)
Sonja!
Sof'ja
Semën, scappa!
Semën
E tuo padre?
Sof'ja
E peggio di un cane!
Vattene oggi stesso,
scappa, per l'amor di Dio,
domani sarà tardi!
Scappa finché è notte!
Ljubka
(ricompare)
No, no, non è Vasilëk,
no, non è Vasilëk,
non è Vasilëk,
è un altro, è un altro marinaio, un altro,
no, non è Vasilëk,
non è Vasilëk.
Pende dal ramo come un fantoccio,
un fantoccio di gomma, un fantoccio orribile,
è immobile, tutto dritto impalato.
Non è Vasilëk,
no, non è Vasilëk.
Oh, brava gente, ridatemelo,
ridatemi Vasilëk vivo,
Vasilëk vivo.
Guardate, gente...
Sof'ja
Quel vecchio demonio di mio padre, quel satanasso,
ha dato al comandante tedesco
un foglio col tuo nome.
Il tedesco l'ha letto
e ha detto: «Gut!»
Semën
Ah, diavolo!
Sof'ja
Attacca il tuo cavallo.
Semën
Tanto domani rimetteranno comunque
tutto nelle tasche di Klembovskij.
Ljubka
Guardate, gente...
(esce)
Sof'ja
Tutto.

Scena undicesima
Semën
E così
devo attaccare il cavallo
e abbandonare nella notte buia
il mio villaggio natale.
Avevo una madre vedova,
una sorella orfana e una ragazza cara,
la mia promessa sposa.
Ma i malfattori ci hanno assalito,
hanno rovinato la nostra vita contadina:
mi scacciano dalla felicità,
mi costringono ad andar lontano.
A passare la notte buia
nella steppa, come un vagabondo.
Devo lasciare casa,
madre, sorella, fidanzata.

Scena dodicesima

Entra Mikola
Mikola
Zio Semën... zio Semën...
Semën
Sto per andarmene.
Mikola
Dove?
Semën
Nella steppa.
Mikola
Vengo con voi, zio Semën.
Andiamo insieme, tutti e due.
Sof'ja
Non lasciarmi, portami con te!
Semën
No, Sonja, non è affare da donne,
è cosa da soldati.
Non essere triste, tornerò.
Ci rivedremo quando Dio vorrà.
(a Mikola)
Tu che ne pensi?
Mikola
Io la penso così: è una vergogna che il marinaio Carëv
e il vecchio Ivasenko pendano da un ramo
in mezzo al villaggio.
Semën
Hai ragione, Mikola.
È una vergogna vederli.
Mikola
Stendiamo col calcio del fucile il tedesco di guardia,
tiriamo giù dall'albero il marinaio Carëv
e il vecchio Ivasenko,
li mettiamo su un carro
e filiamo nella steppa dai ribelli.
Tu che ne pensi?
Semën
La penso come te.
Sonja, non essere triste.
Frosja
E dove ve ne andrete, pazzi?
Mikola
Se salveremo la pelle, ve lo faremo sapere.
Cercaci, Frosečka,
in fondo a quel burrone.
Semën
Il mio cavallo Gusak è dietro la palizzata.
Mikola
E la mia Maška dietro i cespugli.
Semën
Sbrighiamoci, finché non c'è nessuno.
(Semën e Mikola escono quatti quatti.)

Scena tredicesima

Abbracciate, Sof'ja e Frosja seguono con lo sguardo Semën e Mikola.
Sof'ja
Oh, Frosen'ka, ho paura...
Frosja
Oh, Sonečka, ho paura...
Sof'ja
Per la strada tutto tace.
Frosja
Nessuno li noterà.

(Uno sparo fuori scena.)
Sof'ja
Ah, Frosen'ka!
Frosja
Sonečka!
Primo haydamak
{appare in scena)
Uno sparo?
Tkačenko
{appare in scena)
Hanno sparato?
Von Wierhof
{appare in scena)
Cosa succede?

(Corrono verso dove è risuonato lo sparo. Passa di corsa un drappello di tedeschi e haydamak. Tedeschi e haydamak escono di corsa.)
Sof'ja
Li prenderanno...
Frosja
Non li prenderanno...
Sof'ja
Oh, li prenderanno.
Frosja
No, non li prenderanno.
Chivrja
(si unisce a loro)
Sonečka...
Frosja
Hanno dei buoni cavalli.
Sof'ja
Anche i tedeschi
hanno buoni cavalli.
Frosja
I tedeschi non conoscono le strade,
si perderanno nella steppa.
Sof'ja
Semën, mio amato,
mio promesso sposo!
Chivrja
Sonečka...
Sonja, Sonja, la notte è buia.
Come fanno a prenderli? Non li prenderanno!
Sof'ja
Ah, mamma, ho il cuore in pena per Semën!
Frosja
Semën ha un fucile da dragone.
Si difenderanno.
Chivrja
Io dico che non li prenderanno,
No che non li prenderanno.
Assassini!
Per colpa vostra Ljubka è impazzita...
Frosja
E possono sempre tirargli le granate.
Chivrja
E adesso mi uccidete Sonečka,
la mia bambina.
Frosja
Sonečka, gli basta
arrivare al burrone.
Lì non li troverà nessuno.
Il tuo Semën e quel diavolo del mio Mikola
sono andati a combattere per la giustizia.
La verità deve vincere.
Sof'ja
Semën, mio amato,
mio promesso sposo!
Dov'è al mondo la giustizia
dimmelo Frosja!
Oh, vincerà l'ingiustizia, Frosen'ka.
Chivrja
Sonja, Sonja, figlia mia,
non esser triste,
non li prenderanno.
Al Gusak di Semën
non sta dietro nessuno.
E a Maška di Mikola pure.
Tu, Sonečka mia,
non esser triste.
Non li prenderanno mai.
Sof'ja
Ah, mamma, per quattro anni
ho aspettato Semën,
e adesso il mio Semën se n'è andato di nuovo,
in piena notte se ne è andato.
Chi sa quando ci rivedremo.
Frosja
Col suo fucile da dragone Semën
li farà tutti stecchiti
quei maledetti invasori.
Fa che gli si avvicinino.
Chivrja
Sonečka, figlia mia,
Sonečka, figlia mia!
Sonečka, Sonečka,
figlia mia!

Scena quattordicesima

Tornano Tkačenko e il Primo haydamak.
Primo haydamak
Porci!
Tkačenko
Sof'ja, una volta mi hai mancato di rispetto
e non t'ho detto niente...
Primo haydamak
Porci!
Tkačenko
... perché avevo le mani legate.
Ma ora non aspettarti la mia
indulgenza.
Sof'ja
Non toccatemi, papà.
Tkačenko
Silenzio! Vai subito a casa.
Sof'ja
Semën, a chi mi hai abbandonata?
Tkačenko
Vuoi Semën?
Primo haydamak
Porci!
Tkačenko
Sappi che il tuo Semën e Mikola
hanno criminosamente ucciso
una sentinella tedesca e
hanno tirato giù dall'albero il vecchio Ivasenko...
Primo haydamak
Porci!
Tkačenko
... e il marinaio Carëv.
Sof'ja
Lo hanno preso, papà?
Perché non rispondete, papà?
Parlate, papà!
Parlate, per l'amor di Dio!
Ditemi qualcosa, papà!
Vi prego in ginocchio.
Papà, parlate, papà!
Tkacenko
(agitando la frusta)
Oh basta!
Mi dispiace soltanto rovinare
la tua bella faccia con la mia frusta.
Sof'ja
Dov'è Semën?
Tkačenko
E sparito, quel demonio!
E sparito nella steppa.
Sof'ja
Semën! E scappato, è scappato!
Frosja, Frosja, ce l'ha fatta!
Tkačenko
Fila a casa! Ricordati:
una parola di troppo e t'ammazzo!
Se esci dal portone, t'ammazzo!
Sei o non sei mia figlia?

(Tkačenko spinge Sof'ja nella chàta. Entrano Von Wierhof i tedeschi e gli haydamak.)
Von Wierhof
Teufel!
Tkačenko
{mettendosi sull'attenti)
Permettetemi di riferirvi che il colpevole,
il bolscevico Semën Kotko, è fuggito.
Von Wierhof
La chàta?
Tkačenko
{senza capire)
Sissignore!
Von Wierhof
Dove è la sua chàta?
Tkačenko
Eccola, signor tenente.
Von Wierhof
Gut.
Diese Schweine...
Ah! Molto bene.
(agli haydamak)
Ehi! Vi dò un solo minuto
e che non resti
in piedi un solo mattone!
Quindi fiammiferi e cherosene,
e non rimarrà che cenere.
Marsc'!
(Gli haydamak corrono via.)
Frosja
(si precipita verso Von Wierhof)
Cosa succede alla nostra casa?
Von Wierhof
Silenzio, bestia ucraina!
Frosja
Siete arrivati nel nostro villaggio
per distruggere la nostra roba.
Von Wierhof
Morditi la lingua,
serpe indemoniata!
Ljubka
(a Von Wierhof)
Signor generale, signor generale!...
(Sulla porta della chàta appare Sof'ja)
Frosja
Oh Sonja, sorellina,
che cosa ci stanno facendo,
che cosa ci stanno facendo?
Von Wierhof
Indietro!
Ljubka
Signor generale, signor generale...
Von Wierhof
Portatela via!
Primo Haydamak
Sarai anche pazza,
ma te li tolgo subito i capricci
dalla zucca a colpi di frusta.
Sof'ja
Fermi, la pagherete!
Siete venuti a distruggere la nostra felicità.
Con le mani sporche di sangue ci derubate,
date alle fiamme il nostro villaggio.
Fermi,
la pagherete!
Von Wierhof
Scacciale! Indietro!
Mandale al diavolo!
Schweinel
Ljubka
Signor generale, signor generale...
Dov'è Vasilëk, signor generale?
Ridatemelo, ridatemi Vasilëk!
Tkačenko
(a Frosja)
Tu, piattola, togliti dai piedi:
non abbiamo niente da dirci.
Hai tre fucili tedeschi puntati dietro.
Non credere che abbia dimenticato,
piattola indemoniata.
Primo haydamak
Donne, indietro!
Due passi indietro!
{a Frosja)
Cammina, cretina.
Ehi, piano!
Frosja
Il cherosene avete versato, canaglie.
Che v'abbiamo fatto,
brutti corvi neri?
(allo haydamak)
Cammina tu, lurido haydamak!
Tre donne
(accorrono)
Al fuoco! Al fuoco!
La casa di Kotko brucia!
Terza donna
Fate una catena fino allo stagno!
Tre donne
Al fuoco! Al fuoco!
La casa di Kotko brucia!
Seconda donna
Forza con l'acqua!
Terza donna
La casa dei Kotko brucia!
Primo coetaneo
Hanno versato cherosene sulla chàta!
Secondo vecchio
Quei brutti corvi hanno incendiato
la chàta!
Prima e Seconda donna
Brucerà tutto il villaggio!
Tre donne
Più svelti, fate una catena fino allo stagno!
Portate delle botti d'acqua!
Buon Dio, prima di domani
brucerà tutto il villaggio!
Primo coetaneo e Secondo vecchio
{gridano con le mani a megafono per farsi sentire da lontano)
La pompa! Passa la pompa!
La pompa!
{escono)
Prima donna
Incendiari, siate maledetti!
La casa brucia,
e il fuoco ha raggiunto il granaio!
Prima dell'alba sarà tutto cenere!
Incendiari, siate maledetti!
Prima dell'alba sarà tutto cenere!
(esce)
Seconda donna
Disgraziati incendiari, ci brucerete
tutto il villaggio!
La casa brucia,
e il fuoco ha raggiunto il granaio!
Prima che faccia mattina sarà tutto cenere!
Incendiari, corvi neri!
(esce)
Ljubka
No, no, non è Vasilëk,
no, non è Vasilëk,
non è Vasilëk,
è un altro, è un altro marinaio, un altro,
no, non è Vasilëk,
non è Vasilëk.
Primo coetaneo
Le botti! Forza con le botti!
(esce)
Ljubka
Pende dal ramo come un fantoccio,
un fantoccio di gomma, un fantoccio orribile,
è immobile, tutto dritto impalato.
Non è Vasilëk,
no, non è Vasilëk.
Oh, brava gente, ridatemelo,
ridatemi Vasilëk vivo.
Chivrja
Santa Chivrja martire,
intercedi per noi!
Santa Chivrja martire,
inrercedi per noi!
Cosa ci aspetta?
Cosa ci aspetta?
Sonečka, la mia bambina,
non fa che piangere,
hanno inseguito il suo fidanzato
coi fucili e dappertutto nel villaggio
stanno versando cherosene!
Santa Chivrja martire,
intercedi per noi!

Il Primo e il Secondo coetaneo, e il Secondo vecchio portano delle botti d'acqua.
Primo e Secondo coetaneo, Secondo vecchio
Forza, su! Forza, su!
Hanno versato il cherosene!
Forza, su!
Falle rotolare fino alla casa di Kotko!
Forza, su!
Hanno versato il cherosene!
(Una botte attraversa la scena.)
Forza, su! Forza, su!

(Accorrono le donne.)
Coro delle donne
Sono arrivati i corvi malvagi,
ci son piombati addosso...
Ljubka
Guardate, gente,
in chiesa ardono le candele
e fa chiaro come di giorno.
Guardate, gente,
questo è il mio matrimonio.
Coro delle donne
... derubano, ci danno fuoco,
derubano, ci danno fuoco.
E la fine della nostra Ucraina,
è la fine di tutto!
Aiuto! Aiuto!
Sono arrivati i corvi malvagi,
ci son piombati addosso,
derubano, ci danno fuoco,
derubano, ci danno fuoco.
E la fine della nostra Ucraina!
Sof'ja
Ahimè, ecco spiegato
quel sogno terribile:
brucia il fuoco, la campana suona a martello
e la gente piange.
Ahimè, brucia il fuoco, la campana suona a martello
e un fumo grigio si leva sopra il villaggio.
Coro delle donne
Aiutateci! Aiutateci!
Sono arrivati i corvi malvagi,
ci son piombati addosso,
derubano, ci danno fuoco,
derubano, ci danno fuoco.
E la fine della nostra Ucraina!
è la fine di tutto!
Ljubka
Guardate, gente:
{indica Von Wierhov)
eccolo, è il pope,
con la croce e i paramenti
ci aspetta per sposarci,
per benedire me e Vasilëk.
Guardate, gente:
il sacrestano suona le campane,
questo è il mio matrimonio!
Sof'ja
Semën, Semën, mio promesso,
prendimi con te!
Guardate, gente,
cosa ci stanno facendo!
E la fine della nostra Ucraina!
Coro delle donne
Aiuto! Aiuto!
Sono arrivati i corvi malvagi,
ci son piombati addosso,
derubano, ci danno fuoco,
derubano, ci danno fuoco.
Aiuto! Aiuto!
Aiuto! Aiuto!

ATTO QUARTO

QUADRO PRIMO

Il burrone. Un bosco. Una quercia. Semën e Mikola su un carro.

Scena prima

Si sente un cuculo.
Mikola
Dio mio, Dio mio, perdonami
il sangue del soldato tedesco.
Semën
Si vede proprio
che la guerra vera non l'hai provata.
Non chiedere perdono a Dio;
non ci parlerà neanche,
stupido, con te.
Ma la gente ti dirà grazie.

(Appare Remenjuk con quattro partigiani.)
Remenjuk
Fermi. Chi siete?
Semën
Paesani.
Remenjuk
Questo ci va bene.
Dove andate?
Semën
Dove non ci sono malfattori.
Remenjuk
Da noi, dunque.
(si sforza di riconoscere chi sia Semën)
Ehmm...
Semën
Remenjuk!
Remenjuk
Ah, ah, ah!
Il giovane principe!
Pensavo giusto
che ti avremmo visto presto.
Che ci racconti di bello?
Semën
Poco.
Remenjuk
Hai portato le armi?
Semën
Si.
Remenjuk
E cosa avete sul carro?
Semën
Guardate voi.

Scena seconda

Remenjuk vede i corpi di Carëv e Ivasenko.
Remenjuk
E così... E così...
Amico mio Vasja Carëv,
Vasilij Carëv, allegro marinaio
della flotta del Mar Nero!
Amico mio Klim Ivasenko,
vecchio soldato, valoroso
combattente
per la vita contadina,
la vera vita dei campi!
Addio, compagni,
a voi profondamente mi inchino
fino a toccare l'umida terra ucraina.
Dormite in pace, e non dubitate:
verrà l'ora in cui il popolo si leverà.
Come un sol uomo si leverà
e sarà terribile la sua vendetta.
Giuratelo, insorti!
Semën, Mikola e quattro partigiani
Lo giuriamo!
Remenjuk
Nel nome di Lenin...
Semën, Mikola e quattro partigiani
Lo giuriamo!
Remenjuk
Difenderemo il nostro popolo dal giogo straniero!
Semën, Mikola e quattro partigiani
Lo giuriamo!
Remenjuk
Le sciabole!
(tutti sfoderano le sciabole)
Lo giuriamo nel nome di Lenin!
Semën, Mikola e quattro partigiani
Lo giuriamo nel nome di Lenin!

Scena terza

I funerali di Carëv e Ivasenko.
Coro
(nella buca dell'orchestra)
Seppellitemi, quando morirò, in una tomba in collina
che guarda le distese della nostra bella Ucraina.
I vasti campi lasciatemi vedere,
il Dnepr e le rive scoscese,
ch'io senta le sue acque ruggire.
E quando dall'Ucraina il fiume avrà portato
fino all'azzurro mare il sangue dei nemici,
allora i monti lascerò e i campi,
tutto lascerò.
In cielo mi slancerò
a pregare alla porta di Nostro Signore.
Ma fino ad allora non conosco Dio.
E dopo che mi avrete seppellito,
alzatevi e spezzate le vostre catene.
Spezzatele! Spezzate le vostre catene.
E dopo che mi avrete seppellito,
alzatevi e lavate la vostra libertà
col sangue dei nostri malvagi nemici.
E non dimenticatemi
nella grande famiglia,
nella nuova, libera famiglia,
ricordatemi con una parola buona.

QUADRO SECONDO

La scena è quella del Primo Quadro, ma siamo in autunno.

Scena prima

Semën è accanto a un vecchio cannone e insegna ai giovani come usarlo.
Semën
Allora... allora...
Quale oggetto vediamo davanti a noi?
Primo e Secondo coetaneo, Ragazzo
Un cannone.
Secondo vecchio
Mmh...
Semën
Ripeto: qui davanti a noi
vediamo un oggetto,
un pezzo d'artiglieria
o cannone russo da campo
a tiro rapido da tre pollici.
Primo e Secondo coetaneo, Ragazzo
Un cannone.
Secondo vecchio
Mmh...
Semën
Un cannone modello 1904
con otturatore a pistone...
Ragazzo e Secondo coetaneo
Cosa?
Semën
... e con un compressore.
Ragazzo e Secondo coetaneo
Cosa?
Semën
Un compressore... In primo luogo
è formato da due telai fissi...
Ragazzo
Cosa?
Semën
Telai fissati su ruote.
Secondo vecchio
Una ruota è a posto...
Primo coetaneo
E l'altra manca.
Semën
Ecco, questo pezzo è molto danneggiato.
Ragazzo
Lo vediamo.
Semën
In secondo luogo, è formato
da un affusto a coda.
Secondo vecchio
A coda?
Dicci, per favore!
Semën
Con coda e riga.
Ragazzo
La riga è rotta.
Secondo coetaneo
Ma l'affusto a coda è intatto.
Primo e Secondo coetaneo, Ragazzo, Secondo vecchio
La coda.

Scena seconda

Entra Remenjuk.
Semën
Poi abbiamo...
Remenjuk
State studiando, ragazzi?
Secondo coetaneo
Eh sì.
Ragazzo
Studiamo.
Primo coetaneo
Eh sì.
Secondo coetaneo
Studiamo il pezzo.
Ragazzo
Studiamo la coda.
Semën
Di fronte al comandante
ci si alza in piedi, ragazzi.
È buona creanza militare.
E non si grida tutti insieme.
(I giovani si alzano.)
Studiamo il pezzo, compagno
comandante.
Remenjuk
E fate progressi?
Semën
Facciamo progressi.
Però, per l'amor di Dio,
guardate questi pezzi.
Remenjuk
E dove lo vado a prendere
un pezzo buono?
Anch'io senza cannoni
non posso fare niente.
Semën
È passata l'estate
e ce ne stiamo ancora qui.
Ho il cuore in pena.
Remenjuk
Chi non ce l'ha?

Scena terza

Un lontano cuculo.
Primo e Secondo coetaneo, Ragazzo
Un cuculo.
Primo coetaneo
E Mikola che fa il verso.

(Tutti insieme mettono mano ai fucili. Tutti insieme si stendono dietro un riparo... Tra i cespugli si vede una figura. Tutti le puntano i fucili addosso... Appare Frosja, lacera, malridotta.)
Mikola
Fermati!
Frosja
Sono ferma.
Mikola
Vai vicino all'albero.
Frosja
Ci sono già.
Mikola
Cosa fai qui?
Frosja
Cerco mio fratello.
Mikola
Fratello? Qui non c'è nessun fratello,
siamo una postazione.
Frosja
Degli haydamak?
Mikola
Dei paesani.
Frosja
Quello che cercavo.
Remenjuk
(dietro un cespuglio)
Mmm...
(comincia a riconoscerla)
Semën
Frosja! Frosja!
Mikola
Frosja! Frosja!
Semën
Che Dio mi castighi, Fros'ka!
Mikola
È arrivata Frosen'ka!
Primo coetaneo
E allora, che succede?
Semën
Come va a casa?
Frosja
Non avete un po' d'acqua da darmi?
{Scoppia in singhiozzi)
Mikola
Frosen'ka...
Frosen'ka, non disperarti.
Frosja
Ah, gente,
ah, brava gente!
Non ce la faccio più a sopportare
quello che ci fanno quei delinquenti.
Ci hanno tolto tutto,
non ci è rimasto niente,
e hanno bruciato la nostra casa.
Per il cavallo ci hanno fatto
pagare trenta rubli,
ma noi niente avevamo e allora
ci hanno trascinato nel granaio
e ci hanno bastonate,
ci hanno bastonate
finché non abbiamo smesso di gridare.
A me, grazie a Dio,
non m'hanno bastonata tanto,
perché sono svenuta subito.
Ma alla mamma gliene hanno date,
la prendevano in giro gli haydamak,
l'hanno proprio storpiata.
Remenjuk
(rabbioso)
Diavolo!
Semën
Oh, carogne, aspettate!
Oh, carogne, aspettate!
Primo coetaneo
Ci capiterete a tiro!
Secondo coetaneo
Mostri!
Ragazzo
Corvi!
Frosja
E quel vecchio imbecille di Tkačenko
dà in sposa Sof'ja
a Klembovskij.
Semën
Aspetta!
E Sof'ja è d'accordo?
Frosja
No, è costretta a forza.
L'hanno chiusa in cantina
con la porta ben sprangata.
Io di nascosto mi sono infilata
nel cortile di Tkačenko,
e due volte ho parlato con Son'ka
da dietro quella porta.
Semën
E allora?
Frosja
Da dietro la porta
lei piangeva forte:
«Corri da Semën,
trovalo dovunque sia,
digli che ci stanno separando,
che lui è l'unica mia speranza.
Ma deve fare in fretta».
Semën
Quando sono le nozze?
Frosja
Domani nella nostra chiesa.
Semën
E ancora da vedere!
Compagno comandante,
compagni combattenti, avete sentito?
Primo e Secondo coetaneo, Ragazzo, Secondo vecchio
Abbiamo sentito.
Semën
Ai cavalli!
Compagno comandante,
fa' muovere la brigata! Su, forza!

(Alcuni uomini si alzano.)
Remenjuk
No, Semën! Questa brigata
non è né tua né mia: appartiene
all'Armata Rossa dei contadini e degli operai.
Semën
E così va in malora
la mia felicità?
Remenjuk
No, Semën. Per la tua felicità combatte
l'intero popolo dei lavoratori.
Semën
È la vostra ultima parola?
Remenjuk
L'ultima.
Semën
E voi mi fate questo?
Remenjuk
No, Semën.
Semën
Ridatemi i cavalli.
Remenjuk
No, Semën.
Semën
Esco dalla brigata.
Remenjuk
Come vuoi. Non ci serve gente
così nervosa.
Semën
Farò da me.
Andrò di corsa. A piedi.
(Semën esce, e con lui i due coetanei)
Remenjuk
(ad alcuni altri che vogliono seguire Semën)
Calma, calma.
Buoni, buoni.

(Semën ritorna.)
Semën
Non posso lasciare la mia gente.
Addio, mia felicità!
Addio, Sof'ja mia!
(si siede e si copre la faccia con le mani)

Scena quarta

Si sente un cuculo.
Remenjuk
Ehi!
Ragazzo
Un cuculo!

(Tutti occupano i posti di combattimento. Si vede lottare nei cespugli. Compaiono i due coetanei e uno sconosciuto che tengono ben stretto, tappandogli la bocca.)
Remenjuk
Chi è?
Primo coetaneo
Dice che ha una busta per voi.
(dà a Remenjuk un'anguria)
Remenjuk
La busta è interessante.
(Spacca l'anguria contro un ginocchio e ne estrae un plico con dei sigilli. Legge)
«Mi trovo a un giorno di cammino da voi.
Vi ordino di effettuare una ricognizione
nelle retrovie del nemico.
Obiettivo: colpire il quartier generale tedesco
per scatenare il panico.
Intanto stabilite un contatto
con la popolazione delle retrovie.
Comandante di divisione
Emel'janenko».
(in tono allegro)
Ecco qua!
Su, belli miei, due baldi giovani adatti alla bisogna!
Primo e Secondo coetaneo, Ragazzo, Secondo vecchio
Io!
Remenjuk
Aspettate, dov'è quello...
quello che grida più forte di tutti?
Semën!
Semën
(senza espressione)
Che? Che cosa?
Primo coetaneo
Ehi, Semën, allora?
Semën
Che? Che cosa?
Remenjuk
Di fronte al comandante
ci si alza in piedi, Kotko.
È buona creanza militare.
(Semën balza in piedi.)
Bisogna creare il panico
nelle retrovie del nemico,
far perdere la testa al nemico,
indebolire il quartier generale tedesco.
E siccome il quartier generale è nel tuo villaggio,
mando te in ricognizione.
Semën
Agli ordini!
Remenjuk
Semën, porta con te Mikola,
scegliti un carro,
attacca i cavalli sottratti al nemico,
prendi la mitragliatrice e le bombe a mano,
sette pezzi, e va' con Dio!
Semën
La mitragliatrice sul terzo carro!
Mikola, si parte!
Mikola
Si parte!
Frosja
Pazzi, dove andate?
Mikola
Crescimi bene, Frosen'ka!
(Semën e Mikola fuggono via.)
Remenjuk
Galoppano nella steppa
i cavalli sottratti al nemico!
Vola il nostro Semën
a conquistarsi la felicità.

ATTO QUINTO

La piazza della chiesa. Il villaggio è in cenere. In lontananza si sentono colpi d'artiglieria.

Scena prima

Sui gradini della chiesa la madre di Semën e un suonatore di bandura cieco.
Suonatore di bandura
Ah, disgrazia, terribile disgrazia!
Madre
Ah, disgrazia, disgrazia, disgrazia!
Ah, disgrazia, disgrazia, disgrazia!
Suonatore di bandura
Ah, amaro fumo sull'Ucraina.
Madre
Ah, amaro fumo, amaro.
Ah, amaro fumo, amaro.
Suonatore di bandura
Un amaro fumo nero
si leva sulla nostra amata Ucraina.

(Entrano Klembovskij e Von Wierhof. Von Wierhof guarda in lontananza col binocolo.)
Klembovskij
(in tono allegro e cortese)
Permettetemi di dare un'occhiata.
Von Wierhof
Prego.
Klembovskij
Sparano. A circa quindici verste.
Spero che le truppe tedesche
gliela facciano vedere a queste canaglie.
Von Wierhof
Oh, potete starne certo.
Klembovskij
Tkačenko!
Tkačenko
(accorre)
Eccomi, Vostra Eccellenza.
Klembovskij
Il bouquet!
Tkačenko
Agli ordini, Vostra Eccellenza!
Klembovskij
Prego.

(Von Wierhof apre le porte della chiesa; si sente cantare il coro.)
Coro della chiesa
E al nostro sovrano
darà potenza...

(Klembovskij, Von Wierhof e Tkacenko entrano in chiesa. Le porte si chiudono.)
Suonatore di bandura
Ah, disgrazia, terribile disgrazia!

(Il Primo e il Secondo haydamak conducono Sof'ja in chiesa. Indossa l'abito da sposa.)
Madre
Sonja... Sonja... Sonečka!
Sof'ja
Mamma, mamma cara!
Primo haydamak
Dove vai, vecchia?
Primo haydamak
Si vede che non ne ha prese
abbastanza.

(Gli haydamak aprono le porte della chiesa.)
Coro della chiesa
E al nostro sovrano
darà potenza...

(Sof'ja viene condotta in chiesa. La porta si chiude.)
Suonatore di bandura
Ah, triste fumo si leva sull'Ucraina.

(Uno sparo in lontananza.)
Madre
Mamma cara m'ha chiamata,
a me povera vecchia.
È come se Sonečka sposasse Semën.

(Campanellini di cavalli fuori scena, si fanno più vicini.)
Mikola
(dietro le quinte, fermando i cavalli)
Ooopp!

(Irrompe Semën con le granate in mano.)

Scena seconda
Madre
Semën!
Semën
Mamma! Siete voi!
Che vi hanno fatto!
Madre
Ah, Semën!
Semën
Dove sono i tedeschi, gli ufficiali?
Madre
In chiesa.
Semën
Al matrimonio?
Madre
Al matrimonio.
Semën
Al matrimonio!
(rivolto verso le quinte, bisbigliando forte)
Mikola, occhio!
(si fa il segno della croce)
Signore, benedicimi!
(spalanca la porta della chiesa)
Coro della chiesa
Rallegrati, Isaia! vergine Santa...
Semën
Sof'ja...
Coro della chiesa
Rallegrati, Isaia! Vergine Santa...
Semën
Sof'ja...
Son'ka... diavolo!
Sof'ja
(nella chiesa)
Semën! Semën!
(corre fuori)
Semën
Fermati! Non attaccarti a me!
Monta subito sul carro!
Mikola
(appare)
Qui!
Semën
Attenzione! Faccio saltare tutto in aria!
(lancia una granata in chiesa)
Primo e Secondo haydamak
(nella chiesa)
Diavolo!
Mikola
(ricompare)
Corri! Corri!
Semën
(a Mikola)
Coprimi le spalle.
(va verso la chiesa)
Voi, al riparo!
(Fa per lanciare la seconda granata. Sopraggiungono gli haydamak e afferrano Semën e Mikola. Li legano e li gettano nella sacrestia.)
Mamma!

(Dalla chiesa esce Tkačenko tutto coperto di calcinacci.)
Tkačenko
Ehi, chi è là...
Ragazzi! Una barella!
Sua Eccellenza è ferita
alla testa.

(Dalla chiesa escono Von Wierhof e il Primo haydamak, entrambi coperti di calcinacci.)
Von Wierhof
Chi è stato?
Tkačenko
Questi qui.
Primo haydamak
Porci!

(Tkačenko dice a Von Wierhof i nomi dei colpevoli. Von Wierhof scrive in tutta fretta un ordine appoggiandosi alla borsa portacarte.)
Tkačenko
Kotko... Ivasenko...
Von Wierhof
(passando a Tkačenko il documento)
Ecco. Fate eseguire l'ordine.
Tkačenko
Sissignore.

(Klembovskij ferito viene trasportato fuori dalla chiesa. Von Wierhof esce insieme al Primo haydamak dietro la barella. Altri tedeschi feriti vengono trasportati fuori dalla chiesa.)
Tkačenko
(a Semën e Mikola)
In piedi! In piedi! Sto parlando a voi!
(Semën e Mikola si alzano)
Do lettura della sentenza:
«Il contadino Semën Kotko
e il contadino Mikola Ivasenko
sono condannati a morte
mediante fucilazione.
La sentenza verrà immediatamente
eseguita sulla pubblica piazza.»
Ve la siete cercata!
(esce)
Mikola
(in lacrime)
Potevo saperlo ancora la settimana scorsa
che oggi mi avrebbero giustiziato?
Semën
Ssst! Non far capire.

Scena terza

Torna Tkačenko.
Tkačenko
(grugnisce di contentezza)
Eh, eh, eh!
Mi fai pena, Kotko,
adesso che è arrivata la tua ultima ora.
Semën
Non voglio la vostra compassione.
Tkačenko
Cretino! Sei un cretino e da cretino
andrai davanti al plotone
d'esecuzione
della fanteria tedesca.
Semën
Dovreste andarvene di qui!

(Uno sparo in lontananza. Von Wierhof sale sui gradini della chiesa e guarda in lontananza col binocolo.)
Tkačenko
Non l'hai capito, Kotko,
in che cosa sei stato un cretino.
Hai voluto volare troppo in alto.
Hai visto una bella ragazza,
e trac! con le tue mani da servo
te la volevi arraffare!
(affonda il pollice sopra il fianco di Semën)
e trac! Ah, ah, ah, ah, ah!
(lo affonda di nuovo dopo aver preso una piccola rincorsa)
e trac! Ah, ah, ah, ah, ah!
(Affonda il pollice nella propria pancia. A partire da questo momento e fino al secondo squillo di tromba dietro le quinte, si vedono i tedeschi abbandonare il villaggio: tolgono le sentinelle, fanno partire i carri col foraggio. Ma tutto si svolge con grande discrezione.)
Poi hai visto i ricchi terreni
di Klembovskij, eh Kotko?
le sue belle bestie e trac!
Pensavi: adesso il potere è dei bolscevichi.
Ma il potere è dello zar e del Signore,
e tu trac!
E guarda dove t'ha portato la tua cretinaggine!
Cosa fanno invece le persone intelligenti?
Io ho custodito i beni altrui,
e per questo la gente
mi ha dato addosso.
Ma io ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta!
Do in sposa la mia Son'ka a un nobile
e anch'io a suo tempo,
se Dio vorrà, sarò nobile.
Invece marcirai come una carogna
in una fetida fossa.
Semën
Uscirò dalla fossa
e strangolerò con le mie ossa
quelli come te.

(Squillo di tromba fuori scena.)
Tkačenko
{sentendo la tromba)
Te n'è rimasto poco
di tempo, poco, Kotko.
Una volta, Kotko,
tu hai fatto una cosa per me...
Semën
Allora ero il primo
dei cretini.
Tkačenko
Poi io l'ho fatta per te,
poi tu di nuovo l'hai fatta per me.
Ora che ti saluto per sempre la nfaccio io:
tieni, fumatela prima
di andare al diavolo. È una Mesaksudi.

(Squillo di tromba fuori scena. Semën con la spalla fa cadere il portasigarette dalle mani di Tkacenko.)

Scena quarta
Tkačenko
E adesso in fila, amici miei.
(entrano di soppiatto alcuni partigiani e si mettono ai posti di combattimento)
Andiamo in piazza sotto il pero.
(un secondo gruppo di partigiani occupa le posizioni)
Lo conoscete il pero!

(Compare un terzo gruppo di partigiani. Tkačenko dà un calcio a Mikola. Semën si alza da solo.)
Remenjuk
(entra e ordina, rivolto verso le quinte, da dove è apparso)
Avanti! Avanti!
Avanti con le mitragliatrici!

(Semën e Mikola, legati, e Tkačenko dietro a loro vanno verso la piazza. Due partigiani afferrano per le braccia l'allibito Tkačenko.)
Remenjuk
(alla vista di Tkačenko, in tono allegro)
Ehi, paparino!
È un pezzo che non ci si vede.
Semën, dove lo portiamo?
A destra o a sinistra?
Semën e Mikola
A sinistra!
Tkačenko
{cade in ginocchio)
Perdono, ti chiedo perdono,
perdono, Semën!
Primo coetaneo
(entra di corsa e riferisce a Remenjuk)
È arrivato il secondo squadrone.
Remenjuk
Secondo squadrone, fianco destr!
Primo coetaneo
Agli ordini!
(se ne va)
Remenjuk
(a Semën)
A destra o a sinistra?
Semën e Mikola
A sinistra!
Remenjuk
(ai partigiani che tengono Tkačenko)
Eseguire l'ordine!

(Portano via Tkacenko.)
Secondo coetaneo
(entra di corsa e riferisce a Remenjuk)
I tedeschi hanno abbandonato la collina.
Remenjuk
Il primo squadrone occupa la collina.
Secondo squadrone
Agli ordini.
(esce)
Remenjuk
Avanti! Avanti!
Avanti con le mitragliatrici!
Sof'ja
(entra di corsa)
Semën!
Semën
Sonja!
Frosja
(entra di corsa)
Mikola!
Mikola
Frosja!
Semën
Sonecka!
Sof'ja
Semën!
Frosja
Mikola!
Mikola
Frosecka!
Sof'ja, Frosja, Semën, Mikola
Sono finiti i giorni neri.
Tutto il villaggio e tutta la gente
invocano le nostre nozze.
Sarà allegra la nostra festa.
Remenjuk
(a Semën)
Fermo! Ecco come stanno le cose:
è arrivata una batteria per unirsi a noi.
Hanno buoni cannoni,
gli mancano i puntatori.
Presentati al comandante della batteria,
altrimenti quello piange
senza buoni puntatori.
Semën
Agli ordini!
(Guarda Sof'ja. Con voce smorzata)
Agli ordini!
Remenjuk
Mmm... Quanto alle femmine...
Sì, quanto alle femmine... Beh!
Che salgano sui carri,
faranno parte del convoglio.
Frosja
Ben detto!
Dobbiamo batterci per la nostra felicità.
Sof'ja, Mikola, Remenjuk
Dobbiamo batterci per la nostra felicità.
Semën
Che dire!
Il soldato ha lasciato il fronte,
e ora al fronte è tornato!

Scena quinta

Passa un reparto dell'Armata Rossa.
Coro
Vola la cavalleria nella libera Ucraina.
Avanzano i ranghi,
avanzano i reparti,
come una valanga di fuoco
avanzano impetuosi.
Sof'ja, Frosja, Semën, Mikola, Remenjuk, Coro
Nella libera Ucraina,
sull'azzurra steppa,
han formato una catena
le squadre partigiane.
Avanti!
(Traduzione di Maurizia Calusio)

(1) Testo tratto dal programma di sala della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari,
Cagliari, Teatro Lirico, 22 aprile 2009


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Ultimo aggiornamento 11 novembre 2022