Pierino e il lupo, op. 67

Favola sinfonica per bambini per voce narrante e orchestra

Musica: Sergej Prokofiev (1891 - 1953)
Libretto: proprio
Ogni personaggio della storia è associato ad un particolare strumento e ha un suo tema o leitmotif: Organico: voce narrante, flauto, oboe, clarinetto, fagotto, 3 corni, tromba, trombone, timpani, triangolo, tamburello, piatti, castagnette, rullante, grancassa, archi
Composizione: 1936
Prima esecuzione: Mosca, Nezlobin Theatre, 2 maggio 1936
Edizione: Muzgiz, Mosca, 1937
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel 1927, dopo nove anni trascorsi tra Europa occidentale e America, Sergej Prokof'ev tornò in Russia per una trionfale tournée di concerti, durante la quale vennero gettati i semi del suo definitivo ritorno in patria, che avvenne nel 1933. Su questa decisione pesarono in parti uguali la stanchezza per la frenetica vita del concertista di successo, lo scontento per la superficialità del mondano pubblico occidentale, il riaccendersi del sentimento d'appartenenza alla cultura russa e l'adesione entusiastica all'ideologia del socialismo: su quest'ultimo punto Prokof'ev si dimostrò, come spesso avviene agli artisti, incredibilmente ingenuo e ottimista, per non dire sprovveduto. Eppure aveva tutti o quasi tutti gli elementi per trarre le dovute conclusioni su quel che il ritorno in Unióne Sovietica avrebbe significato per la sua vita privata e artistica, perché dal 1932 la musica in tutta l'URSS era sotto il diretto controllo dell'Unione dei Compositori Sovietici, cioè del regime, e lo stesso Comitato Centrale del Partito aveva indicato le linee cui dovevano attenersi i compositori: dare un contenuto sociale alle loro opere, rivolgersi al pubblico più ampio possibile, utilizzare un linguaggio musicale tradizionale e facilmente accessibile, valorizzare il patrimonio della musica popolare. Ma non bastava, altri fatti molto preoccupanti si stavano verificando: proprio nel gennaio del 1936, quindi pochi mesi prima che Prokof'ev e la sua famiglia si trasferissero definitivamente nell'appartamento che avevano a Mosca dal 1933, era apparso sulla "Pravda" l'articolo intitolato "Caos anziché musica", con la condanna dell'opera Lady Macbeth del distretto di Mszensk di Sostakovic e, implicitamente, di tutta la musica non conforme ai principi del realismo socialista.

È possibile che, nell'entusiasmo per il ritorno nella sua terra e tra la sua gente, alcune delle "raccomandazioni" ufficiali non sembrassero del tutto irragionevoli a Prokofev, che oltretutto non era stato preso personalmente di mira dall'articolo della "Pravda", ma difficilmente potevano essergli sfuggite le implicazioni d'un tale minaccioso attacco a Sostakovic e alla musica "formalista". Forse per una reazione a quest'atmosfera che stava diventando irrespirabile, o forse per il desiderio di lavorare su scala ridotta dopo una serie di partiture di grande dimensione, Prokof'ev si dedicò per qualche tempo quasi esclusivamente alla musica per bambini, che oltretutto, postulando un pubblico vastissimo e un linguaggio accessibile, lo metteva sufficientemente al riparo da scontri col regime: nacquero allora Musica per bambini, op. 65 (dodici pezzi facili per pianoforte), Tre canti infantili, op. 68 e Pierino e il lupo, op. 67, per recitante e orchestra, la cui prima assoluta venne diretta dal compositore stesso, nel 1936, alla Filarmonica di Mosca.

La musica di Pierino e il lupo è d'una semplicità disarmante, soprattutto se paragonata alle dimensioni e alla complessità delle partiture che i compositori (e tra questi Prokof'ev stesso) scrivevano in quegli anni. Questa sua semplicità potrebbe anche indurre nell'equivoco di sottovalutarla, ma non è affatto eccessivo definire un capolavoro questa piccola opera musicale sui generis. Soprattutto Pierino e il lupo è un esempio perfetto di ciò che dovrebbe essere la musica per l'infanzia, riuscendo in quello che non riesce né allo splendido L'enfants et les sortilèges di Ravel, che in realtà non si rivolge all'infanzia ma dà vita ai ricordi e ai rimpianti d'un adulto, né al magistrale The Young Person's Guide to the Orchestra di Britten, che fa fare ai giovani la conoscenza degli strumenti musicali ma non li diverte e non ne sollecita l'immaginazione, per non parlare di quella miriade di pezzi brevi e facili destinati all'infanzia solo perché adatti a dita piccole e inesperte.

Pierino e il lupo, il cui testo è di Prokof'ev stesso, è invece una vera e propria fiaba, di quelle che affascinano ogni bambino e che vengono ricordate per sempre, anche quando si diventa adulti. Ciascun personaggio di questa fiaba è rappresentato da un tema musicale e da uno strumento dell'orchestra, secondo gli abbinamenti più naturali: l'uccellino cinguettante è caratterizzato dal flauto (nel registro acuto), l'anatra dall'oboe, il gatto dal clarinetto (nel registro grave e "con eleganza"), il nonno brontolone dal fagotto, il lupo spaventevole dai corni, il protagonista Pierino da tutti gli strumenti ad arco, le fragorose scariche dei fucili dei cacciatori dai timpani e dalla gran cassa (Prokof'ev consiglia di far ascoltare i vari strumenti e relativi temi all'inizio del pezzo, a scopo didascalico). La voce recitante racconta la fiaba e parallelamente la musica la commenta passo passo, con una quantità d'immagini sonore spesso più vivide e precise di qualsiasi parola, come il rapido arrampicarsi del gatto o il lamento flebile e tragicomico ("doloroso" dice la partitura) dell'anatra nella pancia del lupo. La fiaba si conclude con un piccolo corteo trionfale di Pierino e dei suoi amici, che dà modo a Prokof'ev di far riascoltare rapidamente tutti i principali temi di quest'incantevole composizione.

Mauro Mariani

Testo

Posso raccontarvi una storia?

C'era una volta...

Beh! Questa è una fiaba musicale e,
siccome tutte le fiabe hanno dei personaggi,
in questa ognuno di essi è rappresentato da un diverso strumento musicale. Affinchè voi possiate riconoscere i personaggi ogni qualvolta essi appaiono, chiederò ai vari strumenti di presentarsi a voi.

Per primo l'uccellino. Esso è rappresentato dal flauto.

L'anitra dall'oboe.

Il gatto dal clarinetto.

Il nonno di Pierino, molto severo, è rappresentato dal fagotto.

Il lupo dai corni, eccolo che viene...

Pierino, l'eroe della nostra storia, è così importante, che è rappresentato da tutti gli archi.

Gli spari dei cacciatori, dai timpani e dalla grancassa.

Ed ora immaginatevi la scena:
Una casa in un grande giardino, circondato da una staccionata, fuori, nei prati vi è un grosso albero e uno stagno. Non molto lontano vi è la foresta buia e misteriosa!!!

Una mattina di buon'ora Pierino aprì il cancello e uscì sul prato verde che circondava la sua casa.

Sul ramo di un grande albero era appollaiato un uccellino, amico di Pierino. Non appena lo vide arrivare cinguettò allegramente: "Tutto è tranquillo".

Appresso a Pierino un'anitra avanzò dondolandosi. Era contenta che il ragazzo non avesse chiuso il cancello e decise di farsi una nuotatina nel profondo stagno in mezzo al prato.

Vedendo l'anitra, l'uccellino volò giù dall'albero, si posò sull'erba vicino a lei e alzò le spalle. "Ma che razza di uccello sei, che non sai volare!" disse, e l'anitra replicò: "Che razza di uccello sei tu, se non sai nuotare!" e si tuffò nello stagno.

Seguitarono a litigare per un bel po'; l'anitra nuotando nello stagno, l'uccellino saltellando sulla riva erbosa.

Ad un tratto qualche cosa attirò l'attenzione di Pierino: era un gatto che avanzava insidioso tra l'erba. Il gatto pensò: "Ecco un uccellino impegnato a discutere, non mi sarà difficile catturarlo". E incominciò a strisciare verso di lui sulle zampe di velluto.

"Attenzione!" gridò Pierino e l'uccellino svelto volò sull'albero. Dal bel mezzo dello stagno l'anitra fece "qua qua" al gatto.

Il gatto girava intorno all'albero e intanto pensava: "Vale la pena d'arrampicarsi così in alto? Quando sarò lassù, l'uccello sarà già volato via".

Uscì il nonno. Era arrabbiato perché Pierino aveva disobbedito. "Il prato è un posto pericoloso; se un lupo dovesse sbucare dal bosco, che cosa faresti?"

Pierino non prestò attenzione alle parole del nonno. I ragazzi come lui non hanno paura dei lupi. Ma il nonno lo prese per mano, chiuse il cancello e condusse Pierino verso casa.

Pierino si era appena allontanato che un grande lupo grigio sbucò dalla foresta. In un baleno il gatto si arrampicò sull'albero. L'anitra starnazzò terrorizzata e stupidamente balzò sulla riva. Prese a correre con tutte le sue forze, ma un'anitra non può essere più veloce di un lupo.

Il lupo si avvicinava... sempre di più; finché la raggiunse... ecco l'afferrò e ne fece un sol boccone.

Ed ora ecco come stavano le cose: il gatto si era accucciato su un ramo; l'uccellino appollaiato su un altro... non troppo vicino al gatto, naturalmente. Il lupo camminava intorno all'albero guardandoli con occhi ingordi.

Intanto Pierino guardava quel che stava succedendo da dietro il cancello e senza un briciolo di paura.

Corse in casa, prese una corda robusta e si arrampicò sull'alto muro di pietra.

Uno dei rami dell'albero attorno al quale girava il lupo si protendeva oltre il muro. Afferrando il ramo, Pierino riuscì ad arrampicarsi e così si ritrovò sull'albero.

Poi disse all'uccellino: "Vola giù e mettiti a svolazzare intorno al muso del lupo; attenzione, però, non farti acchiappare!"

L'uccellino quasi toccava il muso del lupo con le ali, mentre questo, aprendo la bocca, spiccava salti fulminei, cercando di azzannarlo.

Come l'aveva fatto inferocire! Come voleva afferrarlo! Ma l'uccellino era molto più furbo della belva e continuò il suo gioco.

Intanto Pierino aveva fatto un nodo scorsoio e cautamente lo calò giù dall'albero. Riuscì ad infilarlo nella coda del lupo e tirò con tutte le sue forze. Sentendosi preso in trappola, il lupo si mise a saltare furiosamente cercando di liberarsi. Ma Pierino legò l'altro capo della corda all'albero. E più il lupo saltava, più stringeva il nodo scorsoio.


E proprio in quel momento... i cacciatori uscirono dalla foresta. Seguivano le tracce del lupo e sparavano ad ogni passo.

"Smettetela di sparare!" gridò Pierino, ancora seduto sul ramo dell'albero "L'uccellino ed io abbiamo già catturato il lupo. Aiutateci piuttosto a portarlo al giardino zoologico".

E allora... immaginatevi che marcia trionfale: Pierino in testa e dietro i cacciatori che trascinavano il lupo. Il nonno e il gatto chiudevano il corteo. Il nonno scuoteva la testa e continuava a brontolare: "E se Pierino non fosse riuscito a catturare il lupo, che sarebbe capitato?".

Sopra di loro volteggiava l'uccellino cinguettando allegramente: "Però, che tipi coraggiosi siamo Pierino e io! Guardate che cosa siamo riusciti a catturare!"

E se qualcuno avesse ascoltato con attenzione, avrebbe sentito l'anitra che faceva "qua qua" nella pancia del lupo, giacché questo, per la fretta, l'aveva inghiottita viva.
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 10 dicembre 2000


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Ultimo aggiornamento 1 febbraio 2013