Guerra e pace, op. 91
Opera teatrale in tredici quadri
Musica: Sergej Prokofiev (1891 - 1953)
Libretto: proprio e Mira Mendel'son, da L. Tolstoj
Ruoli:
- Principe Andrej Bolkonskij (baritono)
- Natasha Rostova (soprano)
- Sonja (mezzosoprano)
- Padrone di casa (tenore)
- Lacchè (tenore)
- Conte Il'ja Andreevich Rostov (basso)
- Mar'ja Dimitrievna Achrosimova (mezzosoprano)
- Peronskaja (soprano)
- Hélène Bezukova (contralto)
- Anatol' Kuragin (tenore)
- Dolochov (basso)
- Pierre Bezuchov (tenore)
- Vecchio lacchè di casa Bolkonskij (baritono)
- Cameriera di casa Bolkonskij (mezzosoprano)
- Maggiordomo di casa Bolkonskij (basso)
- Principessa Mar'ja Bolkonskaja (mezzosoprano)
- Principe Nikolaj Andreevich Bolkonskij (basso)
- Balaga cocchiere di Dolochov (basso)
- Matroha zingara (contralto)
- Dunjasha giovane cameriera dei Rostov (soprano)
- Gavrila cameriere dell'Achrosimova (basso)
- Métivier dottore francese (baritono)
- Abate francese (tenore)
- Denisov (baritono)
- Tichon (basso)
- Fjodor (tenore)
- Matveev (baritono)
- Vasilisa (mezzosoprano)
- Trishka (contralto)
- Ufficiale d'ordinanza del principe Andrej (tenore)
- Feldmaresciallo Kutuzov (basso)
- Aiutante di Kutuzov (tenore)
- Primo ufficile di stato maggiore (tenore)
- Secondo ufficile di stato maggiore (baritono)
- Napoleone (baritono)
- Aiutante del generale Compans (tenore)
- Aiutante di Murat (contralto)
- Maresciallo Berthier (baritono)
- Generale Belliard (basso)
- Aiutante del principe Eugenio (tenore)
- Voce fuori scena (tenore)
- Aiutante del seguito di Napoleone (basso)
- Signor De Beausset (tenore)
- Generale Bennigsen (basso)
- Generale Barklay de Tolly (tenore)
- Generale Ermolov (basso)
- Konovnicyn (tenore)
- Generale Raevskij (baritono)
- Solista (baritono)
- Ramballe (basso)
- Bonnet (tenore)
- Jacqueau (basso)
- Gérard (tenore)
- Giovane operaio (tenore)
- Bottegaia (mezzosoprano)
- Mavra Kuz'minchna dispensiera dei Rostov (contralto)
- Ivanov (tenore)
- Maresciallo Davout (basso)
- Ufficiale francese (baritono)
- Platon Karatajev (tenore)
- Primo pazzo (tenore)
- Secondo pazzo (tenore)
- Prima attrice francese (soprano)
- Seconda attrice francese (mezzosoprano)
- Coro: ospiti al ballo, abitanti di Mosca, contadini
volontari, esercito russo, partigiani, francesi.
Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto
basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso
tuba, timpani, triangolo, tamburo di legno, tamburello, tamburo,
grancassa, piatti, tam-tam, glockenspiel, xilofono, arpa, archi
Composizione: Nalcik, 15 agosto 1941 - Tbilisi, 13 aprile 1942 (revisione 1952)
Prima esecuzione: Mosca, Club dell'Attore, 17 ottobre 1944 (con accompagnamento di pianoforte)
Prima rappresentazione della prima versione: Mosca, Sala Grande del Conservatorio "Ciajkovskij", 7 giugno 1945
Prima rappresentazione della revisione: Leningrado, Teatro dell'Opera, 1 giugno 1955
Edizione: Muzfond, Mosca, 1943
Sinossi
Luogo dell'azione:
In Russia tra il 1809 e il 1812
L'opera è divisa idealmente
in due parti: i primi sette quadri si concentrano sugli avvenimenti del
tempo di pace, gli ultimi cinque su quelli bellici. Fra gli avvenimenti
privati della nobiltà moscovita che ruota intorno alle famiglie Rostov,
Bezuchov e Bolkonskij, narrati da Tolstoj, Prokof'ev sceglie il nucleo
principale, legato alle figure di Andrej e di Nataša. Nei primi tre
quadri sono schizzate le tappe che portano al fidanzamento dei due
protagonisti.
Quadro primo:
Nell'incanto di una notte di primavera, il
giovane principe Bolkonskij ritrova la speranza nel futuro e il
desiderio di amore, contemplando l'incantevole adolescente Nataša
cantare e conversare con la cugina Sonja.
Quadro secondo:
Il primo
ballo di Nataša segna l'innamoramento di Andrej; inoltre Nataša suscita
grande impressione in Anatol' Kuraghin, il cognato senza scrupoli di
Pierre Bezuchov, che incomincia ad accarezzare il pensiero di
conquistare la giovane.
Quadro terzo:
La crisi nell'animo di Nataša
sopravviene dopo la partenza di Andrej, costretto a procastinare il
matrimonio di un anno dal padre, contrario all'unione con una donna di
rango sociale inferiore e la fredda accoglienza del vecchio principe
Bolkonskij.
Quadro quarto:
Si compie la drammatica vicenda di Nataša e
Anatol' Kuragin: durante un ricevimento offerto dalla sorella, Anatol'
riesce a sedurre la giovane strappandole un giuramento di amore e il
consenso a fuggire con lui, con la promessa di un impossibile
matrimonio.
Quadro quinto:
Kuragin non ascolta i consigli dell'amico
Dolochov, che dopo averlo aiutato a organizzare il rapimento della
Rostova, tenta di dissuaderlo dalla pericolosa e infame impresa.
Anatol' è talmente travolto dalla passione per la giovane donna, da
convincersi che non si tratta di un capriccio, ma del desiderio di una
nuova vita all'estero con la propria amata.
Quadro sesto:
Mar'ja
Achrossimova, che ospita i Rostov nel suo palazzo moscovita, riesce a
sventare il rapimento grazie all'aiuto di Sonja. Anatol' riesce a
fuggire, e dopo che Achrosimova e l'amico Pierre Bezuchov l'hanno
illuminata sulla sorte di un uomo che è il suo seduttore, Nataša,
sconvolta, tenta il suicidio. Nel colloquio con la Rostova, Bezuchov,
travolto dalla compassione per l'inesperta e incantevole ragazza, le
confessa il suo amore per lei.
Quadro settimo:
Tornato a casa, Pierre
convoca nel suo studio il cognato e gli impone di consegnarli le
lettere spedite a Nataša e di lasciare immediatamente la città. Rimasto
solo, riflette sui suoi sentimenti nei confronti della fanciulla.
Sopraggiunge Ermolov e annuncia che Napoleone ha varcato il confine
russo.
Quadro ottavo:
Andrej, amareggiato e disilluso dal tradimento
di Nataša assume il comando di affrontare un'onorevole morte in
battaglia.
Quadro nono:
Nel quartier generale di Napoleone, durante la
battaglia di Borodino. L'imperatore dei francesi, sicuro della
superiorità della civiltà francese e dell'invincibilità del proprio
esercito, si trova di fronte alle notizie che dal campo gli annunciano
l'imminente sconfitta.
Quadro decimo:
In un'izsba di Fili, dove si è
accampato l'esercito russo ritirato da Borodino, si svolge il consiglio
di guerra dei generali russi. Kutuzov prende la coraggiosa decisione
tattica di abbandonare al nemico senza combattere la «sacra e vetusta
capitale della Russia».
Quadro undicesimo:
A Mosca, occupata dai
francesi e rosseggianti di incendi. Pierre Bezuchov si aggira con
l'intenzione di attentare alla vita di Napoleone. Arrestato con
l'accusa di aver appicato un incendio, gli viene fatta grazia della
vita; in prigione conosce il semplice Platon Karataev, contadino e
soldato, emblema della vita umana ancora completamente in armonia con i
cicli della natura.
Quadro dodicesimo:
In un'izba giace il principe
Andrej, mortalmente ferito. Riconosce Nataša e si riconcilia con lei,
ma muore fra le braccia dell'amata.
Quadro tredicesimo:
Sulla strada
verso Smolensk i francesi battono in ritirata e uccidono i prigionieri
ormai sfiniti: è il destino di Platon Karataev. Un gruppo di partigiani
cosacchi libera i prigionieri tra i quali si trova Bezuchov. Appare
Kutuzov e l'opera si conclude nel giubilo generale per la vittoria e la
pace ormai prossima.
Affascinato sin dagli anni Trenta dal capolavoro di Tolstoj,
Prokof'ev fu spinto all'ambizioso progetto di trasformare in opera Guerra e pace dal
singolare e inquietante parallelismo fra gli eventi storici narrati nel
romanzo e l'invasione nazista dell'Unione Sovietica, iniziata nel 1941.
Oltre a questo motivo esplicito si intravvede nella sua scelta la
volontà di manifestare il suo patriottismo e la sua solidarietà al
regime, nel clima persecutorio dello stalinismo. Il libretto e il piano
complessivo dell'opera furono completati nel 1941, la versione per
pianoforte nell'aprile del '42. A dispetto dell'impeto con cui fu
creata, questa mastodontica opera andò incontro a ogni sorta di
difficoltà, in parte dovute a problemi sorti con la censura e alle
difficili condizioni in cui versava il paese in piena guerra, ma
soprattutto a causa degli ostacoli drammaturgici posti dall'esigenza di
rimodellare il soggetto di un romanzo epico trasformandolo in un'opera
eseguibile sul palcoscenico. Ancor prima di andare un scena Prokof'ev
dovette rimaneggiare il lavoro su richiesta del Comitato per gli affari
artistici. In questa prima revisione si avvalse di molti suggerimenti
di Eisenstein, con il quale stava lavorando alle musiche per il suo
film Ivan il terribile.
Le circostanze abnormi della guerra ritardarono fino al 1945 la 'prima'
dell'opera, già pronta nell'aprile del '43; tuttavia per la prima
esecuzione integrale e provvista di scene si dovette atendere la fine
della guerra. Il regista della versione concertante moscovita del '45,
Samuel Samossud, suggerì all'autore di dilatare, invece di ridurre,
l'opera in due serate. La seconda parte di questa versione, incentrata
su avvenimenti politico-militari, non venne però mai rappresentata a
causa di fondati timori di andare incontro a gravi censure di regime.
Nel 1948, Prokof'ev si accinse allora ad approntare una versione
drasticamente ridotta di tutte quelle parti che si prestavano a
critiche ideologiche, ma neppure questi accorgimenti spianarono la via
al palcoscenico in Unione Sovietica. L'autore intraprese un ultimo
processo di rielaborazione che condusse alla versione, considerata
definitiva, in tredici quadri. La ricezione dell'opera avvenne in primo
luogo in teatri stranieri (Praga 1948, Firenze, Maggio musicale, 1953);
negli Stati Uniti ebbe enorme successo un'edizione che venne anche
trasformata in film nel '57, corrispondente però alla terza e ormai
superata versione. In Unione Sovietica vi furono due produzioni
moscovite nel '57 e nel '59, quest'ultima sulla base di una nuova
edizione critica del testo, andata in scena a Milano (1965). L'opera
ebbe uno straordinario successo in Cecoslovacchia, durante la Primavera
di Praga. Rappresentata negli anni Sessanta in Inghilterra, negli Stati
Uniti e in Germania, ha destato nei due decenni successivi un minore
interesse, compensato nel 1991 da un'eccellente coproduzione del Covent
Garden e dell'Opéra Bastille con il Teatro Mariinskij di Pietroburgo.
La drastica riduzione del romanzo di Tolstoj nel libretto di
una pur
monumentale opera conserva l'ambizione di comporre un grande affresco
epico in cui la dimensione privata, individuale e affettiva dei singoli
si intreccia e si risolve nel fiume travolgente della storia nazionale.
Non poche sono tuttavia le concessioni alle convenzioni operistiche,
come la stilizzazione della morte di Bolkonskij, che spira come un eroe
del palcoscenico, ben diversamente da quanto accade con il solenne e
crudo congedo dalla vita descritto nel romanzo. Dal punto di vista
drammaturgico e musicale quest'opera si allinea alla tradizione di
Dargomyžškij e Musorgskij del 'dramma cantato', ossia di un'opera in
cui i personaggi dialogano in prosa declamata, sostenuti da melodie
orchestrali. Nel caso di Guerra e pace all'orchestra spetta una
profusione di motivi, ricorrenti o meno, e di musica descrittiva in cui
è inevitabile scorgere, talvolta, il mestiere consumato dell'autore di
musica per ballo e da film. Ma questi abili squarci orchestrali, che si
inseriscono talvolta tra una battuta e l'altra dei dialoghi, sembrano
assumere in maniera sorprendente la funzione del narratore, che nel
romanzo racconta la verità che si nasconde al singolo, intrecciando il
piano individuale con l'universale della storia. Non stupisce che in
quest'opera mastodontica con ben 72 personaggi il compositore sia
ricorso agli autoimprestiti: l'introduzione al primo quadro e il valzer
del quarto, l'arioso di Bezuchov nel sesto derivano da frammenti della
musica di scena per Eugenio
Onegin (1936); la danza della contessa
Bezuchova con Rostov nel quarto quadro, caratterizzato da uno stile
straniato e vagamente grottesco a sottolineare la mellinfluità della
Bezuchova, proviene dalle musiche per il film Lermotov (1941); la
tormentata aria di Kutuzov che Prokof'ev scrisse e riscrisse fu infine
tratta dalle musiche per il film Ivan
il terribile, così come il coro
del popolo nel tredicesimo quadro. Nella seconda parte, dedicata al
dramma collettivo del popolo russo, fu introdotta nell'ultima versione
l'epigrafe corale che riporta l'opera agli avvenimenti della storia
sovietica con un massiccio coro di sapore 'zdanoviano'. In questa
seconda parte l'intento di comporre un altorilievo eroico e patriottico
si manifesta nella traduzione della dimensione epica del romanzo in
chiave monumentale: lo dimostra l'enfasi del linguaggio, l'uso dei cori
di popolo e anche la stilizzazione di Kutuzov nella grande aria del
decimo quadro, nella quale è lecito scorgere un implicito omaggio a
Stalin. La divisione tra pace e guerra è profonda sia dal punto di
vista drammaturgico, sia da quello musicale. Mentre la prima parte
narra in maniera stringente ed efficace le vicende sentimentali di
Nataša e dei tre uomini affascinati, in maniera diversa, dalla sua
incantevole e ingenua giovinezza, la seconda parte si configura come
una serie di quadri quasi slegati, indipendenti l'uno dall'altro, in
cui troppo palesi appaiono le motivazioni ideologiche della scelta:
l'idealizzazione dei grandi e piccoli eroi russi, il generale Kutuzov e
il contadino Platon Karataev, rappresentati in uno stile musicale
enfatico e altisonante. Al di là della distanza dal gusto
dell'ascoltatore occidentale, questa lettura in chiave sovietica oltre
che musicale del capolavoro di Tolstoj - opera, paradossalmente,
avversata in patria né rappresenta tuttavia la realizzazione delle mete
dell'ultimo decennio di vita artistica di Prokof'ev, dominato da
ambizioni operistiche e dal progetto di scrivere una vera e propria
epica del popolo russo, di cui l'avvento del regime sovietico doveva
apparire come una sorta di degno coronamento.
(1)
"Dizionario dell'Opera 2008", a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi
Dalai editore, Firenze
I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti
e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente
agli aventi diritto.
Ultimo aggiornamento 15 agosto 2014