Concerto n. 1 in re bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, op. 10


Musica: Sergej Prokofiev (1891 - 1953)
  1. Allegro brioso
  2. Andante assai
  3. Allegro scherzando
Organico: pianoforte solista, ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, percussioni, archi
Composizione: 1911 - 1912
Prima esecuzione: Mosca, Sala Grande del Conservatorio "Ciajkovskij", 7 agosto 1912
Edizione: Jurgenson, Mosca, 1913
Guida all'ascolto (nota 1)

Il primo dei suoi cinque Concerti per pianoforte e orchestra (op. 10 in re bemolle) Sergio Prokofief lo scrisse nel 1911, quando aveva venti anni ed era ancora studente del Conservatorio. Lo dedicò al suo maestro Cerepnin e lo suonò lui stesso nel 1912 al Circolo Sokol di Mosca sono la direzione di K. S. Saragev, suscitando attorno al suo nome, già noto nell'ambiente, un eccezionale interesse che si tradusse in critiche che parlavano di «grossolanità», di «stile da foot-ball» e di «musicista che pare abbia perso il senso della realtà»; però in altri fogli si poteva leggere - con la firma illustre di Nicola Miaskovski - che il giovane Prokofief era chiaramente destinato a infondere nuova energia «nell'atmosfera ibrida, se non addirittura ammuffita, della nostra vita musicale». Prokofief e il suo Primo Concerto erano divenuti oggetto di tale curiosità che due anni più tardi, in occasione del Concorso pianistico, Rubinstein (ch'egli vinse), «quando comparvi dinanzi al pubblico», racconta nell'Autobiografia, «vidi aprirsi la mia partitura su una ventina di ginocchia: uno spettacolo indimenticabile per un esordiente di cui stavano appena uscendo le prime pubblicazioni». Famosa la dichiarazione di quel critico americano che nel 1918 aveva ascoltato Prokofief a New York suonare il Primo concerto: «se questa è la musica, preferisco l'agricoltura».

Con sbrigativa essenzialità Prokofief così ne scriveva più tardi. «A me sembra che vi siano due generi di concerti: nel primo l'autore riesce ad accomunare lo strumento solista con l'orchestra, ma allora la parte del solista non è molto interessante per l'esecutore (il Concerto di Rimski-Korsakof); nell'altro la parte del solista è magnifica ma l'orchestra la sentiamo come un di più (i Concerti di Chopin). Il mio Primo Concerto era più vicino al primo genere».

Sotto il profilo formale esso è un Allegro di sonata disposto in movimenti che si susseguono senza interruzione e collegati ciclicamente. Ad esempio l'introduzione viene ripetuta dopo l'esposizione e alla fine; un breve Andante s'inserisce prima dello sviluppo; sviluppo a sua volta concepito in forma di Scherzo. Una cadenza serve a introdurre la riesposizione, che ricapitola i motivi fondamentali di tutta la composizione.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 6 dicembre 1964


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 1 maggio 2013