Il Clefta prigione

per voce e pianoforte

Musica: Ildebrando Pizzetti (1880 - 1968)
Testo: popolare greco tradotto da Niccolò Tommaseo
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1912
Edizione: A. Forlivesi & C., Firenze, 1916
Testo (nota 1)

Il clefta prigione

Oggi, Demo, gli è pasqua, oggi fiera:
I prodi fan festa, e tirano al bersaglio:
E tu, Demo mio, a Giànnina, alla porta del visire,
In catene, in ceppi, in trista carcere.
E tutto il mondo tel dicevano, e Turchi e Romei:
Demo caro, sta savio, se ti tocchi l'armatolato.
"E che mal vi fec'io, che piangete su me?
Faccia Iddio e la Vergine e sire san Giorgio,
Che guarisca la mia mano, ch'io cinga la spada,
E alfin venga la primavera, venga la state,
Che s'infrondino i rami e chiudano le viottole,
Ch'io prenda il mio fucile, ch'io cinga la mia spada,
Ch'io pigli l'opposto lato dei monti, dell'alte cime,
Ch'io faccia arrosto pecore pingui e grossi montoni,
Ch'io lasci madri senza figliuoli, spose senza mariti."


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 16 novembre 2022