La canzone della pulce

Canto di Mefistofele nella cantina di Auerbach per voce e pianoforte

Musica: Modest Musorgskij (1839 - 1881)
Testo: dal Faust di Goethe (traduzione A. Strugovscikov)
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1879
Edizione: Bessel, San Pietroburgo, 1883
Dedica: D. M. Leonova
Guida all'ascolto (nota 1)

La «Canzone della pulce» ovvero «Il Canto di Mefistofele nella Cantina di Auerbach», su parole tratte dal Faust di Goethe. E' questa una delle più tipiche manifestazioni di quella disposizione di Mussorgsky, che gli faceva evitare tutti gli obbligati binari delle «burocratiche forme amministrative» della musica (come diceva Debussy) e costruire la sua musica, seguendo passo per passo la trama che la sua geniale intuizione creatrice gli andava porgendo. Di qua nasce quella straordinaria aderenza della forma alle più intime pieghe del suo pensiero musicale che conferisce alle sue opere quel vigore, quella freschezza, quella assoluta autenticità e insieme quella irrepetibile originalità che nemmeno le manomissioni di un Rimsky-Korsakoff poterono adulterare. Così anche questa canzone di Mefistofele, pur nell'edulcorata versione del Rimsky in cui la si suol cantare, conserva intatto tutto il mordente e l'humour del crudo «realismo» mussorgskiano.

Roman Vlad

Testo

Il canto della pulce

Padron d'una gran pulce
e'era una volta un re,
che con paterno afletto
ognor la strinse a sé.
Un di chiamò il suo sarto,
il sarto corse là:
«Vesti e calzoni subito
pel cavalier mi fa!».
In seta ed in velluto
vestito molto ben
con nastri sulla giubba
ed una croce al sen,
ministro egli fu fatto,
s'ebbe una stella ancor,
e i suoi fratelli a corte
divenner gran signor.
Le dame e i cortigiani
subiron di gran guai,
regina e cameriere
fur punzecchiate assai,
E non dovean schiacciarla
grattar dovean nemmen.
Ma noi quando ci pungono
schiacciar possiam almen!
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana;
Roma, Teatro Eliseo, 29 novembre 1954


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Ultimo aggiornamento 21 novembre 2015