Zaide, K1 344 (K6 336b)
Singspiel in due atti
Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Testo: Johann Andreas Schachtner
Ruoli:
- Gomatz (tenore)
- Zaide (soprano)
- Allazim (basso)
- Sultano Soliman (tenore)
- Osmin (basso)
- Zaram
(voce recitante)
- quattro schiavi (tenori)
- Guardie (tenori e bassi)
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Composizione: Salisburgo, Aprile, 1779 - Novembre 1780
Edizione: Andrè, Offenbach 1838
L'opera è rimasta incompiuta al termine del secondo atto
Sinossi
Atto primo.
Gomatz, schiavo cristiano, e Zaide, la preferita del sultano Soliman,
si innamorano e progettano di fuggire insieme; il sorvegliante Allazim
decide di aiutarli e di scappare con loro.
Atto secondo.
Il sultano dà sfogo al suo furore: la bella Zaide, da lui
invano corteggiata, gli ha preferito uno schiavo cristiano. Zaram, capo
delle guardie, cattura i fuggitivi e li conduce davanti al sultano
ancora in collera; Zaide lo supplica perché risparmi almeno
Gomatz. L'autografo mozartiano si interrompe a questo punto
e, in mancanza del libretto originale, restano aperti alcuni
interrogativi riguardo il numero di atti previsto (due o tre) e la
conclusione della vicenda (lieto fine con il perdono del sultano o
condanna degli amanti).
Struttura musicale
Atto I:
Scena I:
- Brüder,
lasst uns lustig sein - Coro (Schiavi) - Allegro
(re maggiore) - archi
Scena II:
- Unerforschliche
Fügung - Melologo (Gomatz) - Adagio (re
minore). Allegro. Allegretto. Con più di moto. Adagio (si
bemolle maggiore). Andantino. Allegro. Andantino. Allegro. Andantino.
Allegro (sol maggiore) - oboe solo, 2 oboi, 2 fagotti, archi
Scena III:
- Ruhe
sanft, mein holdes Leben - Aria (Zaide) - Tempo di
Minuetto grazioso (sol maggiore). Andante. Moderato (do maggiore) .
Tempo di Minuetto grazioso (sol maggiore) - oboe, fagotto, archi
- Rase,
Schicksal, wüthe immer - Aria (Gomatz) - Allegro
assai (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
- Meine
Seele hüpft vor Freuden - Duetto (Zaide, Gomatz)
- Allegro ma moderato (mi bemolle maggiore) - 2 flauti, 2 fagotti, 2
corni, archi
Scena IV:
- Herr
und Freund! wie dank' ich dir - Aria (Gomatz) -
Allegretto (do maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
Scena V:
- Nur
mutig, mein Herze, versuche dein Glück - Aria
(Allazim) - Allegro maestoso (fa maggiore) - 2 oboi, 2 fagotti, 2
corni, archi
Scena VI:
- O
selige Wonne - Trio (Zaide, Gomatz, Allazim) - Andantino
(mi maggiore). Allegro - 2 flauti, 2 corni, archi
Atto II:
Scena I:
- a. Zaide
entflohen! - Melologo (Soliman, Zaram,
Oberster der Leibwache) - Allegro con brio
(re maggiore) - 2 oboi, 2
corni, 2 trombe, timpani, archi
b. Der
stolze Löw' lasst sich
zwar zähmen - Aria (Soliman) - Allegro maestoso
(re maggiore).
Allegro con brio. Presto - 2 oboi, 2 corni, 2
trombe, archi
Scena III:
- Wer
hungrig bei der Tafel sitzt - Aria (Osmin) - Allegro assai
(fa maggiore) - archi
Scena IV:
- Ich bin
so bös' als gut - Aria (Soliman) - Allegro
moderato (mi bemolle maggiore) - 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni,
archi
Scena V:
- Trostlos
schluchzet Philomele - Aria (Zaide) - Andantino (la
maggiore) - archi
Scena VI:
- Tiger!
wetze nur die Klauen - Aria (Zaide) - Allegro assai (sol
minore). Larghetto. Allegro assai - 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
Scena VII:
- Ihr
Mächtigen seht ungerührt - Aria
(Allazim) - Un poco Adagio (si bemolle maggiore). Allegretto. Moderato.
Allegretto - 2 oboi, 2 corni, archi
- Freudin!
stille deine Thränen
- Quartetto (Zaide, Gomatz, Soliman, Allazim) - Allegro assai (si
bemolle maggiore) - 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
Arie di rilievo
n. 5: «Meine Seele hüpft vor
Freuden» (Zaide, Gomatz)
n. 6: «Herr und Freund, wie dank' ich
dir» (Gomatz)
n. 7: «Nur mutig, niein
Herze» (Allazim)
n. 10: «Wer hungrig bei der Tafel
sitzt» (Osmin)
n. 11: «Ich bin so bös' als
gut» (Solinian)
n. 12: «Trostlos schluchzet
Philomele» (Zaide)
n. 14: «Ihr Mächtigen seht
ungerührt» (Allazim)
Dopo la morte del marito, Constanze Mozart
trovò tra le sue carte il manoscritto autografo di quindici
numeri musicali di una «operetta tedesca»
incompleta e senza titolo, e lo vendette all'editore di
Offenbach, Johann Anton André; questi terminò la
partitura scrivendo il finale e la pubblicò in seguito (nel
1838) con il titolo Zaide,
dal nome della protagonista. Nell'epistolario di Mozart si
possono rintracciare alcune notizie su questa composizione: il
musicista la iniziò nel 1779, probabilmente senza una
commissione precisa, ma con la speranza di farla rappresentare da una
delle compagnie teatrali - quella di Böhm o di Schikaneder -
che in quegli anni si erano affermate presentando in tedesco Singspiele
originali, o traduzioni di opere buffe italiane e di opéras-comiques
francesi. Per il libretto venne interpellato Andreas Schachtner,
trombettista nell'orchestra di corte di Salisburgo e amico
della famiglia Mozart; fonte d'ispirazione era Das Serail di F. J.
Sebastiani, un Singspiel
rappresentato forse a Erlangen nel 1778 e poi a Bolzano nel 1779 con le
musiche di Joseph von Frieberth. Il testo dei dialoghi di Schachtner
è andato perduto, e ci resta soltanto la versione
rimaneggiata da Carl Gollmick per André. Il soggetto
riprende l'ambientazione 'turca' divenuta
popolare grazie agli scritti di Voltaire e Montesquieu, e
più in generale legata a una moda - musicale e no - che
tanto successo aveva in quegli anni.
L'impegno per la composizione dell'Idomeneo per Monaco
e la morte di Maria Teresa (novembre 1780), cui seguì la
chiusura dei teatri, impedirono probabilmente a Mozart di completare la
partitura. Più tardi, come risulta dal carteggio con il
padre, il musicista comprese che la sua nuova opera non era adatta al
gusto del pubblico viennese, che preferiva lavori di carattere comico,
e si consolò con la promessa di Gottlieb Stephanie di
affidargli un buon libretto di argomento analogo (e sarebbe stato Die Entführung aus dem
Serail, rappresentato con successo nel 1782). Zaide - mai
eseguita all'epoca di Mozart - ebbe dunque il merito di
familiarizzare il compositore con l'argomento esotico, anche
se mancano ancora riferimenti ai topoi
della 'musica turca'. Mentre le due arie di Soliman
presentano gli stilemi dell'opera seria italiana, negli altri
brani prevalgono naturalezza e semplicità, legate al Lied e
alla leggerezza dell'opéra-comique;
particolare cura è riservata alla protagonista Zaide, che
nelle sue arie espressive anticipa qualche tratto di personaggi
femminili (Susanna o Fiordiligi) delle opere della maturità.
Il tono prevalente dei numeri musicali conservatisi è
piuttosto serio, con l'unica eccezione dell'aria
buffa di Osmin, "Wer hungrig bei der Tafel sitzt", costellata di
allegre risate. Due brani - l'esordio di Gomatz nel primo
atto e lo sfogo rabbioso di Soliman all'inizio del secondo -
sono in forma di melologo, cioè con il testo recitato nelle
pause dell'accompagnamento orchestrale: è evidente
l'influenza della vita musicale di Mannheim, dove Mozart
aveva soggiornato nel 1778 e ascoltato con vivo interesse i melologhi
di Jiri Antonín Benda. La prima esecuzione di Zaide nella
versione André risale al 1866, e a essa seguirono altre
rappresentazioni, spesso con ulteriori rielaborazioni;
benché non sia certo che fosse destinata a questo Singspiel,
è invalsa l'abitudine di eseguire come ouverture
la Sinfonia
in sol maggiore KV 318. Nell'agosto 1981 Italo Calvino ha
proposto una ricostruzione del libretto di Zaide al festival
Musica nel chiostro di Batignano (Grosseto), mentre nel 1995 il Maggio
musicale fiorentino ha presentato il Singspiel insieme a
Avant, pendant et
après Zaïde, con musica di Luciano
Berio e un nuovo libretto a cura di Lorenzo Arruga.
(1)
"Dizionario dell'Opera 2008", a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi
Dalai editore, Firenze
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Ultimo aggiornamento 26 marzo 2015