Sonata n. 22 in la maggiore per violino e pianoforte, K1 305 , K6 293d


Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
  1. Allegro molto (la maggiore)
  2. Tema con Variazioni. Andante grazioso (la maggiore)
Organico: violino, pianoforte
Composizione: Mannheim, febbraio 1778
Edizione: Sieber, Parigi 1778
Guida all'ascolto (nota 1)

La Sonata K. 305 per violino e pianoforte è inclusa nel gruppo delle sei Sonate composte nel 1778 "pour clavecin ou forte-piano avec accompagnement d'un violon" in cui si rivela la particolare freschezza inventiva del compositore, ormai perfettamente padrone di questa forma musicale dedicata all'incontro e alla fusione fra due strumenti così ricchi ed espressivi nel loro linguaggio armonico. Durante il soggiorno a Mannheim Mozart prese conoscenza dei duetti per violino e pianoforte del maestro alla corte di Dresda, Johann Schuster (1748-1812) e li trovò interessanti, tanto da scrivere alla sorella Nannerl di avere intenzione di comporre un tipo di musica adatta a valorizzare le qualità del violino e del pianoforte, nel rispetto delle caratteristiche tecniche dell'uno e dell'altro strumento. Nacque così tra l'altro la Sonata K. 305 costituita di soli due tempi e improntata ad una festosa allegrezza giovanile, che, a detta di alcuni esegeti mozartiani, rispecchierebbe il nascente idillio amoroso tra il giovane Mozart e Aloysia Weber.

L'Allegro di molto si apre con un tema brillante e gioioso, ripetuto due volte; subentra poi un secondo tema esposto dal pianoforte e poi ripreso alternativamente dai due strumenti in una combinazione ritmica in tempo di 6/8. Sia il violino che il pianoforte hanno la stessa importanza e non manca qualche breve sortita solistica sia del primo che del secondo strumento. Nell''Andante grazioso, comprendente sei variazioni di purissima eleganza inventiva, Mozart riesce a toccare effetti di piacevole gusto musicale, nell'ambito di quello stile concertante che gli era congeniale. La prima variazione è indicata dal pianoforte, mentre la seconda tocca al violino; quindi il disegno tematico viene affidato ai due esecutori che si alternano nella esposizione della quarta e della quinta variazione. Un rapido movimento allegro conclude felicemente e con leggerezza la Sonata K. 305, dove il violino e il pianoforte hanno un ruolo uguale e distinto, secondo quell'unità di concezione artistica che appartiene alla versatilità creatrice di Mozart.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 30 novembre 1990


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Ultimo aggiornamento 24 novembre 2011