Poche notizie si hanno in genere sulla genesi dei molti brevi brani pianistici del catalogo di Mozart, la cui nascita è legata a circostanze che rimangono nell'ombra. È questo anche il caso del Rondò in re maggiore K. 485 e dell'Adagio in si minore K. 540.
Il Rondò K. 485, ad esempio, non venne inserito da Mozart nel proprio catalogo personale e la datazione del 10 gennaio 1786 risulta dall'autografo; forse fu pensato in vista di una pubblicazione. Si tratta di un Rondò piuttosto articolato e brillante basato, con poche deviazioni, sulle varie fortune del capriccioso tema di base. Tuttavia il fine ricreativo è raggiunto con il ricorso a una tecnica non particolarmente impegnativa, il che lascia pensare che la pagina fosse destinata a qualche allieva o a qualche nobile "dilettante".
Arrigo Quattrocchi