Misera dove son! Ah, non son' io che parlo, K 369

Recitativo ed aria in mi bemolle maggiore per soprano ed orchestra

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Testo: Pietro Metastasio dall'"Ezio"
  1. Misera, dove son! - récitativo - Andante sostenuto (mi bemolle maggiore)
  2. Ah! non son' io che parlo - aria - Andante sostenuto (mi bemolle maggiore). Allegro (si bemolle maggiore - mi bemolle maggiore)
Organico: soprano, 2 flauti, 2 corni, archi
Composizione: Monaco, 8 marzo 1781
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia

Scritta per il soprano Josepha Baumgarten von Lerchenfeld
Guida all'ascolto (nota 1)

La pagina mozartiana "Misera, dove soni Ah! non son io che parlo" si serve dei versi del dramma Ezio di Metastasio ed è scritta per soprano, due flauti, due corni e archi (risale come data di nascita all'8 marzo 1781). La caratteristica musicale della composizione è data dalla freschezza e dalla semplicità dell'invenzione melodica, come espressione di un sentimento affettuoso amoroso, in linea con il neo-classicismo della poesia metastasiana. La scena e aria K. 369 è formata da un Andante sostenuto (recitativo e aria) e da un Allegro dalla vivace punteggiatura ritmica.

Ennio Melchiorre

Testo

Misera, dove son! L'aure del Tebro son queste
ch'io respiro? Per le strade m'aggiro
di Tebe e d'Argo? O dalle greche sponde,
di tragedie feconde, le domestiche furie
vennero a questi lidi della prole
di Cadmo e degli Atridi?
Là d'un monarca ingiusto l'ingrata
crudeltà m'empie d'orrore;
d'un padre traditore qua
la colpa m'agghiaccia e
lo sposo innocente ha sempre in faccia.
Oh immagini funeste! Oh memorie! Oh martiro!
Ed io parlo, infelice, ed io respiro? Ah no!

Ah! non son io che parlo, è il barbaro
dolore che mi divide il core, che delirar mi fa.
Non cura il ciel tiranno l'affanno
in cui mi vedo; un fulmine gli chiedo e
un fulmine non ha.
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 9 maggio 1992


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Ultimo aggiornamento 17 gennaio 2014