La Fuga in do minore fu completata il 29 dicembre 1783. Essa viene alla conclusione di un periodo di infatuazione contrappuntistica dovuto all'incontro del musicista con le opere di J. S. Bach. La Fuga è a quattro voci, ricca di artifici contrappuntistici, stretti ed inversioni del tema. Il do minore, secondo la tradizione viennese, è una tonalità drammatica. Il tema ha difatti carattere di affermazione contrastata, carattere sottolineato dall'esordio volitivo e dalla conclusione cromatica. Questi due principi, ed il controsoggetto aperto da tre crome ribattute e concluso da un trillo, dominano l'intero pezzo, sottolineano la supremazia dell'emotività sulla scrittura rigorosa, e inducono Mozart ad un contrappunto selvaggio. L'immagine è quella di un turbine che travolga, in nome della passione, i generi e la loro codificazione storica.
Gioacchino Lanza Tomasi