È il primo concerto con strumento solista di Mozart, che lo compose nel dicembre 1773. Non ancora diciottenne, fin dal primo esperimento, Mozart dimostra una vocazione particolare per questo genere: la maturità della scrittura rompe con la tradizione galante e inaugura un'immagine del concerto giocata sul virtuosismo protagonístico dello strumento solista in dialogo con il sinfonismo robusto della partitura orchestrale (non a caso risalgono proprio a questo stesso periodo le prime sinfonie importanti). Mozart ebbe sempre cara quest'opera di gioventù: continuò a eseguirla spesso, e la riprese anche nel 1782 Vienna, al tempo della sua celebrità come pianista. In questa occasione sostituì il finale con un Rondò, Allegretto grazioso (K. 382), dove alla severità e alla complessità dell'Allegro originale subentra una decisa connotazione brillante.