An Chloe, K 524

Lied in mi bemolle maggiore per soprano e pianoforte

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Testo: Johann Georg Jacobi Organico: soprano, pianoforte
Composizione: Vienna, 24 giugno 1787
Edizione: Artaria, Vienna 1789
Guida all'ascolto (nota 1)

An Chloe, K. 524, su testo di J.G. Jacobi, è una lirica d'amore nella forma di piccolo rondò, mosso e sbarazzino, leggiadramente all'italiana. La passione si stempera, grazie alla musica, in tenerezza e gioiosità, riportandoci ad un Mozart fanciullo, spensierato, al compositore che si diverte divertendo.

Salvatore Caprì

Testo

An Chloe

Wenn die Lieb aus deinen blauen,
Hellen, offnen Augen sieht,
Und vor Lust hineinzuschauen
Mir's im Herzen klopft und glüht;
Und ich halte dich und küsse
Deine Rosenwangen warm,
Liebes Mädchen, und ich schliesse
Zitternd dich in meinen Arm!

Mädchen, Mädchen, und ich drücke
Dich an meinen Busen fest,
Der im letzen Augenblicke
Sterbend nur dich von sich lässt;
Den berauschten Blick umschattet
Eine düstre Wolke mir,
Und ich sitze dann ermattet,
Aber selig neben dir.
A Cloe

Quando l'amore brilla nei tuoi azzurri
chiari occhi sinceri
e per la gioia di guardarvi dentro
il mio cuore batte e arde
e ti stringo, e bacio
con passione le tue rosee gote,
cara fanciulla, ti tengo
tremante fra le mie braccia!

O fanciulla, fanciulla, ti premo
forte al mio cuore
che infine,
consunto, ti allontana da sé;
una tetra nuvola vela
lo sguardo inebriato
e mi abbandono poi sfinito,
ma felice accanto a te.

(1) Testo tratto dal progrmma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 7 dicembre 1983


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Ultimo aggiornamento 2 novembre 2016