Piagne e sospira, SV 93

a 5 voci

Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: Torquato Tasso
Organico: 2 soprani, contralto, tenore, basso
Edizione: in Il Quarto Libro de Madrigali, Ricciardo Amadino, Venezia, 1603
Dedica: Accademici Intrepidi di Ferrara
Guida all'ascolto (nota 1)

All'inizio di «Piagn'e sospira», ultimo del IV libro su versi adespoti, si direbbe che Claudio Monteverdi gesualdeggi in ostentati cromatismi rettorici: ma dopo le prime battute, il discorso procede per vie affatto consuete e le linee cromatiche riprese periodicamente badano bene a dove mettere i piedi, evitando di dare eccessive emozioni al basso. Altrettanto si dica delle dissonanze, abbondevoli, sì, ma anche tali da trovare col tempo la loro brava classificazione nei libri dei teorici e da non turbare la pace francescana di Padre Giambattista Martini, il quale se ne compiacerà come di cose chiare e naturali, non nocive ed imitabili da parte dei giovani compositori. Il dotto frate, a differenza di tanti stupefatti commentatori d'oggidì, sapeva assai bene distinguere il diavolo dall'acqua santa.

Giovanni Carli Ballola

Testo

PIAGN'E SOSPIRA

Piagn'e sospira
e quand'i caldi raggi
fuggon le gregg'a la dolc'ombr'assise
Ne la scorza de' pini o pur de' faggi
segnò l'amato nom'in mille guise
e de la sua fortuna i grav'oltraggi
e i vari casi in dura scorz'incise
e in rileggendo poi le proprie note
spargea di pianto le vermiglie gote.

(Quarto Libro de Madrigali)
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 6 aprile 1973


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Ultimo aggiornamento 30 ottobre 2015