Scaramouche, op. 165c

Suite per sassofono e orchestra da Le médecin volant, op 165

Musica: Darius Milhaud (1892 - 1974)
  1. Vif
  2. Modéré
  3. Braziliéra
Organico: sassofono solista, ottavino, flauto, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, 2 tromboni, percussioni, archi
Composizione: Parigi - Mayens de Sion, giugno - luglio 1939
Edizione: Editions Salabert, Parigi
Guida all'ascolto (nota 1)

La suite Scaramouche di Darius Milhaud è forse più conosciuta nella versione per due pianoforti del 1937; la versione per sassofono e orchestra è del 1939. In poche pagine di musica c'è tutto il mondo espressivo del compositore francese, dai saltellanti ritmi dei fox-trot americano, alla raccolta intimità della melodia di stampo «francese», agli scatenati abbandoni del samba sudamericano. Al ritorno da un breve soggiorno nell'America Latina (negli anni 1917-18), Milhaud predilesse infatti nelle sue opere i ritmi e le inflessioni della musica sudamericana. Il Vif si apre con un motivo vivace e saltellante, immagine musicale spumeggiante e allegra che ben si addice ai lazzi e alle spacconate di Scaramouche; il secondo tema è una sorta di motivo «da carillon» che, col suo ritmo irresistibile, presto travolge tutta l'orchestra. La vivacità ritmica dell'episodio precedente anche qui non viene mai meno, scaricandosi nella ripresa del primo tema e nella vivace conclusione.

Nel Modéré centrale possiamo ammirare le capacità cantabili del sassofono; dopo una breve introduzione, costituita da un esitante motivo in ritmo puntato del solista, al quale rispondono i compatti accordi degli ottoni in registro grave, appare il primo tema, un timido motivo proposto dal sassofono e subito ripetuto identico, con effetto di «eco», dai violini prima e dal flauto poi. L'accompagnamento viene assicurato da ondeggianti accordi in ritmo sincopato. Il secondo tema, sul ritmo cullante di una dolce barcarola, è fatto di poche note, arricchite da improvvisi guizzi nel registro acuto del solista e accompagnate dal regolare andamento dell'orchestra. Il movimento si conclude con la ripresa del primo tema al quale vengono abilmente sovrapposti gli elementi motivici dell'introduzione, ovvero l'esitante motivo in ritmo puntato e i compatti accordi nel registro grave.

Veramente trascinante è poi il movimento finale, Brazileira sopra un irresistibile ritmo di samba, il sassofono presenta il tema principale del movimento, molto sincopato e con le caratteristiche tipiche della musica da ballo. A esso Milhaud fa seguire altri due motivi: il primo, derivato dal precedente, viene esposto da flauto e tromba sugli agili svolazzi del solista, il secondo (flauto e ottavino), anch'esso fortemente sincopato è costituito dalla ripetizione di una medesima nota e ricorda da vicino quello del primo movimento. Un episodio orchestrale in pianissimo, sempre dominato dal ritmo di samba porta poi alla ripetizione del motivo principale e alla conclusione del brano.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 183 della rivista Amadeus


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 14 aprile 2017