Salade, op. 83

Balletto cantato in due atti

Musica: Darius Milhaud (1892 - 1974)
Soggetto: Albert Flament
Organico: voce, 2 flauti, oboe, 2 clarinetti, fagotto, 2 corni, 2 trombe, trombone, basso tuba, timpani, percussioni, archi
Composizione: Parigi - Valmont, 5 - 20 febbraio 1924
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre de la Cigale, 17 maggio 1924
Edizione: Heugel & Cie., Parigi
Dedica: contessa Etienne de Beaumont
Argomento

La commedia vede sulla scena due coppie d'innamorati, Rosetta col suo fido Pulcinella e Cinzio con la diletta Isabella. Esse peraltro sono contrariate che Tartaglia, padre di Rosetta, e il Dottore, padre di Cinzio e tutore d'Isabella, rifiutano il consenso al matrimonio dei rispettivi figli, poiché l'uno ha deciso di maritare la sua Rosetta al capitan Cartuccia, il cui arrivo è imminente da Perugia, e l'altro di acconsentire all'unione di Isabella coll'amico Tartaglia. Pulcinella pertanto, aiutato dal servo Coviello, s'ingegna a sconvolgere i piani dei maturi e intraprendenti genitori, ora travestendosi da chiassoso Dottore, per attrarre su costui l'indignazione e le percosse dei malcontenti; ora da Rosetta, per ingannare il grossolano fidanzato testé giunto coi suoi soldati ed ora da capitan Cartuccia per farsi consegnare Rosetta con tanto di paterna benedizione. Senonché l'apparizione dell'uno o dell'altro dei vari personaggi innanzi a quelli finti continua a disturbare i piani di Pulcinella. Ma costui non si dà per vinto e compie l'ultimo tentativo di mistificazione travestendo Isabella da schiava messicana e se stesso e Coviello da peruviano e brasiliano. In tal modo il Dottore può donare a Cinzio, per consolarlo della perdita di Isabella, la finta messicana, sicché il romantico innamorato possiederà finalmente la sua diletta, con gran dispetto, ma infine con rassegnazione del «cattivo tutore» allorché si accorgerà dell'inganno e tornerà ad essere un «buon tutore»; mentre il deluso Tartaglia, di fronte alla felicità della figlia, non può che acconsentire alle nozze di Rosetta e Pulcinella. In tal modo l'amore dei giovani vince l'ostinazione dei vecchi, ai quali non resta che partecipare, più o meno rasserenati, alla danza delle due coppie felici, condotta da Coviello.

Guida all'ascolto (nota 1)

Questo balletto venne rappresentato per la prima volta il 17 maggio 1924 a Parigi al «Théâtre de la Cigale» nell'ambito delle «Soirées de Paris» organizzate dal Conte Etienne de Beaumont. In quella serie di manifestazioni venne pure eseguito per la prima volta il tanto discusso balletto «Mercure» con la coreografia di Leonide Massine su musica di Erik Satie e con scene e costumi di Pablo Picasso.

L'azione, ispirata a motivi della commedia dell'arte, è opera del poeta francese Albert Flament. Si tratta di un vero imbroglio con intricate scene d'amore, spiritose beffe, travestimenti. Per una burla mossa da uno spirito talmente confusionario certamente non si poteva trovare un titolo migliore di quello che le venne dato. Nel comporre la musica per queste scene Darius Milhaud si è rifatto ad antichi motivi italiani. Per riprodurre fedelmente il carattere burlesco della commedia dell'arte le scene eseguite sul palco dai ballerini vengono cantate e, a volte, recitate simultaneamente nell'orchestra: ogni ballerino viene così doppiato da un cantante. Infatti il sottotitolo originale dello spettacolo è «ballet chanté». La forma dell'opera rivela dunque affinità col balletto del periodo preclassico («opéra-ballet, comédie-ballet», ecc.) sebbene sia completamente impregnata dallo spirito del balletto moderno.

La coreografia per la prima assoluta era di Leonide Massine, con scene e costumi di Georges Braque. Poiché il balletto non era stato creato per una istituzione stabile ma per le «Soirées» parigine di cui si è detto, la versione scenico-coreografica della prima non ci è pervenuta.

Seguirono però varie edizioni nuove fra cui meritano di essere ricordate particolarmente la versione realizzata da Jens Keith ad Essen nel 1928 e quella ideata alcuni anni dopo da Serge Lifar per l'Opera di Parigi.

Anche Milloss si è sentito attratto dalla musica e dal carattere burlesco dell'azione del balletto e decise di riproporre il lavoro con una nuova coreografia. In questa forma il balletto apparve per la prima volta all'Opera di Stato di Vienna il 2 dicembre 1963. Per le scene e i costumi Milloss potè avvalersi della collaborazione del pittore italiano Fabrizio Clerici. Dopo il successo viennese Milloss ha presentato il balletto, sempre con le scene ed i costumi di Clerici, al Teatro dell'Opera di Roma nel 1967 ed ora al XXXVII Maggio Musicale Fiorentino.

Lothar Knessl


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro Comunale, 15 giugno 1974


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Ultimo aggiornamento 15 dicembre 2019