Variations sérieuses per pianoforte, op. 54 (MWV U156)


Musica: Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847)
  1. tema: andante sostenuto
  2. ...
  3. un poco più animato
  4. più animato
  5. scherzo in forma di canone
  6. agitato
  7. variation en écho
  8. con fuoco
  9. allegro vivace
  10. ...
  11. moderato
  12. cantabile
  13. tempo del tema
  14. sempre assai leggero
  15. adagio in re maggiore
  16. poco a poco più agitato
  17. allegro vivace
  18. presto
Organico: pianoforte
Composizione: Lipsia, 4 Giugno 1841
Edizione: Mechetti, Vienna, 1842
Guida all'ascolto (nota 1)

Il temperamento artistico di Mendelssohn raggiunse forse una delle punte più alte nella produzione per il solo pianoforte. Non a caso gli otto quaderni dei pianistici Lieder ohneWorte rappresentano le confessioni di una trepida e castigata natura romantica, toccando il vertice di capolavori in miniatura, ricchi di lirismo strumentale, che diedero enorme fama all'autore. C'è in essi il condensato di tutte le conquiste tecniche raggiunte dal pianoforte in quel periodo e il musicista riesce a far cantare lo strumento meglio della voce umana e sa esprimere tutti i sentimenti dell'animo, raffigurati e proiettati su uno sfondo di sognante poesia. Composti in epoche diverse tra il 1829 e il 1845, per oltre un secolo a causa della loro relativa semplicità tecnica ed espressiva queste «romanze» hanno richiamato l'attenzione e suscitato gli entusiasmi dei pianisti dilettanti di ambo i sessi, conquistati dalla varietà delle trovate ritmiche e armoniche dei vari quadretti, concepiti come veri e propri acquarelli dai colori morbidi e pastosi.

Si tratti di componimenti elaborati nella forma del Lied e del duetto, oppure di brani che anche nel titolo (barcarola, ninne-nanne, filatrici, cacce, canti popolari, melodie di stile francese e italiano, ecc.) si inseriscono nella cornice dei "pezzi caratteristici", le Romanze senza parole hanno in comune un affettuoso e cordiale sentimentalismo, che in definitiva è la sigla psicologica di Mendelssohn e il modo con cui egli sente l'intimismo del pianoforte come strumento delle confessioni romantiche. Concezione spesso alternata dall'artista con l'altra, brillante e salottiera, che Mendelssohn, sulla scia del pianismo di Weber, realizzò soprattutto nel Rondò capriccioso n. 14, nella Fantasia op. 15, nel Perpetuum mobile op. 119 e nelle diciassette Variations sérieuses op. 54, la cui struttura melodica, insieme al gioco armonico, prelude a Brahms. Sempre per restare nell'ambito dei pezzi per pianoforte non vanno dimenticate le tre Sonate: la prima in sol minore op. 105, che reca evidenti gli influssi mozartiani: la seconda in mi maggiore op. 6, dove si può cogliere il gusto per la romanza senza parole; la terza in si bemolle maggiore op. 106, con quel passaggio fluido e scorrevole dei pianissimi e degli staccati appartenente al Mendelssohn più sincero e autentico.

Le Variazioni op. 54, scritte nel 1841, si basano su un tema calmo e pensoso sul quale il musicicsta costruisce con molta abilità una serie di situazioni tecniche ed anche espressive. Il discorso è serrato e continuo, con una breve pausa prima e dopo la quattordicesima variazione; la melodia scorre chiara e limpida e non mancano gli slanci e le accensioni della fantasia di tipo schumanniano, dal ritmo serrato e incisivo. Si alternano momenti di assorto lirismo ad altri di calda passionalità, ma il significato di questa composizione punteggiata di adagi, canoni, fughe e scherzi risiede nella sua unità poetica, disegnata con spontaneità e freschezza di idee musicali.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 9 novembre 1984


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Ultimo aggiornamento 9 giugno 2011