R. W. - Venezia (Richard Wagner - Venezia), S 201


Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
Organico: pianoforte
Composizione: 1883
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1927
Dedica: in memoria di Richard Wagner morto a Venezia il 13 febbraio 1883
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

R. W. - Venezia è un brano di due pagine, appena 49 battute (Lento assai), basato sul contrasto fra il mesto canto di morte, ai limiti della atonalità, della prima parte e gli squillanti accordi della seconda, memori di quelli usati tante volte da Wagner per celebrare i suoi eroi ma che, come ha scritto Roman Vlad, qui "appaiono come divelti dai loro cardini tonali, come se tutte le connessioni tra loro fossero saltate, ripiombando nel buio eterno di un disarticolato caos sonoro".

Dopo essere rimasta accantonata in un angolo per circa un secolo, la produzione dell'ultimo Liszt sta interessando sempre più gli studiosi e gli interpreti. Osservando meravigliati le sue caratteristiche timbriche, armoniche e formali, che prefigurano molti aspetti della musica del Novecento, non si possono non condividere le ispirate parole scritte nel 1911 da Arnold Schönberg su Liszt: "Un uomo come questo non è più un artista, ma qualcosa di più grande: un profeta".

Carlo Cavalletti

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

L'ultima produzione pianistica di Liszt, così particolare e diversa da quanto precedeva, precorre la maniera, i caratteri del XX° secolo appartenendo di diritto alla coscienza musicale del nostro tempo. Con la sua musica Liszt esprime la sua autobiografica tristezza, l'amertume du coeur del viaggiatore solitario che cerca di fuggire se stesso e il proprio Weltschmerz. Ma coglie anche, con le antenne del genio, l'imminente fine di una civiltà: illustrazione di un mondo al suo declino, quindi, ma anche ricettacolo primario dei semi del decadentismo e del simbolismo musicale, questa musica fa scuola e prelude sia all'antiformalismo di un Satie, sia al colorismo di un Debussy e un Ravel, influendo direttamente sul giovane Bartók (ma anche un brano come la Barcarola di All'aria aperta del maturo Bartók ci pare chiaramente «previsto» dalla prima Lugubre gondola di Liszt).

R. W. - Venezia è una dolorosa meditazione sulla morte di Wagner, su due misure di ostinato al basso che in crescendo emotivo si apre in intervalli sempre più ampi. Un crescendo sonoro conduce a clangorosi accordi, quasi squilli di tromba, in terzine ribattute.

Riccardo Risaliti


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 22 febbraio 2012
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro Comunale, 14 giugno 1983


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Ultimo aggiornamento 7 maggio 2016