Rapsodia ungherese n. 2 per pianoforte, S 244


Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
Organico: pianoforte
Composizione: 1847
Edizione: Senff, Lipsia, 1851
Dedica: conte Làszló Teléky

Vedi a S 359 la trascrizione per orchestra
Guida all'ascolto (nota 1)

La Rapsodia ungherese n. 2 è brano di grande effetto, ma in questo caso per lo sfavillante virtuosismo e l'estrosa invenzione sonora del compositore. Al pianoforte è affidato il compito di riprodurre le sonorità dei due strumenti principali delle piccole orchestre zigane itineranti cui si ispira il ciclo delle diciannove rapsodie ungheresi di Liszt, il violino e il cimbalom. Difficile non lasciarsi trascinare dallo spumeggiante pianismo, dalle continue invenzioni ritmiche e timbriche rese ancor più efficaci dall'inflessione zigana di melodia e armonia. Il brano è diviso in due sezioni; la prima è il lento e un po' malinconico "Lassan", la seconda un'animata e travolgente "Friska".

Emiliano Buggio


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 367 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 3 marzo 2022