Les Préludes, S 97

Poema sinfonico n. 3 da Alphonse de Lamartine

Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
Organico: 3 flauti (3 anche ottavino), 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, arpa, archi
Composizione: 1850 - 1854
Prima esecuzione: Weimar, Grossherzögliches Hoftheater, 23 febbraio 1854
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1856
Dedica: Carolyne Sayn-Wittgenstein

Vedi a R 317 la trascrizione per pianoforte a quattro mani
Vedi a R 359 la trascrizione per due pianoforti
Guida all'ascolto (nota 1)

Eroico risuona il "programma" letterario sotteso alla composizione di uno dei Poemi Sinfonici - forse l'epitome stessa del "Poema Sinfonico" - di Liszt, Les Prèludes. Esso, in realtà, come molti altri testi, venne anteposto successivamente alla composizione dell'opera (forse per iniziativa della principessa Caroline Sayn-Wittgenstein, sua compagna dal 1847, o del direttore, poi genero, Hans von Bülow) e mutuato da una delle Méditations poetiques di Alphonse de Lamartine, atta a interpretarne comunque il carattere generale. In essa si legge: "Non è forse la nostra vita una serie di Preludi a quel canto di cui la morte intona la prima nota solenne?... ma qual è la vita le cui voluttà di gioia non sono interrotte da qualche uragano che con soffio mortale dissipa le sue belle illusioni?... tuttavia l'uomo non sì rassegna a lungo a gustare il tepore benefico che all'inizio lo aveva allettato in seno alla natura, e quando 'la tromba ha dato il segnale d'allarme' egli corre all'avamposto pericoloso quale che sia la guerra che lo chiama, per ritrovare nella lotta la piena coscienza di se stesso e il completo possesso delle sue forze". Il tema dell'uomo in balia degli elementi della natura e delle alterne vicende delle sue fortune, che si risolve in mistica contemplazione, fa da sfondo anche agli altri due Poemi Sinfonici concepiti nella stessa tornata di anni (1848-54), Ce qu'on entend sur la montagne e Tasso. Lamento e trionfo.

Les Prèludes nacquero in origine come Ouverture ad una composizione corale con accompagnamento d'orchestra, dal titolo Les quatres elements, su versi del poeta provenzale Joseph Austran, conosciuto a Marsiglia nel 1844.1 materiali del Poema Sinfonico provengono da quei quattro cori denominati Les aquilons, Les flots, Les astres, La terre. La prima orchestrazione, nel 1850, fu affidata da Liszt, non ancora sicurissimo in materia, al collaboratore Joachim Raaf, che pose le basi per le successive definitive revisioni del compositore tra il 1852 e il '54; l'autore ne diresse la prima a Weimar il 23 febbraio di quell'anno.

Come tutti i Poemi Sinfonici, Les Prèludes compendia in un unico movimento ciò che la Sinfonia ripartisce in quattro; la sua struttura è tuttavia assai articolata e vi si ravvisano tredici diversi episodi che muovono tutti da uno stesso nucleo tematico, costantemente variato.

L'introduzione, con un "sipario" degli archi gravi stabilisce il clima misterioso e di estrema tensione e sancisce l'affermazione del tema principale, grandioso, affidato a tutte le sezioni degli ottoni, che ritornerà nella conclusione. Gli episodi "pastorali" (in particolare quello affidato ai corni, che poi passerà al concertino di fiati e infine agli archi), introducono temi cantabili atti a suggerire il momentaneo ripiegamento consolatorio dell'eroe. Il risveglio allo "squillo di trombe" è repentino e la "tinta", verdianamente intesa, si fa corrusca. Il melos è sottoposto a una continua variazione ritmica, che reca allo svolgimento del pezzo una continua arsi e tesi psicologica: lo distende orizzontalmente, ma al contempo la complessa armonia politonale gli conferisce una sorta di statica fissità. Liszt gonfia l'orchestra e amplifica indicazioni agogiche e dinamiche per richiamare gli stati d'animo connessi a questo "viaggio" dell'eroe. Una tecnica pittorica, quasi simbolista, in cui la luce si incarica di rendere l'immagine di un paesaggio unitario eppure sempre cangiante.

Marco Spada


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium parco della Musica, 9 aprile 2005


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Ultimo aggiornamento 20 dicembre 2012