Harmonies poétiques et religieuses III, S 173


Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
  1. Invocation - Andante con moto (mi maggiore)
  2. Ave Maria - Moderato (si bemolle maggiore)
  3. Bénédiction de Dieu dans la solitude - Moderato (fa diesis maggiore)
  4. Pensée des morts - Lento assai
  5. Pater noster - Andante (do maggiore)
    riutilizzato in Pater noster I S 21
  6. Hymne de l'enfant a son réveil - Poco allegretto (la bemolle maggiore)
  7. Funérailles - Adagio (fa minore)
  8. Miserere d'après Palestrina - Largo (mi minore)
  9. Andante lagrimoso (sol diesis minore)
  10. Cantique d'amour - Andante (mi maggiore)
Organico: pianoforte
Composizione: 1848 - 1853
Edizione: Kistner, Lipsia, 1853
Dedica: principessa Jeanne Carolyne Sayn-Wittgenstein
Guida all'ascolto (nota 1)

Lo stile pianistico lisztiano è presente nel ciclo Harmonies poétiques et religieuses, composto nel 1834 ed ispirato ad un pensiero di Alphonso de Lamartine trascritto nella prima pagina della partitura e che suona così: «Ci sono delle anime meditative che la solitudine e la contemplazione elevano verso il senso dell'infinito, cioè verso la religione; i loro pensieri diventano una preghiera e la loro vita è un inno silenzioso alla speranza e al divino. Esse cercano nel creato i segni della presenza di Dio: potessi anch'io trovarne qualcuno! Ci sono dei cuori stroncati dal dolore che si rifugiano lontano dal mondo, in solitudine, per piangere e pregare e incontrarsi con la Poesia: esprimiamo con le parole e con i canti la nostra tensione verso l'alto». E questo senso di slancio verso l'infinito della natura e verso la divinità è contenuto in alcuni versi dello stesso Liszt aggiunti al testo di Lamartine e indicativi dello stato d'animo su cui poggiano i dieci pezzi delle Armonie poetiche e religiose. La prima pagina della raccolta, "Invocation", è costruita su una estesa melodia (Andante con moto) sostenuta da un accompagnamento ad accordi ribattuti, valorizzando tutti i registri della tecnica pianistica, sino ad esplodere in sonorità magniloquenti su disegni per ottave alternate a figurazioni accordali. L"'Ave Maria" (Moderato) poggia su una tessitura timbrica più dolce e sfumata. Dopo una breve introduzione basata sulla insistente ripetizione della nota fa (dominante della tonalità principale di questo pezzo è il si bemolle maggiore) il pianoforte dispiega la melodia della preghiera, caratterizzata da continue iterazioni, accompagnate da armonie di sapore cromatico di pungente effetto espressivo. "Bénédiction de Dieu dans la solitude" (Moderato) si snoda sulla melodia principale accompagnata dagli arpeggi della mano destra. Il tema passa dalla zona inferiore a quella superiore della tastiera, sorretto da accordi ornamentali. La frase melodica tocca sonorità robuste, tipiche del pianismo lisztiano, per abbandonarsi poi ad agili volatine e a morbidi arpeggi. Una melodia di straordinaria delicatezza e morbidezza di accenti, in cui affiora un tema di sapore schubertiano, distingue il quarto pezzo intitolato "Hymne de l'enfant a son réveil", in tempo Poco allegretto. Nel "Miserere d'après Palestrina" (Largo) il tema robustamente sostenuto passa nei vari registri del pianoforte ed ogni volta è arricchito da accompagnamenti arpeggiati su una mutevole tavolozza armonica. "Pensée des morts" (Lento assai) ha un tono rapsodico e di improvvisazione: un accompagnamento ad ottave ribattute sorregge il tema principale, marcato e perentorio, e man mano tutto sfuma in un pianassimo. Nel "Pater Noster" (Andante religioso) si avverte chiaramente un tipo di pianismo di impostazione organistica: è un corale chiesastico adatto ad esprimere la preghiera nello spirito della fede cristiana. Accordi gravi e robusti, sempre più massicci e insistenti, aprono il sipario di "Funérailles", in cui l'autore vuole rievocare la tragica scomparsa di tre amici. Da un tempo Adagio si passa ad un clima appassionato e in crescendo, fino ad un Allegro energico assai, caratteristico dell'invenzione pianistica lisztiana, sino ad una serie di accordi sottovoce, troncati da un secco fortìssimo. "Tombez, larmes silencieuses" è un Andante lagrimoso, come dice il tempo indicato in calce, basato su una melodia sincopata, come un singhiozzo, che assume toni sempre più espressivi sino a sciogliersi in un accompagnamento arpeggiato a larghe linee. Nella coda ritorna, con lo stesso battito ritmico, il tema iniziale. "Cantique d'amour" vede il tema principale espresso dal pianoforte nel registro centrale, con un'armonizzazione su accordi cromatici e arpeggi. È un Andante che assume via via sonorità robuste ed enfatiche in un crescendo di travolgente virtuosismo pianistico, secondo le regole del più autentico Liszt.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 20 marzo 1987


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Ultimo aggiornamento 24 aprile 2013