Una gondola funebre scivola lentamente sulle acque di Venezia, trasportando un feretro verso il luogo del riposo finale: da questo sogno che fece Liszt verso la fine del 1882 nacque il brano intitolato La lugubre gondola, del quale esistono due versioni pianistiche, una per violoncello e pianoforte e una per violino e pianoforte. Qualche settimana dopo, il 13 febbraio 1883, moriva, proprio a Venezia, Richard Wagner e il macabro sogno di Liszt, nonché la sua realizzazione musicale, assumevano così la dimensione di una premonizione. Ciò che sorprende maggiormente di questa tarda composizione è il linguaggio estremamente moderno; se già opere come L'Arbre de Noel e Les jeux d'eau à la Villa d'Este prefiguravano l'impressionismo, con La lugubre gondola la ricerca di Liszt si spinge ben oltre, preannunciando l'atonalità e la politonalità. La densità armonica e l'intensa emotività di questo breve pezzo rimandano chiaramente ad una della pagine che aprono lo sguardo sulla modernità: il preludio del Tristano e Isotta di Wagner. Premonizioni a parte, Liszt crea un'atmosfera elegiaca di rara intensità e commozione, riflesso evidente di una perdita particolarmente sentita.
Fabrizio Scipioni