I Sei canti polacchi di Chopin sono un esempio di trascrizione, attività che occupa un posto importante, anche quantitativamente, nel catalogo di Liszt, che in genere scrive ampie e virtuosistiche parafrasi di celebri arie, pensate per il pubblico dei concerti. Nel caso di questi sei Canti (tratti dall'op. 74 di Chopin, pubblicata postuma) l'intervento è invece piuttosto discreto, e il virtuosismo vi compare commisurato al tono intimamente lirico delle melodie chopiniane. In Mädchens Wunsch (Życzenie in Chopin) Liszt amplia la breve introduzione originale cui fa seguire tre variazioni dell'idillico canto. Delicatissimo l'intervento in Der Frühling {Wiosnd), con lievi modifiche all'accompagnamento, mentre la malinconica melodia suona inalterata. Qualche rapido passaggio rivela l'intervento di Liszt in Das Ringlein (Pierścień), mentre nel successivo Bacchanal (Hulanka) sono tre gli aspetti evidenti: gli arguti glissando; la citazione del tema di Das Ringlein prima della vivace coda finale (invero sorprendente); l'accentuazione dell'energico ritmo, ben adatto all'occasione per cui Chopin scrisse il canto (un pranzo con alcuni connazionali polacchi pieni di patriottismo ... e di vino). In Meine Freuden (Moja Pieszczotka), ispirato dall'appassionata melodia di Chopin, Liszt scrive una vera e propria parafrasi, richiamando la forma del notturno e senza rinunciare a passaggi di brillante virtuosismo. In Die Heimkehr (Narzeczony) il compositore sfrutta soprattutto il moto cromatico introduttivo del canto di Chopin, a sua volta ispirato dal vento che "mormora tra i cespugli" citato nel testo.
Emiliano Buggio