PROLOGO | |
L’inizio della primavera all’equinozio di marzo. La Collina Rossa coperta di neve: a destra, alberelli e
un boschetto di giovani betulle; a sinistra un bosco già fitto di grandi pini dai rami piegati sotto la neve.
In fondo, sotto la collina, scorre il fiume e vi sono piccoli spazi liberi nel bosco. Al di là del fiume, vi è la
capitale dello Zar Berendej, con palazzi, case, isbe, tutte di legno dipinto a vari colori. Le finestre sono illuminate. La luna piena inargenta tutta la scena. Si ode lontano il canto dei galli. |
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Scena prima | |
La fata primavera e gli uccelli del bosco. | |
SPIRITO DEL BOSCO | |
(sta seduto su un ramo. Tutto il cielo a poco a poco si popola di uccelli che vengono d’oltremare) | |
Konec zime; propeli petukhi, Vesna-Krasna spuskaetsja na zemlju; Storozhku leshy otstorozhil -- Nyrjaj v duplo i spi! |
L’inverno fu. Ce l’hanno detto i galli. La bella Primavera viene sulla terra E vegli il demone sul sentiero… In tana a ridormire. |
(Sparisce in una cavità dell’albero) (aumenta la quantità di uccelli) (La Fata Primavera, trainata da una cicogna, cigni ed oche, scende dalla Collina Rossa circondata da suo seguito di uccelli) |
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FATA PRIMAVERA | |
V urochny chas obychnoj cheredoju Spuskajus ja na zemlju berendeev, Neradostno i kholodno vstrechaet Vesnu svoju ugrjumaja strana. Ruchyi igrivyye v okovakh krepkikh, |
È giunto alfine il designato istante Che mi riporta in terra berendiana. Un triste paesaggio e punto bello Si fa alla Fata Primavera incontro, E incatenato sta ciascun ruscello; I boschi sono silenti. |
Lesa stojat bezmolvny, pod snegami Opushcheny gustye lapy elej; Kak zhar gorit luna i zvezdy bleshchut Usilennym sijaniem i vse lish svet Da blesk kholodny i net i net tepla. |
C’è la neve che piega i grandi tentacoli dei pini; La luna è un fuoco rosso, e ogni stella Possiede un proprio nimbo. Non c’è bagliore che scaldi un poco; Bagliore non v’è… non v’è. |
Ne to vstrechaju ja v dolinakh Juzhnykh stran Schastlivye kraja Za teplymi morjami. S lugov cvetushchikh tam, Iz mirtovykh lesov, S cvetov akaciy, Roz nesutsja aromaty, Nesetsja teply par S vozdelannykh sadov, |
Non questi incontri soglio fare Nei bei paesi ardenti, Nei paesi d’oltremare Dove l’acque son lepenti! Colà dai floridi campi, Dai boschi di mirto Si spande un profumo sottile D’acacie e di rose, E senti un caldo alitare Dai colti giardini salire. |
I matovoj luny Lenivoe sijane Tak laskovo skol’zit na Strojnykh topoljakh I vyshkakh minaretov. No vse zhe ja Ljublju polunochnye strany; budit’ Ot sna mne ljubo moguchuju prirodu I zvat’ iz nedr zemnykh tainstvennuju silu, Nesushchuju obile neprikhotlivykh zhit; |
Lo scialbo raggio lunare Lento scorre a carezzare l’agile Cima degli alti pioppi, Scorre lento a carezzare Punte ardite di minareti. E pur non odio queste nordiche lande. Mi piace risvegliar la torpida natura E dal terrestre grembo chiamare Le forze occulte che portano segreti In copia per gli umili di cuore. |
Dlja radostej ljubvi Obogrevat’ mne ljubo Ugrjumuju stranu bespechnovo naroda; Dlja prazdnikov i Igr mne ljubo ubirat’ Ikh roshchi i kusty Kovrami trav cvetnykh. |
M’è grato riscaldare per i gaudi Dell’amore la terra prima di sole Di questo popolo gaio; per i miei giochi piacevoli voglio dare Veste di gala ai boschi di qui; Mi piace ornare gli alberelli Con erba e fiori di vario colore. |
(Rivolgendosi agli uccelli che tremano dal freddo) | |
Tovarishchi; soroki-beloboki, Veselye boltuny, shchekotuni, Ugrjumye grachi i zhavoronki, I ty, zhuravl’ s svoej podrugoj caplej, Krasavicy-lebedushki, i gusi, I melkie pichuzhki -- vy ozjabli? Khot’ stydno mne, a nado priznavat’sa Pred pticami sama ja vinovata, Shto kholodno, i mne, Vesne, i vam. |
Compagni miei: voi gazze dai fianchi bianchi Che gaie chiacchierate e bisbigliate, Cornacchie di natura un poco triste; Allodole, cicogne e soci aironi, Stupendi cigni bianchi e voi, le ochine; O passerotti, io chiedo: vi pare freddo? Sebbene mi vergogni, io l’ho da dire, uccelli miei; io stessa sono colpevole del freddo Che soffrite, e soffro io pure. |
Shestnadsat’ let tomu, kak ja dlja shutki I tesha svoj nepostojanny nrav, Izmenchivy i prikhotlivy, stala Zaigrivat’ s Morozom starym dedom, Prokaznikom sedym; i s toj pory V nevole ja u starovo; ostavit’ Sedovo by, da vot beda, u nas |
Che sedici anni fa io, per ischerzo E scapricciarmi l’incostante genio Che ho mobile e capriccioso, Ho cominciato a fare la corte a Nonno Gelo, quel tipo di burlone, e da quel tempo Sono la sua schiava. Vorrei lasciarlo, ma c’è un guaio. |
So starym dochka est’ -- Snegurochka. V glukhom lesu, v trushchebakh V netajushchikh ljadinakh vozrashchaet Starik svoe ditja. Ljubja Snegurku, Zhalejuchi ee v neschastnoj dole, |
Abbiamo una figlia insieme: Cuor di Neve. Nel bosco impervio, nei profondi abissi, E nel mistero degli eterni ghiacci il vecchio la tiene. O Cuor di Neve, io la compiango, eppur non ho coraggio, |
So starym ja possorit’sa bojus, A on i rad tomu -- znobit, morozit Menja, Vesnu, i berendeev. Sonce |
E il vecchio Gelo gode al mio terror, Gioisce al mio penare; e fa gelare me, Primavera, e questa terra. |
Revnivoe na nas serdito smotrit I khmuritsja na vsekh, i vot prichina Zhestokikh zim i kholodov vesennikh. Drozhite vy, bednjazhki? Popljashite, Sogreetes! Vidala ja ne raz Shto pljaskoju otogrevalis’ ljudi. |
Ci riguarda il sole pieno di rabbia e gelosia, Ci guarda con cipiglio, ed ecco il nodo, La causa vera del rigore dei cieli. Tremate voi, miei cari? Colla danza scaldatevi; Si vedono spesso gli uomini danzare per scaldarsi. |
(Alcuni uccelli prendono gli strumenti, altri cominciano a cantare, altri ancora a danzare) | |
Canzone e danza degli uccelli | |
UCCELLI | |
(coro dietro le quinte) | |
Sbiralis pticy Sbiralis pevchi, Stadami, stadami. Sadilis pticy Sadilis pevchi Rjadami, rjadami. A kto u vas, pticy A kto u vas, pevchi, Bol’shie, bol’shie? A kto u vas, pticy, A kto u vas, pevchi, Menshie, menshie? A kto u vas, pticy A kto u vas, pevchi, Bol’shie, bol’shie, Menshie, menshie? Orel voevoda Perepel pod’jachy, pod’jachy, Pod’jachy. Sova voevodsha, Zholtye sapozhki, sapozhki, Sapozhki. Gusi bojare, bojare, Bojare Utjata dvorjane, dvorjane, Chirjata krestjane, krestjane, Krestjane. Vorobyi kholopy, kholopy. Zhuravl’ u nas sotnik, sotnik, U nas sotnik. S dolgimi nogami, nogami Nogami. Petukh celoval’nik, celoval’nik Celoval’nik. Chechet gost’ torgovy, torgovy, Torgovy. Lastochki molodki, Kasatki devicy, Djatel’ u nas plotnik, Rybolov kharchevnik. |
Stormi di uccelli fanno l’adunata Per poter cantare insieme. File d’uccelli fanno seduta Per poter cantare insieme. Chi fra voi, volanti, chi fra voi, cantanti C’è di grande grande? Chi fra voi, volanti, chi fra voi, cantanti C’è di piccino piccino? L’aquila fa da imperatrice, Dame sono le quaglie, Faccia il gufo l’Imperatore, in scarpette gialle. Sono boiarde le oche, Le anitre patrizie, Le starne contadine, Servi i passerotti. Fa da capitano la cicogna, con le lunghe gambe; Maggiordomo il gallo, Il tacchino tiene negozio, La rondine sposina, linda ragazzina, Picchio legnaiolo, Pescatore il gabbiano. Qui da noi c’è l’airone fornaio, C’è il cuculo stregone. E poi c’è col capino rosso Che sta tanto bene, il picchio. Mentre siamo d’estate Sulle vie maestre, E d’inverno nelle lande, Nulla è più grazioso che vederlo adesso Fra scorza di piante spuntare. |
(Nel bosco, sugli uccelli che danzano, comincia a cadere la prima brina, poi la neve. Comincia a soffiare il vento, corrono le nubi a coprire la Luna, e nel fondo si fa buio fitto.) | |
(Gli uccelli con grida si avvicinano a Fata Primavera) | |
UCCELLI | |
Aj! aj! Mjatel’, mjatel’, nam kholodno! | Ah! Ah! Che gelo! Che cosa c’è? |
FATA PRIMAVERA | |
Vkusty skorej, v kusty! Shutit’ zadumal Starik Moroz. |
Correte tra i rami, su su! Sono brutti scherzi del vecchio Gelo! Aj! Aj! |
(Gli uccelli si nascondono fra gli alberelli, e dal bosco esce Nonno Gelo.) | |
Scena seconda | |
La Fata Primavera e Nonno Gelo. | |
NONNO GELO | |
Po bogatym posadskim domam Kolotit’ po uglam, U vorot verejami skripet’, Pod polozjami pet’ Ljubo mne, Ljubo, ljubo, ljubo. Iz lesku po dorozhke za vozom voz Na nochleg pospeshaet skripuchy oboz. |
Sugli spigoli battere mi piace Ai palazzi in città. Tra battenti e tra pattini e slitte veloci Cantare mi piace molto. Sul sentiero del boschetto in serie infinita Dei carri si affrettano ai loro rifugi. Accompagno una tale carovana lontano, Oltre i campi, miraggio tra l’algente pulvischio. |
Ja oboz steregu i vpered zabegu, Po kraj polja, vdali na moroznoj pyli ljagu marevom, Sred’ polnochnykh nebes vstanu zarevom, Razoljus ja, Moroz, v devjanosto polos, Razbegusja stolbami, luchami nesmetnymi, Nesmetnymi, raznocvetnymi, I tolkutsja stolby i spirajutsja, A pod nimi snega razgarajutsja: More svetu-ognja, jarkovo, zharkovo, pyshnovo; Tam sine, tam krasno, a tam vishnevo. Ljubo mne, ljubo, ljubo, ljubo. |
Sorgo ed in veste di vampa d’incendio, Apparisco nel cielo; So dividermi in cento colonne, in fasci di nastri, Che l’iride intera dipinger sa. Le colonne ad altre si aggiungono E di solito la neve si illumina: Ecco un mare di fuoco abbagliante, Magnifico, qui turchino, qui rosso O di porpora. Ciò mi piace molto! |
Eshche zlej ja o rannej pore, O rumjanoj zare. Podkradus ja k zhiljam iz ovragov Podkradus, podpolzu ja tumanami. Nad derevnej dymok zavivaetsja, V odnu storonu zagibaetsja: |
Sono ancora più pungente All’aurora dai rossi bagliori. Allora sorgo dai solchi E m’accosto strisciando, Fra nebbia e per campi, alle case D’onde sale diagonale un fumo a spirale. |
Ja tumanom sedym zamorozhu i dym. Kak on tjanetsja, tak ostanetsja, Po-nad polem, po-nad lesom perevesom. Ljubo mne, ljubo, ljubo, ljubo mne. |
Con la nebbia voglio rendere quel fumo di gelo, Che resti pennacchio nel cielo, Così, al di sopra, sopra il bosco, inclinato. Ciò mi piace molto. |
FATA PRIMAVERA | |
Ne durno ty popiroval, pora by I v put’ tebe na sever. |
Ti sei fin troppo divertito; È tempo ormai che tu vada al Nord. |
NONNO GELO | |
Ne goni, I sam ujdu. Ne rada stariku! Pro staroe skorenko zabyvaesh. Na utrennej zare po veterku Umchus k sibirskim tundram. |
Me ne vado, Non mi scacciare… alfine sarai contenta! Dimentichi ben presto questo vecchio… Il vento del mattino mi porterà Alle tundre siberiane. |
FATA PRIMAVERA | |
Na kovo zhe Snegurochku ostavish? | A chi dunque affidi Cuor di Neve? |
NONNO GELO | |
Dochka nasha Na vozraste, bez njanek obojdetsja. Ni konnomu, ni peshemu dorogi I sledu net v ee terem. |
Nostra figlia è già grande E può fare senza balia. Nessuno a piedi o a cavallo Può trovare la sua sede riposta. |
FATA PRIMAVERA | |
Ej, stary! Milej vsevo Na svete devke volja. |
Eh! Vecchio! La libertà Più di ogni cosa brama. |
NONNO GELO | |
Vot to-to mne i ne ljubo! Poslushaj! Izvestno mne, shto Sonce Sbiraetsja sgubit’ Snegurku; tol’ko I zhdet tovo, shtob zaronit’ ej v serdce Luchem svoim ogon ljubvi; togda Spasenja net Snegurochke. Dokole zh Mladencheski chista vee dusha, Ne vlasten on vredit’ Snegurke. Poslushaj! Dlja devushki prismotr vsevo nuzhnee, Ne luchshe li v slobodku k Bobyl’ju Otdat’ ee na mesto docheri? |
È proprio ciò che mi agita! Ascolta. È noto a me che il Sole Vuole uccidere nostra figlia. Aspetta l’attimo propizio a farle entrare Nel cuore la fiamma d’amore. Allora sarà finita per lei. Ma fino… finché le resta l’anima bambina, Nulla può il Sole su Cuor di Neve. Ascolta: È bene dar custodia alle fanciulle. Non credi che sarebbe bene darla a Bobil, Che la terrà come una figlia? |
FATA PRIMAVERA | |
Soglasna. | D’accordo. |
NONNO GELO | |
Snegurka! Snegurushka, ditja moe. | Cuor di neve! O Nevolina piccola! |
Scena terza | |
Cuor di Neve, Nonno Gelo e la Fata Primavera; poi lo Spirito dei Boschi | |
(Cuor di Neve, apparendo dal bosco, entra correndo e si accosta al padre suo.) | |
CUOR DI NEVE | |
Au, au! | La-ri-la-la-ri-la-ri-la-la. |
FATA PRIMAVERA | |
(accarezzando Cuor di Neve) | |
Akh, bednaja Snegurochka, dikarka, Podi suda, tebja ja prigolublju; Krasavica, ne khochesh li na volju? S ljud’mi pozhit’? |
Ah! Piccola e selvaggia Cuor di Neve! Vieni che ti possa un poco accarezzare. Non ami vivere libera, o bellezza, Tra gli uomini? |
CUOR DI NEVE | |
Khochu, khochu, pustite! | Ma sì, ma sì, lasciate! |
NONNO GELO | |
A shto manit tebja pokinut’ terem Roditel’sky, i shto u berendeev Zavidnovo nashla? |
Che cosa c’è di bello fuori di casa, o in Berendei, che lasci il mio palazzo E invidi quelli là? |
CUOR DI NEVE | |
Ljudskie pesni. S podruzhkami po jagodu khodit’, Na oklik ikh vesely otzyvat’sa: “Au, au!” Krugi vodit’, za Lelem povtorjat’ S devicami pripev vesennikh pesen: “Oj, Lado, Lel’!” Milej Snegurochke tvoej, Bez pesen zhizn ne v radost’ ej. Ne v radost’! Pusti, otec! Kogda, zimoj kholodnoj, Verneshsa ty v svoju lesnuju glush, V sumerechki tebja uteshu, pesnju Pod naigrysh mjateli zapoju, Zapoju veseluju; u Lelja perejmu I vjuchus skorekhonko. Akh, otec! S podruzhkami po jagodu khodit’, Na oklik ikh vesely otzyvat’sa: “Au, au!” Krugi vodit’, za Lelem povtorjat’ S devicami pripev vesennikh pesen: “Oj, Lado, Lel’!” Milej Snegurochke tvoej, Bez pesen zhizn ne v radost’ ej, Ne v radost’! |
Le canzoni dell’uomo! Con le piccole compagne al bosco andare, Cogliere le fragole e rispondere ai richiami. La-ri-la-la-ri-la-ri-la. Danzare tondo in lieti sciami e, dopo Lel; Dire in coro un ritornello di primavera “Oi, lado, Lel”. Per la tua Cuor di neve non c’è, no, non c’è Più bel vivere di quello che ti spinge cantare. Permettimi! E quando al nuovo inverno, tu tornerai Nel tuo selvaggio asilo, saprò rallegrarti Con qualche canzone. Sì; nel crepuscolo fra la tormenta, Ti canterò una gaia canzone che, rapita al volo a Lel, in un momento appresa avrò. Con le piccole compagne al bosco andare, Cogliere le fragole e rispondere ai richiami. La-ri-la-la-ri-la-ri-la. Danzare tondo in lieti sciami e, dopo Lel; Dire in coro un ritornello di primavera “Oi, lado, Lel”. Per la tua Cuor di neve non c’è, no, non c’è Più bel vivere di quello che ti spinge cantare. Permettimi! |
NONNO GELO | |
A Lelja uznala ty otkuda? | Questo Lel, da dove proviene? |
CUOR DI NEVE | |
Iz kustochka rakitova. K nemu devicy khodjat, Krasavicy, i po golovke, gladjat V glaza gljadjat, laskajut i celujut, I Leljushkom i Lelem nazyvajut, Prigozhenkim i milenkim. |
Da un citiso apparve a me. Lo vanno ragazze belle a prendere; Gli lisciano i capelli, Lo guardano negli occhi e l’accarezzano; Lo chiamano “Lelluccio”, “Amore mio”, “Bellezza mia”, “Tesoro mio”. |
FATA PRIMAVERA | |
A razve Prigozhy Lel’ gorazd na pesni? |
Questo Lel Così vezzoso, sa cantare? |
CUOR DI NEVE | |
Mama, slykhala ja slykhala Slykhala mama ja i zhavoronkov penye Drozhashchee nad nivami, lebjazhy Pechal’ny klich nad tikhimi vodami; Slykhala ja, slykhala ja I gromkie raskaty solovev, Pevcov tvoikh ljubimykh; pesni Lelja, Pesni Lelja dorozhe mne, i dni i nochi slushat’ Ja gotova ego pastushi pesni. I slushaesh i taesh... |
Mamma! Ho sentito, mammina, l’allodola. Sì, l’ho sentita cantare. Tremare sopra i solchi udito ho Il canto dell’allodola. E sopra l’acque chete del cigno il triste grido. Conosco bene dell’usignolo Da te diletto, il gorgheggiare e il sonoro cantare. Ma quando è Lel che canta, Non mi stanco mai di starlo a sentire. Tal voce di giorno e di notte vorrei risentire, E le sue pastorali canzoni che struggere mi fanno. |
NONNO GELO | |
Slyshish? Taesh! Uzhasny smysl taitsja v `etom slove. Snegurochka, begi... Ot Lelja! Bojsja rechi ego i pesen! |
Senti? Si strugge… C’è in tal parola un senso che è terribile! O figlia mia, da Lel rifuggi, Non ascoltarne il canto e il detto! |
CUOR DI NEVE | |
Ja doch poslushnaja tvoja;... No, pravo, ni Lelja ja, ni Pesen ne bojus. |
Sono sempre pronta ad obbedire, Ma Lel non mi spaventa, Né temo il suo cantare. |
FATA PRIMAVERA | |
Doch v nevole ne dast tebe... Tomit rodnaja mat. Snegurochka, kogda tebe vzgrustnetsja, Il’ nuzhda budet v chem, ty prikhodi V Jarilinu dolinu, poklich menja, Chego b ni poprosila, otkazy net tebe. |
Figlia, dalla schiavitù Ti toglierà tua madre. O figlia mia, se triste e senza aiuto Ti avessi da trovare, Ti rivolgi a me. “La valle di Jarillo”. Mi trovo là; e nulla che tu chieda ti sarà negato. |
CUOR DI NEVE | |
Spasibo, mama, spasibo, mama... Krasavica. |
O mamma, grazie, mammina mia! |
NONNO GELO | |
Vecherneju... Poroj, guljajuchi, derzhisa blizhe k lesu, A ja otdam prikaz tebja berech. Au, druzhki! Leshutki! Lesovye! Zasnuli, shto l’? Au! |
Andando a passeggiare Rimani il più possibile presso il bosco, e io farò in modo di darti protezione. Venite a me, Spiritelli! Dormite ancora? |
SPIRITO DEL BOSCO | |
Au, au! | Ohè, ohè, ohè! |
(Da un buco di un albero esce uno spiritello sbadigliando e stirandosi) | |
NONNO GELO | |
Slushaj, Leshy, Chuzhoj li kto, al’ Lel’ pastukh pristanet Snegurochke, al’ siloj vzjat’ zakhochet our Chego umom ne mozhet; zastupis, Mani ego v lesnuju glush, v chashchu; Zasun v cepyzhnik, al po-pojas v boloto vtisni. |
Senti, Genio: se qualcuno mai venisse A corteggiare o a dar molestia Alcuna a Cuor di Neve, Magari con la forza, bada bene, difendila. Allora il reprobo, dentro i roveti, Affondalo nella palude. |
SPIRITO DEL BOSCO | |
(mette le mani sulla testa e sparisce nel buco dell’albero) | |
Ladno, ladno! | Bene, bene. |
(I Berendiani congedano il Carnevale dietro la scena) | |
BERENDIANI | |
Oj, chestnaja Masljanica! | Oh! Che lieta carnevalata! |
FATA PRIMAVERA | |
Valit tolpa vesyelykh berendeev. Pojdem, Moroz. |
Arriva il gaio popolo Berendiano. O Gelo, andiamo. |
NONNO GELO | |
Proshchaj, Snegurochka dochurka... | Addio, Cuor di Neve, addio! |
CUOR DI NEVE | |
Mama, schastja najdu il’ net,... najdu al’ net, a vse zhe poishchu. |
Mamma, senti: la troverò la felicità? La voglio ricercare. |
FATA PRIMAVERA | |
Snegurochka, proschaj, proshchaj, Zhivi, ditja, schastlivo... Zhivi, ditja, schastlivo! Pora by gnev na milost’ Peremenit’: ujmi mjatel’! Vezut ee, tolpami provochajut... Shirokuju. |
O Cuore di Neve, figlia, che ti assista fa felicità, che ti assista la felicità! Bisogna mutare l’odio in amicizia, Allontanare le bufere! Il popolo in massa Scorta il grande Carnevale, che finisce. |
CUOR DI NEVE | |
Ne uspejut s polej ubrat’ snopov... A ja vernus, uvidimsa. Konec, konec mjateljam zimnim! |
Quando il grano sarà legato a mucchi, Ritornerò. Finiscano le invernali tempeste. |
(Esce agitando il suo berretto) | |
(La tempesta si placa, le nuvole si diradano e la scena si fa luminosa come in principio. Una folla di Berendiani spinge verso il bosco la slitta con il pupazzo che rappresenta il Carnevale. Altri osservano in distanza. Cuor di neve è fra gli arbusti, nascosta da un albero da frutto.) | |
BERENDIANI | |
(entrando in scena) | |
Oj, chestnaja Masljanica! Oj! | Ohi! Che lieta carnevalata! |
La partenza del Carnevale | |
Scena quarta | |
Cuor di neve, Bobilika, Bobil, Berendiani | |
BERENDIANI | |
Ranym-rano kury zapeli, Pro vesnu obvestili. Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! Sladko, volozhno nas kormila. Suslom brazhkoj poila. Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! |
I galletti, cantando in schiera, Primavera hanno condotto alfine. O Carnevale, fa lieto cammino. Ci nutristi con perfido amore E il liquore talora ci tradì. O Carnevale, fa lieto cammino. |
Pito, guljano bylo v volju, Prolito tovo bole. Proshchaj, proshchaj, proshchaj, |
Si è bevuto tanto vino, Si è goduto di ogni cosa un po’. Fa lieto cammino! |
My zato tebja obrjadili Rogozinoj, redinoj. Proshchaj, proshchaj, proshchaj |
Noi ti abbiamo vestito di vergatino Per renderti mercede. Fa lieto cammino. |
My chestno tebja provodili, Na drovnjakh volochili. Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! |
E ti abbiamo condotto con ogni onore, E ti abbiamo tirato con grande rumore. O Carnevale, fa lieto cammino! |
Zavezem tebja v les podale, Shtob glaza ne vidali. Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! |
Ti mettiamo nel bosco, lontano, Perché l’occhio non ti abbia a vedere. O Carnevale, fa lieto cammini |
Oj, chestnaja Masljanica, oj, chestnaja Veselenko tebja vstrechat’, privechat’, Trudno-nudno tebja so dvora provozhat’. Vorotis k nam na tri denechka, Ne vorotishsa na tri denechka, Vorotis khot’ na denechek, Na denechek, na maly chasochek, |
Oh, che lieta carnevalata! È piacevole cosa venirti ad incontrare. Ma è ben più doloroso doverti lasciare! Torna almeno per tre giornate! Per tre giorni non vuole ritornare. Torna per un giorno solo. Oh, tornasse per una sola ora! |
Oj, chestnaja Masljanica! Masljanica mokrokhvostika, Poezhzhaj doloj so dvora. etc. U nas s gor potoki, zaigraj, ovrazhki! Vyverni oglobi, nalazhivaj sokhu, Vesna-krasna, nasha Ladushka prishla! Nasha Ladushka prishla! etc. |
Oh, che lieta carnevalata! Maschera, la tua coda si è bagnata, via di qua! Scendono i torrenti, corrono nei fossati. Tieni le stanghe a punto, L’erpice prepara. Primavera, Primavera bella viene; Viene la nostra Ladushka! |
Oj, chestnaja Masljanica! Oj! Masljanica mokrokhvostka, Poezhzhaj doloj so dvora! etc. Telegi s poveti ulja iz kleti, Na povet, sanki zapoem vesnjanki! Vesna-Krasna, nasha Ladushka prishla! Nasha Ladushka prishla! etc. Oj! Oj! chestnaja Masljanica! Oj! Oj! proshchaj, chestnaja Masljana, Kol’ byt’ zhivym, uvidimsa! Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! Oj, chestnaja Masljanica, oj! Oj, khot’ god prozhdat, da vedat’-znat’, Shto Masljana pridet opjat’. Proshchaj, proshchaj, proshchaj, Masljanica! |
Oh, che lieta carnevalata! Tira fuori il carro, Piazza l’alveare, metti via la slitta, Che dobbiamo cantare. Primavera, Primavera bella viene; Viene la nostra Ladushka! Oh, che bella carnevalata! O Carnevale, fa lieto cammino! Ohi! Siamo stati molto allegri insieme, O Carnevale, fa lieto cammino! O Carnevale, fa lieto cammino! Oh, che lieta carnevalata! Se saremo vivi ci rivedremo! Oh! Con sicurezza almeno sapere Che l’anno venturo potremo godere. O carnevale, fa lieto cammino! |
FANTOCCIO DI PAGLIA | |
Minuet leto krasnoe, Sgorjat ogni kupal’skie. Projdet i osen zholtaja S snopom, s skirdoj, da s bratchinoj. Potemki, nochi temnye, Karachuna provodite. Pridet pora moroznaja, ovsen-koljadu klikati.. Vo vjugakh s perevejami Pribudet den, ubudet noch. Iz luzhicy iz naledi Napetsja kochet s kurami. Togda i zhdat’ menja opjat’. |
La rossa estate passerà E i fuochi di Kupalla. Di grano e paglia carico, il giallo autunno passerà. La notte del crepuscolo Gli tenga compagnia! E poi verranno le gelide giornate da Kollmada. Tempesta e freddo grande Hanno da portare giorni più lunghi E notti sempre più corte, E le galline dentro la pozzanghera berranno; Allora verrò. |
(Il fantoccio scompare) | |
(Bobil si avvicina al carro vuoto, e la sua donna a lui.) | |
BOBILIKA | |
Domoj idi! | A casa, su! |
BOBIL | |
Postojte! Kak zhe `eto? Neuzhto vsja ona? Kazhis by malo Poguljano I poplto chuzhovo. Zhivi teper da vprogolod’ i majsa Bez Masljanoj. Mozhno 1’ Bobylju? Nikak nel’zja. Kuda tebe devat’sa, Bobyl’skaja khmel’naja golova! |
Aspetta! Che peccato! Ma finì così? Mi pare di avere ben poco a spese altrui Riempita la mia pancia; Avremo di nuovo fame E non avremo le Maschere. Bobil, lo sopporterai? Ah, non sarà mai. Che vai farneticando, O testo ubriaca di Bobil? |
(Danza) | |
U Bakuly Bobylja Ni kola, ni dvora, Ni kola, ni dvora, Ni skota, ni zhivota. |
Non ha più Bakula, Bobil, Né pioli, né cortile, Né pioli, né cortile, Né bestiame, né pianeta egli ha. |
BOBILIKA | |
Domoj pora, besstyzhy. | A casa, tu! Vergogna! |
CORO DI UOMINI | |
Ostav ego! | Ma lascialo! |
(Bobil si dirige verso il bosco, ma si ferma stupefatto scorgendo Cuor di Neve) | |
BOBIL | |
Pogljadite, Dikovina, chestnye berendei |
Berendiani, Guardate un po’ che bella creatura! |
(Cuor di neve appare di nuovo) | |
CORO DI UOMINI | |
(avvicinandosi all’albero cavo) | |
Bojaryshna! Zhivaja li? Zhivaja! V tulupchike, sapozhkakh, v rukavichkakh! |
Bojarda! Ma è viva! È viva! Ha la pelliccia e le scarpe, E guanti nelle mani. |
BOBIL | |
Dovol’ sprosit, daleche 1’ derzhish put’, I kak zovut tebja I velichajut? |
Permettimi di chiederti che sei; Devi andare lontano? Che nome porti? |
CUOR DI NEVE | |
Snegurochkoj. Kuda itti ne znaju. Kol’ budete dobry, s soboj vozmite. V slobodke ja pozhit’ khochu. Kto pervym Nashel menja, ja tomu i budu dochkoj! |
Snegurochka. Non cerco alcuna strada. Prendetemi con voi, se siete buoni… Voglio vivere con voi. Chi primo mi ha scorta, come figlia mi comandi! |
BOBIL | |
Nu, chem zhe ja, Bakula, ne bojarin! Valis’, narod, na moj shiroky dvor, Na trekh stolbakh i o semi podporkakh! Pozhalujte, knjazja, bojare, prosim. Nesite mne podarki dorogie I klanjajtes, a ja lomat’sa budu. |
Non è Bakula un nobile Bojardo? Venite buona gente al mio cortile, Che vanta tre pioli e sette appoggi! O principi, o Bojardi, avanti, avanti, Accetto i vostri doni se sono ricchi. Inchinatemi e io mi do delle arie. |
BOBILIKA | |
I kak `eto zhivesh sebe na svete, I vse sebe ceny ne znaesh, pravo. Voz’mem, Bobyl, Snegurochku; pojdem! Dorogu nam, narod! Postoronites. |
È proprio vero, tu sei di questo mondo, E non ti sai fare apprezzare. Svelto! Prendiamo con noi la piccola, Bobil. Lasciateci passare, lasciate il passo! |
CUOR DI NEVE | |
Proshchaj, proshchaj, otec, proshchaj i mama, Les, i ty proshchaj, proshchaj! Proshchaj, proshchaj, proshchaj, proshchaj, proshchaj, proshchaj! |
Addio, padre mio, o mamma, addio! E tu pure, bosco, addio! Voci del bosco, Addio, Addio! |
BERENDIANI | |
Ukh, strasti kakie! | Uh! Ma che cosa è questo? |
(il popolo fugge gridando) | |
Aj, aj, aj, etc. | Ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi! |
ATTO PRIMO | |
Il quartiere di oltre il fiume nella città di Berendei. Alla destra la povera isba di Bobil dalla soglia sbilenca, con una panchina davanti. A sinistra invece la grande isba di Kupava. In fondo alla via c’è un cortile con degli alveari e attraversato da una viuzza. È sera. Si sente il rumore di strumenti agresti. Gli abitanti sono radunati, e fra loro Bobil. | |
Scena prima | |
Bobil, Lel, Cuor di Neve, più tardi parecchie giovinette. | |
LEL | |
(entra suonando una specie di clarinetto. Bobil con un cenno lo chiama a sé, mentre i Berendiani si sciolgono) | |
Za laskovy priem, za teply ugol Pastukh tebe zaplatit dobrym slovom I pesnjami. Prikazhesh, djadja, spet’? |
Per l’ospitalità e l’accoglienza voglio compensarti. Ti posso dare parole o musica. Non ordini che io canti? |
BOBIL | |
Do pesen ja ne bol’no padok; khochesh, lgraj i poj Snegurochke, da darom Kudrjavykh slov ne trat’, -- skupa na lasku. U nej ljubov i laska dlja bogatykh, A pastukhu: “spasibo da proshchaj!” |
Io no. Non ci tengo troppo. Canta piuttosto a Cuor di neve, ma bada, Non spendere troppe frasi. È avara a baci. Darebbe more e baci a qualche ricco Ma ad un pastore… un grazie e ti saluto. |
(Esce) | |
CUOR DI NEVE | |
Zdorovo, Lel’ prigozhy, gostem bud’. | O Lel gentile, buon giorno all’ospite! |
LEL | |
Prikazhesh pet’? | Che canterò? |
CUOR DI NEVE | |
Prikazyvat’ ne smeju, Proshu tebja pokorno. Slushat’ pesni Odna moja utekha. Kol’ ne trudno, Kol’ khochesh, to zapoj! A za uslugu Gotova ja platit’ sama. Nakroju Klenovy stol shirinkoj branoj, Stanu prosit’ tebja otkushat’ khlebasoli. |
Non oso comandarti; con umiltà ti prego. Godo tanto a sentire le tue canzoni. Se puoi farlo, se vuoi, canta un po’. Voglio darti io stessa, Per tale favore, la tua mercè. Sul tavolo voglio mettere candida tovaglia E darti pane e sale con le mani mie. |
LEL | |
Ot devushki za pesni ne uslugi, Ne platy zhdu. Mal’chenka-pastushenka Ubogovo za pesnju prigolubjat Polaskovej kogda i pocelujut. |
Né paga, né favori voglio da fanciulle per la musica. Dai ricchi, è contento il pastore Se qualche bacio accetta o qualche carezza, Per la canzone sua. |
CUOR DI NEVE | |
Za poceluj poesh ty pesni? Razve Tak dorog on? Pri vstrechi, pri proshchanyi Celujus s kazhdym ja. Ne znaesh ty Ceny svoim veselym pesnjam, a ja Schitaju ikh dorozhe pocelujev I celovat’ tebja ne stanu, Lel’. |
Per soli baci vendi le canzoni? Tanto valgono i baci? Invece quando saluto io faccio baci a ognuno. Né tu conosci il prezzo dei tuoi lieti canti. Io li apprezzo, li stimo più dei baci, E non voglio baciare per i canti, Lel. |
LEL | |
Sorvi cvetok s travy i podari Za pesenku. |
Tu cogli un fiorellino E dallo a me per il mio canto. |
CUOR DI NEVE | |
(cogliendo un fiore) | |
Vozmi ego. | Conservalo. |
LEL | |
Pust’ devki Sprosjat otkuda vzjal: skazhu, shto ty dala. |
Dirò alle belle, se lo chiederanno, Che me lo hai dato tu. |
Zemljanichka-jagodka Pod kustochkom vyrosla; Sirotinka-devushka Na gore rodilasa. A, Lado moe, Lado! Zemljanichka-jagodka Bez prigrevu vyzjabnet, Sirotinka-devushka Bez privetu vysokhnet. A Lado, moe, Lado! |
Fragoletta che è cresciuta Dentro il bosco dove non c’è sole, Orfanella che è venuta Alla luce destinata al duolo, Ah, Lado, muoio, Lado. Senza sole né tepore Nel suo bosco l’una gelerà; Senza il bacio dell’amore L’orfanella ancora appassirà. Ah, Lado, mio Lado. |
(Cuor di Neve, quasi piangendo, mette le mani sulle spalle di Lel) | |
Kak po lesu les shumit, Za lesom pastukh poet, Razdole moe! El’nik moj, el’nichek, Chasty moj bereznichek, Privole moe! Po chastym po kustikam, Po maloj tropinochke Devushka bezhit. Oj, bezhit, bezhit, toropitsja, Dva venka so soboj neset, Sebe da emu. Studenoj kolodez moj, Po mkham, po bolotnikam Vody ne razlej. Ne meshaj po tropochkam, Po steshkam, dorozhenkam, Devushke khodit’. Ne shumi, zeleny les, Ne kachajtes, kustih, Vo chastom boru! Ne kachajtes, kustiki, Ne meshajte device Slova dva skazat’. |
Quando il bosco rumoreggia C’è un pastore che gorgheggia: “Quanto spazio innanzi a me”. Bosco mio, betulle e pini, Dalle foglie fini fini, Quanto è vasto il mio podere! Tra le piante sul sentiero, Bel boschetto fitto e nero, Giovinetta in corsa viene. Corre, corre ed in mano tiene due corone, Di bei fiori, per se stessa e per l’amore. Pozzo mio dall’acqua diaccia, Non versarti in rivoletti Sopra i muschi e nella palude. Non fare pozze sul sentiero Non guastarne il liscio suolo. Che la bimba possa correre come vuole. Verde bosco, non stormire Accioché la bella bimba Due parole possa dire. |
(Nel fondo della scena compaiono delle ragazze che vengono a chiamare Lel) | |
CORO DI GIOVINETTE | |
Lel’, Lel’! Lel’ nash, Lel’! Leli, leli Lel’! Prigozhenky, milenky Leljushka! Lel’ ty nash, prikhodi! Prikhodi k nam, Leljushka, Lel’! |
Lel, Lel! Nostro Lel! Lel, Lelluccio! Lel! Caro nostro Lel, Lelluccio carino, Simpatico, vieni, vieni un po’ con noi. Vieni Lel con noi, vieni. |
(Lel getta il fiore donatogli da Cuor di Neve e si avvicina alle giovinette) | |
CUOR DI NEVE | |
Kuda bezhish? Zachem cvetok brosaesh? | Dove vai? Perché hai gettato il fiore? |
LEL | |
Na shto zhe mne zavjaly tvoj cvetok? Kuda begu? Smotri, vot sela ptichka Na derevce! Nemnozhko popoet I proch letit: Uderzhish li ee?... Smotri, vot zhdut menja i ruchkoj Manjat pobegaem, poshutim, posmeemsa Ot matushek serditykh potikhonku. |
Che può servirmi il fiore che è già appassito? E dove vado? Un uccellino si è posato sull’albero; Un poco canterà, poi via n’andrà. Lo puoi vietare tu? Guarda, mi aspettano, mi fanno segno; Corriamo, scherziamo. Un po’ ridiamo dunque, E di nascosto dalle madri arcigne; |
(se ne va verso le giovinette suonando il suo clarinetto) | |
CORO DI GIOVINETTE | |
Prikhodi, prikhodi k nam, Leljushka Lel nash, Lel, leli, leli Lel’! Lel’ nash, Lel’, leli leli Lel’! |
Vieni con noi, caro; il nostro Lel, Caro Lel, Lelluccio, Nostro caro Lel. |
Scena seconda | |
Cuor di Neve sola | |
CUOR DI NEVE | |
Kak bol’no zdes, kak serdcu tjazhko stalo! Tjazholoju obuzoj, slovno kamnem Na serdce pal cvetok, izmjaty Lelem. K drugim bezhit pastukh, oni milej, Zvuchnee smekh u nikh, teplee rechi. A ja stoju i chut’ ne plachu s gorja, Shto Lel menja ostavil, ostavil menja. Prigozhy Lel’, begi tuda, gde ljubjat Ishchi ljubvi, ishchi; ee ty stoish. No otchego zh obidno mne, dosada Szhimaet grud’, tomitel’no, tosklivo? Otec Moroz, obidel ty Snegurku. No ja vozmu u materi Vesny Nemnozhechko serdechnovo tepla, Shtob chut’ lish teplilos serdechko. |
Come fa male e come pesa il cuore: Il fiore gettato via vi pesa sopra qual macigno, Il fiorellino che Lel ha gettato. È corso via con le altre il pastorello, che ridono più chiaro, e parlano meglio. Ed io sto qui e quasi piangerei di rabbia Perché mi lascia sola, qui. Gentile Lel, tu corri dove è l’amore; È giusto, va, che sei ben degno d’amore! Ma perché sento dentro il cuore pieno di rabbia E quasi stretto per l’angoscia? O padre Gelo, fai male a Cuor di Neve, Ma prenderò da madre Primavera Un po’ del suo calore per il mio cuore, Che si riscaldi ancora un poco. |
Scena terza | |
Cuor di Neve, Kupava | |
KUPAVA | |
Snegurochka odna stoit, bednjazhka! Ostavili tebja, zabyli parni, Khot’ Lelja by laskala. |
C’è Cuor di Neve sola, poveretta! Dimenticata l’hanno i giovinetti. Hai corteggiato Lel? |
CUOR DI NEVE | |
Ne ljubit Lel’ Skuchat’ so mnoj, pastukh vesel’ja zhdet, Gorjachikh strastnykh lask, a ja stydliva. |
Non piace a Lel annoiarsi con me; Vuole carezze ardenti e cerca il suo piacere. Io mi vergogno… |
KUPAVA | |
Snegurochka, ja schastliva! Vot tak-to by Ko vsjakomu na sheju by i brosilas, Pro radost’ rasskazala by! Akh, vyslushaj, Snegurochka, so mnoju ty poradujsa! |
Snegurochka, in giubilo Mi butterei al collo di chiunque Per poter narrare questa grande gioia mia! Ascolta un po’, Snegurochka, Sta lieta un poco qui con me… |
Cvetochki sobirala raz V lesu na Krasnoj gorke ja -- Na vstrechu molodec idet, Krasen, kudrjav, shto makov cvet, Khorosh, prigozh. Sudi sama: Bez milovo nel’zja prozhit’, |
Coglievo fiori un giorno Nel bosco alla Rossa Collina; Mi venne incontro un giovine, Ricciuto e bello come un fiore, davvero gentile. Or dimmi un po’; senza amore non si può stare, E viene per tutte un idolo. |
Uzh kto-nibud’ poljubit’sa. Da shto uzh tut rasskazyvat’! Serdechushko retivoe Uderzhivat’ staraeshsa, |
Inutile resistere! Si cerca invano di trattenere Il palpito del nostre cuore! |
Da gde uzh tut, ne roven chas; | È inutile! Chi sa com’è! |
A paren-to prigozh soboj, Zhenit’sa obeshchal na mne -- I krepko my sdruzhilisja Bogaty on otecky syn, Iz carskovo posada on, Torgovy gost’ po imeni Mizgir. |
Il giovane è avvenente E dice che mi vuole sposare; Siamo diventati buoni amici. È figlio di un signore che va alla corte, Proprio a Berendei, dov’è lo Zar, E si chiama Misghir. |
Uzh kak on kijalsa mne, shto Na voskhode solnechnom v Jarilin den, V glazakh carja, venkami obmenjaemsa, I budu ja zhenoj ego. |
E come mi giurava che al primo sorgere del ole Nello Jarilleo Davanti allo Zar ci scambieremo le corone E che sua sposa allora sarò. |
Snegurochka, segodnja moj Mizgir Priedet k nam v slobodku spoznavat’sa S devicami i parnjami. |
Cuor di Neve, quest’oggi il mio Misghir verrà al paese Per far conoscenza di giovani e fanciulle. |
(Da lontano appare Misghir con due servi) | |
Da vot i on! | È proprio lui! |
La cerimonia nuziale | |
Scena quarta | |
Cuor di Neve, Kupava, Misghir, Lel, servitori, giovinette e giovinetti. | |
(Misghir e due servi entrano con due sacchi) | |
(Le ragazze e Lel tornano in scena. Kupava corre a nascondersi fra le altre ragazze.) | |
KUPAVA | |
Golubushki, golubushki-devicy, Prishel krasy, devichej krasy, pogubitel’, S podruzhkami, s rodnymi, razluchitel’. Ne vydajte podruzhku, skhoronite! A vydajte tak za veliky vykup. |
Colombelle mie, o dolci palombe amiche, È giunto un ladro di beltà, di belle fanciulle, Che separa le amiche e le compagne! Non gli mostrate fuori la vostra amica! La celate fra voi. Che egli la paghi cara. |
MISGHIR | |
(si china profondamente) | |
Krasavicy-devicy, mezhdu vami Ne prjachetsja 1’ krasavica Kupava? |
Dite, ragazze belle, nella vostra bella schiera È Kupava prigioniera? |
CORO DI GIOVINETTE | |
Ne otdavaj, ne otdavaj podruzkhu, Ne otdadim, ne otdadim Kupavu! U nas eshche i pesni nedopety I igry my ne doigrali s nej. |
Non ti daremo la compagna nostra! Non ti daremo, non ti daremo Kupava. Ci restano da cantare degli altri canti, E non abbiamo giocato ancora tutti i nostri giochi. |
MISGHIR | |
Krasavicy, podruzhka vam nuzhna A mne nuzhnej tovo. Sirotskim delom Komu laskat’ menja, komu lelejat’, Komu chesat’ i kholit’ kudry rusy? |
Bimbe belle, la compagna che v’è cara È cara anche a me ancora di più. Chi m’accarezza, se sono orfano o solo al mondo. E chi mi pettina sul capo biondo? |
CORO DI GIOVINETTE | |
Podruzhku otdadim tebe kol’ vykup Veliky dash, rublem ali poltinoj, A zhal’ rublja, tak zolotoju grivnoj Dari devic, dari, Kupavu otdadim. |
Daremo la compagna per gran prezzo; Se pagherai col rublo oppure col mezzo. Oppure con una bella grivna d’oro, e, Se ci contenteremo, Kupava ti daremo. |
MISGHIR | |
(Prende il sacco dai servitori e comincia a distribuire regali per le ragazze) | |
Ne zhal’ dlja vas ni grivny, ni poltiny, Ne zhal’ rublja devicam podarit’. |
Non mi rincresce, bimbe, donarvi, E rubli, e mezzi rubli e grivne d’oro. |
(Regala un sacco di noci e di pane stampato) | |
Orekhov vam i prjanikov pechatnykh -- Korabl’ prishel. |
È giunto un bastimento Pieno di noci e di pandoro. |
(Le giovinette cominciano il canto nuziale. I giovinetti circondano Kupava) | |
CORO DI GIOVINETTE | |
To ne pava svet Po dvoru khodit, ne pavlinevy Perja ronjaet. Za druzhka svet Kupava vykhodit, Na druzhochka podruzhek menjaet |
Pavoncella, pavoncella non è, Pavoncella non è che cammina, Né che perde camminando le proprie penne. Ma Kupava, la sposina, ma è Kupava Che abbandona le compagne per l’amico. |
CORO DI GIOVINETTI | |
Ne vdrug vozmesh Kupavu, Goroj stojat’, Ne vydavajte darom, A to u nas vsekh devok pereberut, A nam samim, samim v slobodke nedostacha. |
Non lasciatela strappar in un colpo solo, State fermi da montagna. Non la lasciamo perché non sia Che ognuno si prenda a suo piacere Le belle figlie del villaggio. |
MISGHIR | |
(ai giovani) | |
Ja s vami rech inuju povedu, Otsyplju vam, davajte berendejku, |
Vi voglio fare un altro bel discorso: Vi pagherò la bella berendiana. |
(I ragazzi stendono i berretti per avere la loro parte. Misghir dà loro due manciate di monete e prende Kupava.) | |
Prigorshni dve i razgovor korotok. | Do due manciate e che sia finita. |
(Kupava e Misghir vanno da parte e si siedono sulla soglia.) | |
KUPAVA | |
Serdechny drug, svoju devichju volju, Rodnykh, podrug na milovo druzhka Smenjala ja; ne obmani Kupavu, Ne pogubi devicheskovo serdca. |
Cuore del mio dolce cuore! Amico mio! La libertà di bimba e le mie compagne Cambio col gentile amico. Non ingannare Kupava; Non far male al cuore di una fanciulla. |
MISGHIR | |
Serdechhny drug! | Cuore del mio cuore! |
KUPAVA | |
Podruzhenki! Veseluju progromche! Pojdem v luzhok, da zavedem kruzhok. |
Amici miei! Vogliamo un altro conto! E poi sul prato, in tondo danzeremo. |
CORO DI GIOVINETTE | |
Aj, vo pole, aj, vo pole Aj, vo pole lipenka, Pod lipoju, pod lipoju, Pod lipoju bel shater |
Ah! C’è in mezzo al campo, c’è piantato il tiglio, E il tiglio e là! Sotto il tiglio c’è la bianca capannuccia. Ah! E la capannuccia è là! |
(Misghir e Kupava si avvicinano a Cuor di Neve.) | |
KUPAVA | |
Snegurochka, potesh svoju podruzhku, Krugi vodit’ pojdem v posledny raz. |
O Cuor di Neve, segui i compagni, Facciamo un ultimo rondò. |
CUOR DI NEVE | |
Idu s toboj, vozmem i Lelja. Prjazhu Snesu domoj i pobegu za vami. |
Verrò con te. Prendiamo Lel pure. Porto Il filato a casa e vi raggiungo tosto. |
(Entra nell’isba.) | |
KUPAVA | |
Serdechni drug, pojdem! Oni dogonjat. | Andiamo, Misghir, che ci raggiungeranno. |
MISGHIR | |
Postoj, postoj! | Aspetta un po’. |
KUPAVA | |
Devicy za slobodkoj Polkom stojat i zhdut. |
Le schiere delle donne Ci aspettano di là. |
(Cuor di Neve ritorna e dietro di lei escono Bobil e Bobilika.) | |
Scena quinta | |
Cuor di neve, Kupava, Misghir, Lel, Bobil, Bobilika | |
MISGHIR | |
Tvoja podruzhka Snegurochka, a Lel’ u vas pri chem? |
Sta bene l’amica Cuor di Neve. Ma Lel che ci viene a fare? |
KUPAVA | |
Snegurochke bez Lelja budet skuchno. | Ma senza Lel si annoia Cuor di Neve. |
MISGHIR | |
Da pravda li? Ne veselej li budet Snegurochke so mnoj itti? |
Lo credi tu? Non credi che sia meglio Che Cuor di Neve stia con me? |
KUPAVA | |
A ja-to? | Ed io? |
MISGHIR | |
A ty vozmi khot’ Lelja. | E tu con Lel, magari… |
KUPAVA | |
Da kak zhe, mily? Ved’ ja tvoja; odna mogila Razluchit nas |
Ma come, caro? Io sono tua. E solo la morte Ci può separare. |
MISGHIR | |
Pojdesh li ty, al’ net, A ja ostanus zdes. |
Tu vanne, oppure resta, Per me rimango qui. |
BOBIL | |
Pokorno prosim! | Ma favorisca! |
KUPAVA | |
Sypuchimi peskami zakroj glaza moi! Doskoj tjazholoj serdce Kupave razdavi. Togda beri druguju. Ochi videt’ Razluchnicy ne budut, gorja zlovo Serdechko ne uchuet. O, otdaj, Snegurochka, razluchnica, otdaj Druzhka nazad! |
Toglietemi la vista con sabbia da accecare. Con una grossa trave schiacciate questo cuore; Allora ne prendi un’altra. L’occhio non più vedrà chi ci separa, E il cuore non potrà più sentirne strazio. Rendi a me, Cuor di Neve, ah, rendimi Il fidanzato mio. |
CUOR DI NEVE | |
Podruzhka dorogaja, I ty, druzhok ee, ostavte nas. Snegurochka chuzhaja vam. Proshchajte! |
Compagna amata e cara, E tu carissimo, lasciatemi; Snegurochka è straniera a voi. |
(Ella fa per partire) | |
MISGHIR | |
(Trattenedola.) | |
O, net. Snegurochka, ostansa! Kto schastlivec Ljubovnik tvoj? |
Oh, no! Snegurochka, rimani. Chi va lieto del tuo cuore? |
CUOR DI NEVE | |
Nikto. | Nessuno. |
MISGHIR | |
Nikto? Tak budu ja. | Allora sarò io. |
(a Kupava) | |
Smotri tuda, Kupava, Vidish, sonce V luchakh zari vechernej utopaet. Vorotit’sa 1’ ono nazad? |
Riguarda là, Kupava, il sole che annega Nei raggi del crepuscolo. Vedi bene? Ti pare che possa ritornare? |
KUPAVA | |
Dlja sonca Net vozvrata. |
Per il sole Non c’è ritorno. |
MISGHIR | |
I dlja ljubvi pogasshej Vozvrata net, vozrata net, Kupava. |
Neppure per l’amore! Non c’è ritorno per l’amore, Kupava. |
KUPAVA | |
Gore, gore, gore! Golubushki-podruzhki, Vorotites, vorotites! |
Strazio, strazio, strazio. Palombelle, amiche, Ritornate, ritornate! |
(Esce correndo) | |
MISGHIR | |
(A Cuor di neve) | |
Oj ljubi menja, ljubi, Dragocennymi Darami ja krasu tvoju osyplju, A v pridachu zhim otdam! Slugi Vernye, nesite zlata serebra meshki! |
Oh, rivolgi a me l’amore! Comprerò la tua bellezza Con regali senza fine, E la mia vita aggiungerò! Servi fidi, mi recate a gran sacchi argento e oro. |
BOBIL | |
Meshki tashchat. | Li portano proprio. |
BOBILIKA | |
Ne pronesli by mimo, A tak v glaza i zapljasala... Kika rogataja s okatnym zhemchugom! |
Non sbaglino per caso! Mi salta già nell’occhio Una gemma cornuta con un brillante. |
BOBIL | |
Snegurochka, popomni roditelej! | O Cuor di Neve, pensa ai tuoi genitori. |
CUOR DI NEVE | |
Sbirajte dan, zavistlivye ljudi, S podruzhkina neschastja bogatejte! |
Prendete pure, o gente avara, il prezzo, E siate ricchi a spese dell’amica. |
MISGHIR | |
(a Bobil) | |
Davat’ kamu, tak mat’ za shto. Uzh Lelja Podal’she ty derzhi, a to razladim. |
Ti do il tesoro, ma a questo patto: che Lel Debba starsene lontano. Se no va a monte. |
BOBILIKA | |
Snegurochka! Ne poljubilos gostju, Shto Lel’ torchit pered glazami. Dochka, Shazhi emu, shtob on guljal krugom Da okolo, storonkoj obkhodil Bobyl’sky dvor! A u izby tolochsa Ne-dlja-chego, mol, drug ljubymy, tak-to! |
Snegurochka, non fa piacere all’ospite Che Lel ti venga sempre appresso. Figliola, Digli che vada più lontano a passeggiare; Che non si fermi più davanti al mio cortile, Che è tutto tempo perduto Il gironzolare, amico, così. |
CUOR DI NEVE | |
(a Lel) | |
Ujdi ot nas, ujdi podal’she, Lel’! Ne ja gonju, ne ja, nuzhda velit. |
Va via da noi, va più lontano, o Lel. Non ti scaccio io, ma necessità. |
LEL | |
Proshchajte! | Addio. |
CUOR DI NEVE | |
O chem, o chem zhy ty zaplakal? Eti slezy O chem, o chem, skazhi! |
Perché, perché ti metti ad un tratto a piangere? Per chi sono queste lagrime, di’ un po’? |
LEL | |
Kogda sama zaplachesh, Uznaesh, uznaesh ty o chem i ljudi plachut. |
Allora che piangerai tu pure Saprai per quali cose un uomo piange. |
MISGHIR | |
Oj ljubi menja, ljubi! Dragocennymi Darami ja krasu tvoju osyplju, A v pridachu zhizn otdam! Mnogo guljal ja po svetu, Mnogo videl ja krasavlc, No krasy tebe podobnoj Ne vstrechal ja nikogda. |
Oh, rivolgi a me l’amore! Comprerò la tua bellezza Con regali senza fine, E la mia vita aggiungerò! Vidi quasi tutto il mondo E bellezze d’ogni terra, Ma bellezza pari a te Non ne ho veduta proprio mai. |
KUPAVA | |
(rientrando) | |
(Le ragazze vengono dietro a Kupava, e dietro a loro entrano i giovinetti. Tutta la scena è piena di gente) | |
Golubushki-podruzhki, Vorotites, vorotites! |
Palombelle, amiche, Ritornate, ritornate! |
Scena sesta | |
Cuor di Neve, Misghir, Bobil, Lel, Kupava, Berendiani e Berendiane. | |
KUPAVA | |
Golubushki-podruzhki, pogljadite! Otec, gljadi: v slezakh tvoja Kupava! Toska ee za gorlo dushit, sukhi Usta gorjachie ee; a on S razluchmcej, vesely, prjamo v ochi Ustavvilsa, gljadit, ne nagljadica. |
Amiche, colombelle! Qui per vedere! O padre, guarda piangere Kupava! La sciagura la serra alla gola, Arde, si serrano le labbra. E lui, con la separatrice è felice, Né sazio par di rimirarle gli occhi. |
CORO DI UOMINI | |
Da kak zhe tak? Dikovina, rebjata! Obidel on Kupavu, vsekh devic obidel. Obidel krovno! Slykhano li delo? |
Ma come mai? O giovinetti è strano! Offende Kupava, l’offende a sangue! Ogni donna offende! S’è veduto mai? |
KUPAVA | |
(a Misghir) | |
Skazhi, zlodej, pri vsem chestnom narode Obmanyval Kupavu ty togda li, Kogda v ljubviej kljalsa? Ili vpravdu Ljubil ee i obmanul teper? Skazhi! |
Di’, scellerato, avanti al popolo giusto; Mentivi tu a Kupava tempo addietro Dicendole d’amarla, oppure l’amavi, E solo adesso la tradisci tu? Di’ un po’! |
MISGHIR | |
K chemu slova! Dly serdca net ukazki. V pylu ljubvi, ne malo priberesh Bezumnykh kljatv, ne malo obeshchaniy; Da razve ikh zapomnish posle vse? Ljubil tebja, teper ljublju druguju, Snegurochku. |
Che vale il dire? Per il cuore non c’è freno Se è pieno d’amore. Non pochi giuramenti riceverai; Farai promesse molte da parte tua, E poi le scorderai. Amavo te, è vero, ora amo un’altra, Cuor di Neve. |
CORO DI UOMINI E DONNE | |
Obidno berendejkam Takuju rech ot berendeja slyshat’. Chego zhe eshche! Uzh khuzhe ne byvaet. Vsem obida! Obida vsem devicam berendejkam! Ljubimye bogami berendej Zhili chestno, bezobidno, Dosele zhili chestno, bezobidno, Ne vedali obmana! |
È per le Berendiane offesa Ascoltare da un berendiano questo! Non si può dare peggiore offesa, invero. Questo offende le donne berendiane! Amati dagli dei, noi, Berendiani ingenui, Sempre fummo onesti. Ignorammo sempre frode e impostura. Amati dagli dei, noi Berendiani, Vivemmo onestamente, e fino ad oggi ignoravamo Offese, frode e impostura. |
KUPAVA | |
(a Misghir) | |
Za shto zhe ty Kupavu razljubil? | Perché non ami più Kupava? |
MISGHIR | |
Vljublennomu vsego dorozhe skromnost’ I robkaja ogljadka u devicy, Opushcheny stydlivye glaza, Resnicami pokryty, lish ukradkoj Mel’knet skvoz nikh moljashchy, nezhny vzor. Obeimi rukami obnimala i... Veselo gljadela; I dumal ja besstydstvo tvoe vidja, Shto ty menja... smenjaesh na drugovo. |
I fidanzati vogliono la modestia E il timido girar degli occhi vostri. Degli occhi verecondi e semichiusi Che guardino furtivi. Uno sguardo d’amore, ma casto, languido. Ma tu mi amavi spensieratamente; E mi stringevi al tuo caldo abbraccio Guardandomi rapita; Tu sai che pensai vedendo il tuo trasporto: Che con un altro amante tu mi tradissi. |
KUPAVA | |
Akh, obida! Akh, otec! Akh, otec, rodnye, zastupites! Zashchity net Kupave? |
Tu m’offendi! Ah! Padre mio! Padre mio! Miei cari, soccorrete! Chi vendica Kupava? |
(tutti restano stupefatti) | |
KUPAVA | |
(con le mani alzate si rivolge agli alveari) | |
Pchelki, pchelki Krylatye, letite jarym roem, Ostavte vy soty medovye, vpejtes Izmenniku v besstyzhie glaza |
Api, api che volate! Volate in sciame dorato, Lasciate i favi nell’alveare, via, pungete l’occhio al vile traditore! |
(si rivolge alle aiuole dove c’è il luppolo) | |
Khmelinushko, tychinnaja bylinka, Vysoko ty po zhordochke vzvilsa. |
O luppolo, salito su per i rami, O luppolo volubile, t’imploro. |
(Si inginocchia) | |
Molju tebja, kudrjavy, jary khmel’, Otsmej emu nasmeshniku nasmeshku Nad devushkoj’ Za dlinnymi stolami, Dubovymi, za umnoju besedoj, Postav ego, obmanshchika, nevezhej Netesannym; domoj poidet, udar O tyn stojachy khmelnoj golovoju!... O, rechenka, studenaja... Voditsja, protochnaja, glubokaja, Ukroj tosku, molju, I vmeste s ljutym gorem Retivoe serdechko utopi! |
Imploro te, remunera il beffardo, Ripagalo ad usura per l’offesa fanciulla. Quando lo vedi assiso ad una tavola di quercia In grandi discorsi, riducilo A confondersi, così che ne ridano E rincasando inciampi e batta Contro un palo il capo brillo. O fiumicello dalle acque fresche, limpide, Che scorrono nel letto fondo, il mio duolo, Nascondi il mio duolo, nascondi il duolo mio! E insieme a questo duolo Nascondi e affoga il dolente cuore. |
(Corre verso il fiume) | |
LEL | |
(trattiene Kupava quasi svenuta) | |
Zachem topit’ retivoe serdechko! Projdet toska i serdce ozhivet.. |
Perché tu vuoi affogare l’inquieto cuore? Il duolo passa e il cuore torna a sperare. |
CORO DI UOMINI E DONNE | |
Ne byl ni razu porugan izmenoju Chernoj obidoju brachny venok u nas, Nashi devicy ne znali obmana, Ne znali obidy takoj! Nashi devicy chernoj obidy Ne znali. Za devushek obizhennykh zastupnik Veliky car. Prosi carja, Kupava! |
Mai non si vide corona nuziale Così profanata nel nostro paese; Le nostre ragazze nessuno le ingannava. Nessuno le offendeva ed esse ignoravano Sì neri delitti. Le donne nessuno tradiva. C’è per le donne offese il difensore, È il grande Zar. Va dallo Zar, Kupava! |
KUPAVA | |
(a Misghir) | |
Postyly ty, postyly chelovek! | Odiosa creatura tu sei per me. |
(Sviene nella braccia di Lel) | |
CORO DI UOMINI E DONNE | |
(a Misghir) | |
Za vsekh sirot zastupnik Berendej, Za vsekh slrot zastupnik car. Dozhdalsa ty prokljatja ot Kupavy. Nedolgo zhdat’ pogibel’novo gneva Ot pravedno karajushchikh bogov! |
È protettore degli orfani, Berendei. E ben ti sta! T’ha maledetto ormai la tua Kupava. Non può tardare la pena tua. La tua rovina è pronta per l’odio degli dei! |
ATTO SECONDO | |
L’anticamera del palazzo dello Zar Berendei, nel fondo si scorgono le cime degli alberi del giardino e torri e torrette di legno scolpito. | |
Scena prima | |
Lo zar Berendei è seduto sul trono d’oro e dipinge una colonna. Dappresso gli stanno i giusliari con gli strumenti. Sulle soglie delle porte stanno i paggetti dello zar. | |
CORO DEI GIUSLIARI | |
Veshchie, zvonkie struny rokochut Gromkuju slavu carju Berendeju. Dolu opustim pomerkshie ochi. Nochi mrak bezrassvetny smezhil ikh navechno Zrjacheju myslju, ryskuchej ogljanem Bliskikh sosedej okrestnye carstva. |
Corde sonore e profetiche, Dite la gloria dello zar Berendei. Socchiuderemo le palpebre vane. L’oscurità di una notte senza fine le serrò. Ma guarderemo col pensiero veggente Quello che succede ai paesi vicini. |
Shto mne zvuchit na zare izdaleche? Slyshu i truby i rzhanie konej, Rati s zaranija po polju skachut, Po polju skachut. Plachut, plachut zhony na stenakh i bashnjakh vysokikh: Lad nashikh milykh ne videt’ nam bole, Milye gibnut v neznaemom pole. Chesti i slavu knjazjam dobyvaja, Lomjat i gonjat druzhiny, druzhiny; Ratai chernymi vranami ryshchut. Pryshchut strely dozhdem po shchltam voronenym; Gremljat mechi, o shelomy stal’nye, Sulicy skroz probodajut, Skroz probodajut dospekhi. |
Cosa risuona lontano nell’alba? Sento dei corni e nitrire dei cavalli. Trombe e cavalli si ascoltano. Vanno galoppando i guerrieri laggiù per le campagne. Piangono, piangono tutti sulle mura Sulle alte maschite. Piangono. Vanno sconfitti. Non vediamo la salvezza per i nostri; Vanno sconfitti i cari nostri in campo straniero. Cercano onore per i principi loro E spezzano pugnali sui grandi brocchieri. Come di corvi i nemici guerrieri, sì, quali corvi neri frugano dovunque E trapassano gli scudi e le corazze. Vengono le frecce come pioggia sui loro scudi neri. Hanno trapassato gli scudi e le loro corazze. |
Vesely grady v strane berendejev, Radostny pesni po roshcham i dolam, Mirom krasna Berendeja derzhava. Slava, slava v rody i rody bljustitelju mira! Struny bajanov gremet’ ne prestanut Slavu zlatomu stolu Berendeja. |
Dolci sono le opere del Berendiani; I canti allietano i boschi e le valli. L’opera pacifica è vanto di Berendei. Gloria, nel futuro senza fine al protettore della pace; Non cesseranno le corde di celebrarlo. Gloria alla tavola d’oro di Berendei. |
(Lo zar, con un cenno, ringrazia i ciechi che vengono portati via.) | |
Scena seconda | |
Lo zar, Bermiata | |
BERMIATA | |
(Entrando) | |
Veliky car schastlivykh berendejev, Zhivi vovek! Ot radostnovo utra, Ot poddannykh tvoikh i ot menja Privet tebe! V tvoem obshirnom carstve Pokuda vse blagopoluchno. |
O grande zar dei lieti Berendiani, Sia pace a te. Dal lieto dì che sorge, dai sudditi che ti amano E da me, salute o Zar. Ormai nel vasto regno è tutto quanto in piena pace. |
ZAR BERENDEI | |
Pravda li? | Davvero? |
BERMIATA | |
Voistinu. | In verità. |
ZAR BERENDEI | |
Ne verju ja, Bermjata. Blagopoluche veliko slovo! Ne vizhu ja ego davno v narode, Pjatnadcat’ Iet ne vizhu. Nashe leto Korotkoe, god ot godu koroche Stanovitsja, a vesny kholodnej. Serdit na nas Jarilo. |
Non credo ciò, Bermiata! La vera gioia è gran parola E non la trovo più nel Popolo mio; Da quindici anni manca! Troppo poco sorride il sole a noi. E d’anno in anno sempre più la primavera è fredda. È in collera Jarillo! |
BERMIATA | |
Car premudry, Za shto b emu na nas serditsja, ja ne znaju. |
Zar prudente, non so perché Dovrebbe averci tanto in odio. |
ZAR BERENDEI | |
V serdcakh ljudej zametil ja ostudu, Ne vizhu v nikh gorjachnosti ljubovnoj, lschezlo v nikh sluzhene krasote, A vidjatsja sovsem inye strasti Kazhis by ja sejchas... Ekh starost’, starost’! Produmal ja vsju noch do utra vplot’, I vot na chem ostanovilsa: V Jarilin den, v lesu zapovednom, Velim sobrat’, shto est’ v moem narode Devic-nevest i parnej-zhenikhov. |
Nei cuori umani vedo un raffreddarsi; Non vedo in loro la fiamma dell’amore. Non vogliono più servire la bellezza Ed hanno in cuore tutt’altre e nuove brame. Mi pare che adesso io… Vecchiaia triste! Soffrivo d’insonnia, e allora meditai. E nella notte ho stabilito: Al dì di Jarillo, nel bosco ben noto, si facciano radunare le nubili Del nostro Popolo e i loro fidanzati. |
BERMIATA | |
Veliky car schastlivykh berendejev... | O grande Zar dei lieti Berendiani. |
ZAR BERENDEI | |
Soedinim ikh vsekh sojuzom brachnym; Na solnechnom voskhode pust soljutsja V ediny klich privet emu navstrechu. I brachnaja torzhestvennaja pesn, Godnej net Jarile-Soncu zhertvy! |
Uniamoli con vincolo nuziale. All’albeggiare elevino un solo, Un solo grido di plauso a Jarillo. Saluto al Sole e cantico nuziale. Non v’è per il sole Jarillo più grata offerta. |
BERMIATA | |
Godnej net Jarile-Soncu zhertvy! | Non v’è per il sole Jarillo più grata offerta. |
Kakaja-to v zarechnoj slobode Snegurochka nedavno objavilas. Peredralis vse parni za nee. Na zhenikhov nakinulis nevesty, I bran idet, shto tol’ko ruki vroz. |
Apparsa è d’improvviso poco fa, Non so quale donna a nome Cuor di Neve. Ma tutti i giovani contendono per lei. Le fidanzate litigano coi cari E poco ci manca che non si azzuffino. |
Scena terza | |
Lo Zar Berendei, Bermiata, un paggio. | |
UN PAGGIO | |
(Entrando) | |
Devushka krasnaja Prositsja, kuchitsja, Vznest’ chelobitnuju. |
C’è una vezzosa fanciulla Che vuole presentare Una supplica. |
ZAR BERENDEI | |
Razve dlja devushek Vkhody zakazany, Dveri zatvoreny? |
Sono mai chiuse Le porte ai giovani? Forse si chiudono? |
Scena quarta | |
Zar Berendei, Bermiata, Kupava, alcuni paggi. | |
(Un paggio introduce Kupava) | |
KUPAVA | |
(Mettendosi in ginocchio) | |
Batjushka, svetly car! | Zar serenissimo. |
ZAR BERENDEI | |
(La solleva gentilmente) | |
Skazyvaj, slushaju! | Parla, ti ascolto. |
KUPAVA | |
Batjushka, svetly car, Gde zh `eto vidano, Gde zh `eto pisano, Gde zh pokazano? Serdce-to vyznobiv ... |
Zar serenissimo! Dove si videro, Dove si scrissero Cose più orribili? Dopo che l’anima… |
(Piange) | |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, slushaju! | Parla, ti ascolto. |
KUPAVA | |
Serdce-to vyznobiv, Dushu-to vynuvshi, Devichej laskoju Vdovol’ nateshivshis, Vdovol’ nakhvastavshis, Pri Ijudjakh devicu Nazval besstyzheju! |
Dopo che l’anima Tutta rapivami… Dopo che s’ebbe carezze, che ne ebbe menato Gran vanto, Davanti al Popolo Un’altra chiamava. |
ZAR BERENDEI | |
Slyshu ja, devica, Sleznuju zhalobu, Pravdu-to viditsja, Gore-to slyshitsja, Tolku-to, milaja, Malo-malekhonko. Skazyvaj po-rjadu, Kem ty obizhena? |
Odo, fanciulla mia, La tua dolente storia. La verità non colgo; Colgo soltanto Il dolore confuso; Narra più in ordine. Dimmi chiaro: Chi fu l’offensore? |
KUPAVA | |
Batjushka, svetly car! | Zar serenissimo! |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, limnica! | Parla, mia giovine. |
KUPAVA | |
Skazyvat’, svetly car? | Devo narrartelo? |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, skazyvaj! | Narrami, narrami. |
KUPAVA | |
Vremja vesennee, Prazdniki chastye, Brodish, guljajuchi Po lesu po lugu, Dolgo ii vstretitsja, Dolgo l’ znakomitsja Devushke s parnjami? |
Di primavera Spesso si fa festa, E si gironza per boschi E per pascoli. Può ben succedere Che incontri dei giovani Una ragazza allora. |
ZAR BERENDEI | |
S kem, s kem zhe ty vstretilas, s kem poznakomilas? |
E quale giovane Avesti a conoscere? |
KUPAVA | |
Vot ja i vstretilas, Vstretilas, svetly car, Vstretilas s junoshem, Rodu Mizgirevo, Chinu torgovovo. |
Ebbi a conoscere, Ebbi a conoscere, serenissimo Zar, Un bel giovine Di casa Misghir, che sono gente di traffico. |
ZAR BERENDEI | |
Znaju, krasavica. | Vedo, ragazza bella. |
KUPAVA | |
Batjushka, svetly car! | Zar serenissimo! |
ZAR BERENDEI | |
Shazyvaj, umnica! | Narrami o giovine. |
KUPAVA | |
Shazyvat’, svetly car? | Debbo narrartelo? |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, skazyvaj! | Narrami, narrami. |
KUPAVA | |
Daj-ka eshche sproshu! Paren prigljanetsja, Paren poljubitsja, Dumaesh vek prozhit’ V mire da v radosti; Paren prigozh soboj, Nado l’ ljubit’ ego? |
Torno a richiedere. Piace quel giovane Tanto simpatico. Pensa di vivere Con me un idillio; Bello è quel giovine. Era da amarsi? |
ZAR BERENDEI | |
Nado, krasavica. | Lo era, fanciulla. |
KUPAVA | |
Tak ja i sdelala. Skazyvat’, svetly car? |
E io l’amai! Posso procedere? |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, skazyvaj! | Parla, ti ascolto. |
KUPAVA | |
Vsekh-to zabyla ja, Rodnykh, podruzhenek. Znaja da pornnju lish Druga ljubeznovo. Vstretjas, celuemsa, Sjadem, obnimemsa, V ochi ustavimsa, |
Tutto scordavo, parenti ed amiche; Mi ricordavo soltanto il mio giovine. Ci si baciava incontrandoci, Poi ci si sedeva abbracciati Guardandoci negli occhi entrambi. È proprio vero, illustre zar, Che la felicità non può durare Presso gli uomini. |
ZAR BERENDEI | |
Za serdce trogaet gore pravdivoe, rechi nekhitrye. |
O come mi commuove Il sincero rammarico! O quale semplicità! |
KUPAVA | |
Smotrim, ljubuemsa. Batjushka, Svetly car, Vidno ljudskoe-to Schaste ne nadolgo, Batjushka, svetly car! |
Amatissimo Piccolo padre, Zar Illustre, Poi andammo Al bosco, Piccolo padre… |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, slushaju! | Parla, ti ascolto. |
KUPAVA | |
Vzjali podruzhenek, Zvali Snegurochku. Tol’ko zavidel on Zluju razluchnicu Korshunom vozzrilsa. |
Con le compagne Chiamai Cuor di Neve, Quando egli vede la trista, La separatrice Cattiva… |
ZAR BERENDEI | |
Skazyvaj, skazyvaj! | Narrami, narrami. |
KUPAVA | |
Podle razluchnicy Vetsja, laskaetsja, Gonit, sramit menja, Vernuju, prezhnuju. Sam zhe on vyklanjal, Vyplakal, vymolil, Serdce u devushki, Sam zhe korit, branit; Pri Ijudjakh devushku Nazval besstyzheju! |
Tosto si mette A fissarla, quel nibbio. S’accosta a lei E comincia a discorrerle. Poi mi discaccia. E insulta (l’amore suo primo) E pregando colei di accettarlo M’insulta E mi chiama in cospetto Di tutti la sfacciata. |
ZAR BERENDEI | |
Bednaja devushka! | Povera piccola! |
KUPAVA | |
Slushala, slushala,… | Ascolta, ascolta. |
ZAR BERENDEI | |
Za serdce trogaet Rechi nekhitrye, Gore pravdivoe! |
Ah, mi commuove Di sincero rammarico. Questi pianti mi turbano. |
KUPAVA | |
Svetu ne vzvidela, Nogi-to .rezvye, Slovno podkosheny, Tak vot snopom valjus, Tak vot i padaju, Vot khot’ sejchas gljadi, Tak vot tochnekhonko… |
Io l’ho sentito parlare, Non vidi più il mondo, Si sono piegate Le buone ginocchia. E come un covone Di grano mi sono abbattuta. Mi guarda, Mi sono abbattuta. |
(Cade) | |
Ozem i grjanulas. | Ah! Sono caduta! |
ZAR BERENDEI | |
Verno, krasavica! Krasavica! Pover’, shto esli b gromy sred’ jasnovo Bezoblachnovo neba pogremeli, Ne tak by ja divilsa, kak divljus Recham tvoim beskhitrostnym. Uzhasno, Neslykhano, Bermjata. Strashno verit’! Prispeshniki, ishchite po posadu Prestupnika; postavte Mizgirja Na sud carev. |
Credo, mia piccola, Puoi credermi, fanciulla: un grave tuono, Un tuono a ciel sereno Mi meraviglierebbe di meno, Che non mi meravigli tu adesso Con semplici parole. Terribili! Tremende da udire. Bermiata! Nefandezza! Cercate, guardie, nel paese, il reo, cercatelo. Recatemi Misghir al mio giudizio. |
Glashatai, po vyshkam! Sklikat’ narod s bazarov i torgov Na carsky dvor, na grozny carsky sud. |
Gli araldi sulle torri! Si chiami il Popolo, da fondachi e mercati Ad ascoltare la grave mia sentenza. |
(Si ritira nei suoi appartamenti) | |
(Due araldi vanno sulle torri) | |
2° ARALDO | |
(a piena voce) | |
Gosudarevy Ijudi: Bojare, dvorjane, Bojarskie deti Veselye golovy, Shirokie borody! U vas li, bojajre, Sobaki borzye, Kholopy bosye! |
Familiari del Signore! Illustri Boiardi E loro figlioli; O voi teste gaie E largamente barbute, Dal primo Boiardo All’ultimo cane Di schiavo scalzato. |
1° ARALDO | |
(a piena voce) | |
Gosti torgovye, Shapki bobrovye, Zatylki tolstye, B6rody gustye, Kosheli tugie! |
Voi mercanti, Berretti di lontra, Nuche grassocce, Barbe tanto fitte, Borse tanto gonfie. |
2° ARALDO | |
Molodye molodicy, D6cheri oteckie, Zh6ny molodeckie! U vas li muzhja serditye, Vorota branye, Rukava shitye, Zatylki bitye! |
Giovinotti e giovinette, Figlie di famiglia O spose a galantuomini, O voi, spose a quegl’intrepidi che fanno l’armigero, Che hanno gallonate braccia E nuche ruvide. |
1° ARALDO | |
Krasnye devicy, Krinochnye balovnicy, Gorshechnye pagubnicy! |
Voi fanciulle belle che siete la delizia Del mercato e della casa, Oh sentite e ascoltate. |
1° ARALDO E 2° ARALDO | |
Slushajte, poslushajte, Gosudarevy Ijudi, Gosudarevu volju! Idite v krasnye vorota Na krasny na carsky dvor! Verei tocheny, Vorota zolocheny, Na chasty stupeni, V dubovye dveri, V gosudarevy palaty, Sud sudit’, rjad rjadit’! |
O gente dello Zar Ascoltate ciò Che lo Zar comanda. Venite tutti ai bei battenti, Venite al cortile dello Zar, Che ha scolpite colonne E porte d’oro; Ai grandi scaloni, Alle soglie di quercia Della casa del padrone. Egli farà giustizia. |
Scena quinta | |
Zar Berendei, Bermiata, Lel, Kupava, Misghir, Donne dei Bojardi, Araldi, Paggi, Popolo | |
(Dalle camere interne vengono in scena i cortigiani, le Bojarine, i paggi. Dal di fuori e dalle scale entra il Popolo con Lel. Le guardie arrivano con Misghir. Bermiata dispone i cortigiani. Alla fine della corte appare anche lo Zar Berendei)/td> | |
LEL, BERMIATA, ARALDI, BERENDIANI | |
Privet tebe, premudry, Veliky Berendej, Vladyka srebrokudry, Otec zemli svojej. Na schastie naroda Bogami ty khranim, I carstvuet svoboda, Pod skipetrom tvoim! |
Onore al tuo talento, O chiaro Berendei. Signore dal crine d’argento Che padre al regno sei. Delizia è delle genti La tua longevità. Perché regnare consenti a donna Libertà, Sotto il tuo scettro ancor. |
Car premudry nash, Slavny Berendej, Ty na radost’ vsem Zdrastvuj, car, vovek! |
Nostro grande Zar, Chiaro Berendei, Vivi a lungo a noi Che siamo figli tuoi. |
ZAR BERENDEI | |
Spasibo vam! V privode l’ vinovaty? | Siano grazie a voi! Fu rintracciato il reo? |
BERMIATA | |
Vinovny zdes, smirenno zhdet suda. | Si trova qui. Aspetta la sentenza. |
ZAR BERENDEI | |
Vina ego izvestna vam? | L’accusa è nota a tutti voi? |
POPOLO | |
Isvestna. | È nota! |
ZAR BERENDEI | |
V vine svojej vinishsa li ty? | E tu la trovi vera? |
MISGHIR | |
Vinjus. | È vera. |
ZAR BERENDEI | |
Chemu Mizgir povinen, govorite! | Che mezzo c’è di dargli la pena giusta? |
BERMIATA | |
Zastav ego zhenit’sa na device Obizhennoj! |
Imporgli di sposare La fanciulla che offese. |
POPOLO | |
Zastav prosit’ proshchenja U nog ee, ne to, karaj! |
Imponi che chieda venia in ginocchio, O sia punito assai. |
ZAR BERENDEI | |
Mizgir, Zhelaesh ty zagladit’ grekh? Kupavu Ponjat’ v zhenu? |
Misghir, Il fallo tuo vuoi riparare? Kupava Vuoi sposare? |
MISGHIR | |
U Mizgirja odna, odna Nevesta: Snegurochka. |
Io sono Misghir, e l’unica Mia sposa è Snegurochka. |
KUPAVA | |
Veliky car, K nemu lish nenavist’ moja do groba! |
Illustre Zar, Non ho per lui che odio finché io viva! |
ZAR BERENDEI | |
Chestnoj narod, dostojna smertnoj kazni Vina ego; no v nashem ulozhenyi Krovavykh net zakonov. Pust’ zhe bogi Kaznjat ego po mere prestuplenja; A my sudom narodnym Mizgirja Na vechnoe izgnane osuzhdaem. |
Onesto Popolo! Il fallo è degno Di pena estrema. Ma nelle nostre leggi La morte non esiste. Che gli Dei Lo puniscano in adeguato modo; E, consentendo il Popolo, quel Misghir Mettiamo al bando fuori dal nostro regno. |
V pustynju, v les ego gonite! Zveri Tovarishchi tebe po serdcu, serdce Zverinoe s zverjami tesh, Mizgir! |
Nel bosco! Venga là scacciato! Siano le fiere le compagne sue. Cuore hai di belva, e belve goditi, Misghir! |
MISGHIR | |
Ni slova ja ne molvlju v opravdane; No esli b ty, veliky gosudar, Snegurochku uvidel... |
In mia difesa non voglio dire parola. Pure se tu, eccelso mio Signore, Vedessi Cuor di Neve… |
(Entrano Cuor di Neve, Bobil e Bobilika) | |
POPOLO | |
Snegurochka idet. A s nej Bobyl i Bobylikha. |
È Cuor di Neve che viene, E con lei Bobil e Bobilika. |
Scena sesta | |
Zar Berendei, Bermiata, Kupava, Lel, Misghir, Cuor di Neve, Bobil, Bobilika, Donne di Bojardi, paggi, Popolo. | |
CUOR DI NEVE | |
(Guardando il palazzo) | |
Kakoj prostor, kak chisto vse, bogato! | Che vastità! E come tutto è bello! |
(Si mette seduta per terra, e guarda un fiore dipinto su un colonnato) | |
Smotri-ko, mat’! Lazorevy cvetok Zhivekhonek! |
Ma guarda qui! Il fiorellino azzurro Pare vivere. |
BOBILIKA | |
I my teper ne iz poslednikh! Smotrjat na kiku-to? |
Non siamo davvero fra cose brutte! Come guardano la mia Kika! |
BOJARINE | |
Posmotrite, Bobylikha... tozhe kiku zavela! |
Bobilika, guarda, guarda, Ha la Kika da bojarda. |
CUOR DI NEVE | |
Divujutsja, gljadjat. | Ci guardano con stupore. |
ZAR BERENDEI | |
Ee krasa pomozhet nam Bermjata Jarilin gnev smjagchit’. |
La sua beltà ci può servire, Bermiata, Per placare Jarillo |
BOBILIKA | |
(a Cuor di Neve) | |
Nu, klanjajsa! | Inchinati! |
CUOR DI NEVE | |
Tvoja rogatej. | Scusate, mi scordavo. |
(Saluta) | |
Nu, zdravstvujte, chestnye berendei. | Io vi saluto, onesti Berendiani. |
BOBILIKA | |
Bojaryni stojat, gljadi! A kiki-to poproshche, chaj, mojej. |
Ci sono Bojarde vere che hanno Kike Meno fornite della mia. |
CUOR DI NEVE | |
Tvoja rogatej | La tua è più cornuta. |
BOJARINE | |
Tozhe v kike, da s rogami,.. da s okatnym zhemchugom. |
Ha la Kika più fornita delle nostre. E perle ai corni. |
ZAR BERENDEI | |
Kakaja zhertva gotovitsja emu pri vstreche sonca! |
Che bella festa Si prepara al Sole Per quando farà ritorno! |
CUOR DI NEVE | |
A `eto kto? Kaftan Uzorchaty, obvjazka zolotaja I po-pojas sedaja boroda! |
E quello chi è? Col caffettano A bordi ricamati in oro fino E barba grigia lunga fin quaggiù? |
BOBIL | |
Da `eto car. Podi k nemu, ne bojsa, Da klanjajsa ponizhe. |
Egli è lo Zar! Accostati al suo trono E fagli un grande inchino. |
CUOR DI NEVE | |
Zdravstvuj, car! | Salve, Zar! |
ZAR BERENDEI | |
Polna, polna chudes moguchaja priroda! Dary svoi obil’no rassypaja, Prichudlivo ona igraet: brosit V zabytom ugolke cvetok vesenny, Zadumchivo sklonenny landysh; serebrjannoj rosoj, Rosoju bryznet i dyshit cvetik Neulovimym zapakhom vesny, Trevozha vzor i obonjane. |
È piena di beltà la fertile natura; Tesori prodiga con abbondanza grande E una varia forma e nuova l’impronta Ne puoi ritrovare. Un fiore primaverile ti getta, così in un canto; Campanula gentile dal capo chino al suolo Lo spruzza a sera d’argentea brina Che venuta è già Primavera ad inebriarci. |
Snegurochka, prishla tvoja pora; Ishchi sebe po serdcu druga!’ |
Snegurochka, è giunta l’ora tua. Ti cerca dunque un dolce amico. |
CUOR DI NEVE | |
Gde zhe Iskat’ ego ne znaju. |
Dove lo cercherò? Lo ignoro. |
ZAR BERENDEI | |
Serdce skazhet. | Nel tuo cuore. |
CUOR DI NEVE | |
Molchit moe serdechko. | A me non parla il cuore. |
ZAR BERENDEI | |
Ne stydis. Preklonnye leta ravnjajut starca S deviceju. Stydlivost’ neumestna Pred starymi potukhshimi ochami. Otkrojsa mne: kovo vecherneju poroj Na zybkoe krylechko podzhidaesh? Kovo branish za medlennost’, komu Na vstrechu shlesh i radosti ulybku, I slez potok, i bran, i poceluj? Komu, komu, skazhi, devica? |
Non arrossire. La tarda età mi rende uguale A una compagna tua; Innanzi a occhi spenti di vegliardo La vergogna è fuori luogo. Confessami: che attendi tu la sera, Seduta sulla tua malferma soglia? E chi rampogni quando tarda? Intorno a chi il sorriso, La gioia mandi tu, e il fiotto delle lagrime, e il bacio? A chi? a chi? Fanciulla, dimmi. |
CUOR DI NEVE | |
Nikomu. | A nessuno. |
BERMIATA | |
Veliky car, ona ljubvi ne znaet. | Illustre Zar, non sa che sia l’amore. |
ZAR BERENDEI | |
S ee krasoj ljubvi ne znat’, Bermjata? Ne verju ja. No esli pravda, kak zhe Ne gnevat’sa podatelju tepla? Komu iz vas udastsja do rassveta Snegurochku ljubovju uvlech, tot Iz ruk carja s velikim nagrazhdenem Vozmet ee. |
Bella così, ignora l’amore, Bermiata! Non credo, no. Se fosse vero, come potrebbe Non averne a male il Sole? Colui che di voi, prima dell’alba nuova Conquista il cuore di Cuor di Neve… Di mano dello Zar l’avrà per sposa, Con regale dote. |
BERMIATA | |
Molchat oni, molchat. | Nessuno si fa vanti. |
ZAR BERENDEI | |
(alle Bojarine) | |
Khochu sprosit’ u vas, u zhenshchin; luchshe Izvestny vam serdechnye dela. Kovo izbrat’ iz junykh berendejev Sposobnovo svershit’ zhelanny podvig? |
Domando a voi, a voi, le donne Che avete meglio l’intelletto d’amore. Chi sarà quello tra i giovani presenti Che sappia compiere quello che chiediamo? |
BOJARINE | |
Veliky car, iz junoshej cvetushchikh Izvestnykh nam, odin lish mozhet Vnushit’ ljubov device, serdce zhon Prokolebat’, khotja by nasha vernost’ Byla krepka, kak stal’, -- `eto Lel’! êto Lel’! Lel’! |
Illustre Zar! Tra i giovani fiorenti Che noi sappiamo, ce n’è uno solo Che ispira le ragazze, turba il cuore alle spose, Anche se avessero rigido Il cuore come l’acciaio. - Questi è Lel! Questi è Lel! Lel! |
ZAR BERENDEI | |
Kakaja chest’ tebe, pastukh! | O pastorello, è un bell’onore. |
LEL | |
Ne mne, Veliky car, a Soncu podobaet Takaja chest’. Lelejalo iz mlada Ono menja, -- uchilo pesni pet’. Teplo ego v rechakh moikh i pesnjakh. Teplo ego v krovi mojej i v serdce, I teplica v lice rumjancem smuglym, I svetlica vesennej sladkoj negoj Iz glaz moikh. Smotrite ej v glaza: ona Poljubit, poverte mne. A bedny pastushenko, Kudrjavy Lel,’ v ugodu bogu-Soncu I svetlomu carju pomozhet ej. |
Non io, Sublime Zar, ma il Sole un tale Onore meritò. È stato proprio lui ad insegnare a Lel Le nenie dei fanciulli. Il suo calore è nei miei detti e nelle mie canzoni. Il suo calore è nel mio sangue dentro il cuore mio; È quel calore che brilla sul mio viso, E, come fa brezza primaverile, M’illumina l’occhio. Cercatelo in questi occhi: Lo devo amare, credetelo. E il povero pastore, Il crespo Lel, per servire l’almo Sole E l’eccelso nostro Zar, l’aiuterà. |
MISGHIR | |
Veliky car, otstroch moe izgnane. Kljanus, ljubov moja zazhzhot Snegurochki netronutoe serdce. |
Illustre Zar! Ritardami la pena: Ti giuro che il mio amore incendierà L’intatto cuore di Cuor di Neve. |
ZAR BERENDEI | |
Mizgir i Lel’, pri vashem obeshchanyi Spokoen ja i bespechal’no vstrechu Jarilin den. Vecherneju zarey, V lesu moem zapovednom, sberemsa My segodnja dlja igr i pesen. Nochka Korotkaja minuet nezametno. Na rozovoj zare v venke zelenom, Sredi svoikh likujushchikh detej, Schastlivy car pojdet na vstrechu Soncu. |
Misghir e Lel, poiché lo promettete, Tranquillo sto e aspetto senza tema Il dì di Jarillo. Quando verrà la sera, nel bosco mio, ben noto a voi, Ci troveremo tutti; per giochi e danze. La notte Breve passerà inavvertita: Nell’alba rossa, poi, inghirlandato, Tra il Popolo, lieto della sua vittoria, Io, vostro Zar, andrò incontro al Sole. |
BERENDIANI | |
Da zdravstvujet predmudry, Veliky Berendej! Da zdravstvujet premudry, Veliky Berendej! Vladyka srebrokudry, Otec zemli svojej! |
Onore al tuo talento, O chiaro Berendei. Onore al tuo talento O chiaro Berendei, Signore dal crine d’argento |
Car premudry nash, Slavny Berendej Ty na schaste nam Zdravstvuj, car, vovek! Da zdravstvujet premudry, Vladyka srebrokudry, Otec zemli svojej! Car! Car premudry, veliky car! |
Che padre al regno sei. Onore te, potente Padre, Chiaro zar, Saggio Berendei. Gioia a noi tu dai, Regna sempre tu. |
ATTO TERZO | |
Un grande spiazzo nel bosco: da destra a sinistra un bosco fitto come una muraglia. Davanti al bosco, da ambo le parti, bassi alberi. In fondo, fra gli alberi, ricche tende. È il crepuscolo. | |
Scena prima | |
I giovani Berendiani ballano in tondo. Un cerchio è più vicino agli spettatori, un altro più lontano. Giovani
e ragazze portano corone. I vecchi e le vecchie stanno a capannelli sotto gli alberi, mangiando pane stampato
e bevendo birra d’orzo. Nel primo cerchio c’è Kupava. Lel e Cuor di Neve sono nel centro. Misghir non prende parte ai giochi e appare ogni tanto fra il popolo, scomparendo poi nel bosco. Bobil balla accompagnandosi con lo scacciapensieri. Bobilika gli è vicina e beve birra. Lo Zar col seguito guarda da lontano i giochi. |
|
GIOVINETTI, GIOVINETTE, CUOR DI NEVE, LEL | |
Aj, vo pole, aj, vo pole, aj, vo pole lipenka, Pod lipoju, pod lipoju,.. |
Nel mezzo del prato una bella pianta sta. Ah! Sotto quella pianta, c’è una tenda tutta bianca. |
CUOR DI NEVE | |
Vo tom shatre, vo tom shatre… | Sotto quella tenda sta, sotto quella tenda… |
GIOVINETTI E GIOVINETTE | |
Vo tom shatre devica, Rvala cvety so travy, |
Una giovane beltà, sì c’è sotto una beltà. Va cogliendo qualche fiore. |
LEL | |
Akh! Plela venok s jakhonty. | AH! Che c’è in mezzo all’erba fina?… |
CUOR DI NEVE E GIOVANI | |
Komu venok, komu venok, Komu venok iznosit’? Komu venok iznosit’? |
Se ne fa una coroncina. Chi sarà quel fortunato Che per lei la porterà? |
(Cuor di Neve mette la corona sulla testa di Lel) | |
BOBIL | |
(danza imitando la lontra) | |
Kupalsa bober, kupalsa chernoj, Na rechke bystroj. Na gorku vskhodil, otrjakhivalsa, Okhorashivalsa. Aj, leli, leli leli, Aj, leli, leli leli, aj! |
Il suo bagno fa una lontra nera Dentro la riviera, Poi ritorna fuori, dà una scrollatina, Resta più bellina. Ah! Leli, leli, leli, Ah! Leli, leli, leli, Ah! |
CUOR DI NEVE E CORO | |
Nosit’ venok milomu. | Il suo bello l’otterrà. |
BOBIL | |
Osmatrivalsa, Ne idet li kto, Ne ishchet li shto? |
Guarda qua e là Se nessuno appare Che la vuol pigliare. |
I BEVITORI | |
(che stanno più vicini a Bobil e a Bobilika) | |
(Danzando) | |
Aj, leli, leli, leli, aj! Okhotnichki svishchut, Sobaki-to ryshchut, Cherna bobra ishchut. Aj, leli, leli, leli, etc. |
Ah! Leli, leli, leli Ah! Fischia il bracconiere, Fiuta il cane da fiere. Cerca lontre nere. Ah! Leli, leli, leli, Ah! |
(Lo Zar col seguito viene al proscenio) | |
ZAR BERENDEI | |
Veseloe guljane! Serdcu radost’ Gljadet’ na vas. Igrajte, veselites. Spasibo vam na penyi, Spasibo i na pljaske; Igrat’ i pet’, tak vdovol’ do upadu! |
Oh, la gaia festicciola, Fa piacere di guardarvi! Giocate e state allegri! E grazie per i canti e le danze. Allegri, orsù, ballate a tutta possa. |
Ukhodit den vesely; Luchi zari vechernej Blednejut, dogorajut Prokhladnye potemki Cepljajutsja za suchja, I skoro, skoro nochka V rosjashchemsa lesu S vershinami derev Vysokikh stanet vroven. K shatram pora itti nam, V krugu gostej veselykh Zakonchit’ `etot den -- K shatram pora itti nam, V krugu gostej veselykh Okonchit’ `etot den, I bodro vstretit’ novy. Eshche odna zabava. Skomorokhi, |
Il gaio giorno passa, i raggi del tramonto Sono più pallidi E si spengono; Si aggrappa il crepuscolo ai rami delle piante. Tra poco sull’umile bosco La notte scenderà, La notte che galleggia Sulle alte cime. È l’ora ormai di andare Alle tende Coi lieti amici Per finire con letizia Un tale dì, E incontrare quello nuovo. |
Kuvyrkajtes, lomajtes, duraki! A tam uzh na proshchane, Lel’ prigozhy, Shtob den zakonchit’, pesnju nam propoj. |
Ancora un po’ di festa, voi buffoni e i vostri giochi Fateci vedere, e dopo, per saluto, Lel ci canti A chiudere tutto, l’ultima canzone. |
(I buffoni entrano correndo, poi danzano) | |
LEL | |
(suonando) | |
(canta) | |
Tucha so gromom sgovarivalas: Ty gremi, Fom, a ja dozhd’ razolju, Vsprysnem zemlju vesennim dozhdem! To-to cvetiki vozradujutsja, Vyydut devicy za jagodami, Vsled im molodcy uvjazhutsja. Lel’ moj, Lel’ moj! Leli, leli, Lel’! |
Una nube disse un giorno al tuono: “Tu fai chiasso, mentre io spruzzo con la pioggia Questa terra a rinfrescare”. Ah, che festa per i fiori sarà! Le ragazze andranno per frutti nel bosco, E i ragazzi le seguiranno insieme a Lel, Mio Lel, Lel mio, Lel, Lel! |
(suona) | |
(canta) | |
V roshche devicy vse vroz razbrelis, Kto v kusty, a kto po el’nichku. Brali jagodki, aukalisja. Odnoj devlcy vdrug net, kak net. Vse-to devicy rasplakalisja: Nashu devicu ne volk li zajel? Lel’! moj, Lel’ moj, Leli, leli, Lel’! |
Pel boschetto le fanciulle se ne vanno Fra pinetti e arboscelli, qua, e là. Colgono la frutta e fanno richiami di ahu… D’improvviso una di esse mancò, Tutte le altre piangevano così: “Forse il lupo se l’è divorata?” Mio Lel, Lel mio, Lel, Lel! |
(suona) | |
(canta) | |
Povstrechalsa devkam chuzh chuzhenin, Chuzheninushka, star starichok. Devki glupye s uma, shto l’, sbreli? Shto za pribyl’ vam aukatsja? Shto za radost’ ej otkliknutsja? Vy b po kustikam posharili. Lel’ moj, Lel’ moj! Leli, leli, Lel’! |
Si fa incontro un forestiero mai veduto, Mai sentito, vecchio, vecchio e fa così: “Bimbe sciocche, ma impazzite siete forse voi?” ma che gusto ci pigliate a fare ahu? E che serve dare risposta a un grido tale? Vale meglio fra le piante ricercare”. Mio Lel, Lel mio, leli, Lel. |
(suona) | |
ZAR BERENDEI | |
Spasibo, Lel’! Devicy, ne stydites! Ne verju ja. Nu statochnoe l’ delo V chastykh kustakh podruzhku poterjat’? Poteshil ty carevo serdce, Lel’. Potesh, potesh eshche! V krugu podrug stydlivykh Krasavicu devicu vybiraj, Vedi ko mne i vsem na pogljadene, Puskaj ona za pesnju nagradit Pevca ljubvi gorjachim pocelujem. |
O grazie, Lel! Fanciulle arrossite. Non credo che sia possibile smarrire La vostra amica fra gli alberi folti. In quanto a te, mi hai fatto lieto il cuore: Così, così fa sempre. Nel cerchio delle giovani, la bella, la sposina ti puoi scegliere. La reca a me, e mostrala a ognuno. Compenserà col bacio dell’amore ardente Il vate dell’amore. |
(Lel si dirige verso le ragazze. Cuor di Neve si rassetta e si fa bella. Lel, passando vicino a lei, si ferma per un istante indeciso) | |
CUOR DI NEVE | |
Vozmi menja, vozmi, Vozmi, prigozhy Lel’, Vozmi menja! |
Prescegli dunque me, Scegli me, Mio dolce Lel. |
(Lel passa avanti, verso Kupava: Cuor di Neve, tutta in lagrime, fugge verso il boschetto) | |
(Lel sceglie Kupava, la conduce attraverso tutta la scena, allo Zar Berendei, e, per la strada le dà un bacio) | |
ZAR BERENDEI | |
Teplom pronik do starikova serdca Otchetlivy i zvonky poceluj. Kak budto ja uvesistuju chashu Stojalovo khmel’novo medu vypil. A kstati ja o khmele vspomnil. Vremja I khmelju chest’ vozdat’. Ego utekhi I starosti dostupny. Pospeshim! Zhelaju vam poveselitsja, moi deti. |
Sul vecchio cuore è come cosa tiepida Il suono del tuo bacio nuziale. Mi sembra perfino di avere bevuta intera, Ricolma, la mia tazza di idromele. Ma guarda lì, scordavo il luppolo. Ora bisogna fargli onore. La sua delizia non è vietata ai vecchi. Presto, andiamo. Vi lascio qui col voto che possiate divertirvi. |
BERENDIANI | |
Potesh i ty svoe carevo serdce! | E anche a te si allegri il cuore regale. |
(Lo zar se ne va col seguito) | |
Idem smotret’ na carskie shatry. | Andiamo verso il festino dello Zar. |
(a poco a poco tutti escono) | |
Scena seconda | |
Cuor di Neve, Misghir | |
CUOR DI NEVE | |
(entrando) | |
Prigozhy Lel’, uzhel’ tebe ne zhalko Snegurochku-sirotku tak obidet’? Krasavica l’ Snegurochka? Krasavica! A ty beresh Kupavu, vedesh k carju, Celujesh. O razve luchshe, o Razve luchshe Snegurochki Kupava? Prigozhy Lel’, Ljubi menja, Ljubi nemnozhko, dozhidajsja, Snegurochka sama tebja poljubit Smotret’ svedi menja shatry carevy I vstretit’ solnyshko vozmi podruzhkoj! |
Amato Lel, è possibile che non ti rincresca Di dare torto a chi ti ama? Che forse non sono bella? Sono splendida! E tu, tu, vuoi Kupava. La guidi allo Zar, la baci. È mai più bella di me la tua Kupava? Amato Lel, deh, amami un poco. Un pochino di pazienza, e Cuor di Neve ti amerà. Ah, portami a vedere le tende dello Zar, E ad incontrare il Sole mi prendi per compagna. |
(Si toglie la corona) | |
Zavjal venok: na utro nado novy, Vpletu tuda cvetochki-vasilechki. |
È appassita. Già, bisogna rinnovarla, E per domani sarà di fiordalisi. |
(Comincia a cantare, pensosa) | |
Akh, cvetochki-vasilechki, Vyrastaete vy v pole, Rascvetaete na vole. |
Ah! Gentili fiordalisi, voi fiorite in mezzo ai campi Nella piena libertà. |
MISGHIR | |
(entrando) | |
Snegurochka, davno tebja ishchu ja. | Snegurochka, è tanto che ti cerco. |
(Le prende una mano) | |
CUOR DI NEVE | |
(con terrore) | |
Akh, net! Ujdi! Ne nado. | A, no, va via! Lasciami! |
MISGHIR | |
Ne ostavlju Ruki tvojej, poka v mol’bakh i stonakh Ne vyskazhu tebe, kak noet serdce. Do sej pory dusha moja ljubvi ne znala, Odni utekhi lish izvestny byli ej, A ne stradanja. A serdce gordoe Prikazyvat’ privyklo, ne plakalo ono; Molit’ o sostradanyi ne umelo. Slomilsa ja teper pod gnetom Zhguchej strasti; smotri pered Klonit koleno gordy chelovek. |
Non ti lascerò la mano se, con suppliche e sospiri, Non ti avrò detto quanto ho male al cuore. Quest’anima ignorava che cosa è amore finora. Sapeva solo la gioia e non lo strazio questo cuore superbo. Egli non sapeva piangere, ne supplicare grazia. Adesso si è piegato sotto il peso dell’ardente passione; Io guardo me, quell’uomo superbo che piega le sue ginocchia Ai piedi di una bimba bella… |
(si inginocchia) | |
CUOR DI NEVE | |
Zachem? Zachem? Vstavaj, Mizgir! | Perché? Perché? No, alzati! |
MISGHIR | |
O, skazhi, skazhi mne, molvi odno slovo! Vidish, na kolenakh ja tebja molju, Ty menja poljubish ali net, skazhi mne. |
Parla a me, parlami, dimmi un detto solo. Vedi? Son piegato, genuflesso e prego, M’amerai d’amore oppure no? Rispondimi. |
CUOR DI NEVE | |
Slova tvoi pugajut, slezy tvoi strashny. Ujdi, ujdi, ostav menja, pusti, Pusti! Ty dobry, ostav menja, pusti, Pusti! Zachem pugat’ Snegurochku? |
I tuoi detti mi spaventano, tremo alle lagrime, Via, via, deh, lasciami, via, via, sii buono, lasciami. Via, via, perché turbare Snegurochka? |
(tenta di svincolarsi da lui) | |
MISGHIR | |
Postoj! Da, shto strashen ja, to pravdu ty skazala, Styd rymjancem ne naprasno razlilsa V lice moem; ty za gorech unizhenja Zaplatit’ dolzhna sejchas. Na teplom sinem more U ostrova Gurmyza Gde volny pleshchut penu O kamni skal pribrezhnykh, Tam na dne morskom zhemchug cenny est’. Vodolazov ja posylal na dno, Odno zerno dostali mne: V vencakh carej takovo net. So mnoj smenjat’sa khochesh? Zerno polcarstva stoit. Vozmi bescenny zhemchug, A mne ljubov otdaj. |
Sta qui! Si, è vero che sono terribile, l’hai detto. Non invano il viso mio di rossore sarà coperto. Tu l’amara umiliazione adesso devi compensare. Là, sul mare tiepido Presso Gurma, L’isola dove le onde spumano Mentre il lido battono, Una splendida perla celasi. Feci scendere i miei uomini, Mi recarono questa perla. Non c’è Zar che ne possegga un uguale. Vuoi con me fare scambio? Vale tutto un regno. Prendi questa gemma così rara E dammi in cambio il cuore. |
CUOR DI NEVE | |
Bescenny Zhemchug sebe ostav, sebe ostav: Svoju ljubov ne dorogo cenju ja, No prodavat’ ne stanu. Ljubovju na ljubov,.. ...no ne s toboj, Mizgir! |
La perla Così rara la lascio a te. L’amore mio non stimo che valga tanto, Ma non lo voglio vendere. L’amore do in cambio a chi mi dà l’amore, Ma non a te, Misghir. |
MISGHIR | |
Otdash i darom!.. ...Dovol’no slov, dovol’no ubezhdeniy! Venok devichy svoj brosaj! Pokljalsa ja pered carem, bogami, Pred vsem narodom kljatvu dal, I chas nastal. Ty mne zhena; svoju ja |
Lo dai per nulla? Ah, bastano le parole e il persuadere. Getta la corona verginale: Giurai davanti allo Zar, davanti a Dio. Giuri davanti al popolo tutto, E l’ora è giunta. Tu sei mia sposa per giuramento. |
CUOR DI NEVE | |
Ostav! Pusti! Begi, spasaj! Spasaj Snegurochku, Prigozhy Lel’! |
Va via, pietà per me! Oh, salvami, o Lel! |
MISGHIR | |
O, esli Lel’... o prezhde Vozmet Mizgir, shto khochet vzjat’ pastukh. |
Ah! Se è Lel che ti preme, Prima di lui Misghir ti coglierà. |
(Cuor di Neve cerca di liberarsi. Appare lo spirito del bosco) | |
Scena terza | |
Cuor di Neve, Misghir, lo Spirito del bosco | |
SPIRITO DEL BOSCO | |
Postoj, postoj, ne toropis, Mizgir! | Sta buono, non ti scaldare, Misghir. |
(Cuor di Neve corre, attraversa lo spiazzo verso il bosco di fondo) | |
(Lo spirito del bosco si trasforma in un tronco d’albero secco) | |
(Misghir vorrebbe inseguire Cuor di Neve ma, improvvisamente, sorge un bosco davanti a lui. Misghir tenta di penetrare tra gli alberi) | |
(Lo spirito del bosco ricompare) | |
SPIRITO DEL BOSCO | |
Brodi vsju noch za prizrakom begushchim! | Rincorrerai per tutta notte un’ombra. |
(Appare da un lato l’ombra di Cuor di Neve) | |
MISGHIR | |
V glazakh mel’kaet mily obraz. Postoj, postoj odno mgnovene! |
Il dolce spettro è nel mio sguardo. Un solo momento arrestati. |
(Misghir corre verso l’ombra. L’ombra scompare, e invece sua rimane un tronco d’albero dove due lucciole brillano come un paio d’occhi) | |
Bezumec ja, ljubovju opjanenny, Sukhoj penek za mily obraz prinjal; Kholodny blesk zelenykh svetljakov Za svetlye Snegurochkiny glazki. |
Sono dunque pazzo o sono ubriaco d’amore? Un vecchio tronco per la cara ho preso. Il verde scintillio di lucciole Per le pupille di Snegurochka. |
(Gli arbusti e i rami degli alberi variano di forma in modo fantastico) | |
SPIRITO DEL BOSCO | |
Lovi mechty manjashchej voploshchene. | Abbraccia questa larva del tuo sogno. |
(L’ombra di Cuor di Neve appare dall’altra parte e attira l’attenzione di Misghir) | |
MISGHIR | |
Opjat’ ee ja vizhu prizrak; Menja k sebe zovet on, manit. Pokljalsa ja pered carem, bogami, Pred vsem narodom kljatvu dal, I chas nastal tomu, ty mne zhena, svoju ja kjatvu Ispolnjaju. Snegurochka, postoj Odno mgnovene, o, postoj, postoj! |
Rivedo ancora l’amata forma, mi fa cenno. Giurai davanti allo Zar, davanti a Dio, Giurai davanti al popolo, e l’ora è giunta di operare. Tu sei mia sposa e compio il giuro. Snegurochka, fermati, Un solo istante rimani ancora. |
(La visione scompare; Misghir torna ad inseguirla) | |
SPIRITO DEL BOSCO | |
Lish svetly den tvoi rasseet grezy. | Soltanto il dì ti snebbierà la mente. |
(Scompare sotto terra) | |
(Lo spiazzo ricompare come era prima) | |
Scena quarta | |
Lel, poi Kupava, e più tardi Cuor di Neve. | |
LEL | |
Kuda ona devalas, zapropala? Kupavushka! |
Ma dove è mai scomparsa la mia cara? Kupavuccia! |
KUPAVA | |
(vede Lel e gli corre incontro) | |
Nasilu ja tebja nashla, zhelanny, Serdechny drug, golubchik sizokryly! Teplo moe serdechko; ty ot sramu, Ot zhguchikh igl nashmeshki i ukorov Kupave spas devicheskuju gordost’. Pocelujem sravnjal menja, zabytuju, So vsemi. |
Con quanta pena ti ho trovato alfine, E ti chiamavo, amore, cocco mio. Ho il cuore caldo caldo. Dal disdoro, dall’ago della beffa senza cuore, Kupava tu hai salvato, ed il suo orgoglio. Col tuo bacio mi hai riportato Ancora al pari di tutti. |
LEL | |
Da razve ja ne znal kakoe serdce Kuplju sebe, tebja, moj drug, celuja. Dusha moja, Kupava, sirotinka, Svoju gul’bu-svobodu otguljal. |
Io non sapevo quello che conquistavo Con il mio bacio e l’anima orfanella. Finito ho già, Kupava, dolce mia, La vita errante di povero pastore. |
KUPAVA | |
Ljubov tvoja na dolgo li, ne znaju; Ljubov moja do veku, mily, mily moj! Lubov moja do smertnovo do chasu. |
Ed io non so se tieni un cuore costante, Ma so che a te riserbo eterno amore. E io t’amerò finché la morte venga. |
LEL | |
Do milykh ruk golovka dokachalas, Do milykh glaz doljubovalis ochi, Domajalas serdechko do prijuta. |
La testolina vuole vedere ormai Un paio d’occhi da mirare soavi, Il cuore ritrova il suo rifugio alfine. |
KUPAVA | |
Prigozhy Lel’, prigozhy Lel’, Na veki ja tvoja, na veki, Na veki ja tvoja, progozhy Lel”! |
Vezzoso Lel, Sono tua per sempre, caro dolce Lel. |
(Appare Cuor di Neve fra gli arbusti, ed osserva Lel e Kupava) | |
LEL E KUPAVA | |
Idem skorej! Blednejut teni nochi. Smotri, zarja, chut’ vidnoj polosoj Vostochny kraj na tverdl prorezaet, Rastet ona, rastet ona, Vse shire i jasnej. Pora vstrechat’, pora vstrechat’ voskhod Jarily-Sonca. |
Andiamo via che l’ombra impallidisce. Laggiù riguarda un filo di luce già. Appena appena taglia il cielo d’oriente. È tardi ormai, è tempo di partire. La luce cresce, si fa più chiara, E larga invade il cielo ormai. È l’ora di andare incontro al Sole Jarillo |
CUOR DI NEVE | |
(accorrendo) | |
Razluchnica! Tvoe zhe `eto slovo; Sama menja razluchnicej zvala, Sama menja razluchaesh s Lelem. |
Separatrice! Mi servo del tuo detto. Separatrice tu chiamavi me. Tu stessa, intanto, da Lel mi separi. |
LEL | |
Snegurochka, podslushivaj pochashche Gorjachie Kupavy rechi! Vremja Uznat’ tebe, kak serdce govorit, Kogda ono ljubovju zagoritsja Uchis u nej ljubit’ i znaj, shto Lelju Ne detskaja ljubov nuzhna. Proshchaj, proshchaj! |
Snegurochka! Più attento orecchio Porgi al dire ardente di Kupava, Poiché è bene ora che tu sappia come parla Un cuore acceso dall’ardente amore; Da lei fa scuola per l’amore, E sappi che Lel non vuole i freddi amori. Addio! |
(A Kupava) | |
Idem skorej;.. | Andiamo via. |
(Kupava e Lel si allontanano lentamente. Cuor di Neve è al proscenio) | |
CUOR DI NEVE | |
(disperata) | |
Obmanuta, ubita! O, mat’ Vesna-Krasna! Begu k tebe s mol’boju; Ljubvi proshu! Otdaj deviche serdce, mama, otdaj ty, Dochen svojej! Otdaj ljubov! Otdaj ljubov, o, mat’ Vesna-Krasna! Otdaj ljubov, il’ zhizn moju vozmi! |
M’ingannano, mi uccidono! O Madre Primavera, Ascolta il mio dolore. L’amore fuggì. Ridammi il cuore ignaro, o mamma, Ritorna alla bimba tua. Le rendi l’amore. Madre Primavera. O dammi ancora l’amore, O mandami la morte. |
(Esce correndo) | |
ATTO QUARTO | |
La valle di Jarillo: in fondo un lago circondato da piante di larice e piante acquatiche con splendidi fiori. Sulle rive alberelli fioriti con rami piegati sotto le acque. A destra la montagna di Jarillo con la vetta acuta. È l’alba. | |
Scena prima | |
Cuor di Neve, scendendo dalla montagna, poi Fata Primavera seguita dai fiori. | |
CUOR DI NEVE | |
Rodimaja, v slezakh toski i gorja Zovet tebja pokinutaja doch. lz tikhikh vod javis uslyshat’ stony I zhaloby Snegurochki tvojej. |
Mammina mia! Con lagrime di dolore Ti chiama la tua figlia senza pace. Oh, vieni, appari fuori dalle acque calme, Per ascoltare la tua triste figlia. |
(Dal lago sorge Fata Primavera, circondata da fiori) | |
FATA PRIMAVERA | |
Snegurochka, o chem, ditja moe, Mol’by tvoi? Velikimi darami Mogu tebja uteshit’ na proshchane. Posledniy chas Vesna s toboj provodit. S rassvetom dnja vstupaet bog-Jarilo V svoi prava i nachinaet leto. Chego tebe ne dostaet? |
Snegurochka, perché versi tante lagrime? Se chiedi ricchi doni te li darò Prima che il mio regno cessi. Per l’ultima ora Primavera è con te. Con l’alba mattutina viene Jarillo E incomincia il regno dell’Estate. Rispondi, orsù, che manca a te? |
CUOR DI NEVE | |
Ljubvi. Krugom menja vse Ijubjat, vse schastlivy I radostny; a ja odna toskuju; Zavidno mne chuzhoe schaste, mama. Khochu ljubit’, a slov ljubvi ne znaju, I chuvsta net. Muchitel’nuju revnost’ Uznala ja, ljubvi ne znaja. I strashno mne, krasa moja uvjanet Bez radosti. O, mama, daj ljubvi! Ljubvi proshu, ljubvi devichej. |
L’amore. Intorno a me è amore, sono lieti tutti quanti: Io sola soffro e piango, invidio, mamma, Il bene che tocca agli altri. Bene volli amare, ma ignoro i dolci detti, passioni non ho. Conobbi gelosia, gelosia crudele, Che senza amore è trista assai. La mia beltà, se amore non viene, avvizzirà. O mamma, dammelo, dammi l’amore, mammina mia. |
FATA PRIMAVERA | |
Izvol’ ditja -- gotova ja Tebja ljubovju odarit’. V venke moem ljubovnykh sil Sokryt rodnik neistoshchimy. Snimi ego i sjad’ poblizhe! |
Sono pronta figliola, a fare quello che tu vuoi. A darti l’amore e quello che vuoi tu. In questa corona c’è fonte perenne Di forza amorosa, d’immenso potere; trattienila teco e siediti qui. |
(La Fata Primavera si siede sull’erba con Cuor di Neve accanto; i fiori la circondano) | |
FATA PRIMAVERA E CORO DI FIORI | |
Zor vesennikh cvet dushisty Beliznu tvoikh lanit, Bely landysh, landysh chisty Tomnoj negoj ozarit. Barskoj spesi barkhat aly Opushit tvoi usta, Dast ulybku cvetik maly Nezabudka-krasota. |
La bianchezza dell’albore Sulla gota ti verrà, E il mughetto, bianco fiore, La finezza vi porrà. Rosso chiaro di velluto Sulle labbra adesso c’è. Nel sorriso c’è venuto Un nontiscordardimè. |
Roza rozoj zaaleet na grudi i na plechakh, Vasilechek zasineet i prosvetitsja v ochakh. Kashki med iz ust poletsja Charovanem uma, Nezametno proberetsja V dushu lipkaja drema. etc. |
Sulle spalle e sopra il seno, Della rosa il tono brilla. Fiordaliso è nel sereno Occhio azzurro che scintilla. Tra le labbra il miele ha sede, E nell’anima un leggero Filtro arcano che non si vede, Ma addormenta già il pensiero. |
Mak serdechko otumanit, I rassudok usypit, Khmel’ lanity narumjanit I golovku zakruzhit. etc. |
Il papavero il sopore, Ed il luppolo darà Alle guance il bel colore E al cervello l’ebrietà. |
(La Fata Primavera mette la corona sulla testa di Cuor di Neve) | |
CUOR DI NEVE | |
(in estasi) | |
Akh, mama, mama, shto teper so mnoj? Kakoj krasoj zelenny Ies odelsa! Voda manit, kusty zovut menja, Zovut pod sen svoju... |
Ah, mamma, che succede in me? Che bella veste ha ricoperto il bosco. L’acqua chiama, chiamano gli alberelli Sotto i loro verdissimi ombrelli. |
(L’alba si fa sempre più chiara) | |
A nebo, mama, nebo! | Il cielo, mamma, il cielo. |
FATA PRIMAVERA | |
No, dochurka, Tai ljubov ot glaz Jarily-Sonca, Idi domoj, ne medli, ne ljubujsa Bagrjanymi potokami rassveta. Proshchaj, dltja, i maten sovetov ne zabud’. |
Ma codesto… È ben l’amore che spira il sole Jarillo. Ritorna a casa e non ti trattenere, Non guardare le rosse fiamme dell’aurora. O figlia, addio, e non dimenticare i miei consigli. |
(Scompare nel lago con i fiori) | |
Scena seconda | |
Cuor di Neve e Misghir | |
MISGHIR | |
(entra correndo) | |
Postoj, postoj, Snegurochka! | Sei tu, sei tu, Snegurochka? |
CUOR DI NEVE | |
Akh, vstrecha! | Ah, che vuoi? |
MISGHIR | |
Snegurochka, moi slabejut sily, Vsju noch lovlju tebja. Boishsa ty? |
Snegurochka, mi mancano le forze. Tutta notte ti cercai. Hai tu paura? |
CUOR DI NEVE | |
Net, ne strakh, ne bojazn vo mne. O, v lico tvoe daj mne vzgljanut’! Dusha polna moja ne strakhom, ne bojaznju. Tvoikh rechej zhivaja prelest’, smelost’ vzora I gordy vid vysokovo chela Menja manjat k tebe neodolimo. |
No, non ho più paura di te. Mi concedi guardarti nel viso, Ho l’anima piena, ma di timore non certo… La viva bellezza dei tuoi detti, il franco sguardo, La nobiltà dell’alta fronte tua, Mi attirano verso di te con una forza arcana. |
MISGHIR | |
Lovlju slova tvoi, lovlju ja zhadnym slukhom. Bojus nezhdannomu poverit’ ja blazhenstvu. |
Afferro i detti tuoi con insaziata bramosia. Io temo di essere vittima di un sogno ingannatore. |
CUOR DI NEVE | |
O, ne mechta li, O, ne mechta li `eto vse, Ne snovidene l’? O net! U khrabrovo zashchity ishchet serdce Teper Snegurochki trepeshchushchaja grud’ K grudi tvojej s ljuboviju prizhmetsja, K grudi, k grudi tvojej prizhmetsja. O mily moj, tvoja, tvoja, Beri menja v svoj dom, beri! Kljanus ljubit’, lovit’ tvoj vzgljad, Preduprezhdat’ zhelanja tvoi. |
Non è illusione tutto questo? Non sogno forse? Ah, no. Adesso cerca schermo contro il fuoco, Cuor di Neve. Lo smarrito cuoricino Il palpitante cuore al tuo si stringe, Si serra stretto a te. O amore mio, sono tua, Fammi entrare nella casa tua con te. Giuro di afferrare ogni sguardo tuo, Prevedere qualunque cosa vorrai. |
MISGHIR | |
O, ne mechta li `eto vse, O, ne mechta l’, ne snovidene l’? Eshche otradnykh slov I net dlja schastja mery. |
Non è illusione, Non è illusione tutto questo? Ancora parole d’amore. Non c’è misura al bene. |
CUOR DI NEVE | |
No mily moj, bezhim skorej! Ukroj, ukroj Menja ot Sonca! Ego krovavye Luchi strashat menja zloveshchim bleskom. Spasaj, spasaj Snegurochku tvoju! |
Però, tesoro, fuggiamo di qui. Nascondimi dai raggi del Sole, Che sono sanguigni e fanno paura Col loro bagliore ferale. Salva Cuor di Neve tua. |
MISGHIR | |
Ljubov tvoja odna, odna izgnanniku Spasene. Tebja Mizgir carju suprugoju Pokazhet i shchedry milostju svojeju Car pravdivy gnev na lasku peremenit. |
L’amore tuo ormai per l’esiliato è il solo scampo. Misghir ti mostrerà allo Zar quale sposa sua, E quello, pieno di generosi sensi, Lo sdegno suo trasformerà in favore. |
CUOR DI NEVE | |
Zavet oca i materi narushit’ Ne smeju ja. Oni, bedu pochujav, Veleli mne tait’ ljubov ot Sonca. Spasi ljubov i pozhalej menja! |
Non oso trasgredire quello che mi hanno detto E babbo e mamma… Temendo la sventura; M’hanno detto che celassi al Sole l’amore; L’amore nascondi, e poi, pietà di me. |
MISGHIR | |
Pokornymi serdcami privykla Ty vladet’; no serdcem ja ne mal’chik. Ljubit’ i prikazat’ sumeju ja; Ostansa! No esli suzhdeno bede Pritti, to vmeste pogibnu ja s toboju. |
Avvezza sei a cuori che accettano le tue leggi… Ma io non sono un ragazzo… Amare ti so, ma so pure comandare: rimani! E se da ciò deriverà sventura, Saprò con te soffrirla ancora. |
CUOR DI NEVE | |
O mily moj, tvoja, tvoja, Beri menja v svoj dom, beri!... Kljanus ljubit’, lovit’ tvoj vzgljad, Preduprezhdat’ zhelanja tvoi. Smotri, vse jarche i strashnee Gorit vostok. Sozhmi menja, Sozhmi v svoikh objatjakh, drug, V terli vetvej Ukroj menja ot sonca jarostnykh luchej. V teni vetvej Ukroj menja ot sonca jarostnykh luchej! |
O amore mio, sono tua, Fammi entrare nella tua casa con te. Giuro di afferrare ogni sguardo tuo, Prevedere qualunque cosa vorrai. Or vedi! Più chiaro, Più feroce lampeggia il Sole! Stringimi a te, Fra le tue braccia, amico mio, Nascondimi là, Tra gli arbusti, al Sole, Ai raggi furenti del Sole! |
(Cuor di Neve e Misghir si mettono all’ombra dei piccoli alberi. Dal bosco e dalla montagna arriva il popolo. Davanti i suonatori di gusla che suonano, poi i pastori con i pifferi. Dietro di loro lo Zar col seguito, e dietro lo Zar le coppie di fidanzati in abito di gala. Infine la massa dei Berendiani. Giunto nella valle il popolo si divide in due parti.) | |
Scena terza | |
Cuor di Neve, Misghir, lo Zar Berendei, Lel’ e tutto il popolo. Tutti stanno in attesa di veder sorgere a Oriente i primi raggi del Sole e cominciano la seguente canzone. |
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CORO | |
(Durante la canzone i due semicori si avvicinano a piccoli passi in cadenza con la musica) | |
A my proso sejali, sejali, Oj Did-Lado, sejali, sejali. |
Seminammo del miglio Oi, did lado, del miglio. |
A my proso vytopchem, vytopchem, Oj Did-Lado, vytopchem, vytopchem, oj! |
Questo vostro miglio calpesteremo, Oi, did lado, calpesteremo. |
A chem by vam vytoptat’, vytoptat’, Oj Did-Lado, vytoptat’, vytoptat’? |
Cosa adoperate per calpestare? Oi, did lado, per pestare quel miglio lì? |
Vytopchem. A my konej vypustim, perejmem,.. oj Did-Lado, vypustim, vypustim, oj! |
Pesteremo. I cavalli liberi vi manderemo, Oi, did lado, vi manderemo i cavalli. |
perejmem, oj Did-Lado, perejmem, oj! A my konej vykupim, vykupim, |
Noi ce li terremo in pegno, li terremo. Oi, did lado, li terremo. |
A chem by vam vykupit’, vykupit’, Oj Did-Lado, vykupim, vykupim! |
Li riscatteremo pagandovi. Oi, did lado, pagandovi bene. |
A my dadim devicu, devicu, oj Did-Lado, devicu, devicu,.. |
Cosa ci darete per svincolo? Oi, did lado, che svincolo ci darete? |
A chem by vam vykupçt’, vykupit’, vykupit’? A nashego polku, pribylo, pribylo, pribylo,.. |
Una bella giovinetta, vi daremo. Oi, did lado, giovinetta vi daremo. |
devicu. A nashego polku ubylo, ubylo, oj Did-Lado, ubylo, oj! |
E con che pagheranno? E con che crescerà la nostra schiera? |
...oj Did-Lado, pribylo, prible, oj! | E la nostra calerà, per contro, Oi, did lado, cala la nostra! Oi! |
(I fidanzati prendono le fidanzate e salutano lo Zar) | |
ZAR BERENDEI | |
Da budet vash sojuz blagosloven Obiliem i schastem! V bogatstve I radosti zhivite do poslednikh Godov svoikh v seme detej i vnukov! |
Il benedetto nodo sia Foriero di pace e di abbondanza; Vivete in gioia fino a tarda età; Nelle case dei figli e dei figliuoli loro. |
MISGHIR | |
(Conducendo Cuor di Neve allo Zar) | |
Veliky car, tvoe zhelane bylo Zakonom mne, i ja ego ispolnil. S Snegurochkoj na brak blagoslovi. |
Illustre Zar, il voto del tuo cuore era legge per me. Ed io compio il voto. Benedici le mie nozze con Cuor di Neve. |
ZAR BERENDEI | |
(a Cuor di Neve) | |
Okhotoj li vruchaesh zhenikhu Sud’bu svoju? S svojej rukoju vmeste Daesh li ty ljubov |
Consenti di affidare la sorte tua in mano a lui? Vuoi dargli l’amore tuo Insieme alla tua mano? |
CUOR DI NEVE | |
Veliky car! Sprosi menja sto raz, sto raz otvechu, Shto ja ljublju ego. Pri blednom utre Otkryla ja izbranniku dushi Ljubov svoju, i kinulas v objatja. |
O grazie zar! Se chiedi cento volte, Cento volte risponderò che l’amo. Nel dolce albore ho confessato al dolce amico mio Che l’amo tanto cadendogli sul petto. |
(Uno splendido raggio di Sole penetra tra la nebbia e colpisce Cuor di Neve) | |
No shto so mnoj: blazhenstvo ili smert’? Kakoj vostorg! Kakaja chuvstv istoma! O, mat’-Vesna, o mat’-Vesna, blagodarju Tebja za radost’, blagodarju tebja. Za sladky dar ljubvi! Kakaja nega |
Che avviene in me? È gioia questa o morte? O quale gioire! Che piena di delizie! O madre mia! O Primavera, Ti rendo grazie per la gioia Per il dolce dono d’amore che mi hai fatto. |
Tomjashchaja techet vo mne! O’ Lel’, V ushakh tvoi charujushchie pesni, Vo ochakh ogon... i v serdce... i v krovi, |
Non so quale dolce ebbrezza scorra in ogni fibra mia. O Lel, ascolto come in sogno il languido tuo canto; Ho fiamme agli occhi, nel cuore e nel sangue l’ardore! |
Vo vsej ogon. Ljublju i taju Ot sladkikh chuvstv ljubvi. Proshchajte, vse Podruzhenki, proshchaj, zhenikh moj mily! Proshchaj, moj mily! O mily moj, tvoja, Tvoja! Posledniy vzgljad tebe, moj mily! |
Amo e mi stempro nel senso dolce dell’amore. Addio compagne tutte, addio promesso amore. Addio! O amore mio, sono tutta tua! A te lo sguardo estremo vada! L’estremo sguardo è tuo, dolce amore! |
(svanisce) | |
CORO GENERALE | |
O, chudnoe neslykhannoe divo! Kak veshniy sneg ona pred soncem taet, I devushki Snegurochki uzh net! |
O meraviglia, o caso mai sentito! Si scioglie al Sole qual neve in primavera; La giovane Snegurochka svanì! |
MISGHIR | |
Kak veshniy sneg rastajala ona. Obmanut ja bogami; `eto shutka Zhestokaja sud’by. No esli bogi Obmanshchiki, -- ne stoit zhit’ na svete. |
Si è sciolta al sole qual neve in primavera! Gli dei mi hanno ingannato. La fortuna mi gioca un triste gioco. Se anche gli dei ci ingannano, non vale restare al mondo! |
(Fugge verso la montagna di Jarillo) | |
BERENDIANI | |
(con spavento) | |
Mizgir, Mizgir, kuda ty? Stoj! | Misghir, Misghir, che tenti? No! |
(Misghir si getta nel lago) | |
Pogib on! | È morto! |
ZAR BERENDEI | |
Snegurochki pechal’naja konchina I strashnaja pogibel Mizgirja Trevozhit’ nas ne mogut. Doch Moroza, Kholodnaja Snegurochka pogibla. Pjatnadcat’ Iet na nas serdilos sonce. Teper s ee chudesnoj konchinoj, Vmeshatel’stvo Moroza prekratilos. Vesely Lel’, zapoj Jarile pesnju Khvalebnuju, a my k tebe pristanem. |
La triste fine di Cuor di Neve nostra e di Misghir, Il loro tragico destino non devono sbigottirci. Del gelo la figlia, la fredda Cuor di Neve è ormai scomparsa. Da quindici anni stava offeso il Sole; E ora con questa morte avranno fine Le tirannie moleste dell’inverno. O lieto Lel intona un canto in lode di Jarillo, E canteremo con te. |
LEL | |
Svet i sila, bog Jarilo, Krasnoe sonce nashe! Net tebja v mire krashe. |
Luce e forza del dio Jarillo, Il bell’astro del nostro cielo, Non c’è nulla di più bello di te! |
CORO GENERALE | |
Svet i sila, bog Jarilo, Krasnoe sonce nashe! Net tebja v mire krashe! |
Luce e forza del dio Jarillo, Il bell’astro del nostro cielo, Non c’è nulla di più bello di te! |
(tutti in attesa guardano verso oriente) | |
Daruj, bog sveta, Teploe leto! Krasnopogodnoe, |
Manda, Signore di ogni splendore, Col caldo fertile L’estate più torrida. |
Leto khleborodnoe! | Luce! Sorgi. |
(La nebbia si dissipa verso la cima della montagna, e Jarillo si mostra sotto l’aspetto di un giovinetto, vestito di bianco, che nella mano destra reca una testa umana luminosa, e nella sinistra un covone di grano.) | |
Svet -- bog nash! bog, Daruj nam! Daruj nam! |
Luce! O almo Sole! |
FINE DELL’OPERA |