A Symphony: New England Holidays

Raccolta di pezzi per orchestra

Musica: Charles Ives (1874 - 1954)
  1. Washington's Birthday - Very slowly. Allegro. Andante
    Composizione: 1909 - 1913 circa
    Prima esecuzione: San Francisco, Community Playhouse, 3 settembre 1931
    Edizione: New Music Editions, San Francisco, 1936
  2. Decoration Day - Very slowly. Allegro
    Composizione: 1912 - 1913 circa
    Prima esecuzione: Havana, Teatro Nacional, 27 dicembre 1931
    Edizione: Peer International, New York, 1962
  3. The Fourth of July - Adagio molto. Allegro con spirito
    Composizione: 1911 - 1913 circa
    Prima esecuzione: Parigi, Salle Pleyel, 21 febbraio 1932
    Edizione: Edition Adler, Berlino, 1932
  4. Thanksgiving and Forefathers' Day - Adagio maestoso. Adagio cantabile. Maestoso
    Composizione: 1904 circa
    Prima esecuzione: Minneapolis, Northrop Memorial Auditorium, 9 aprile 1954
    Edizione: Peer International, New York, 1971
Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 4 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, tambuto, grancassa, piatti, xilofono, glockenspiel, campane chitarra, celesta, pianoforte, arpa, archi
Composizione: 1917 - 1919
Prima esecuzione: Minneapolis, Northrop Memorial Auditorium, 9 aprile 1954
Edizione: vedi dettagli
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

La New England Holidays Symphony, i cui movimenti furono composti tra il 1904 e il 1913, come specifica un sottotitolo dello stesso Ives, è una «reminiscenza delle festività di un ragazzo in una cittadina rurale del Connecticut».

Nei primi tre movimenti le reminiscenze ivesiane si concatenano secondo un identico schema: un'atmosfera fortemente evocativa, creata dal suono di campane in lontananza e dagli archi insistentemente tenuti sui registri acuti, suggerisce il ricordo di un passato ineluttabilmente perduto, mentre a poco a poco la patina che il tempo ha depositato sulle immagini del passato si cancella, il ricordo diventa più nitido, più chiaro, fino a che, con uno scatto improvviso, una scena infantile ritorna alla memoria minutamente circostanziata nei particolari. In Washington's Birthday il suono dello scacciapensieri e i motivi di gighe e di quadriglie rievocano le feste campestri del New England e si sovrappongono creando contrasti ritmici e tonali; in Decoration Day l'incontro delle due bande che eseguono musiche diverse crea eccitanti sovrapposizioni ritmiche; in Fourth of July si svolge infine un parossistico carosello delle più famose canzoni patriottiche statunitensi, in sintonia con la più importante delle festività nazionali. L'ultimo movimento, che è l'adattamento orchestrale di un Prelude e un Postlude organistici composti verso la fine del secolo scorso, rievoca, con il suo contrappuntismo politonale, la severa religiosità puritana concludendosi con l'immagine di un coro che intona l'inno della chiesa protestante americana: il Thanksgiving and/or Forefathers' Day che presta il titolo al movimento. Movimenti della Holidays Symphony erano già stati eseguiti singolarmente negli anni Trenta, ma l'intera sinfonia fu presentata solamente nel 1954 (l'anno della morte di Ives) sotto la direzione di Antal Dorati a Minneapolis.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Scritti separatamente e dotato ognuno di una propria autonomia esecutiva i quattro movimenti di «Holidays» rendono possibile la verifica di un'incontrastata autosufficienza delle singole parti, di una compiutezza, seppur informale, che sottende un esperire non velleitariamente dilettantesco, ma istituzionalizzato a sistema di vita, insofferente di vincoli e di codificazioni aprioristiche. Gli estremi cronologici dell'intera composizione sono compresi entro l'arco di tempo che va dal 1904 al 1913 durante i quali l'artista dichiara di restituire i «ricordi delle vacanze di un ragazzo in una cittadina di provincia del Connecticut».

Eseguito in via privata da pochi orchestrali subito dopo esser stato scritto «Washington's Birthday» fu successivamente portato alla ribalta del Globe Theatre nel 1914 e nel 1915, probabilmente a spese dello stesso compositore. Questi si dimostrò soddisfatto anche se non tutti gli strumentisti erano presenti; non lo fu invece quando la partitura fu affidata, dietro suggerimento di Reber Johnson (poi aiuto direttore della New York Symphony Orchestra) a musicisti di miglior livello tecnico, i quali intervennero ognuno con le proprie richieste, i propri consigli; cosicché elimina questa parte, sopprimi quest'altra, Ives dovette amaramente constatare che tutto quanto vi era di musicalmente più efficace era stato orrendamente mutilato se non era sparito del tutto.

Sa ormai della legganda popolare ricordare come Nicolas Slonimsky — uno dei primi a portare la musica ivesiana in Europa nel 1931-32 — dovesse ricorrere, data la particolare scrittura poliritmica del pezzo a coordinare simultaneamente le battute di tempo diverso servendosi della bacchetta, della mano sinistra e della testa, creando grande ilarità e ammirazione nel pubblico. (Ricordiamo incidentalmente a proposito della scrittura di Ives che egli ometteva talvolta la chiave, il tempo e le stanghette sentiti come segni di restrizione).

Un'attenzione particolare riservata all'impasto timbrico si riscontra in quella sorta di aerea rarefazione iniziale, ottenuta dal registro acuto degli archi e nel «tessuto lineare (fatto di disegni melodici [...] che si incrociano senza mai incontrarsi e mossi su piani di registro ben definiti)» (Gentilucci). Irrompe a un certo punto una citazione bandistica che nella sua selvaggia concrezione materica è rapportabile ad alcuni passi della successiva «Quarta Sinfonia» in funzione oltreché mnemonica, visiva: una specie di 'dripping' «ante litteram» pollockiano.

Per «Decoration Day» che utilizza il tema di un corale e si muove con estatica fissità si può parlare di colore vagamente impressionistico. Non a torto un critico all'indomani dell'esecuzione di tre movimenti di «Holidays» da parte di Slonimsky scriveva: «Ives non è un imitatore; ha qualcosa da dire. È un pittore-musicista, se cosi si può dire, un impressionista con qualcosa insieme del realismo naive».

Su «Fourth of Juiy» (forse il più difficile da dirigere stando alle parole di Gowell) si racconta un episodio curioso che testimonia le innumerevoli difficoltà incontrate da Ives nel suo procedere compositivo: Edward Stowell, direttore dell'orchestra della Music School andò un giorno a trovare il musicista. Dopo aver esaminato attentamente la partitura di questo movimento dichiarò francamente: «Questo è il più bello scherzo che abbia mai visto! Ma credete davvero che ci sia qualcuno così pazzo da accingersi a eseguire roba del genere?». I nuclei tematici in effetti si disperdono nelle potenti fasce delle sovrapposizioni politonali, in un tessuto sovraccarico di incisi al limite della deflagrazione.

«Thanksgiving and / or Forefather's Day» (Festa del Ringraziamento) per orchestra e coro misto «ad libitum» prevede un andamento celebrativo e verso la fine il motivo di una danza di cow boys. È proprio questa assenza di un principio selettivo, una casuale giustapposizione di frasi, non esclusi i luoghi comuni «kitsch» che ha fatto stabilire paralleli con gli esponenti della Pop art. In realtà ciò che in Ives è chiaramente assente è la sopraffazione dell'«on» sull'«io», il cinismo nihilistico derivante proprio dalla coatta celebrazione del presente. La posizione ivesiana è ben diversa nella sua adesione al quotidiano e nello stesso tempo nella sua fede ottimistica in un futuro migliore. Basti ricordare la sua adesione alle idee del «Trascendental Group» emersoniano o della scuola pittorica dell'«Hudson River» se non vogliamo prestar fede alle considerazioni estetico-filosofiche che questo straordinario 'yankee' del Connecticut, improvvisatosi critico, espone nei suoi «Essays before a Sonata».

Fiamma Nicolodi


(1) Testo tratto dal Repertorio di Musica Classica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001
(2) Testo tratto dal programma di sala del concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro Comunale, 16 marzo 1974


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Ultimo aggiornamento 5 febbraio 2020