Trio in sol maggiore per pianoforte, violino e violoncello Hob:XV:5


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Adagio non tanto
  2. Allegro
  3. Allegro
Organico: clavicembalo, violino, violoncello
Composizione: Eisenstadt, Eszsterhàza, 25 ottobre 1784
Edizione: Forster, Londra, 1785
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel Trio in sol maggiore Hob. XV:5 ecco, sin dall'Adagio non tanto, la spontanea proliferazione di più spunti e idee alternati al tema principale con un caratteristico, teatraleggiante effetto - quasi un'apertura di sipario d'opera - tutto fatto di ampie e intense gestualità, di canto spiegato, di galoppanti rincorse, di ripiegamenti, di momenti di stasi e attesa. Con l'Allegro, in perfetta forma sonata, ci troviamo di fronte, sin dall'esposizione, a un imperioso, robusto, "beethoveniano" tema principale in sol maggiore, legato tramite una brillantissima frase di collegamento al secondo elemento tematico alla dominante re maggiore; questo tema fa nettamente da versus al primo e svetta per quel suo carattere elegante e sereno sopra l'ondulato calco fornito da un mobilissimo basso albertino. Come d'incanto ci troviamo qui immersi in una musica limpida, scorrevole che ci fa "viaggiare" continuamente col pensiero trasportandoci in mondi sonori di straordinaria bellezza. Così molto coinvolgente risulta anche lo sviluppo, con quella sua capacità di spostamento tonale continuo e un po' spaesante ottenuta attraverso il sapiente uso delle modulazioni, di improvvise virate tematiche, di stop and go imprevisti, di inusitate mutazioni motiviche: qui secondo e primo tema si intrecciano continuamente e ogni volta sotto fogge e atteggiamenti diversi, prima che intervenga la ripresa dell'esposizione a replicare il "giro" di spunti e idee riesposti nella tonalità d'impianto, secondo le "regole" della forma sonata. Bellissima la coda, dove Haydn si diverte e rispolverare per l'ultima volta - e a sorpresa - il cristallino profilo del secondo tema, che dunque molto scopertamente dimostra di preferire al primo: un'eccentricità che, insieme alle altre, fa straordinariamente somigliare questo tempo, per la freschezza, l'inventiva e soprattutto l'originalità, a uno di quegli straordinari movimenti che si trovano nelle sonate per pianoforte - o nei concerti per pianoforte - di Wolfgang Amadeus Mozart, rendendo la sua musica del tutto unica. Il terzo e ultimo movimento è un Allegro nella forma del tema con variazioni. Dopo il marziale tema principale, organizzato sopra il respiro di due grandi arcate ben enunciate, ecco la prima e unica variazione, molto articolata e complessa, prima della ripresa-epilogo del tema principale.

Marino Mora


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 232 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 26 luglio 2014