Divertimento in la bemolle maggiore per pianoforte, op. 53 n. 6, Hob:XVI:46


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro moderato
  2. Adagio (re bemolle maggiore)
  3. Finale. Presto
Organico: clavicembalo o pianoforte solo
Composizione: 1765 - 1767
Edizione: Le Duc, Parigi, 1788
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel campo della sonata per pianoforte la storia della musica assegna a Franz Joseph Haydn un ruolo più marginale di quello che gli attribuisce per le altre forme del Classicismo viennese, la sinfonia e il quartetto. Delle sue oltre cinquanta sonate è però importante comprendere la destinazione; Haydn non intraprende la carriera di virtuoso (come faranno Mozart e Beethoven), e le sue sonate per Klavier (clavicembalo, clavicordo, e poi fortepiano) sono destinate all'intrattenimento di corte, non all'esibizione di un virtuosismo spettacolare.

Gli ideali esecutori sono dilettanti, amanti della musica che la praticano per diletto, a casa, strumentisti capaci di intrattenere il ricco e colto uditorio di un salotto bene piuttosto che ammaliare il pubblico di un teatro. Cosi la musica si avvicina più al galante dialogo che all'oratoria del professionista, e rispecchia lo spirito di un ambiente nobile che ama ascoltare. Le possibilità di oggi di un ascolto domestico ci permettono nuovamente di scoprire questa musica straordinaria.

La Sonata in La bemolle maggiore, scritta poco prima del 1770, aveva il più antico titolo di Divertimento. Lo strumento su cui è immaginata è ancora il clavicembalo, e lo testimonia la graziosa raffinatezza del tema iniziale. Non mancano arditezze armoniche sapientemente celate, come nelle elaborazioni del tema precedute da quella che sembrava una ben più normale cadenza, e si possono scoprire argute invenzioni, come la ripresa del tema dopo un insistito richiamo degli accordi ribattuti e una sorta di falsa ripresa con la melodia in tono minore, piccoli gioielli da scovare con il piacere del quotidiano studio. La seconda parte, aperta dal tema, propone una lunga sezione con brillanti arpeggi in espressive modulazioni.

La tenue melodia dell'Adagio è preceduta da una breve introduzione che si rivela essere il suo accompagnamento, arricchita poi da espressivi trilli che si presentano sia come elemento melodico che di accompagnamento. Nella seconda parte il tema suona ancor più lieve, mentre l'accompagnamento diviene a sua volta melodia intervallata da brevi incisi. Gli animati trilli preludono alla coda in cui un canto in note ribattute è accompagnato da mobili armonie che conducono alla chiusura. La sonata termina con il carattere vivace e lieve che connota il tema e il brillante virtuosismo del Finale.

Emiliano Buggio


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 383 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 25 luglio 2023