Sinfonia n. 71 in si bemolle maggiore, Hob:I:71


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Adagio (si bemolle maggiore); Allegro con brio
  2. Adagio con Variazioni (fa maggiore)
  3. Minuetto (si bemolle maggiore) e Trio
  4. Finale: Vivace (si bemolle maggiore)
Organico: flauto, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
Composizione: Eisenstadt, 1778 - 1779 circa
Edizione: Le Duc, Parigi, 1780
Guida all'ascolto (nota 1)

Haydn scrisse un numero considerevole di sinfonie e solo recentemente nel 1957, con il catalogo curato da Anthony van Hoboken, si è riusciti a classificarne cento e otto, senza considerare le altre la cui autenticità è ancora in dubbio. Abitualmente la produzione sinfonica di Haydn viene suddivisa in tre gruppi che si fanno coincidere con i luoghi dove l'autore svolse la sua attività. Il primo periodo sinfonico, detto genericamente giovanile, comprende le opere dal n. 1 al n. 5, scritte fra il 1759 e il 1760, durante il periodo in cui il musicista fu al servizio del conte Morzin a Lukavec. Il secondo momento della produzione sinfonica di Haydn coincide con i lunghi anni di lavoro presso la famiglia Esterhàzy, che furono particolarmente operosi e fecondi sotto il profilo creativo. Si parla di un blocco di ottantasette sinfonie, che vanno dal n. 6 del 1761 al n. 92 del 1788 e rivelano una maggiore varietà espressiva accompagnata da un ampliamento dell'organico orchestrale, che aggiunge un fagotto, un flauto, una tromba e i timpani. Non c'è dubbio però che le sinfonie comprese fra il n. 93 e il n. 104 e composte a Londra fra il 1791 e il 1795 rappresentino il momento culminante dell'attività inventiva del musicista, che acquista a giusta ragione il titolo di «padre della sinfonia».

La sinfonia in si bemolle maggiore fu scritta tra il 1779 e il 1780 e pubblicata subito a Parigi. Dopo un breve adagio l'orchestra assume un piglio vivace caratterizzato da una serie di piacevoli modulazioni. Di straordinaria finezza espressiva è la melodia degli archi nell'Adagio del secondo tempo, cui segue un elegante Minuetto, interrotto prima della ripresa da un morbido Trio. Il finale rientra nello schema del sinfonisomo haydniano trillante e fosforescente nel suo gusto strumentale.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Basilica di Massenzio, 11 luglio 1974


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Ultimo aggiornamento 1 luglio 2013