Sinfonia n. 63 in do maggiore "La Roxelane", Hob:I:63


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Vivace (do maggiore)
  2. «La Roxelane»: Allegretto o più tosto Allegro (do minore)
  3. Minuetto (do maggiore) e Trio. Allegretto
  4. Finale: Presto (do maggiore)
Organico: flauto, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
Composizione: Eisenstadt, 1777
Edizione: Le Duc, Parigi, 1779

Il primo movimento è stato utilizzato come ouverture dell'opera "Il mondo della luna" Hob:XXVIII:7
Guida all'ascolto (nota 1)

Origine composita ha pure la Sinfonia n. 63 in do maggiore «La Roxelane», scritta verosimilmente tra il 1777 e il 1779 rìassemblando musiche precedenti: il movimento iniziale ricicla l'ouverture dell'opera Il mondo della luna (1777) mentre il secondo si basa sulla melodia intitolata «La Roxelane» tratta dalle musiche di scena per Soliman II, oder Die drei Sultaninnen, un adattamento tedesco de Le trois sultanes di Charles Sìmon Favart, rappresentato a Esterhàza da Carl Wahr nei primi mesi del 1777. Roxelane è appunto il nome dell'eroina del lavoro teatrale in questione.

Nel primo gruppo tematico, in do maggiore, dell'Allegro d'apertura l'idea principale viene suonata dagli archi, poi dai soli fiati, viene quindi seguita da un'idea complementare e ritorna infine a pieno organico. Il secondo gruppo tematico è naturalmente in sol maggiore: da una tortuosa melodia dei violini prende slancio una serie di briose formule cadenzali che concludono l'Esposizione; segue il ritornello dell'Esposizione stessa. L'ampia sezione di Sviluppo elabora, in senso riespositivo, il primo gruppo tematico (nelle tonalità di re minore, poi di fa maggiore) e quindi anche il secondo (in la minore). Nella Ripresa, dopo il primo gruppo tematico, in do maggiore, il secondo gruppo, ora anch'esso in do maggiore, si presenta acefalo rispetto all'Esposizione: si tratta di una conseguenza del carattere riesposìtìvo dello Sviluppo (una ricapitolazione integrale anche del secondo gruppo tematico avrebbe corso il rìschio dì suonare ridondante e pleonastica). Segue il ritornello di Sviluppo e Ripresa.

Lo schema del secondo movimento, «La Roxelane»: Allegretto (o più tosto allegro), è quello della variazione di due temi, peraltro tra loro imparentati (ABA'B'A'B"). Il leggiadro e un poco misterioso tema principale A, in do minore, è costituito da due parti, ciascuna delle quali ripetuta per effetto di ritornelli: il tema è affidato ai soli archi e i violini suonano con la sordina. Il terna complementare B, in do maggiore, è anch'esso dì struttura binaria, profilandosi come libera variante o parafrasi del tema principale; in evidenza sono gli oboi, sostenuti da un fagotto e un corno. Nella prima variazione A' del tema principale si pone in risalto il flauto, raddoppiato all'ottava grave dai violini I. Nella prima variazione B' del tema complementare si disegna un contrasto e un'alternanza tra frasi in piano (archi) e frasi in forte (pieno organico). Nella seconda variazione A" del tema principale la strumentazione ritorna ai soli archi, mentre in quella corrispettiva B" del tema complementare al trio di oboi e fagotto risponde l'intera orchestra.

Il galante Menuet. Allegretto presenta come Trio centrale un delizioso duetto per oboe e fagotto soli accompagnati dal pizzicato degli archi; segue il «da capo» del Menuet.

Nel Finale. Presto, in forma dì sonata, lo stile compositivo si fa più complesso e differenziato per effetto di contrasti espressivi e di scrittura. Allo spumeggiante primo gruppo tematico, in do maggiore, e alla transizione succede il secondo gruppo tematico, in sol maggiore, che nel suo corso denota inflessioni dapprima cantabili e quindi minori, subito prima della sezione conclusiva dell'Esposizione; segue il ritornello dell'Esposizione. Lo Sviluppo inizia trattando in imitazione un motivo del primo tema; l'imitazione si infittisce poi in un costrutto contrappuntistico a quattro parti dove è elaborata la testa del primo tema, di cui sono successivamente riutilizzati anche altri elementi. La ripresa del primo gruppo tematico, in do maggiore, è di fatto una ricapitolazione rielaboratìva, che reca tracce ed echi dello sviluppo contrappuntistico; a essa fa seguito il secondo gruppo tematico, ora anch'esso in do maggiore. Conclude il ritornello di Sviluppo e Ripresa.

Giuseppe Fertonani


(1) Testo tratto dal libretto del CD AM 141-2 allegato alla rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 17 febbraio 2012