Sinfonia n. 55 in mi bemolle maggiore "Der Schulmeister" (Il maestro di scuola), Hob:I:55


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro di molto (mi bemolle maggiore)
  2. Adagio, ma sempliceminte (si bemolle maggiore)
  3. Minuetto (mi bemolle maggiore) e Trio
  4. Finale: Presto (mi bemolle maggiore)
Organico: 2 oboi, fagotto, 2 corni, archi
Composizione: Eisenstadt, 1774
Edizione: Schott, Magonza, 1786
Guida all'ascolto (nota 1)

Dopo il periodo dello "Sturm und Drang", altri orientamenti si manifestano nei lavori di Haydn. I forti caratteri espressivi, ricercati specialmente nelle sinfonie in tonalità minori, vanno nuovamente cedendo il campo, nei primi anni dopo il 1770, a toni di elegante intrattenimento. Vi fanno comparsa tocchi di umorismo cui non dovevano essere estranee suggestioni dell'opera buffa, alla quale Haydn era costretto a dedicare gran parte della sua attività a corte. Ne dà un esempio il secondo tempo della Sinfonia n. 55, Adagio ma semplicemente, che per il suo comico andamento, austero e professorale, potè suggerire l'immagine, adottata come titolo, del "Maestro di scuola" e anche, nella stessa Sinfonia, composta nel 1774, certi passaggi difficoltosi del corno nell'ultimo movimento (Presto). Altra importante caratteristica delle sinfonie del periodo sono la crescente individualità che vi assumono i singoli movimenti, in particolare il lento e il finale, e la maggiore raffinatezza della strumentazione. È solamente intorno al 1770 che Haydn prende ad utilizzare nei movimenti lenti gli strumenti a fiato con una loro distinta personalità. Vi sono esempi squisiti di impiego originale dei fiati nei movimenti lenti delle sinfonie scritte fra il 1772 e il 1775, come quello straordinario del corno nella n. 51, o, come nel "Maestro di scuola", quello del loro insieme, a risposta collettiva, quasi di scolaresca, al discorso continuo, sempre variato e buffamente pedantesco, del maestro che si immagina nei violini. Al principio della variazione si attiene anche il Finale della Sinfonia n. 55, con passaggi spesso affidati ai fiati soli. Più consueti sono il primo tempo, Allegro di molto, in regolare forma-sonata, e il Minuetto, il cui Trio per soli archi presenta un basso figurato del violoncello di una certa difficoltà, per cui si preferisce far suonare le prime parti sole.


(1) Testo tratto dal Repertorio di Musica Classica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


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Ultimo aggiornamento 13 maggio 2016