Concerto n. 4 in sol maggiore per violino e archi, Hob:VIIa:4


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro moderato
  2. Adagio (do maggiore)
  3. Allegro
Organico: violino solista, 2 violini, viola, basso continuo
Composizione: 1769
Edizione: Doblinger, Vienna-Monaco, 1961 in Diletto musicale n. 79
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

La personalità di Haydn giganteggia in tutti i settori della musica e a lui va il merito di aver condotto la composizione strumentale, con la densità delle sue strutture dialettiche e con lo sviluppo della forma-sonata, fuori dalle ingenuità dello stile galante. Egli è stato il pioniere del quartetto d'archi e della sinfonia, il rinnovatore dell'oratorio di stile haendeliano, il compositore versatile di opere serie e comiche secondo il gusto italiano, il creatore di una forma pianistica che consegnò al titanismo beethoveniano.

Amico di Mozart e insegnante di Beethoven, l'influenza esercitata da Haydn su entrambi fu enorme, specialmente nel campo della sinfonia e del quartetto d'archi, sebbene la maturità di Haydn beneficiasse largamente della musica del più giovane Mozart, soprattutto nei lavori scritti dopo il 1790. L'attività musicale di Haydn è vasta e complessa e passa dalle galanterie giocose e brillanti dei suoi primi divertimenti allo splendore preromantico dei pezzi orchestrali e dei grandi e fastosi oratori, che contribuiscono alla definizione dell'opera lirica agli inizi dell'Ottocento.

Secondo i dati più recenti la sua intensa e solida produzione comprende 108 sinfonie, 16 ouvertures, 47 divertimenti per orchestra e per complessi strumentali vari, 83 quartetti per archi, 32 concerti per diversi strumenti solisti e orchestra, 52 sonate per pianoforte, 8 sonate per violino e clavicembalo, 31 trii per pianoforte, violino e violoncello, 126 trii per baryton (un vecchio tipo di viola da gamba), 14 messe, vari pezzi sacri, cantate, arie e Lieder, 18 opere teatrali, 5 opere per marionette, 3 oratori (Il ritorno di Tobia, La creazione e Le stagioni). Oltre alla quantità, nella musica di Haydn conta la qualità, che punta sulla organizzazione razionale del mezzo espressivo, allargando le basi dello "sviluppo" sonoro, inteso come mutazione ora melodica, ora ritmica, ora armonica, così da intensificare l'uso delle progressioni e modulazioni, quali elementi di un serrato procedimento dialettico.

Un esempio illuminante di questo specifico modo di comporre di Haydn si può riscontrare nel Concerto in sol maggiore scritto intorno al 1769. Al di là della freschezza e della varietà dell'invenzione musicale, questo brano rivela nell'autore una spiccata vocazione per la melodia, sorretta da una ben costruita elaborazione tematica nella triplice disposizione dei tempi, di classico impianto formale. Una impostazione del discorso strumentale non più rigidamente settecentesca e accademica, tanto che ad essa guardò con curiosità e ammirazione lo stesso Beethoven, che in più occasioni tenne presente il modello haydniano.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Haydn è l'ultimo grande compositore al servizio di un nobile che lo stipendia per scrivere la musica necessaria a una corte, e come uno straordinario artigiano nel suo quotidiano lavoro produce assoluti capolavori. Suoi datori di lavoro dal 1761 sono gli Esterhazy, al cui servizio Haydn vive in un esilio dorato a Esterhaza, residenza costruita per eguagliare la Versailles francese. Qui il compositore ha a disposizione un'orchestra con ottimi solisti, come il violinista Tomasini, il "Luigi" che appare nella copia del Concerto in Do maggiore ("concerto per il violino fatto per il luigi"). Haydn scrisse probabilmente quattro concerti per violino, di cui uno purtroppo è andato perso.

La sua produzione è la colonna sonora ideale di una nobile residenza; mai superficiale o frivola, con il sorriso mostra il lato più piacevole del far musica, inventando melodie e meccanismi che in vari modi drammatizzano il discorso musicale in un teatro non immaginario, bensì sublimato in note; i momenti in cui si fa più malinconico sono rapidi sospiri di un'anima che subito torna serena.

Un'ultima annotazione musicologica: in questi concerti compare il clavicembalo come basso continuo, eredità di un barocco concluso, che sparirà con la successiva produzione classica di cui Haydn sarà decisamente protagonista.

Concerto n. 4 in Sol maggiore. Il copione del primo movimento è simile [al primo movimento del Concerto n. 1 n.d.r.]: al tono sfarzoso da ballo di corte del primo tema orchestrale risponde il più loquace violino solista, impegnato in un virtuosismo sempre garbato. Gustoso nel secondo intervento del Tutti un breve accenno di canone tra i violini primi e secondi; è un fugace istante che ricorda con levità le artificiose tecniche dell'antico contrappunto; l'effetto è gradevolissimo, oltretutto perché lo stesso piccolo cameo era apparso nella prima parte, ma ci era forse sfuggito. Ovviamente, nelle successive esecuzioni del tema da parte dell'orchestra l'ascoltatore sarà attento a riconoscerlo nuovamente, in attesa infine dell'estesa cadenza del solista che prelude alla conclusione.

La composta eleganza del tema che apre il secondo movimento suona alleggerita nell'esposizione del violino, eseguita nella regione acuta, e al rientro dell'intera orchestra appare come se si rivestisse di nuovo con l'abito di gala. Lo stesso accade nel secondo episodio del solista, più espressivo nei suoi interventi in risposta all'orchestra. Il dialogo prosegue più sereno fino alla lirica cadenza, per poi lasciar spazio di nuovo al tema iniziale.

L'incisivo attacco del tema del terzo movimento ha la carica propulsiva di un tema da sinfonia, ma nel contempo le virtuali potenzialità del contrappunto, perfetto spunto per i brillanti passaggi virtuosistici del violino che il tempo rapido rende più sapidi. Il tutto a vantaggio di un serrato dialogo tra solista e orchestra che si svolge ininterrotto sino al termine.

Emiliano Buggio


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 24 aprile 1985
(2) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 376 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 27 luglio 2023