Le variazioni prendono lo spunto da una danza (il minuetto); pur non essendo, probabilmente, una composizione originariamente destinata al cembalo, ben si presta a essere comunque eseguita su questo strumento, non solo per la caratteristica "variativa" del clavicembalo, ma perchè con Haydn cambia la scrittura tastieristica: si abbandona il contrappunto per una maggiore creatività "improvvistliva". L'estensione strumentale rimane in ogni caso quella dello spartito originale. Da segnalare la variazione 11 e il tema finale, in cui l'esecutore impiega il registro del liuto che smorza la corda con l'utilizzo di un feltro che funziona indipendentemente solo sulla seconda tastiera.
Antonio Brena