Spande ancor a mio dispetto, HWV 165

Cantata per basso, archi e basso continuo

Musica: Georg Friedrich Händel (1685 - 1759)
Testo: autore ignoto
  1. Spande ancor a mio dispetto
    Aria in mi minore per basso, 2 violini e basso continuo
  2. O! che da fiere pene
    Recitativo per basso, 2 violini e basso continuo
  3. Da balza in balza se cade il fiume
    Aria in sol maggiore per basso, 2 violini e basso continuo
Organico: basso, 2 violini, basso continuo
Composizione: 1707 - 1708
Edizione: Deutsche Händelgesellschaft, Lipsia, 1889
Testo della cantata (nota 1)

Spande ancor a mio dispetto

N. 1 - Aria

Spande ancor a mio dispetto
nube densa, oscura e bruna
fiero nembo in faccia al sole.
E il mio cor che langue in petto
al rigor di sua fortuna
più s'affanna e più si duole.

N. 2 - Recitativo

Oh, che da fiere pene,
quasi da mostri orrendi
porto il cor lacerato;
freme il mare agitato,
più non son l'aure amene,
ma rabbioso ogni vento
corre le vie del cielo, e con oltraggio
toglie la verde chioma al pino, al faggio.
Precipitoso il fiume
cade di balza in balza,
e dove più s'innalza
da torrenti accresciuto al campo i fiori,
e l'innocente ovil toglie a' pastori.
uona l'etra e balena,
fulmina Giove irato,
e tenebroso il cielo,
cinto d'oscuro velo,
cuopre tutto d'orrore un disperato.

N. 3 - Aria

Da balza in balza
se cade il fiume,
da pena in pena
pur passa il cor.
E mai s'innalza
sopra le piume
di amor che frena
l'altrui dolor.
(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 217 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 25 luglio 2017