Med en vandlilje (Con una ninfea), op. 25 n. 4

per voce e pianoforte

Musica: Edvard Grieg (1843 - 1907)
Testo: Henrik Ibsen Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1876
Edizione: Peters, Lipsia, 1876
Guida all'ascolto (nota 1)

La musica di Med en vandiilje (Con una ninfea, op. 25, n. 4) fluttua proprio "come una ninfea" tra l'ammiccante seduzione del tema, leggero e fantastico, e la pericolosa profondità dello stagno. Il genio di Grieg, a differenza di quello delle acque, non finge affatto di dormire, e si palesa intorbidendo i fondali armonici del Lied e tenendo desta la voce nel suo legato-staccato che già in Schumann era un motivo ipnotico.

Erik Battaglia

Testo

Se, Marie, hvad jeg bringer;
Blomsten med de rivide vinger.
På de stille stremme båren
Svam den drammetung i våren.

Vil du den til hjemmet vie
Faest den på dit bryst, Marie;
Bag dens blade da sig dølge
Vil en dyp og stille bølge.

Vogt dig, barn, for tjernets strømme.
Farligt, farligt der at drømme!
N0kken läder som han sover;
Liljer leger ovenover.

Barn, din barm er tjernets strømme.
Farligt, farligt der at drømme;
Liljer leger ovenover;
Nøkken läder som han sover.

Se, Marie, hvad jeg bringer;
Blomsten med de hvide vinger.
På de stille strømme båren
Svam den drammetung i våren.
Guarda, Maria, cosa ti porto,
Il fiore dalle ali bianche,
Che madido di sogni e quieto
Fluttua sull'onda della primavera.

Se lo vorrai, appuntalo sul seno.
Ma fai attenzione, Maria:
Dietro il petalo muto si cela
Un profondo abisso.

Guardati, bambina,
Dall'acqua dello stagno!
I suoi sogni
Nascondono insidie.

Anche il genio delle acque
Finge di dormire;
Si ricopre di ninfee,
Ma finge di dormire.

Guarda, Maria, cosa ti porto,
Il fiore dalle ali bianche,
Che madido dì sogni e quieto
Fluttua sull'onda della primavera.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 13 novembre 2009


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Ultimo aggiornamento 23 luglio 2015