Delle Quattro danze norvegesi, originariamente composte per pianoforte a quattro mani (stesso numero d'opera) e trascritte per orchestra nel 1881, esiste anche una versione dell'autore per pianolorte solo. Il materiale melodico di queste danze, ampiamente rielaborato nella versione sinfonica secondo un tipico schema di Grieg (tripartito, con la parte centrale molto contrastata), è tratto da una raccolta di canzoni di montagna norvegesi.
Il primo Allegro marcato, dal ritmo fortemente scandito, si apre ad un breve episodio liricamente commosso. La seconda danza è un Allegretto tranquillo e grazioso dal carattere pastorale; il tema viene enunciato dall'oboe ed è ripreso dagli archi e dai legni per poi aprirsi a una parentesi velocissima, quasi virtuosistica. Marcata e marziale è la terza danza, ancora tripartita, con l'episodio centrale prevalentemente affidato agli archi. Nel quarto movimento, dopo una breve introduzione, l'orchestra tutta irrompe in un Allegro molto ricco di chiaroscuri e di echi. La prima e la terza parte si articolano su una sequenza di piani sonori in crescendo; la parte centrale, ancora dal carattere agreste, si sviluppa sul tema iniziale intonato dall'oboe.
La partitura è dedicata alla trentaquattrenne Elisabeth Stockhausen von Herzogenberg, l'affascinante allieva e amica di Johannes Brahms.