Viens! les gazons son verts!, CG 390a

Versione francese di If thou art sleeping, Maiden, awake! per voce e pianoforte

Musica: Charles Gounod (1818 - 1893)
Testo: Henry Wadsworth Longfellow tradotto in francese da Jules Barbier Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1872
Edizione: Henry Lemoine, Parigi, 1872
Guida all'ascolto (nota 1)

Gounod, per Maurice Ravel, è «le véritable instaurateur de la mélodie en France [...], qui a retrouvé le secret de la sensualité harmonique perdue depuis les clavecinistes». Nientemeno! Ma c'è il rischio che con una presentazione del genere ci si attenda troppo - o ci si attenda almeno una sostanza di immaginazione musicale e di stile che in molte mélodies, neppure nelle più gentili, graziose, languide (e sono molte), non possiamo trovare. Tra i suoi quaranta e i cinquanta anni (era nato nel 1818, il Faust, che gli dette celebrità mondiale, è del 1859, Roméo et Juliette, che la confermò, è del 1867) Gounod fu una delle glorie della Francia, e dei suoi salotti (era ammirato e benvoluto da Pauline Viardot, per la quale aveva scritto l'opera Sapho, nel 1851). Poi i tempi e i gusti cambiarono (anzi, erano già cambiati) sì che il successo si allontanò da lui. Continuò, certo, a scrivere, melodrammi (ma i suoi ultimi sono dimenticati del tutto), oratori, perfino sinfonie (la Terza è del 1888), ma scrisse soprattutto mélodies, e la maliconia dei ricordi gli dettò gli accenti più dolci e delicati - chiari, discreti, privi affatto di enfasi. E anche originali nella forma e nel disegno melodico, che tende a liberarsi dai vincoli della scansione metrica, spesso ripetitiva, del verso francese.

Viens! Les gazons sont verts (1875, una poesia di Longfellow tradotta in francese da J. Bar-bier) ha uno slancio vocale sorprendente e una bella rapidità di disegno.

Franco Serpa

Testo

VIENS, LES GAZONS SONT VERTS

Si tu dors, jeune fille,
Debout, debout! Voici le soleil!
Chasse de tes yeux l'indolent sommeil!
C'est l'heure du réveil!

Suis moi, vive et gentille!
Pieds nus, viens! Les gazons sont verts!
Les ruisseaux jaseurs par les bois déserts
Promènent leurs flots clairs!
VIENI, I PRATI SONO VERDI!

Se stai dormendo, fanciulla,
alzati, su! ecco il sole!
Scaccia dai tuoi occhi il sonno indolente!
E' l'ora del risveglio!

Seguimi, viva e gentile!
A piedi nudi, vieni! i prati sono verdi!
I ruscelli chiaccherini tra il bosco solitario
scorrono con le onde chiare!

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 3 maggio 2001


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Ultimo aggiornamento 9 marzo 2015