Klid (dal ceco "pace", "tranquillità") è il quinto dei sei pezzi caratteristici op. 68 per pianoforte a quattro mani Ze Sumavy (Dalla foresta boema) che Antonin Dvorak scrisse nel 1883. Nel 1891, su insistenza dell'editore Simrock, lo stesso autore ne fece una trascrizione per violoncello e pianoforte, in occasione di una tournée di addio all'Europa con gli amici Ferdinand Lachner (violino) e Hanus Wihan (violoncello), prima della partenza per il Nuovo Mondo. La nuova versione piacque a tal punto da indurre lo stesso Dvofak a predisporne nel 1893 un nuovo arrangiamento per violoncello e piccola orchestra.
Il brano è scritto in un unico movimento (Lento e molto cantabile) che si apre con una meravigliosa melodia del violoncello solista, sostenuto dapprima dagli archi in sordina, poi dai controcanti del clarinetto e del flauto. Il pizzicato dei bassi e il lento reclinare verso il basso della linea melodica rendono bene il senso di pace e di serenità richiamato dal titolo. Poco a poco aumenta la temperatura emotiva che tocca l'apice con un forte orchestrale nel quale flauto e clarinetti riprendono perentoriamente l'incipit del tema; un poetico assolo del flauto conclude la prima parte. La seconda parte, "Un pochettino più mosso" in do diesis minore, è più appassionata e vibrante: le frementi note ribattute del solista, cui rispondono i bassi, fanno da contraltare al secondo tema, presentato in dialogo fra legni e violoncello. Raggiunto il climax drammatico, si ritorna al tema principale in re bemolle maggiore col quale si conclude la pagina.
Alessandro De Bei