Klid (Tranquillità), B. 182

Versione per violoncello e orchestra

Musica: Antonin Dvoràk (1841 - 1904)
Organico: violoncello solista, flauto, 2 clarinetti, 2 fagotti, corno, archi
Composizione: New York, 28 ottobre 1893

Vedi al n. B.173 la versione per violoncello e pianoforte
Guida all'ascolto (nota 1)

Klid (dal ceco "pace", "tranquillità") è il quinto dei sei pezzi caratteristici op. 68 per pianoforte a quattro mani Ze Sumavy (Dalla foresta boema) che Antonin Dvorak scrisse nel 1883. Nel 1891, su insistenza dell'editore Simrock, lo stesso autore ne fece una trascrizione per violoncello e pianoforte, in occasione di una tournée di addio all'Europa con gli amici Ferdinand Lachner (violino) e Hanus Wihan (violoncello), prima della partenza per il Nuovo Mondo. La nuova versione piacque a tal punto da indurre lo stesso Dvofak a predisporne nel 1893 un nuovo arrangiamento per violoncello e piccola orchestra.

Il brano è scritto in un unico movimento (Lento e molto cantabile) che si apre con una meravigliosa melodia del violoncello solista, sostenuto dapprima dagli archi in sordina, poi dai controcanti del clarinetto e del flauto. Il pizzicato dei bassi e il lento reclinare verso il basso della linea melodica rendono bene il senso di pace e di serenità richiamato dal titolo. Poco a poco aumenta la temperatura emotiva che tocca l'apice con un forte orchestrale nel quale flauto e clarinetti riprendono perentoriamente l'incipit del tema; un poetico assolo del flauto conclude la prima parte. La seconda parte, "Un pochettino più mosso" in do diesis minore, è più appassionata e vibrante: le frementi note ribattute del solista, cui rispondono i bassi, fanno da contraltare al secondo tema, presentato in dialogo fra legni e violoncello. Raggiunto il climax drammatico, si ritorna al tema principale in re bemolle maggiore col quale si conclude la pagina.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD AM305 allegato alla rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 20 gennaio 2017