Sinfonia per organo e orchestra


Musica: Aaron Copland (1900 - 1990)
  1. Prelude - Andante
  2. Scherzo - Allegro molto
  3. Finale - Lento
Organico: organo solista, ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, xilofono, piatti, woodblock, grancassa, tamburo, tamburo basco, 2 arpe, celesta, archi
Composizione: 1924
Prima esecuzione: New York, Carnegie Hall, 11 gennaio 1925
Edizione: Boosey & Hawkes, New York, 1931
Guida all'ascolto (nota 1)

La Sinfonia per organo e orchestra nacque a Fontainebleau nel 1924 dove Copland si trovava per studiare presso il Conservatorio americano sotto la guida della compositrice ed organista Nadia Boulanger, allieva di Fauré e Widor; il soggiorno francese non era casuale, e questo in quanto la Francia era divenuta, dopo la fine della prima guerra mondiale, la mèta dei musicisti americani per il loro perfezionamento e la loro "sprovincializzazione", dopo che la Germania aveva perso questo ruolo ricoperto nel corso della seconda metà dell'800. Commissionatagli dal direttore d'orchestra Walter Damrosch per la New York Symphony Orchestra, la Sinfonia per organo e orchestra ebbe come interprete nella prima newyorkese del gennaio 1925 proprio la Boulanger (alla quale il giovane allievo dedicò l'opera), e segnò, come prima detto, l'esordio di Copland come compositore. Suddivisa in tre movimenti, la Sinfonia appare più come un concerto tripartito dalla struttura asimmetrica; il Preludio introduttivo è infatti piuttosto breve rispetto all'ampiezza dei successivi Scherzo e Finale, caratterizzati dall'alternanza fra blocchi strumentali e tutti, ed in cui la componente melodica (per esempio l'inizio del I e III movimento) si confronta con quella percussiva.

L'eco positiva di questa Sinfonia, rielaborata poi nel 1928 in una versione senza organo dal titolo First Symphony, diede poi modo a Copland di incontrare Sergej Kusevitzkij, direttore della Boston Symphony Orchestra e nume tutelare della musica moderna in America, il quale gli commissionò Music for the Theater grazie alla quale, nel 1925, consolidò la sua posizione come giovane compositore emergente nel panorama statunitense. Nella Sinfonia Copland era infatti riuscito a portare al pubblico newyorkese uno spaccato del gusto musicale europeo degli anni '20 influenzato dal coevo stile stravinskiano, nonché dall'oggettivismo musicale del Gruppo dei Sei, coniugandolo con una componente virtuosistica necessaria per un lavoro con strumento solista ed orchestra. Questo stile innovativo creò imbarazzo nei settori più tradizionalistici della cultura musicale statunitense, ma inserì Copland nel novero delle nuove e promettenti leve della musica moderna ed antiromantica, posizione rinforzata dalla jazzistica ed antigershwiniana Music for the Theater.

Giancarlo Moretti


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 14 maggio 1994


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Ultimo aggiornamento 11 gennaio 2017